lunedì 26 ottobre 2009

Le tigri della Malesia e del Portogallo


Non so se in Portogallo ci sono le tigri, ma ieri a Portimao, se ne è vista una blu col numero 19 sulla carena, che in silenzio ha vinto il campionato del mondo Superbike al suo esordio. Il suo nome è Ben Spies nato di fronte alla pista portoghese, 6000 km circa più a ovest, ed ha stroncato tutti i pronostici battendo il favorito, il vecchio Haga sulla regina delle due ruote, la Ducati. Prima manches entusiasmante con il texano che ha voluto vincere a dispetto di avversari come Rea e il mai domo Biaggi, che lo hanno seguito ma mai raggiunto. Nella seconda manche il buon Ben si è accontentato di una calcolatrice per non buttare il mondiale alle ortiche, e si è limitiato a controllare la posizione di Haga per avere la vittoria in tasca. Ci dispiace molto per il giapponese, ma per essere campioni occorre ben (scusate il gioco di parole) altro che gettare il cuore oltre l'ostacolo, e si sa che il generoso Haga l'ha sempre fatto. Adesso attendiamo Valencia per il ri-debutto di Spies sulla Yamaha, ricordando che se il talento c'è, qualche anno fa un signore di professione carrozziere, certo Troy Bayliss, prese il Desmosedici e strapazzò tutta la combriccola dei fenomeni, essendo fenomeno anche lui...

Dall'altra parte del mondo, per chi non se ne fosse accorto, le tigri (sempre poche) hanno ruggito veramente, ed hanno i nomi di Stonerkan e Rossikan, che hanno sancito, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in motogp per vincere bisogna fare meglio di loro, Lorenzo e Pedrosa compresi. L'australiano molto sportivamente ha riconosciuto la sconfitta nel campionato senza troppi se e ma, un vero campione anche di sportività, oltre che di talento, pensando al fatto che ha rifilato 15 secondi al secondo. 70 punti in tre gare fanno di lui il vero avversario di sempre di Valentino, che senza quello stop forzato forse dovevamo attendere l'ultima gara... Ma va bene così, perchè ieri la Malesia ci ha regalato il nono titolo del Dott.Rossi, 31 enne e sempre assetato di vittorie, relegandolo, forse, nell'olimpo dei più grandi se non il più grande. Personalmente evito queste disquisizioni, perchè ogni epoca ha i suoi campioni e tutti sono degni di nota, però, tra i grandi, forse lui è davvero il più grande...

Una piccola finestra sulla 250 la merita Aoyama, erede del grande Kato, che sulla stessa moto, un pò più aggiornata, ha fatto un garone e ha ipoteticamente messo il sigillo su un campionato molto combattuto, dove chi ha vinto, o vincerà, ha fatto pochissimi errori. Al suo numero manca il 7 per essere come il compianto Daijiro, ma sono contento lo stesso perchè sulla sua spalla sx e nel suo cuore c'è sempre il pensiero al compianto campione giapponese.

Arrivederci a Valencia!

sabato 24 ottobre 2009

Ci toccherà emigrare in Australia


Leggete, diffondete, fate quello che vi pare. Peter Costello, di chiare origini italiane, dice quello che tutti i ministri, presidenti, reali, tribuni, dovrebbero dire parlando della propria nazione e della propria terra. Tutto il resto è GAME OVER!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


DICHIARAZIONI DEL MINISTRO AUSTRALIANO PETER COSTELLO

« Non sono contrario all´immigrazione e non ho niente contro coloro che cercano una vita migliore venendo in Australia. Tuttavia ci sono questioni che coloro che recentemente sono arrivati nel nostro paese e, a quanto sembra, anche qualcuno dei nostri concittadini nati qui, devono capire. L´idea che l´Australia deve essere una comunità multiculturale è servita soltanto a dissolvere la nostra sovranità ed il sentimento di identità nazionale. Come australiani, abbiamo la nostra cultura, la nostra società, la nostra lingua ed il nostro modo di vivere.
Questa cultura è nata e cresciuta durante più di due secoli di lotte, processi e vittorie da parte dei milioni di uomini e donne che hanno cercato la libertà di questo paese.
Noi parliamo l´inglese, non il libanese, l´arabo, il cinese, il giapponese, il russo o qualsiasi altra lingua. Perciò, se desiderate far parte della nostra società, imparate la lingua!
La maggioranza degli australiani crede in Dio. Non si tratta soltanto di un affare privato di qualche cristiano fondamentalista di destra, ma vi è un dato di fatto certo ed incontrovertibile: uomini e donne cristiani hanno fondato questa nazione su principi cristiani, ed è chiaramente documentato nella nostra storia e dovrebbe essere scritto sui muri delle nostre scuole.
Se il nostro Dio vi offende, allora vi consiglio di prendere in considerazione la decisione di scegliere un'altra parte del mondo per mettere su casa, perché Dio è parte della nostra cultura.

Accetteremo le vostre opinioni religiose, e non vi faremo domande, però daremo per scontato che anche voi accettiate le nostre e
cercherete di vivere in pace ed armonia con noi.

Se la Croce vi offende, o vi molesta, o non vi piace, allora dovrete pensare seriamente di andarvene da qualche altra parte. Siamo orgogliosi della nostra cultura e non pensiamo minimamente di cambiarla, ed i problemi del vostro paese di origine non devono essere trasferiti sul nostro.

