martedì 27 dicembre 2016

Intimissimi On Ice

Raramente mi capita di vedere la tv, anzi quasi mai se non qualche sketch comico o i programmi che riguardano il passato, troppe le proposte stantie e prive di contenuto. L'altra sera però, ho visto uno show decisamente accattivante, ben confezionato in ogni sua parte, prodotto dalla collaudata Opera On Ice dal titolo One Amazing Day, sponsorizzato dal famoso brand per intimo Intimissimi. Uno spettacolo decisamente sopra la media per una fattura totalmente italiana infatti scorrendo nella full cast bio troviamo nomi che hanno collaborato con artisti del calibro di Lady Gaga, Rolling Stones e a regie come le Olimpiadi di Londra 2012. In più l'Arena di Verona ha fatto il resto con la sua splendida cornice anche se un tale show non sfigurerebbe neanche in qualche stadio sapientemente ben allestito. Lo spettacolo ricalca la storia di un giorno di due ragazzi, Bel e Hero, sapientemente interpretati dai due pattinatori Kiira Korpi e Stephane Lambiel che vivono questo sogno metropolitano tra la realtà e il surreale. La cosa bella che più mi ha colpito è stata la scelta delle musiche, non forzatamente inedite come spesso accade, ma prese dal panorama musicale moderno scegliendole tra artisti quale Kate Perry e Michael Jackson, Coldplay tanto per citarne alcuni, "rimusicate" per l'occasione con un orchestra sinfonica che le ha trasformate in arie d'opera. Questa è senz'altro l'originalità del progetto (facilitata dall'avere un'orchestra di prim'ordine) che evita l'ascolto di brani che devono essere "per forza" inediti decadendo poi in produzioni noiose. Il tutto condito con stupende coreografie sul ghiaccio da parte del gruppo delle Hot Shivers, e di una serie di coppie che hanno reso veramente pregevole tutte le coreografie. Non sono mancati gli assoli interpretati da una sempre verde Carolina Kostner e da un mai domo Evgeni Plushenko. Come annunciato dalla locandina ospite d'onore Andrea Bocelli che ha dato il suo tocco finale allo show con un "ruffiano" ma sempre efficace (e perfettamente eseguito) Nessun Dorma coreografato da Lambiel. Dispiace che da poche parti non vengano nominati anche gli altri cantanti, una su tutti la splendida mezzo soprano Martina Belli che ho scoperto in questa occasione. Questo è un pò il lato brutto dello show business senza nulla togliere a Bocelli, ma nello spettacolo c'erano anche altri cantanti e Martina è stata veramente all'altezza del suo compito (guardatevi Habanera per capire). Per gli addetti ai lavori (anche senza pattini) uno show da osservare e, nel mio caso, da sognare a occhi aperti, ricco di spunti "trasportabili" nelle nostre piccole realtà terrene. Per quel che vale da un modestissimo blogger, bravi davvero!!!

martedì 20 dicembre 2016

Star Wars Vs Star Wars

Ancor oggi, a quasi quarant'anni dalla sua uscita, la saga di Star Wars fa parlare di se. Saga che ha cambiato il modo di fare un certo tipo di cinema che proveniva da esperimenti ben riusciti come Star Trek, Ufo chiama Base Luna e Spazio 1999 tutti diversi tra loro ma egualmente efficaci. Lucas però è andato oltre e i 40 anni di longevità lo dimostrano. L'episodio VII (Il ritorno della Forza) ha però lasciato un pò l'amaro in bocca ad iniziare "dall'allontanamento" del suo creatore che non ha condiviso le direttive della Disney e del suo nuovo mentore J.J.Abrams. Infatti a parte l'emozione dei classici titoli, della colonna sonora ad inizio film e le prime stupende ambientazioni del pianeta Jakku, la trama è un pò troppo scontata, troppo soap opera, rispetto ai 6 episodi precedenti. Ian Solo che fa il predicozzo al figlio dopo che quest'ultimo ha fatto saltare due pianeti non è che sia il massimo, anche se poi dopo lo uccide. Sinceramente è mancata un pò di quella filosofia e visione che il suo creatore aveva dato in precedenza. Rogue One invece ha un pò mischiato le carte in tavola. Una Star Wars Story slegata agli iconici personaggi dell'intera saga che vengono proposti solo nella figura di Darth Vader, un cameo di R2D2 e C3PO e una magistrale composizione in CGI di Grand Moff Tarking. Rogue One è si una storia di contorno della saga che si posiziona tra il 3 e il 4 episodio, ma vista l'intensità del racconto è perfettamente collocabile in tutto il contesto anzi, di gran lunga superiore all'episodio 7. Il tocco finale poi la rende "necessaria" in una maratona Star Wars in casa con gli amici. Alla fine tutti i protagonisti muoiono per dare vita al piano che farà avere ai ribelli gli schemi per distruggere la Morte Nera e questo ci lascia con la tristezza che gli eroici protagonisti della storia non torneranno mai più tranne nella citazione della Principessa Leila nel quarto episodio quando dice che "sono morti tanti soldati per avere questa informazione". Speriamo quindi in un episodio 8 un pò più carico di pathos vero e personaggi meno arrendevoli ma più "veramente" cattivi perchè anche nel cinema vale la regola del "fare o non fare. Non esiste provare".

martedì 6 dicembre 2016

Ancora una volta tutti allenatori

Sarà che forse ne ho viste tante, sarà un fatto caratteriale, ma non ho mai espresso giudizi o opinioni su materie di cui non sono informato al meglio. Posso dare un giudizio personale, magari frutto di una sensazione, ma non mi pongo mai come il depositario della verità. Questa tornata elettorale invece, ancora una volta, ci ha dimostrato che all'occorrenza gli italiani (non tutti) sono politologi, costituzionalisti ed esperti di strategie politiche. Casalinghe e pensionati espertissimi del CNEL, giovani "elettorandi" espertissimi sulla divisione tra camera e senato, professionisti diventati tutto un tratto costituzionalisti, il tutto per cercare di dire la propria come avviene con le partite di calcio. E come sempre le prese di posizione sono state piuttosto nette, ognuno intento alla difesa della propria idea senza mai porsi in una condizione di revisione del pensiero anzi, un pò come gli anziani quando dicono "l'ha detto il telegiornale". Indipendentemente da come sono andate le cose dopo il voto ognuno è tornato alla propria vita e il CNEL è ritornato ad essere quell'entità astratta composta da 65 fantasmi che vivono alle nostre spalle. Dal canto suo però il popolo ha sancito una sua forza e l'affermazione del NO contro il SI è stata perlomeno netta esprimendo una (quasi) posizione chiara. Giusta o sbagliata sarà il tempo a dircelo ma come segnale "politico" andrebbe sempre tenuto presente. La vignetta del post ha un grande significato che spesso dimentichiamo per le nostre stupide convinzioni. E' inutile picchiarsi per lo sport, azzuffarsi per la politica perchè nelle stanze dove si giocano le partite noi non saremo mai ammessi e non possiamo realmente sapere dove sta la verità. 

martedì 15 novembre 2016

Campioni del mondo, MotoGp Valencia 2016

E' finita nella migliore maniera possibile. Una sorta di passerella che ha incoronato davanti al pubblico festante, i campioni del moto mondiale. Iniziando dalla Moto3 che ha visto trionfare, nel vero senso della parola, Brad Binder autore di un campionato strepitoso e di una gara altrettanto strepitosa che lo ha visto rimontare dal 22 posto fino al primo. Un ottimo pilota, poche parole e tanto gas. Poteva accontentarsi ma ha voluto lasciare il segno a coronamento di una stagione esemplare. Lo segue un Enea Bastianini (in classifica mondiale) che non ha trovato la costanza per arrivare ai vertici della classifica e il secondo posto è solo il premio di consolazione visto anche il distacco di punti dalla vetta. Il resto degli italiani persi nelle promesse e negli orgasmi di un accademy che al momento sembra più un talent show che una fucina di nuovi piloti. Capitolo a parte rimane Romano Fenati comunque 10 in classifica con 8 gare non disputate.
In Moto2 SuperZarko vince di prepotenza su di un ottimo Morbidelli autore di una gara grintosa e corretta ma che nulla ha potuto contro il francese veramente in palla in questi due ultimi anni. Il suo backflip è diventato un must e l'anno prossimo ci mancherà parecchio. Anche in Moto2 gli italiani hanno navigato tra alti e bassi e l'unica conferma concreta è venuta proprio da Franco Morbidelli con la speranza che anche lui non si perda in chiacchere.
La classe regina invece ci ha regalato una gara tipo sfida all'OK Corral dove oramai nessuno aveva più nulla da perdere se non l'onore e lasciare un segno tangibile. Lo ha fatto Lorenzo con un'imperiosa vittoria farcita da una pole da record, Lo ha fatto Marquez che gli è arrivato ad un secondo dopo aver battagliato con Rossi e Iannone. Lo ha fatto Iannone stesso dopo un bel duello e una gara forte e intelligente (finalmente). Non lo hanno fatto Rossi, Vinales e Dovizioso ognuno a risolvere i propri problemi in sella. Chissà... L'ho già scritto e lo ripeto Yamaha ha fatto un errore ha lasciare andare via Lorenzo. Rossi è la gallina dalle uova d'oro ma Vinales deve ancora dimostrare di avere quel quid in più, quindi al momento per la vittoria finale 2017 la casa di Iwata non è messa poi così bene. Lorenzo si appresta ad un salto nel buio rosso ma alla fine gli porterà solo nuovi stimoli per vincere laddove hanno fallito tutti (Stoner escluso). La Honda è l'unica con delle certezze e la più sicura si chiama Marquez. Questo ragazzo ha vinto 3 titoli nell'era di Rossi, Lorenzo e Pedrosa non piloti popup. Oggi accenderanno i motori preparandoli per il 2017 e se qualcuno sarà buono lo vedremo già da domani. Stay tuned.

venerdì 4 novembre 2016

Alzate la testa!

