martedì 31 dicembre 2013

Quando il futuro era.....futuro!!!

Credo che l'icona più icona dell'icona che rappresenta il titolo sia "2001 Odissea nello spazio". Nel 1969 il visionario (e bravo) regista Kubrick immaginava un 2001 fatto di astronavi, spazio, computer parlanti, viaggi interplanetari. L'unica visione azzeccata del film sono le scimmie urlanti di fronte al monolite nero, rappresentante la conoscenza, il sapere, un pò come oggi lo siamo noi davanti alla televisione o al telefonino. Volendo cercare una forzatura della sua visione possiamo trovare nel titolo, 2001 appunto, un data che ha cambiato un pò la nostra vita quotidiana (le torri gemelle). Per il resto non v'è traccia, nemmeno di HAL 9000 che poi non era altro che l'acronimo di IBM ma scalato di una lettera. Ma altri film avevano immaginato un futuro diverso. Mi viene a mente l'inizio di Blade Runner, ambientato in una Los Angeles nel 2019, con auto volanti, replicanti uguali agli umani, colonie extra mondo. Certo vedendo come si riducono gli essere umani oggi con lifting, plastiche e materiali di sintesi varia, forse un dubbio mi viene sulla presenza dei replicanti, però lo scenario non mi sembra quello immaginato nel 1982 da Ridley Scott. Anche Ritorno al Futuro parte II viene ambientato in una Hill Valley nel 2015, con tavole da skate board volanti, auto volanti (anche li), processi rapidissimi. Eppure alla soglia del 2014 niente di tutto ciò, per fortuna o sfortuna, si è manifestato ai nostri occhi. Visioni, valutazioni sbagliate dei progressi tecnologici? Cosa abbiamo oggi più di allora? Poco, forse anche meno. Internet, il cellulare, le televisioni a schermo piatto, auto che consumano meno, malattie debellate? E' il progresso che immaginavamo? Pensate che ancora ci muoviamo nel mondo con aerei di linea progettati negli anni 60 (Il Boeing 747). Sicuramente oggi abbiamo perso tanto. Ci siamo fatti privare di quel sano contatto fisico tra persone che una volta veniva espresso con lettere, cartoline, incontri faccia a faccia. Oggi noi siamo dentro gli sms, dentro le emoticon, in fotografie spedite virtualmente da una parte all'altra del globo per far sapere che noi siamo li. Facebook, i blog, luoghi dove appendere brandelli della nostra vita e "condividere" come se oggi la condivisione fosse vitale. Io stesso che scrivo su questo muro elettronico rappresento tutto ciò. Eppure tornerei volentieri indietro al gettone telefonico, alla "cassetta" infilata nell'autoradio, al walkman (che era già avanti), ai tre canali televisivi poi diventati 5 o 6. Alle 19.15 c'era Happy Days o Goldrake, non esisteva lo streaming. Ecco cosa abbiamo di più. Nessuna macchina volante, nessun carburante miracoloso, si continua a inquinare il mondo più di prima. Perfino la Luna e la sua conquista è stata messa in discussione. Siamo solo delle scimmie urlanti come quelle immaginate da Kubrick e niente più. Ci sono anche altri film che hanno immaginato futuri più lontati, talmente lontani che noi sicuramente non vedremo...per fortuna o sfortuna?

venerdì 6 dicembre 2013

Discuto Ergo Sum

Molto tempo fa Cartesio coniava il famoso detto "cogito ergo sum" (penso quindi sono) pur non immaginandosi che diversi secoli dopo, un modesto blogger stravolgeva il suo pensiero in un più banale Discuto Ergo Sum. Non avendo studiato il latino ma facendo un buon uso di internet (Google) potevo anche scrivere Altercor, ma mi limito ad un più banale ma meglio comprensibile Discuto. 
Oggi, nella nostra società "moderna" il discutere e l'essere conflittuali con tutto e tutti (anche con noi stessi) è diventato un must. Se accendete la televisione tutti discutono, in auto si discute, al telefono si discute, si discute anche se non c'è nessuno con cui discutere perchè fondamentalmente se non si discute non esistiamo. Le più classiche sono le separazioni matrimoniali dove, all'indomani della bellissima cerimonia di matrimonio, il banchetto, le danze, il dichiararsi amore eterno dinnanzi a Dio o a un consigliere Comunale, ci si scanna nei tribunali per separarsi nella maniera più truce possibile, fino all'utilizzo di investigatori, dispetti, violenza di ogni tipo, anche in presenza di prole. Non ci possiamo fare niente: dobbiamo discutere. Ad alimentare il tutto ci ha pensato internet che ha fornito a molti di noi una fonte inesauribile di "conoscenza". Si perchè mentre prima dovevi leggere, dovevi studiare, dovevi alzarti per andare a prendere un libro, oggi magicamente apri Google e trovi la soluzione o pseudo tale. Un pò come i nostri nonni quando dicevano: "l'ha detto il telegiornale!!" che all'epoca faceva vangelo. Ma perchè si discute e si entra perennemente in conflitto? Perchè oggi abbiamo tutto, tutto ciò che ci occorre, e la distanza tra il pensare una cosa e poi metterla in pratica si è ridotta al pari dello zero, non considerando tutte le variabili del caso. Ovviamente gli scenari che si aprono potrebbero essere innumerevoli, ma limitiamoci a quello più vissuto da tutti noi, quello che quotidianamente viviamo: il rapporto tra esseri umani. Una volta, prima di internet e dei telefonini c'erano le lettere, le cartoline, la cabina telefonica con gettone. Vi ricordate quando fissavamo un appuntamento? "Ci si vede domani alle 20, se c'è qualcosa sentiamoci stasera per telefono". Fino alle 20 del giorno dopo, a meno di non vedersi prima, l'appuntamento rimaneva fissato e indelebile nel tempo senza che nessuno (a parte gravi motivi) lo potesse modificare. Oggi no. Gli appuntamenti sono frutto di una miriade di sms, mms, uozzap, viber, tango (e cash), e di numerose telefonate per riuscire a vedersi non il giorno dopo, ma tra due ore a pranzo o a cena. Oggi ci si telefona anche all'entrata del ristorante stesso perchè non ci siamo visti!!! Ed anche tra le coppie il risultato non cambia. Una volta fissavamo alla panchina, o sotto l'orologio e i minuti di "buio" erano sanciti da una trepida attesa. Oggi si parte con dei messaggi in codice, tvb, tvtb, mi manki (come se si fosse tedeschi), fino ad arrivare a vere e proprie discussioni per messaggio con una miriade di faccine (emoticon) come se noi fossimo diventati virtuali. Logicamente quando non hai il confronto diretto, vis a vis, quando non senti il tono della voce o non vedi l'espressione del viso, allora si che l'affare si complica. Se poi ci aggiungi il T9 o il completamento automatico delle parole la via verso il conflitto è ormai segnata. 
Boh... chissà cosa penserà Cartesio di tutto ciò, lui il padre della ricerca della verità attraverso la filosofia, intesa come uno strumento di miglioramento della vita dell'uomo. Chissà... Sicuramente oggi Cartesio non nascerebbe, o non si formerebbe come tale, e forse sarebbe anche considerato pazzo. Certo leggendo quanto ho scritto forse un dubbio viene anche a me sulla mia sanità mentale... o forse sono stato momentaneamente impossessato dal Cogito Ergo Sum?