Cercate di capire che potete praticare la vostra cultura, ma non dovete assolutamente obbligare gli altri a farlo Questo è il nostro paese, la nostra terra, il nostro modo di vivere vi offriamo la possibilità di viverci al meglio.

Ma se voi cominciate a lamentarvi, a piagnucolare, e non accettate la nostra bandiera, il nostro giuramento, i nostri impegni , le nostre credenze cristiane, o il nostro modo di vivere, vi dico con la massima franchezza che potete far uso di questa nostra grande libertà di cui godiamo in Australia: il diritto di andarvene.

Se non siete felici qui, allora andatevene. Nessuno vi ha obbligato a venire nel nostro paese. Voi avete chiesto di vivere qui: ed allora accettate il paese che avete scelto. Se non lo fate, andatevene! Vi abbiamo accolto aprendo le porte del nostro paese; se non volete essere cittadini come tutti in questo paese, allora tornate al paese da cui siete partiti!»

lunedì 19 ottobre 2009

Il canguro e il campione


"Due ragazzi nel mondo cresciuti troppo in fretta, un unica passione per la motocilcletta..." Ve la ricordate la canzone di De Gregori? Indipendentemente da tutti i bla, bla, bla mediatici che i vari "tifosi" e non sportivi hanno detto sulla malattia di Stoner, tra cui il virus 46, ieri in Australia abbiamo assistito ad una noiosissima gara della MotoGp (con l'ottimo Canepa che non si è neanche qualificato) vissuta però sul ritorno del pilota australiano alla vittoria, regolando un ottimo Rossi, senza quel fastidio chiamato Lorenzo, caduto ancora una volta in maniera ingenua. Stoner, per chi non l'avesse capito o non se lo ricordasse, è quello che ha bastonato Valentino nel 2007, le a prese a sua volta nel 2008, e causa lo stop forzato per quel male che evidentemente aveva, poteva giocarsela anche quest'anno. Nelle due gare del rientro è l'unico che ha messo il Dottore sistematicamente dietro, e non mi venite a parlare che Valentino pensa al titolo, perchè non è da lui, perchè Valentino è Valentino grazie al suo talento di combattente. Nella sua fantastica carriera, gestita egregiamente sotto tutti i punti vista, Stoner è stato l'unico dal quale si è dovuto guardare le spalle, e con il quale ha sempre duellato. Per fare quello che fanno loro, (andrebbero zavorrati troppa è la differenza), bisogna essere al top della forma, e ieri Stoner è apparso anche ingrassato, sinonimo che la cura ha funzionato. Comunque bravi tutti e due, il Dottore per essere sempre li, e Casey per averci detto veramente la verità sulla sua malattia (io un pochino avevo dubitato) per poi ritornare veramente campione, anche di traversi a 220 km/h!!!!

Insisto che la Dorna debba prendere provvedimenti, altrimenti la MotoGp si trasformerà (già lo è in parte) nella sua cugina a 4 ruote, perchè le gare non possono basarsi sul talento di 3+1 piloti (Pedrosa va a corrente alternata).

lunedì 5 ottobre 2009

Il canguro e l'astronauta


Bentornato Casey!!! Contrariamente a tutto e a tutti Stoner è tornato in ottima forma, con un bel tempo sul giro e una bella gara. Ai maligni e ai fans che non vedono altro che Valentino Rossi, il ragazzo che viene dalla terra australe si è presentato bello carico e ha fatto un ottima gara, nonostante in testa ci fosse veramente un astronauta, certo Jorge Lorernzo da Maiorca. Rossi rimane Rossi e ci dispiace che venga difeso con scuse banali, tipo "non aveva grip...". Valentino è un ragazzo, forse il più forte di tutti, e come tale gli può capitare in giornate no, e sarebbe bello una volta tanto, ammettere la superiorità degli avversari. Stando a quello detto in questi ultimi due mesi, che Stoner avesse il virus 46, possiamo allora dire che Vale ieri avesse il virus 27? Non mi sembra. Sembra invece che Lorenzo abbia preso in mano il suo talento, e l'ha sciolinato per i 28 giri dell'Estoril, guidando benissimo e con stile. Bravo anche Pedrosa il quale, una volta tanto, non ha avuto paura dell'ombra del Dottore. Per lo spettacolo gara da dimenticare, con battaglie nelle retrovie tra piloti che corrono un campionato differente rispetto ai fantastici 4.

Con la notizia del passaggio in MotoGp di Ben Spies, a Magny Course abbiamo assistito ad una gara un pò diversa, ma sempre entusiasmante, con il virus della MotoGp che aleggiava, in quanto anche li, solo 4 piloti hanno fatto la differenza. Contrariamente al suo solito, Haga a fatto due ottime manches, marcando stretto Spies nella prima, e vincendo la seconda con una gara millimetrica, regolando un neo-babbo Biaggi superlativo, e un Rea in continua crescita. Ora il mondiale si gioca sul filo dei 10 punti che separano il giapponese dall'americano, e speriamo che la Yamaha non butti via l'ennesimo titolo per scelte sbagliate come quelle della seconda manches.

Non so quanto convenga a Spies andare in MotoGp, sicuramente per il vil denaro si, ma se Dorna non fa qualcosa per la griglia, è inutile avere 36 partenti nella Moto2 e 18 nella Gp.