E' incredibile come "qualcuno" facente parte di un ordine nuovo ci possa aver cambiato, plagiato, resi schiavi. Grandi pensatori ci avevano messi in guardia dicendo che le società del futuro saranno prigioni senza gabbie dove vivremo felici e inconsapevoli. Le stesse pagine elettroniche di questo blog sono la testimonianza di quello che sto scrivendo. Un mondo dentro a un mondo, questo è internet, la rete, il world wide web. Oggi poi abbiamo gli smartphone, in realtà veri computer, in grado di dirci tutto o quasi, ma sopratutto in grado di dire "a quel qualcuno" quello che facciamo e pensiamo. Oggi tutti siamo connessi, Sydney-Roma in un decimo di secondo. Oggi siamo social. Oggi socializziamo con gli emoticon e i "like" (mi piace) sono diventati ragione di vita e autostima. Le lettere, le cartoline perfino la stampa è in forte crisi con l'avvento dei pc e delle nuove tecnologie e se da un lato tutto ciò ci ha permesso una conoscenza maggiore (parola che va presa con le molle) dall'altro ci ha relegati nel silenzio delle nostre stanze, evitando il contatto umano. Tutto più semplice ma anche tutto più complicato. Provate a fissare una cena o un aperitivo. Una volta si poteva fissare alle 20.00 in una certa piazza per andare in quel ristorante. Oggi per "fissare" un incontro, sopratutto collettivo, scorrono fiumi di messaggi dove la variazione del minuto per l'incontro varia in base alle nostre esigenze. Forse una volta eravamo meno social ma più socievoli e pratici. La cosa che però che più non sopporto sono le teste chine delle persone che camminano sui marciapiedi, sugli autobus, alla guida di un autovettura o peggio di uno scooter. Il vero emblema della sconfitta umana: un capo chinato dinnanzi a un potere che non tocchi ma percepisci. Chi in sala di attesa non ha mai fatto un solitario o letto un articolo o cazzeggiato al telefono? Ma quando vedi 5 o 6 ragazzini che magari rientrano da scuola, camminare con il cellulare in mano la cosa mi mette tristezza e un pò d'ansia. Non se ne rendono conto ma saranno i futuri schiavi già inquadrati a tenere la testa bassa e a dire di si perchè come contropartita crederanno di avere una sorta di benessere. Adesso mi ritornano in mente le immagini delle cataste di libri dati alle fiamme da parte di un popolo che voleva ribellarsi al regime bruciando ogni sua forma di comunicazione. E' un falò che dovremmo accendere anche noi prima o poi, perche comunque la nostra vita andrebbe vissuta a testa alta, osservando il mondo che ci circonda, leggendo anche sullo schermo di un telefono o di un tablet, ma fatelo quando siete seduti e rilassati e non spasmodicamente ogni minuto della vostra vita. Insegnatelo ai vostri ragazzi e non dategli un giochino elettronico a tavola per farli stare buoni. Se vi va leggetevi questo post seduti comodamente sul divano magari sorseggiando del buon vino, e all'indomani iniziate una nuova giornata liberi e a testa alta.  

lunedì 31 ottobre 2016

Luci nel deserto, #qatarsbk2016

Non avranno una risonanza come la MotoGp, non saranno rissosi ne super campioni, ma l'ultimo round del mondiale Superbike ci ha offerto una pagina di motociclismo veramente bello. Inizierei col vincitore, con il cannibale, con il pilota che in 7 anni di "repressione" Honda ha trovato in Kawasaki la sua casa per potersi esprimere e lo ha fatto in tutta la grandezza di pilota. Jonathan Rea (si legge RIA!!!) è ancora meritatamente campione del mondo e ieri forse ancor di più con quel gesto di cavalleria autentica di cedere il posto al compagno di squadra per concludere il mondiale in seconda posizione. Potrebbe sembrare un gesto per una futura collaborazione ma loro sono inglesi. Per tutto l'anno se le sono dette e date di santa ragione ma ieri alleati per vincere la battaglia finale. 1000 volte bravo!!! Bravo anche Sykes nell'ammettere lo stupore di tale gesto segno che l'accordo non c'era, ma solo il rispetto che hanno i veri duellanti. In fondo è con grandi avversari che la vittoria è ancora più bella. Ma il vero vincitore di una buona parte del mondiale è Chaz Davies che ha pagato l'immaturità sua e del mezzo in diverse occasioni, riscattandola ampiamente con 11 vittorie di manches con una sequenza finale incredibile. Un pò Stoner e un pò Bayliss mi sembra la descrizione più azzeccata dello spilungone britannico. In gara due, oltre al gesto finale di Rea, abbiamo visto due piloti guidare al limite in una danza alla quale solo un waltzer di strauss avrebbe potuto sostituire il rombo dei motori. La Superbike dovrebbe ripartire da qui, come anche dal terzo e quarto posto di Guintoli, altro pilota sottovalutato. E' vero, forse manca qualcosa alla SBK per essere più mediatica, ma accontentiamoci dell'ancora "semplicità" del paddok. Mi auguro che Ducati con l'arrivo di Melandri non faccia l'errore che fece l'Aprilia 2 anni fa... Bello anche ritorno di Haslam, in prestito dal WBSB inglese. Già, proprio da questo campionato, che sembra che attiri i piloti (si parla anche del ritorno di Guintoli e l'arrivo di Giugliano) forse bisognerebbe attingere qualcosa, vista anche l'affluenza nei circuiti da parte degli inglesi. Certo le piste non sono il massimo però qualcosa nella SBK c'è che non va...
Comunque io ieri ho goduto e mi sono quasi commosso e questa credo sia l'essenza di uno sport fatto bene. Grazie anche all'eterno Max Biaggi per la sua presenza sempre competente e mai faziosa (da qualsiasi parte andrai non ti svendere come tutti!!!). Motori spenti, tute riposte e via per una vacanza per ritornare ancora più forti di prima. Ciao SBK mi mancherai!!!!!

Grazie Dovi!!! #malesiamotogp2016

Ammettiamolo, per noi appassionati la vittoria del Dovizioso (per i giornalai italiani pilota svizzero) ci ha fatto piacere. Non sarà eclettico, non sarà super veloce, non sarà "personaggio", ma di sicuro è un buon lavoratore del manubrio che si impegna sempre dal venerdi alla domenica. Ieri il Dovi ha vinto una gara difficile dove la cavalleria della sua Ducati non contava ma contava una guida accorta e priva di sbavature, quella che lui riesce ad esprimere meglio. Se vogliamo poi buttarla sul romantico ha vinto nella pista dove il suo nemico/amico ha vinto il suo mondiale in 250 e dove purtroppo ha perso anche la vita, quel Marco Simoncelli mai dimenticato proprio da lui, "nemico" di tante battaglie sin da ragazzi. In una gara strana costellata da infinite cadute riescono a trovare sprazzi di gloria anche Rossi e Lorenzo entrambi accomunati da una piccola sfida personale per il secondo posto nel mondiale. Qualche tempo fa gli stessi giornalai tifosi di Rossi dicevano che il secondo è il primo degli ultimi. Ieri hanno quasi gridato all'impresa. Io semplicemente dico che Rossi anche quest'anno ha fatto un buon e saggio campionato. Sono lontani i tempi in cui gli avversari non esistevano. Oggi di fronte agli avversari più forti di sempre ha portato a casa un buon secondo posto. Punto. Senza le incognite del meteo e delle gomme forse il mondiale si sarebbe concluso ieri o forse a Valencia....chissà... Lorenzo ieri terzo ha ammesso candidamente che senza le cadute il podio non l'avrebbe neanche visto e questo è un chiaro esempio di sportività. Un plauso anche al duo Avintia, Barbera e Baz quarto e quinto. L'unico che ancora una volta ha fatto tutto da solo è Marquez che cade e si rialza per arrivare undicesimo. Sinceramente dopo una stagione così al piccolo diavolo non possiamo rimproveragli nulla. Sicuramente a Valencia sarà della partita.
In Moto2 felice ritorno al titolo di un pilota forte e cazzuto che è stato il primo a bissare il successo per due anni consecutivi nella classe intermedia. Zarko ha messo in scena tutto il repertorio di un pilota vincente. Il doppio backflip con il fratello poi non ha prezzo. Bene Morbidelli sempre più conferma di questo mondiale. Non ce l'ha fatta Luthi a riaprire il mondiale per Valencia ma gli va dato l'onore delle armi. In ombra da un pò di tempo a questa parte Rins e Lowes.
Con i tre titoli già assegnati andiamo a Valencia per la kermesse di fine stagione e l'inizio della prossima.

lunedì 24 ottobre 2016

La prima vera volta di Cal, #australiangp2016

Nonostante tutta una serie di proclami sui vari vincitori di quest'anno, ieri Crutchlow ha vinto la sua prima gara "normale" senza se e senza ma, senza aiuti metereologici, forse il primo vincitore "vero" dopo i soliti noti. Certo è che al grande burattinaio Ezpeleta andrebbe spiegato che questa non è la stagione ideale per correre in questa zona dell'Australia, dove le temperature sono parecchio autunnali e il clima molto variabile. In effetti è stato un fine settimana all'insegna "dell'indo coio coio" con piloti che hanno girato con l'asciutto, quelli col bagnato, quelli con l'umido fino a stilare una classifica anomala dove ha visto i due piloti Yamaha finire nelle retrovie più profonde. Ed è proprio Rossi che alla fine dei giochi ha puntato il dito contro Michelin rea di aver fatto un pò troppa confusione sulle direttive delle gomme da usare. Per fortuna la domenica il meteo è stato clemente ed ha regalato una pista asciutta a tutti i piloti. Come già detto la gara offriva come spunto di curiosità la partenza arretrata del duo Yamaha visto che Marquez si era preso (di forza) la pole. Dopo qualche giro infatti, il fresco campione del mondo aveva già stabilito la sua legge distanziando Crutchlow di un bel pò e lasciando agli altri la battaglia per il terzo posto. Dalle retrovie intanto risaliva Rossi autore di sorpassi e giri veloci ai danni di piloti decisamente più lenti come se le sue gomme avessero recepito la strigliata del giorno prima. A 18 giri dalla fine, alla staccata dopo la Stoner, Marquez incappa nel suo primo zero disintegrando la sua Honda nella via di fuga lasciando all'inglese dagli occhi a pazzo la conduzione della gara in maniera imperiosa tanto è che neanche Rossi, dopo un promettente avvio, riusciva a riprenderlo. Terzo Vinales che ha seguito come un ombra il suo futuro compagno di squadra e quarto un "normale" Dovizioso che porta a casa, come sempre, il risultato. In ombra Lorenzo, sesto, a un calendario dalla vetta.
Gara bella, brutta? Sono contento per Crutchlow e per Cecchinello ma i dubbi rimangono su di una gestione approssimativa delle gomme (e delle regole). Se ciò serve per lo spettacolo non ci è dato saperlo ma spererei in un futuro meno nebuloso e più "chiaro" da parte del gommista (e anche di Dorna). Prossimo round nella patria di Sandokan con la speranza di vedere tre tigri contro tre tigri (anche a scriverlo mi sono intrecciato!!!)

lunedì 17 ottobre 2016

Gioco, partita, incontro. #motegi2016

Sabato ero in una sala scommesse e volevo puntare 5 euri sulla vittoria di Marquez e sulla conclusione per la lotta al titolo, ma poi mi sono detto "perchè buttare via dei soldi?". Invece nella terra del Sol Levante, patria del karakiri, qualcuno si è immolato verso le vette della leggenda e qualcuno ha preso la katana e se l'è infilzata direttamente nell'addome agitandola anche un pò. Marquez ieri ha vinto il suo terzo titolo in MotoGp nella maniera dei campioni veri, quelli che hanno tutto, talento, intelligenza anche fortuna. Lo ha vinto lui e nessun altro. In compenso lo ha perso la Yamaha che non ha saputo gestire 2 piloti che sulla carta potevano veramente ottenere di tutto, visto anche una moto super competitiva. Hanno invece preferito cullare il vecchio Rossi, "emarginare" Lorenzo e lasciare che il piccolo diavolo facesse incetta di vittorie e piazzamenti. La sensazione non troppo remota è che una parte di Yamaha, e anche di Dorna, sia impegnata per far vincere il decimo titolo a Rossi, digiuno dal 2009, considerandolo ancora la gallina dalle uova d'oro. Al momento è Marquez il pilota più forte in circolazione perchè ha vinto nell'era di Lorenzo, Pedrosa e Rossi. Al momento nessuno come lui. Punto. Nel GP della caduta degli Dei rimangono sprazzi di luce per Dovizioso secondo autore della "sua" gara che costruisce dal primo all'ultimo giro. In fondo la caduta di Lorenzo è anche da additare alla sua lenta ma inesorabile rimonta. Bene Vinales terzo, un pilota che l'anno prossimo dovrà sostituire una sella pesante in Yamaha. Dietro di lui Aleix Espargaro e Crutchlow non lontano dai primi. C'è chi ha ritenuto bello questo mondiale per la varietà di vincitori nelle ultime 10 gare. Senza le incognite del tempo e delle gomme forse non saremo qui a parlare di vittoria di Marquez perchè avremmo ancora un mondiale aperto ai "soliti" 3. Sicuramente "qualcuno" non ha calcolato l'incognita Marquez e dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per arginarlo anche l'anno prossimo. Bravi comunque ai primi tre della classe, quasi sempre al top in ogni gara includendo lo sfortunato Pedrosa vittima dell'ennesima frattura. Yamaha si è anche resa protagonista di una caduta di stile facendo rimanere Lorenzo vincolato al contratto fino a fine anno, senza "sganciarlo" prima per poter effettuare dei test con Ducati. Che Lin Jarvis fosse poco lungimirante lo si è visto a inizio anno quando ha di fatto messo alla porta Lorenzo. Comunque è poi il campo a parlare. E il campo ha detto Marquez. 

lunedì 3 ottobre 2016

Il Re sole Chaz Davies, SBK Magny Course 2016

Sicuramente un ottimo momento di forma sia per Chaz sia per la Ducati. Se ci fosse stato il sole anche in Germania forse saremo qui a parlare delle 8 vittorie di stagione del pilota Ducati. In compenso in Francia Chaz ha avuto due manches stellari. La prima, al Sabato, quando ha letto (e azzardato) che le condizioni dell'asfalto potevano essere buone per le intermedie, rischiando la scelta in prima persona, riuscendo a gestire una gara non facile. La domenica invece, con la pista asciutta, ha aspettato il momento buono per lasciare che i due galli della Kawasaki si scannassero fra se per dare la zampata finale. La Ducati è veramente cresciuta nelle sue mani e sarò curioso di vedere cosa farà Melandri l'anno prossimo, perchè eguagliare il forte pilota britannico non sarà facile. Bene anche il duo Kawasaki con Rea sugli scudi in gara 1 e molto aggressivo in gara 2 anche se non è riuscito (se non sul finale) a domare Sykes. Ottimo Camier quarto in gara 2 mentre in gara 1 ha brillato anche Van Der Mark con un bel secondo posto. Mondiale comunque sempre saldamente nelle mani di Rea che esce senza danni dalla trasferta francese anche per una comportamento in gara sempre attento e mai domo, segno di un'atavica fame da podio. In conclusione due belle gare ricche di spunti sperando in un prosieguo e un anno prossimo ancora più proficuo per un mondiale che non è secondo a nessuno.

lunedì 26 settembre 2016

Nel segno di Binder, #motogparagon2016

L'avevamo scritto già qualche gara fa: Brad Binder è campione del mondo della Moto3. Bravo, grintoso, cristallino e mai domo, Binder ha vinto un mondiale lottando per le prime posizioni ogni gara, accontentandosi sempre poco, vedi Assen, portandolo a vincere il titolo con 4 gare di anticipo, segno di una grande maturità e costanza, quella che manca ai ragazzi italiani. Enea Bastianini si è svegliato un pò tardi e adesso la lotta è circoscritta per il secondo posto tra lui e Navarro, ieri primo. In Sudafrica non ci sono accademie per giovani piloti e i mondiali si vincono con devozione e impegno. Bravo Brad!!!!!
La MotoGp ha visto il ritorno alla vittoria di un pilota che sta crescendo sempre di più, accontentandosi all'occorrenza ma graffiando quando serve. Marquez ieri ha messo tutti a tacere, gufatori e non, facendo vedere che quando è in forma non ce n'è per nessuno. Ieri ha vinto bene e con maturità ed ha riportato la distanza nel mondiale a +52 su Rossi, ieri terzo. Nonostante il podio ieri Rossi ha fatto una gara "stizzosa" cercando sempre di contenere le sfuriate degli avversari che però hanno agito di costanza, quella che da ultimo è mancata a lui. Il lungo su Lorenzo al Muraglione è sembrato un gesto disperato che sapeva di non poter concludere. Dal canto suo Lorenzo ha fatto la sua gara nonostante le premesse fossero ben diverse. Chi è restato con i primi fino all'ultimo è stato Vinales con una Suzuki in grande spolvero anche dal lato prestazioni. Quarto Crutchlow, poi Pedrosa e Espargarò. Se sulla carta tutto sembra rose e fiori, la foto qui sotto mostra il vero problema di questo mondiale.
Se la centralina unica ha calmierato un pò le prestazioni delle varie moto, le gomme dovrebbero essere una garanzia, cosa che in realtà non è così. Non è possibile che un pilota come Pedrosa arrivi al traguardo con una gomma così, non consumata ma distrutta e la stessa cosa è capitata anche a Dovizioso. Sfortuna o premeditazione? 
In Moto2 ritorna alla vittoria il pilota più eclettico di tutti, poco costante ma spettacolare, quel Sam Lowes che ieri ha regolato di misura un buon Marquez e un ottimo Morbidelli in rimonta. In ombra i leader della classifica Rins (6) e Zarko (8) che hanno arrancato nelle retrovie. 
Adesso tocca al trittico dall'altra parte del mondo Giappone, Australia e Malesia e se non ci saranno magheggi con le gomme Valencia sarà solo una passerella.

lunedì 12 settembre 2016

Pedrosa, The peacemaker, Misano 2016

"...se vince Rossi si riapre il mondiale però Marquez che farà? Sarà la gara del riscatto di Lorenzo e delle Ducati..." Niente di tutto questo perchè è arrivato Pedrosa che ha messo d'accordo tutti in una gara accorta e intelligente e sopratutto veloce, troppo veloce anche per l'idolo di casa Rossi che ancora una volta non sale sul gradino più alto del podio (almeno questa volta è arrivato secondo). I centomila canarini gialli che hanno fischiato Pedrosa sul podio dimostrano che questo sport al momento è in mano ai tifosi e non agli sportivi che hanno applaudito il ritorno alla vittoria di un grande pilota, forte, anche lui non tanto più giovane (come Rossi). Dal canto suo Valentino voleva fortemente la vittoria ed ha guidato la metà della corsa sempre in testa e sempre al limite con Lorenzo che lo inseguiva ad un secondo. Ma quando Pedrosa è arrivato su Rossi alla curva del Rio infilandolo "alla Rossi" non ce n'è stato più per nessuno. 8 vincitori in 8 gare diverse questo è al momento l'apporto (compreso anche il meteo) che ha portato il cambio di regolamenti (Michelin e centralina unica).
Superlativo Pedrosa che riesce anche a limitare i danni del suo compagno di squadra Marquez, ieri quarto e mai della partita che ora si trova a +43 su Rossi che, come ho già detto, voleva vincere a tutti i costi. Lorenzo ieri terzo ha lodato il vincitore e il suo compagno di squadra, dichiarando che entrambi sono stati più forti. Siparietto poi in sala stampa tra Rossi e Lorenzo ma questo fa parte del gossip. Per il resto del gruppo c'è da segnalare il 6 posto di Dovizioso e l'ottimo settimo del tuttofare Pirro.
La Moto2 ha visto finalmente trionfare Baldassarri con una condotta di gara esemplare tanto da battere Rins all'ultimo giro. Terzo Nakagami seguito da Zarko ieri alle prese con un assetto non perfetto. Quinto un constante Morbidelli.
In Moto3 come ho già scritto in precedenza vince Binder ipotecando il mondiale avendo oltre 100 punti sul secondo che porta il nome di Bastianini che nulla ha potuto contro il veloce sud africano. Sul podio anche Mir presenza oramai costante nella top five.
Brevi considerazioni finali sulle "stranezze" di questo fine settimana. La prima forse la più eclatante il balletto dei medici sulla diagnosi del dopo la caduta di Iannone. Sono in linea sul non far "decidere" ai piloti se correre o meno però trattandosi di una frattura delle vertebre (poi evidentemente rientrata) poteva essere concessa la possibilità di far provare il pilota sabato mattina (forse Iannone poteva presentare un incognita?). L'altro aspetto sulle gomme un pò troppo "ballerine" tanto da condizionare un "rischiatore" come Marquez (e non solo) che al Venerdi e al Sabato addirittura prova le "cadute" e la Domenica invece si deve accontentare di ragionare. Sarà ma questa storia degli 8 vincitori in 8 gare al momento ha portato solo suspance ma poca chiarezza sulla gestione. Mi sbaglierò....
Ai dementi fischiatori ho già detto tutto quindi non resta che aspettare Aragon per assistere ad un altro round nel segno del giallo... 

lunedì 22 agosto 2016

La prima di Cal & Lucio, MotoGp #brno2016

Diciamocelo sinceramente: mancava la vittoria di Crutchlow e del suo Team Manager Cecchinello e così, in un altro pazzo week end, ha vinto il pilota con gli occhi "da pazzo", sicuramente il più guascone della compagnia, riportando l'Union Jack sulla vetta più alta del podio dopo Barry Sheene (1981). Ancora una volta l'incertezza ha colpito la gara della MotoGp (le altre due si sono svolte full wet) mescolando le carte dopo che il sabato i "soliti" protagonisti stavano già affilando le armi. Cal è stato bravo, ha fatto un ottima scelta delle gomme e sopratutto non ha posteggiato la sua Honda nelle vie di fuga come già aveva fatto il giorno prima, arrivando primo al traguardo di autorità. Ottimo anche il secondo posto di Rossi frutto di una scelta azzeccata di gomme e di una guida non troppo dispendiosa che lo ha portato (come Crutchlow) a risalire la china dalle retrovie. Chi invece è sempre rimasto la davanti senza brillare troppo è stato il ragioniere Marquez, autore di una pole stratosferica e di una gara accorta ottenendo un ottimo terzo posto. Dietro di lui "l'apocalisse". Il team Avintia piazza Baz e Barberà quarto e quinto poi Laverty, Petrucci e Iannone, in pratica la saga delle Ducati. Gara da dimenticare ancora una volta per Lorenzo nonostante la scelta di gomme uguale a quella di Rossi ma mai realmente in partita con una strategia di gara misteriosa (ordini dai box?), così come quella di Dovizioso anche lui fermatosi più volte. Impressionanti le gomme anteriori di Redding e Iannone a fine gara completamente distrutte ed incredibile come possano aver finito la gara.
In Moto2 si rivede Folger con una gara imperiosa condotta dall'inizio alla fine in testa, braccato da due mastini quali Rins e Lowes che si sono limitati al controllo della classifica visto che Zarko non ha beccato il fine settimana giusto (undicesimo alla fine). Fuori dal podio ancora una volta Mattia Pasini autore di una gara fotocopia come in Germania.
La Moto3 ci ha regalato un altra prima vittoria che porta il nome di McPhee e della sua Peugeot davanti a Martin e ad un sempre più convincente Di Giannantonio che ha preceduto Bastianini e Antonelli.
Prossimo round Silverstone località non propriamente arida viste le piogge inglesi. Da appassionato spero sempre nell'asciutto ma se un pò d'acqua serve per rimescolare le carte...

martedì 16 agosto 2016

Fine dell'attesa #austriangp 2016

Finito il digiuno! Ducati è tornata alla vittoria e lo ha fatto come non mai portando a casa il primo e il secondo posto del GP di Austria. Niente da dire su Iannone che questa volta è stato zitto e ci ha dato del gran gas, rischiando per la scelta della gomma soft al posteriore, l'unico a farlo, cancellando (o quasi) le bischerate fatte fino a qui. Nessuno ha potuto fare nulla contro il "pompone" e i suoi piloti, neanche un ritrovato Lorenzo che si è limitato ad annusare il profumo dei gas di scarico della sua prossima moto. Rossi invece ha fatto una gara di conserva dietro a Lorenzo mai in grado di avere quel quid in più per sopravanzare il compagno di squadra. "Arma Letale" Marquez (ricordate il film con Mel Gibson?) ieri ancora più ragioniere si è accontentato di un quinto posto che, visti i risultati la davanti, gli ha permesso di non perdere poi tanto in classifica generale.
La fine di un incubo? Non credo. La vittoria di ieri è stata frutto di una serie di casualità ad iniziare dalla bruttissima pista quale è Zeltweg (7 crurve a destre 2 a sinistra) pensando anche al disegno originale che prevede un anello che gira dietro alla collina. Comunque godiamoci questo successo voluto e ottenuto da un caparbio Gigi Dall'Igna che alla fine della gara si è lasciato un bell'abbraccio proprio con Casey Stoner, un altro protagonista di questa vittoria. Prossima tappa BRNO, quella si che è una pista, e vedremo che sapore avrà questa vittoria o se sarà stato solo un fuoco di paglia.
In Moto2 uno stratosferico Zarko (il salto mortale all'indietro gli vale il titolo ad honorem) mette tutti d'accordo anche se un ottimo Morbidelli ha guidato la corsa per metà gara. Bravo l'italiano a rimanere calmo fin da ultimo "uccellando" alle ultime due curve Tom Luthi. Spero che Franco non si lasci coinvolgere troppo nella storia VR46 Academy e tutte le menate che ci propinano ogni fine settimana, perchè il ragazzo mi sembra che abbia stoffa da vendere a prescindere da chi frequenti.
Infatti in Moto3 abbiamo assistito al licenziamento in tronco di Romano Fenati proprio dalla squadra VR46 SKY Racing Team a seguito (sembra) di dissapori tra Uccio Salucci e il pilota reo di essere un pò troppo "anarchico". Non so cosa ci sia di vero, ed anche se Fenati ultimamente si è sempre comportato un pò troppo da "fenomeno", la faccenda mi sembra realmente grave visto anche che in campionato il pilota occupava la terza posizione. La gara è andata al rookie Mir che ha spodestato Binder e il suo sponsor (comunque secondo) ed un ottimo Bastianiani terzo in volata. 
Anche se la pista è brutta, il fine settimana austriaco ci ha regalato tanti argomenti interessanti sui quali riflettere, ed un buon ascolto sia in tv sia dagli spalti del Red Bull Ring il che non fa male vista la crisi del motosport. Prossimo round BRNO e vedremo tra i sali e scendi della pista chi scenderà o salirà.

lunedì 1 agosto 2016

Impronte

Gli aborigeni australiani dicono che la terra non è dell'uomo ma l'uomo è della terra. Detta così può sembrare una banalità ma il significato nasconde una saggezza che oggi sembra (anche senza sembra) abbiamo perso. Microscopiche vite "come pulci dello stesso cane", vissute nell'affannarsi in cerca di affermazioni per poi essere cancellate e perfino dimenticate in un attimo. Pochi sono gli uomini che hanno fatto la storia del mondo, miliardi che lo hanno occupato abusivamente. Panta rei dicevano i latini, come l'acqua del fiume, come la risacca del mare sul bagnasciuga. Le impronte degli uomini cancellate in una, due tre passate, per poi essere impresse ancora da altri uomini e così via. Ma il mare è sempre li gli uomini no. Lo spettacolo del tramonto avviene da millenni eppure noi lo guardiamo come se fosse "nostro". Invece è il tramonto che guarda noi, che ci guarda quando camminiamo a 4 zampe sulla sabbia, che ci guarda quando ci diamo il primo bacio, che ci guarda quando ad andatura lenta percorriamo quei pochi metri di terreno sabbioso. Di quelle impronte resta un breve ricordo come la nostra breve vita su questo pianeta. Eppure uomini "potenti" ogni giorno tentanto di sopraffare i più deboli, fanno scatenare guerre, anche mondiali, ma della loro storia non ne rimarrà che un cattivo o un brutto ricordo. Le opere degli uomini giusti rimangono nei secoli, penso al Davide di Michelangelo, alle Piramidi di Giza e solo gli uomini piccoli e invidiosi possono distruggere ciò che l'ingegno di uomini straordinari ha creato. Cammino e mi volto indietro e le mie impronte non ci sono più. Non mi resta che godermi questa lunga passeggiata in riva al mare...

domenica 17 luglio 2016

Un uomo solo al comando #motogpgermania2016 #fenomeni

Sembrava un fine settimana all'insegna di Marquez vista la pole e il suo ottimo rapporto col circuito, ma durante i primi giri la gara ha preso una svolta strana. Dopo le prime scaramucce post via, Petrucci prendeva le redini della corsa seguito dal Dovi e da Rossi. Un sogno! Tre italiani al comando con Marquez in lento calo, Pedrosa lontano e Lorenzo nella melma assoluta. Lentamente però la pista passava da bagnata a umida e il primo a cadere è stato proprio Petrucci lasciando al ducatista (e svizzero) Dovizioso la testa della corsa, sempre seguito da Rossi tallonato da un arrembante Barberà. Pista sempre meno umida e Marquez dalle retrovie fa un lungo sulla ghiaia che da una svolta nella testa dello spagnolo. Dopo un po infatti Marc si ferma per cambiare la moto ripartendo con le slick, come già aveva fatto Iannone (intermedie per lui) 2 giri prima. Nell'arco di 2 giri lo spagnolo era già in grado di girare più forte dei primi. A quel punto le lavagne di Rossi e Dovizioso si accendevano con una gigantesca scritta BOX. Ma entrambi, evidentemente poco esperti di gare, hanno pensato bene di fare di testa loro rimanendo in pista non pensando che l'uragano Marquez sarebbe arrivato di li a poco. Il resto è cronaca di un gara vinta d'astuzia che ha visto anche il podio di Crutchlow (grazie anche alle preghiere di Cecchinello ai box) e a Dovizioso che, una volta ripresosi dall'errore, si è mangiato Redding alle due ultime curve. Bene anche Iannone (quinto) seguito da Pedrosa, Miller, Rossi e Barberà. 
In Moto2 torna alla vittoria il bravo Zarko dopo una gara accorta fino alla zampata finale dove è riuscito a regolare al fotofinish il pilota di casa Folger. Dietro di loro un ecatombe: Rins, Lowes, Luthi tutti fuori dai giochi. Alla fine Simeon porta a casa un terzo posto. Bene Pasini al suo primo quarto posto in Moto2 seguito da Marini e Baldassarri.
In Moto3 Pawi si conferma re del bagnato salutando la compagnia a metà gara e rivedendola solo al traguardo. Anche nella piccola cilindrata sagra delle cadute e vittime illustri. La nota positiva viene da Locatelli secondo, al suo primo podio, e da Bastianini terzo. Nonostante tutto l'ottimo Binder si tiene a distanza Navarro a 47 lunghezze.
Prossimo round Zeltweg novità assoluta per la MotoGp, in una pista a mio avviso bruttina visti anche gli ingenti investimenti di Red Bull e con la speranza di una gara asciutta senza se e senza ma.

lunedì 11 luglio 2016

Il mostro è morto, viva il mostro #sbklagunaseca2016

Ci voleva la rottura della sua Kawasaki per fermare il Lagoon Monster Rea nel fine settimana americano Superbike. Si perchè, a dispetto di tutti i santi, se non fosse stato per lo stop Rea avrebbe portato a casa entrambe le manches tanta, troppa la superiorità uomo-macchina. Non che Sykes sia da meno ma il secondo preso in gara 1 da la dimostrazione che ieri Rea poteva controllare gli avversari. Se poi anche quest'ultimi pensano bene di andare per vie di fuga allora la corsa per i primi posti diventa molto noiosa. Infatti a parte il bel duello Rea-Sykes gara 1 ci ha offerto la caduta di entrambe le Ducati lasciando il terzo posto ad un buon Niky Hayden. Bene Savadori sempre più a suo agio sull'Aprilia (peccato per gara 2 caduto). Ma è gara 2 che ritorna ad essere la vera SBK, dopo la ripartenza per la caduta di Szkopek (per fortuna illeso). Ed è il nostro Giugliano che prende le redini della gara seguito da un nuvolo di scalmanati (e sempre i soliti) quali Sykes, Rea, Davies. Al cavatappi però l'italiano perde di colpo due posizioni con una sorpasso da antologia di Rea e Sykes che percorrono 2 curve appaiati. Ma il Rea di Laguna voleva concedere poco agli avversari fino a quando non allarga la traiettoria (forse appunto per un guasto tecnico) e lascia la strada libera per un bel duello tra Sykes, Giugliano e Davies. Sul finale entrambi i ducatisti si danno battaglia nel tentativo di riprendere la verde Kawasaki di Sykes che non è mai stata più lontana di 6 decimi, ma inarrivabile. Alla fine Sykes, Giugliano e Davies seguiti (da lontano) da un ottimo Fores e Hayden. Il fine settimana di certo non cambierà le sorti di questo campionato sempre e costantemente in mano e Rea a meno che in Kawasaki non decidano di "stopparlo" per un altra gara. Chi invece è deciso a narcotizzare lo spettacolo è proprio Dorna che non ha trovato soluzioni alternative se non quella di riprendere le ostilità a Settembre, Una vera presa di giro per una serie che avrebbe bisogno di altro. Anche se fantascientifico, un inserimento in una gara di MotoGp (magari BRNO vista anche la struttura) sarebbe stato un evento stratosferico, ma si sa, oggi non è più possibile sognare. Ci vedremo quindi in Germania. Ciao SBK mi mancherai!!!

mercoledì 29 giugno 2016

Una questione di buon senso

Prima di discernere in questo mio breve post vorrei far presente che sono stato operatore di polizia stradale per 10 anni ed ho sempre portato in maniera fiera la divisa ed il compito che mi era stato affidato, ritenendo quel lavoro uno dei più belli al pari del vigile del fuoco, infermiere e tutti quelli che ogni giorno si alzano per servire la comunità. Senza voler entrare nel merito delle singole specializzazioni vorrei dare un piccolo suggerimento a chi ogni giorno sorveglia le nostre strade che siano comuni piccoli, città, strade provinciali e di grande viabilità. Premetto che sono anche un motociclista non di quelli del sabato-sempre-in-moto ma un fruitore del mezzo per il diporto quotidiano e per qualche girata con gli amici. Il motociclista per antonomasia è (meglio dire era) un pò selvaggio, scavezzacollo ma sicuramente un amante del suo mezzo e in rarissimi casi lo troviamo con motociclette messe male. Anzi spesso e volentieri la moto è il trionfo dell'accessorio per renderla originale e a parte casi estremi possiamo affermare che bisognerebbe che tanti automobilisti ci tenessero alle auto proprie come fa il motociclista. Perchè allora tanto accanimento nei confronti del motociclista (anche cittadino) che ha il pregio di liberare le strade dal traffico (giusto per dirne una)? Perchè vessarlo se la freccia o lo specchietto retrovisore non è conforme all'originale anche se perfettamente funzionante? Ok ci sono delle regole ma mi sembra che ultimamente sulle nostre strade ci siano una miriade di veicoli (autoveicoli) provenienti da paesi stranieri (per lo più Romania e Bulgaria, RO e BG) in dubbie condizioni di manutenzione (quindi revisione) e sicuramente "poco" assicurati. Ma anche senza scomodare questa fetta di utenti (sempre più in aumento), basterebbe guardare dentro gli abitacoli per vedere sempre più spesso che chi guida usa il cellulare per navigare o scrivere messaggi. Casi da controllare ce ne sarebbero a bizzeffe perchè allora accanirsi solo con il motociclista? Non vi è dubbio che in diversi hanno scambiato la strada per una pista, ma non è la fetta più grande. Come ho sempre affermato i furbi, quelli del tanto-non-mi-becca si ritroveranno sempre e prima o poi da qualche parte verranno colti in grave fallo, ma l'accanimento a prescindere lo trovo poco "educativo" e generante una scollatura con le istituzioni che in questo momento non ci dovrebbe essere. Cari ex colleghi, avete in mano uno strumento meraviglioso, una sorta di super potere che potete gestire voi stessi e non sotto l'influenza di input politici che vi impongono la riscossione. Quando vedo un posto di controllo mi sento al sicuro perchè so che gli agenti operanti stanno facendo un azione "di controllo" sul traffico e non di repressione-per-forza. E con la presente vi lascio al vostro lavoro quotidiano che non è facile ma fatto di tante sfaccettature che sono davvero di pubblica utilità più di quanto non pensiate. 

martedì 28 giugno 2016

Tutti giù per terra (o quasi), #assen2016

Fine settimana da dimenticare o forse no, dipende da quale visiera lo si guardi. La bella notizia per i nostalgici e appassionati è che abbiamo riascoltato l'inno australiano sul più alto gradino del podio e questa volta non grazie a Casey Stoner ma ad un intrepido Jack Miller, quel rookie tanto discusso che è riuscito a portare davanti a tutti la sua Honda semi ufficiale. Va beh direte, pioveva, freddo, asciutto, confluenze astrali però la sua mano tremolante di emozione sul podio ci ha fatto ritornare ad un motociclismo romantico e questa non fa altro che bene. Anche da altre visiere abbiamo intravisto il sereno oltre le nubi e la prima è quella di Marc Marquez, l'unico dei big, quelli che sono sempre la davanti, ad essere rimasto in piedi e a portare a casa un secondo posto che vale oro e allungando decisamente in campionato. Bene anche Scott Redding ieri terzo al suo primo podio in MotoGp. Anche Iannone, senza far danni, è riuscito a raddrizzare un fine settimana che era partito dall'ultima posizione risalendo fino alla quinta. Più sfortunato Petrucci che dopo una prima frazione in rimonta si è visto abbandonare dalla sua Ducati alla ripartenza. E gli altri? Bella domanda! Il primo che non ha mai brillato sin dal Venerdi è proprio Lorenzo mai in vera partita col resto del gruppo tanto che nella prima "manche" era scivolato al 20 posto! Alla ripartenza e viste anche le numerose cadute, alla fine ha racimolato un decimo posto che gli è valso qualche puntarello mondiale ma avrà da riflettere parecchio sulle gare future. Rossi che sembrava a far sua la gara prima dell'interruzione al secondo via ha cercato di scappare in fuga nonostante una pista molto bagnata, rimanendo però vittima di una caduta di anteriore che sinceramente, vista la sua esperienza, poteva benissimo evitare in quel momento. Stessa sorte per il buon Dovizioso che nel tentativo di resistere alla fuga dell'italiano (lui come sappiamo è svizzero) ha sbattuto la sua Ducati in terra e con lei sono volate sia le ali sia i sogni di gloria. Alla fine vincitori e vinti se ne tornano a casa con ghiaia, graffi e nel caso di Marquez un bel bottino in più.
La Moto2 ci ha regalato la prima vittoria di Nakagami che ha saputo tirarsi fuori dalla bagarre e creare quel margine per arrivare in solitaria al traguardo vista anche la imperiosa rimonta di Zarko (ora leader della classifica) e il nostro Morbidelli che ha saputo reggere agli attacchi dei vari piloti che gli si sono portati in scia.
Ma è la Moto3 che ci ha regalato le più belle soddisfazioni con ben 5 italiani davanti a tutti e con la prima vittoria di Bagnaia e della sua Mahindra davanti al sempre più convincente Di Giannantonio e Migno. Fuiori dal podio per un non nulla Fenati e Antonelli. Peccato per Bastianini caduto a pochi giri daslla fine. Bella anche la gara di Binder mai sazio di vittorie dimostrando cuore, talento e passione anche se alla fine ha raccolto un dodicesimo posto causa un lungo.
Nota a margine sulla sempre più pietosa telecronaca e siparietti vari in studio che di fatto dimostrano che il motociclismo è in mano a marchettari e prezzolati e non a sportivi veri.
Mi raccomando luci accese anche di giorno, casco taroccato sempre allacciato e prudenza....sempre!

domenica 19 giugno 2016

Il mondiale che non c'è. Misano SBK 2016 #ciaopiro

Fine settimana di SBK, STK e SSP in ricordo di una grande protagonista di queste serie, quel Fabrizio Pirovano che ci ha lasciato per un male incurabile, forse la sua gara più brutta e più dura dove, purtroppo, nulla ha potuto. E nel suo ricordo il circuito di Misano non ha offerto grandi gare in SBK nè tantomeno ha richiamato quel popolo che da sempre ha contraddistinto il campionato delle derivate di serie. Nella SBK Re Rea ha ripreso il suo trono e il suo scettro con due manches magistrali dove nulla ha potuto un ottimo Sykes autore della pole position ma meno efficiente in ottica gara. Rea è stato semplicemente perfetto e insaziabile di fatto ipotecando il suo secondo titolo mondiale. Chi doveva rallentarlo o è arrivato secondo, Sykes, o ha raccolto un quarto posto e una caduta (Davies) nella foga di recuperare delle prove non brillanti. Ci ha pensato Giugliano a tenere alta la bandiera della Ducati con un buon terso posto in gara 2 ma mai con i primi. Sinceramente la Kawasaki ha un pacchetto pilota moto che gli permette di rischiare meno al contrario di Chaz, sempre spettacolare ma perennemente al limite. In gara uno si rivede anche Van DerMark, terzo, ultimamente un pò in ombra rispetto al suo compagno Hayden, caduto e poi sesto. Bene Savadori quinto in gara 2 in crescita gara dopo gara. Alla fine un mondiale ucciso da Rea e dalla Kawasaki complice anche quel guizzo che Ezpeleta (oggi presente) non riesce (o non vuole) dare a questa categoria che tanto invece avrebbe ancora da offrire.
In Supersport un altro cannibale non si accontenta di posizioni di rincalzo, quel Kenan Soufoglu che mette una seria ipoteca sull'ennesimo mondiale di categoria, regolando un ottimo Caricasulo, autore della pole e di una bella e matura gara e PJ Jackobsen che si deve accontentare del terzo posto con una moto non perfettamente a punto. Chi saluta i sogni iridati è Cluzel anche oggi caduto e definitivamente lontano dai giochi visto anche lo scarso feeling con la sua MV.

Chi invece dovrebbe restar a casa per un turno senza passare dal via è De Rosa che dopo una gara intelligente e accorta decide di gettare al vento la sua gara e quella di Mercado che lo aveva infilato nel corso dell’ultimo giro. Il napoletano, invece di "accontentarsi", vista anche la difficoltà di sorpasso a Misano ha pensato bene di entrare sul pilota Ducati, alla fine del curvone veloce, prima del Carro, ignorando del tutto il pilota della Ducati, falciando il povero argentino che si è trovato senza la ruota anteriore attaccata al terreno. In pratica una iannonata bella e buona senza neanche un mea culpa al parco chiuso. Per fortuna nessuno si è fatto male ma mi aspetto dalla direzione di gara una punizione esemplare visto anche il punto veloce del tracciato. Vince il simpatico Mahias alla sua prima a Misano seguito da un buon Calia e dall'autore della pole Faccani.

domenica 5 giugno 2016

Nel segno di Salom #motogpbarcellona2016

Oramai del luttuoso fine settimana spagnolo ne abbiamo abbondantemente parlato e in questo post limitiamoci commentare chi ha omaggiato la memoria dello sfortunato pilota spagnolo. In effetti in nessuna delle 3 classi ci sono stati piloti che si sono risparmiati anzi ,tutti hanno dato il meglio di se per contribuire ad un fine settimana di motociclismo come piace a noi. Bello e corretto il duello tra Rossi e Marquez con l'italiano primo sotto la bandiera a scacchi dopo una gara intelligente e forse carica di quel rancore che il Mugello gli aveva lasciato dentro. Non ha fatto sconti Rossi ad un rivale coriaceo e sempre più maturo che non gli ha concesso un metro se non solo sul finale quando Marquez ha deciso che oggi contro il 46 non c'era nulla da fare. Un bel duello che riporta alla memoria la gara di Sepang e l'occasione persa, chissà... Bravo dunque Rossi che dovrà gestire il campionato in questo modo se non vorrà far scappare i due avversari più giovani, quel maturo Marquez e Lorenzo oggi in ombra ma anche estremamente sfortunato, falciato da quel pilota inutile che corrisponde al nome di Iannone. Da queste pagine non avete mai letto una posizione così radicale nei confronti di un pilota, ma ritengo Iannone all'altezza del suo soprannome, un maniaco che gira per la pista come una mina vagante, falciando tutto e tutti rimanendo impunito. Suzuki e bene che faccia una bella scorta di ricambi per l'anno prossimo. 12  o 11 punti persi da Lorenzo non fanno la differenza, ma la differenza la fa quando degli ottimi piloti Rossi, Marquez, Lorenzo e Pedrosa, oggi terzo, battagliano per un mondiale che andrebbe vinto sul campo, con i sorpassi e non perche in pista ci sono degli esagitati che non riescono neanche a calcolare la distanza altrui. Il resto del gruppo come sempre alla spicciolata con un deludente Vinales quarto che ha condotto una gara "agitata". 
In Moto2 ritorna alla vittoria (la seconda consecutiva) un ottimo Zarko che ha regolato un Rins attento e un ritrovato Nakagami. Lowes in ombra, oggi sesto, è costretto a cedere la sua leadership per una campionato al momento a 3 piloti racchiusi in 10 lunghezze. Brutto il pasticcio tra Baldassarri e Corsi vittime di una foga eccessiva che porta solo zero punti.
Chi invece pare proiettato verso una vittoria di forza e classe è Brad Binder oggi secondo solo a Navarro alla sua prima vittoria mondiale. Il sudafricano non si è mai accontentato neanche quando è stato buttato fuori da un Rodrigo oggi in grande spolvero. Bene il ritorno di Bastianini sul podio con Fenati e Bulega nelle prime otto posizioni. 
Sicuramente lasciamo Barcellona con quel senso di vuoto dentro che ogni perdita di una giovane vita ci lascia sempre ma come ha scritto un bravo giornalista sportivo, Massimo Falcioni, o si smette di piangere o si smette di correre. Ci vediamo in Olanda nella ex università della moto ora diventata un liceo (triennale).

sabato 4 giugno 2016

Il senso di chiudere la stalla... #motogpcatalogna2016

...dopo che sono scappati i buoi. Che il nostro sport sia pericoloso non v'è dubbio. Però anche andare sulle strade è pericoloso. Kato a Suzuka, Tomizawa a Misano, Simoncelli a Sepang e via discorrendo. Morti che si potevano evitare? Non si corre più a Suzuka per la MotoGp ma si corre la 8 ore. Quindi Suzuka è pericoloso o no? Ieri a Barcellona si è consumato l'ennesimo lutto del nostro meraviglioso sport. Un ragazzo di 24 anni, Luis Salom, è deceduto per le ferite riportate a seguito dell'impatto contro gli air fance e la sua moto. Poche ore dopo la Safety Commission decideva di utilizzare il tracciato della F1 utilizzando due modifiche che rallenterebbero la velocità. Ma allora perchè si è corso con l'altro "disegno"? Era realmente pericoloso? Se non ci scappava il morto nessuno avrebbe detto nulla. Allora perchè questa modifica? E se non ci fossero state alternative? Come sempre l'uomo è alla ricerca di un paracadute ma trattandosi di sport estremi l'imponderabile è sempre dietro l'angolo. Il povero Simoncelli se non fosse stato (incolpevolmente) travolto da Rossi e da Edwars avrebbe tirato due Madonne e non si sarebbe neanche fatto un graffio, come fu anche per Tomizawa: Doriano Romboni è morto in una pista di supermotard in una gara spettacolo, quindi di cosa stiamo parlando? Modificare il layout di un tracciato all'ultimo minuto significa non accettare il fato del nostro sport e questo nessuno lo potrà mai controllare. Andando indietro nel tempo Angelo Bergamonti è morto in una giornata super piovosa in un circuito cittadino per una capocciata sullo spigolo di un marciapiede. 10 centimetri più a lato e avrebbe mangiato una balla di fieno e sarebbe qui a raccontarci storie di moto. I guardrail di Monza che ci hanno portato via Saarinen e Pasolini non ci sono più, così come sono state aggiunte delle chicane ma ciò non vuol dire che a Monza non si muoia più. Modificare la pista a seguito di una morte improvvisa significa non aver capito la filosofia e lo spirito di questo sport. Capirossi una volta disse: "ad ogni curva sappiamo che rischiamo la vita, ma ad ogni giro quella stessa curva cerchiamo di farla sempre più forte", oppure Simoncelli che il giorno prima del fatale incidente dichiarò "che nella vita avrei fatto solo questo lavoro, il lavoro più bello del mondo". E' giusto rendere le piste più sicure come è stato fatto ma è ingiusto e infantile non calcolare che queste sono le corse fatte di bellezza e a volte, oggi raramente, di qualche tragedia. Ciao ragazzi, vegliate sempre su di noi.

mercoledì 1 giugno 2016

Fermiamoci un attimo

...e osserviamo. Sinceramente mi sembra che la nostra società stia prendendo una direzione molto strana. I luttuosi fatti degli ultimi giorni delle due ragazze uccise brutalmente fanno emergere un quadro inquietante che si cela dietro parvenze di rapporti "normali". Ma cosa è che fa scatenare la follia umana tanto da uccidere barbaramente o dare fuoco alla donna (uomo) tanto amata? "Eppure era tanto un bravo ragazzo, normale..." difficile crederlo ma sono le parole che spesso si sentono dire da chi li conosceva. C'è qualcosa quindi che non va nella comprensione degli individui che frequentano le nostre case. Cos'è che non vediamo o non comprendiamo? Difficile chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi ma ora più che mai, in questo mondo che vive sui social, che comunica per brevi post, che "twitta e selfia", spesso la chiave è proprio li, nei messaggi, nelle urla nel silenzio che spesso passano inosservate. Happy Hour, ora felice, ma il resto delle 23 ore chi sono i nostri ragazzi? Non che gli "adulti" siano da meno ma sicuramente (passatemi il paragone) è più plausibile un raptus da adulto che da adolescente, vista anche la vicinanza della famiglia. Ma è proprio nella vicinanza o pseudo tale che vanno trovate le ragioni di questi folli gesti. Pensiamo davvero di essere vicini ai nostri figli? Quante volte gli abbiamo chiesto se a scuola, o sul lavoro va tutto bene oppure gli abbiamo chiesto di parlarci delle loro compagnie? Il telefono fisso in mano non risolve i loro problemi anche se internet sembra che fornisca tutte le risposte. Ma noi adulti siamo in grado di fornirgli le risposte? Solo quando pensiamo ad una ragazza di 24 anni data alle fiamme ci svegliamo dal torpore ma poi cosa facciamo? L'amico che ci scrive "l'ammazzo" va preso un pò più in considerazione o va ignorato perchè è soltanto uno sfogo momentaneo? Fermiamoci un attimo dunque e alziamo la testa degli schermi e guardiamoci intorno. Forse qualcuno ha bisogno di noi, forse anche noi stessi... 

lunedì 23 maggio 2016

Fumata bianca #mugello2016 #giornatastorica

Nel precedente post avevo scritto che non avrei commentato il fine settimana mugellano perchè schifato un pò da tutto il teatrino che oramai avvolge il moto mondiale, ma un caro amico e sopratutto noto giornalista sportivo mi ha detto che il "dovere" di cronaca deve prescindere da fatti "esterni" al contorno di una gara, dunque...
Bel fine settimana quello che abbiamo visto al Mugello con 2 belle gare Moto3 e MotoGp e una Moto2 falsata da un'approssimazione (ultimamente accade un pò troppo spesso) della gestione della procedura di partenza.
MotoGp che ci ha offerto un bello spettacolo con la vittoria imperiosa e un pò inaspettata (viste le premesse) di Jorge Lorenzo capace di rintuzzare gli attacchi di Rossi per 9 giri e poi di tenere a bada un redivivo e sempre più maturo Marquez. Dopo la rottura del motore la mattina da parte di Lorenzo al pomeriggio stessa sorte è toccata a Rossi quando era nel pieno della battaglia per il primo posto. Un segnale brutto ma importante per la casa di Iwata costretta all'analisi del propulsore vista la coincidenza delle due rotture. Uscito di scena Rossi Jorge si è ritrovato alle spalle Marquez che lo ha studiato per tutto il tempo fino ad infilarlo magistralmente alla Materassi. Ma il Lorenzo di ieri non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire la vittoria e le staccate alla San Donato contro Rossi lo avevano già dimostrato ampiamente, tant'è che ha pensato bene di infilare Marquez alla Biondetti 1 come se non fosse una curva. Tale manovra in uscita gli è costata velocità tanto che il piccolo diavolo lo ha ripassato tenendo la testa fino all'uscita della Bucine quando però grazie alla scia e ad una maggiore trazione Lorenzo lo bucava sul traguardo per 19 millesimi!!! Bene anche Iannone partito male ma autore di una gara accorta che lo ha portato al terzo posto dopo aver lottato prima con Dovizioso e poi con Pedrosa arrivando a 4 secondi dai primi. Gara un pò incolore, viste le aspettative, del nuovo compagno di squadra di Rossi, quel Vinales partito dalla seconda casella ma non andato oltre il 6 posto. Da segnalare un buon ottavo posto di Petrucci e un decimo del "multiuso" Pirro. 
Nel monomarca Honda-Moto2 grande pasticcio dell'organizzazione che alla ripartenza, dopo la sospensione per il danneggiamento di un air-fence, non ha saputo gestire l'entrata in pista dei piloti togliendoli dalla griglia una volta schierati creando caos e ritardi. Gara accorciata ma ricca comunque di intensità dove ha visto trionfare per la seconda volta quest'anno Zarko su di un fantastico Baldasarri autore di una gara maiuscola e di un accorto Lowes penalizzato dalla ripartenza.
Ma è come sempre la Moto3 a dare spettacolo dal primo all'ultimo giro con una solo vincitore però: Brad Binder autore di una gara maiuscola nonostante una battaglia con un folto gruppo di piloti tra cui Di Giannantonio al suo debutto al Mugello e oggi secondo per un soffio. In effetti tanti gli italiani sempre li davanti e lo dimostrano Bagnaia terzo e Anotnelli quarto dopo una furiosa rimonta.
Prossimo round Barcellona altra pista interessante e selettiva e chissà se anche li vedremo dei pomodori sul podio... 

domenica 22 maggio 2016

Invasioni barbariche #mugello2016

Guardate bene l'ora del post: sono le 10:30 di Domenica mattina (e si è svegliato già il mercato). Oggi il post sarà precedente alla gara, perchè qualunque sia il risultato questo non è più motociclismo ma un evento che ricorda molto le calate degli Unni e dei Barbari. Non esistono più gli sfottò ne tanto meno quelle sane serate in attesa della gara dove si, si beveva birra, ma l'attesa era fatta di gioia, scoponi scientifici e tornei di briscola. Oggi i nuovi Vandali devastano, bruciano, si ubriacano e non mi stupirei se sacrificassero qualche strano animale in onore al loro e unico dio: sua maestà Rossi. D'altronde il colore giallo delle loro bandiere e dei loro vestiti dice che quello è il popolo di Valentino Rossi punto e non un popolo di appassionati. Gli stessi appassionati-tifosi veri, quelli che comunque accettano il confronto e parlano di motociclismo si dissociano da tutto questo e dalle ingiuriose offese da stadio che si possono leggere lungo il circuito: "Marquez Infame, Lorenzo Boia" e così via. Tutto orchestrato per una festa pagana che ha il solo scopo di riempire gli autodromi con la peggior gentaglia perchè l'appassionato ne ha piene le scatole. E tutto questo succede in Italia una volta cultura del Rinascimento e di grandi personaggi. Anche il casco di Rossi non è più ironico e goliardico ma è un invito a occupare gli spazi a discapito di altri. Questa è l'asticella alzata da Rossi e da Ezpeleta in cerca di nuovi serbatoi di spettatori. Da motociclista e appassionato mi fa schifo tutto ciò e mi dispiace non poter fare un'analisi delle gare e dei piloti perchè mi rendo conto che sto commentando uno squallido teatrino. Come sempre spero che oggi vincano i migliori ma a questo punto c'è realmente da capire chi siano i migliori...    

lunedì 9 maggio 2016

Involuzione. MotoGp #lemans2016

Quando Pirelli in Superbike ha introdotto la ruota da 17" al posto di quella da 16,5" molti pensavano che sarebbe stato un problema visto la differente superficie d'appoggio sull'asfalto. Le moto in realtà sono andate ancora più forte, nonostante anche le limitazioni al motore imposte dal regolamento.
Anche in MotoGp si è passati dai cerchi da 16.5" a quelli di 17" (per ovvi motivi commerciali) ma si è cambiato anche fornitore passando da Bridgestone a Michelin. Trattandosi però della massima espressione motociclistica mi sarei aspettato più professionalità da parte del costruttore dal passato glorioso, quando già i primi problemi si erano manifestati nei test dello scorso anno. 
In casa francese invece la casa del Bibendum ha subito un altro "stop" tanto è che in una gara di 24 partenti sono arrivati al traguardo 13 piloti. La domanda da porsi è: chi deve adeguarsi, i piloti o le gomme? Il pilota di per se cerca sempre la massima prestazione per andare sempre più forte e lo fa utilizzando ogni millimetro della gomma e ogni centesimo di cavallo a sua disposizione. Cadere però per 2° di piega in più (come riferisce la telemetria di Dovizioso) mi lascia un pò perplesso. Si trattasse di una corsa amatoriale potrei capirlo, ma qui si tratta di un campionato del mondo professionisti dove è nella ricerca del limite la vera sfida. 
Ieri ha vinto Lorenzo come sempre dopo un fine settimana al top, rifilando al suo compagno di squadra Rossi 8 secondi (da ieri Rossi ha 37 anni e 8 secondi in più). Terzo Vinales dopo che (in ordine) Iannone (che sarebbe caduto anche con le Bridgestone) Dovizioso e Marquez (caduti in ensamble come due ballerini) sono finiti per le vie di fuga, insieme agli altri che hanno portato all'arrivo solo 13 piloti, tra cui Marquez. E' vero direte voi, le gare sono anche queste ed uguali per tutti, ma sinceramente correre pensando che un pezzo di asfalto abbia meno grip di un altro non è una bella cosa. Unica certezza la sfortuna di Dovizioso al quale ancora non hanno aperto le porte di Lourdes (consiglierei di provare il cammino di Santiago). Senza le cadute Lorenzo avrebbe vinto comunque e Rossi sarebbe arrivato secondo però "commentare" gare così si fa anche fatica a trovarne il lato positivo.
In Moto2 invece le cose hanno girato per il giusto verso con un ottimo Rins vincitore e con ritrovato Corsi sempre a punzecchiare il leader fino agli ultimi passaggi, regolando di misura l'autore della pole Luthi. Simone ha fatto vedere che anche senza andare al Ranch (o Academy) si possono ottenere buoni risultati, aspettando un suo acuto definitivo.
Chi continua negli acuti è invece Binder in Moto3 anche ieri vincitore di una gara intelligente e accorta che ha saputo regolare un buon Fenati e un ottimo Navarro. Uno "strano" arrivo a 4 inusuale per la categoria sempre combattuta dall'inizio alla fine. 
Prossimo round Mugello, sempre spettacolare....gomme permettendo. 

mercoledì 4 maggio 2016

Generazioni

Vi ricordate i vostri genitori quando eravate bambini? Il babbo che ti insegnava ad usare un cacciavite, la mamma ti istruiva all'ordine in cameretta, i jeans rammendati dalla nonna e il nonno che ti portava ai giardini. Io ho un ricordo particolare di mio babbo. Un giorno si era piegato il cancello di casa e lui mi chiese come avrei fatto a raddrizzarlo. Ero diplomato, avevo frequentato dei corsi ma la soluzione mi sembrava ardua. Lui invece, poco "studiato" ma parecchio pratico mi dimostrò nella pratica il principio di Archimede: datemi una leva abbastanza lunga e un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo. Episodio banale ma significativo per i miei futuri anni. Oggi sono io diventato padre e sta a me insegnare ai miei figli anche se, in cuor mio, avrei ancora tanto da imparare da mio padre. Ma il tempo scorre tiranno, mio padre non è più giovane e qualche ruga sul volto mi segnala che è l'ora di cambiare passo e diventare grande. Sicuramente è la sensazione di essere genitore ma è difficile accettarlo, perchè non hai più il conforto della famiglia, e adesso sei tu quella famiglia, dalla quale dipendono gli altri. E' il susseguirsi delle generazioni, in molti casi un tramandarsi delle tradizioni, in altri vivere semplicemente la propria vita. Al momento mi ritengo un uomo fortunato perchè la vita mi ha regalato tante soddisfazioni, ma mi rendo conto che accanto al Peter Pan che vive in me c'è anche il saggio che deve essere tale per cercare di "insegnare" alle nuove vite, come ha fatto mio padre con me, per poi diventare gli uomini e le donne di domani. E' un compito difficile che in molti casi nessuno ti ha chiesto di fare e infatti, purtroppo, in molti non lo fanno. Chissà se un domani i miei figli si rispecchieranno in questa testimonianza elettronica e potranno parlare del loro padre (e madre) come io faccio con il mio. Ora che ci penso il mio non usa internet e forse è giunta l'ora che gli dica grazie anche di persona.... 

lunedì 2 maggio 2016

9 settimane e mezzo, Imola SBK2016

Prima di parlare del bel week end imolese SBK, SSP, STK, mi piacerebbe riflettere sulla notizia che è girata nel paddok (e non solo) dopo l'annullamento del round di Monza: la SBK avrà un "buco" di 9 settimane, ovvero il mondiale (e non un campionato regionale) si fermerà per oltre 2 mesi. Questo la dice lunga sull'importanza che DORNA vuole dare ad un campionato che non è secondo alla MotoGp in quanto a spettacolo e intensità. Che non si riesca a infilarci una data mi sembra assurdo e un pò premeditato. E' vero che i circuiti hanno accordi presi l'anno prima ma non credo che ad oggi non si riesca a trovare una soluzione, sopratutto europea. 
Tornando alle corse e parafrasando il film del titolo, abbiamo assistito ad un fine settimana in rosso dove uno strepitoso (quasi erotico come Kim Basinger) Chaz Davies ha regolato il duo Kawasaki in entrambe le manches con due gare quasi fotocopia. Chaz è stato bravissimo a non perdere la concentrazione ed è riuscito da subito ad imprimere un ritmo insostenibile per gli altri. altri che portano il nome di Rea e Sykes in perenne lotta interna ma senza un reale scontro diretto. L'altro ducatista Giugliano ha preso 14 secondi in gara uno (quinto) e 19 in gara 2 (quarto) facendo scendere le sue quotazioni in ottica di rinnovo visti anche i malumori di Sykes in Kawasaki. Nei box si è visto anche Gigi Dall'Igna che poi è anche salito sul podio insieme a Chaz, giusto per iniziare ad assaporare l'altezza del gradino... Bene Savadori, anche se in entrambe le manches ha subito un forte calo del suo pacchetto. Si è vista finalmente l'MV nei primi cinque con "soldatino" Camier che è riuscito a ottimizzare il nuovo surplus di potenza della sua moto. Da segnalare il bruttissimo high side di Giuntoli nelle qualifiche da imputare ad un elettronica ballerina? Sicuramente un campanello di allarme per Yamaha che sta riscoprendo i limiti di un campionato mondiale.
In Supersport la gara "corta" la vince Soufoglu partito a testa bassa senza fare troppi prigionieri relegando un combattivo Cluzel al secondo posto e un attento Jacobsen che adesso si trova anche lui ai piani alti della classifica. E' mancato Krummenacher squalificato per non aver rispettato la bandiera nera (decisione discutibile visti poi come sono andati i fatti) mentre gli italiani hanno occupato il quarto al sesto posto con Baldolini, Zaccone e Zanetti.
Nella Superstock invece si è rivisto il rosso Ducati con Tati Mercado a farla da padrone che ha regolato un ottimo Calia e un arrembante De Rosa. Quarto il poleman Tamburini.
Prossimo round Brands Hatch nella terra del BSB e del caloroso tifo inglese.

lunedì 25 aprile 2016

Sfida alla frontiera, MotoGp #Jerez2016

E' stata proprio una sfida nel paese della frontiera quella che si è corsa ieri a Jerez. Tre gare da contenuti diversi ma ricche di spunti. Vale la pena iniziare dal ritorno alla vittoria di Valentino Rossi, la 113 in carriera. Pole e vittoria come nelle giornate migliori di ogni pilota. Per certi versi una vittoria inusuale, come da lui stesso ammesso, per distacco e questo la dice lunga sul rimescolamento che assisteremo ad ogni gara, complice una Michelin non perfettamente sincera. Se nei giorni precedenti il ritmo poteva essere sul 39' alto la domenica si è corso sempre sopra il 40 con forti problemi di spin addirittura in rettilineo. Troppo ghiotto il piatto di prosciutto spagnolo per non poterlo mangiare, e così Rossi ha fatto, lasciando qualche grassellino agli avversari. Il primo ad avere mandato giù il boccone più amaro è stato Lorenzo che al parco chiuso ha dichiarato: "senza quel problema avrei vinto per distacco". Una dichiarazione forte che necessiterà subito di una smentita a Le Mans (tempo permettendo). Quello che però è sfuggito a molti è stato il sorriso di Marquez. ieri terzo, che ha contenuto la sua irruenza ed ha portato a casa punti preziosi. E se accontentarsi significa arrivare terzo... Quarto un incognito Pedrosa, davanti alle Suzuki di Espargaro e Vinales. Dovizioso ancora una volta ha trovato chiuse le porte di Lourdes ritirandosi per guasto tecnico.
Al parco chiuso e sul podio finalmente una sola stretta di mano senza troppe dichiarazioni di amicizia e stima. Le buffonate del "volemosi bene" per forza sono finite lasciando spazio ad una sana competitività.
In Moto2 altro "cattivo" Sam Lowes riesce a vincere guidando in maniera spettacolare dipingendo le curve di Jerez come solo lui sa fare, regolando un ottimo Folger e un attento Rins. Bene Morbidelli quarto dopo aver battagliato con Baldassarri poi caduto.
Me è la Moto3 che ci ha regalato l'impresa della giornata destinata a rimanere nella storia. Brad Binder retrocesso in ultima posizione, parte frullandosi una trentina di piloti per andare a vincere in solitaria davanti a Bulega, autore anche della pole, e Bagnaia dopo un bel duello (corretto) con Navarro quarto. Di Bulega ieri abbiamo sentito anche troppo e quest'atteggiamento non vorrei che rovinasse il ragazzo appena all'inizi della sua carriera. 
Prossimo round Le Mans in casa Michelin con la speranza di vedere ancora delle belle e corrette gare... Chissà.

mercoledì 20 aprile 2016

E se ti chiamo amore...

...tu non ridere... Ci avete mai fatto caso, sopratutto tra i giovani, è tutto un chiamarsi amore? Amore, amore, amore di qui amore di la... Al supermercato poi è l'apoteosi: "amore che si mangia stasera?, amore lo vuoi il formaggino? amore l'hai preso quello?". Il top è quando l'amore (lui) decide di comprare una "schifezza". La reazione di lei non è più tanto "d'amore" ma piuttosto di una dominante con la frusta! Ma che serve chiamarsi di continuo amore? Sembra quasi che "marcando" il territorio con quella parola la coppia si preservi da attacchi esterni, ostentando oltre ogni limite la loro unione. Sinceramente lo vedo strano vista poi la durata dei rapporti che non va oltre il semestre, lasciandosi a volte nella maniera più brutale e irrispettosa. Certo è anche tra gli "adulti" non è tanto diverso, ma noi siamo più vissuti, più navigati, avendo già alle spalle qualche esperienza. Perchè allora chiamarsi di continuo amore? Credo che la parola amore debba essere soppesata un pò di più invece di inflazionarla in questo modo, anche perchè l'amore è come un diamante, dovrebbe essere per sempre e non per la scelta di una cibaria. Per sempre non vuol dire nei secoli fedele ma continuare comunque ad avere quel "rispetto" sancito davanti a Dio o ad un funzionario pubblico, ma sopratutto davanti ad una separazione, oggi diventata un vero campo di battaglia. Ecco perchè storgo il naso quando si abusa della parola amore. L'amore si crea, l'amore non si distrugge...ma si trasforma... Chiamatevi meno amore ma chiamatevi più per nome, perchè è nel nome e nella persona che porta quel nome che è racchiuso il vostro amore... Amore è generico... a volte si usa anche per non sbagliare ;-)

lunedì 11 aprile 2016

Houston non abbiamo un problema, #cotamotogp2016

Sembra la frase che si è ripetuto Marquez nella testa perchè al piccolo diavolo il COTA piace tanto da vincerci 4 volte di seguito. Il problema è che sembra abbia capito pure le Michelin e, con una condotta di gara come quella del Qatar, abbia imparato ad accontentarsi. Brutto cliente quest'anno dunque. Certo è anche vero che la pista americana ha fatto selezione ad iniziare dalla caduta di Rossi e lo sfortunato episodio che ha visto protagonisti Pedrosa e Dovizioso (che nel frattempo è andato a Lourdes ma ha trovato chiuso), però oggi Marquez su Honda è quello che fa la differenza, basti pensare che Crutchlow ha il solito mezzo (caduto anche ieri). Secondo a parecchi secondi (6 circa) Lorenzo che ha limitato i danni in attesa di tempi migliori. Terzo Iannone dopo lo strike di Pedrosa su Dovizioso. L'abruzzese poi al parco chiuso dirà di essersi meritato il podio quando in realtà farebbe meglio a seguire l'esempio di Pedrosa in Argentina quando ammise di aver avuto solo fortuna. Sempre da Pedrosa, Iannone dovrebbe prendere esempio del fair play che lo spagnolo ha avuto nei confronti del Dovi (vedi la foto) che è andato subito a sincerarsi delle condizioni dell'avversario prima in pista e poi ai box. Gesto che vale molto di più di un posto sul podio, visto anche che non sono compagni di squadra. Il resto della compagnia sempre esimi, tranne la buona prova di Pirro (ottavo) una garanzia come pilota-supplente.
In Moto2 Rins ha fatto il Marquez conquistando pole e vittoria stroncando la concorrenza di un ottimo Lowes ora primo in campionato ad un punto da Rins e 2 su Zarko ieri terzo. L'unico italiano a salvarsi è Corsi (sesto) dopo una bella battaglia con Luthi, Aegerter e Nakagami "falciato" proprio da Corsi.
In Moto3 autoritaria vittoria di Fenati che regola un ottimo Navarro autore della pole. Terzo Binder che mantiene il comando della classifica generale. Bene anche Locatelli quinto e Bastianini sesto ancora alla ricerca di una forma migliore. Chiude la top ten Bulega.
Prossimo round Jerez primo appuntamento europeo per misurare un pò la pressione e lo stato di forma di questo mondiale ancora in cerca d'autore.

lunedì 4 aprile 2016

Vida Loca, MotoGp Argentina 2016

Difficile giudicare il fine settimana argentino per il mondiale prototipi tanti sarebbero gli argomenti da trattare ad iniziare dai problemi con le gomme. Era già successo in Australia due anni fa ma evidentemente la Dorna pensa più alle cazzate che alla gestione di un campionato che dovrebbe essere la massima espressione del professionismo. Non si può dividere una gara in 2 perchè le gomme non arrivano a fine gara. Prima Baz, poi Redding sono stati vittime di due "esplosioni" anomale sinonimo che l'elettronica e gomme non vanno di pari passo. E in questo caos l'unico a leggere la gara nella giusta maniera è stato Marc Maruqez sempre molto spettacolare nella giuda ma molto più attento nella gestione gara e questo è un bel campanello d'allarme per tutti gli altri. Bravo anche Rossi furbo e attento (e anche fortunato) a non cadere letteralmente nelle trappole umide della pista, "accontentadosi" del suo quarto posto prima del suicidio Ducati-Iannone. Il pilota di Vasto ha pensato bene di fare il fenomeno nell'ultimo giro, dapprima sorpassando di forza Rossi, poi non contento ha messo nel mirino e centrato il suo compagno di squadra Dovizioso quando era saldamente in seconda posizione. Brutta, bruttissima pagina di poca lungimiranza sportiva da parte di uno che vuole emulare Valentino ma sopratutto poco rispettoso per il lavoro fatto da Dall'Igna in questi ultimi due anni. Gara da dimenticare per Lorenzo che al contrario di Rossi cade sull'umido in un fine settimana mai al top come anche da lui ammesso. Sul podio quindi Rossi e Pedrosa che a seguito di una gara incolore ha comunque portato a casa un risultato importante. Tutti gli altri da dimenticare tranne il povero Redding dapprima "frustato" dalla sua stessa gomma e poi abbandonato dalla sua Ducati. 
Prossimo round Austin, America in attesa di una gara senza troppi compromessi e senza troppe polemiche. Già perchè in Argentina ci sono state anche polemiche ma questa oramai è diventata prassi e non merita neanche di essere commentata....quasi....   

Il Re di Aragon, SBK Aragon 2016

Che a Chaz Davies piacesse Aragon un piccolo sospetto ci era venuto, ma che piacesse a Ducati non era scontato. Invece il binomio anglo-italico non ha fatto prigionieri infliggendo al duo Kawasaki un distacco imbarazzante. Chaz è un pilota solido, bravo, grintoso, poche parole ma tanto gas. Senza casco il classico ragazzo della porta accanto, ma con la visiera tirata giù un signor pilota. Ha detto bene Biaggi al telefono, due gare un pò noiose sotto il profilo della battaglia ma belle per intensità. La Kawasaki nella sua pista test non ha raccolto quanto sperato ma ha sempre fatto secondo e terzo lasciando le briciole agli altri. Altri che portano il nome di Fores due volte quarto con la "vecchia" Ducati segno che la pista spagnola va a genio alla casa bolognese che per l'occasione ha portato delle novità interessanti. Honda ha invece vissuto fasi alterne con una caduta (Van DeMark gara uno) e ritiro per Hayden gara 2. Gare un pò incolore per Giugliano (rispetto al suo compagno di squadra) mai troppo della partita e afflitto da problemi tecnici. La cosa positiva è che ha finito entrambe le manches senza strafare. Bene Savadori nella top ten. Prossimo round Assen dove sicuramente si rinnoverà la sfida tra piloti inglesi e speriamo anche qualcun altro.

lunedì 21 marzo 2016

Zitti tutti!!!, MotoGp Qatar 2016

E' iniziato il mondiale prototipi ripartendo da dove eravamo rimasti, ovvero Jorge Lorenzo n°1. Colazioni, brioche, biscotti, complotti, riunioni carbonare non sono servite a placare la sete di vittoria del campione del mondo che nella notte qatariana (si dice così?) ha messo il suo sigillo con una prestazione maiuscola, esaltata da grandi avversari, che hanno i nomi di Dovizioso, Marquez e Rossi. In realtà gli unici due avversari del corpo a corpo sono stati i due ducatisti che avevano a disposizione un missile terra aria, ma anche un bel mezzo tra le curve sabbiose di Losail. Lorenzo però è semplicemente stato il più forte sigillando il giro veloce a due giri dal termine. Della partita poteva essere anche Iannone ma non sempre la velocità va al pari passo con la gestione e visione della gara, un pò come la sindrome di Giugliano, cosa che invece non affligge un sempre attento Dovizioso, forse meno "maniaco" ma molto più concreto. Anche Marquez ieri ha giocato una gara di studio, segno che i colpi del 2015 sono serviti a farlo ragionare, "accontentandosi" di un buon terzo posto gestendo un ottimo Rossi che più di così non poteva fare. Anche Valentino ha iniziato da dove era rimasto, cercando di piegare Lorenzo psicologicamente prima della gara, ma dopo Sepang il pilota di Tavullia non fa più così paura. Rossi resta comunque un pilota longevo, costante e anche veloce se pensiamo anche alla concorrenza. Pedrosa quinto infatti non ha mai impensierito i leader della gara portandosi dietro un Vinales in fase di studio e di apprendimento per stare ai vertici di una gara. Tutto il resto purtroppo e sempre noia e nonostante i nuovi regolamenti, gomme e software i più bravi fanno ancora la differenza. Durante il podio si sono sentiti degli ululati ma non mi sembra che il deserto sia zona di lupi. Forse erano più degli asini che sicuramente si ripresenteranno anche altrove. 
In Moto2 ennesimo pasticcio della direzione gara che non ha saputo vedere le partenze anticipate di tutti i piloti sanzionandone dapprima 4 e poi 2 a gara conclusa. Peccato perchè la gara ci ha offerto spunti interessanti ad iniziare dal nostro Morbidelli (poi sanzionato) che si è dato battaglia con un sempre veloce Luthi vincitore poi della gara. Bene anche Corsi (terzo) uccellato proprio sul finale da Salom dopo aver battagliato per tutta la gara con Cortese (poi sanzionato). Gara sempre comunque interessante grazie ai piloti e non certo grazie al reparto tecnico visto che praticamente è diventato un trofeo Honda-Kalex.
In Moto3 la battaglia è sempre una realtà ed anche ieri nessuno si è tirato indietro. Ha vinto Antonelli al fotofinish (grazie al suo nasone) su un ottimo Binder e su di un più maturo Bagnaia. Fuori dal podio ma in volata Fenati, Bulega all'esordio e Bastianini autori comunque di una bella gara. Quello che è successo poi lo scriverò in un post successivo, anche perchè merita qualche riflessione in più.
Il prossimo round sarà in Argentina dove avremo ulteriori conferme e forse qualche novità.