lunedì 28 aprile 2014

Tango argentino, SBK Assen, Motogp Argentina 2014

Per una volta dedichiamo la vittoria per le gare più belle al circus della MotoGp. Sinceramente ad Assen, complice il tempo, non si sono viste gare troppo interessanti rispetto allo standard SBK. La pioggia, le condizioni della pista non hanno favorito il solito spettacolo e ci hanno regalato due manches zoppe. La prima conclusa con la vittoria di Guintoli che ha capitalizzato il vantaggio iniziale su un arrembante Sykes. Poi  la rottura del motore della EBR (moto nuova) ha sancito la fine delle ostilità suggerendo alla direzione gara di chiudere la gara in anticipo. Alla domanda se Sykes avrebbe preso Giuntoli ha forse risposto l'onesto francese con un sorrisino malizioso che comunque non gli ha negato il primo posto davanti a Sykes e Rea.Nella seconda manche durata solo 10 giri, dopo una prima partenza interrotta per la troppa acqua in pista (su decisione di uno sportivissimo Guintoli che era in testa), Rea ha trionfato sulla pista di casa dopo che Guintoli si è sdraiato alla chicane prima del rettilineo. Sul podio con lui anche Lowes autore di una bella rimonta e Giugliano autore di una gara più inteligente rispetto alla prima, dove nelle prime fasi ha pensato bene di cadere, colpa un errore di eccessiva foga. L'italiano è bravo e veloce ma dovrebbe usare un pò più la testa insieme al polso destro. Da segnalare il fine settimana incolore di Melandri al contrario del suo compagno di squadra che, nonostante la caduta in gara 2 è riuscito ad arrivare 9 dalla 18 posizione. Nella 600 Supersport assolo dell'idolo di casa VD Mark davanti ad un intelligente Marino e un ottimo Clusel che ha regolato il nostro Zorro Zanetti quarto. Ancora a zero punti Soufoglu tradito dal cambio della sua Kawasaki. 
Dall'altra parte del mondo, in differita per me, si correva il Motomondiale aperto con una bellissima gara in Moto3 vinta, dopo una furibonda battaglia, dal nostro Fenati che si conferma maturato e aggressivo. La gara si è svolta su un bel duello tra lui, Miller e Vasquez con l'arrivo di Marquez alla fine. Ed è proprio lo spagnolo con un sorpasso garibaldino alla penultima curva che lancia Fenati contro Miller di fatto aprendogli la strada verso la vittoria. La direzione gara poi sancirà di un punto sulla patente a Fenati, sinceramente una scelta discutibile a meno che la stessa sanzione non fosse stata data anche a Marquez. Pregevole l'atteggiamento di Miller (quarto) che ha contenuto la delusione in maniera sportiva senza troppe polemiche.
Nella Moto2 trionfa un sempre più protagonista Rabat a suo agio con il team che fu di Redding, vincendo la gara in testa dal primo all'ultimo giro. Secondo Simeon e terzo Salom. Gara da incorniciare per Aegherter partito dal fondo che a regolato un ottimo Corsi all'ultima curva. 
La MotoGp è stata meno soporifera del solito con una partenza che ha un pò rimescolato le carte in tavola relegando i due piloti Honda ai margini del quinto e sesto posto. In testa si è rivisto Lorenzo che ci è rimasto per metà gara. Alla fine del primo giro mega sorpassone collettivo che ha dato un pò di fiducia a tutti ad iniziare da Iannone e Dovizioso che hanno tenuto la seconda piazza (avvicendandosi) per parecchi giri. Da li in poi duelli nelle retrovie tra Bradl e Rossi. Entrambi alla staccata del lungo rettilineo finiscono lunghi favorendo il ritorno di Pedrosa. A metà gara Marquez decide di salutare anche Lorenzo dopo averlo seguito dando una dimostrazione di forza e superiorità che fa del ragazzo l'autentico fenomeno cristallino di rara bellezza. Lorenzo cede il passo poi anche a Pedrosa autore di una gara accorta. Purtroppo per lui si è trovato ancora una volta come compagno un marziano. Lorenzo terzo e felice come lo dimostra anche al parco chiuso. Quarto Rossi autore della più bella gara dal suo ritorno in Yamaha, lasciando sperare qualcosa in più rispetto all'anno scorso. Dovizioso dopo un ottimo avvio ha perduto il treno giungendo nono. Bella invece la gara di Iannone sesto che a tratti mi ha ricordato Simoncelli. Brutto ancora una volta il commento, e perplesse lasciano anche le dichiarazioni a fine gara. Ma sinceramente per noi appassionati parlano le piste e non i giornalai.

mercoledì 16 aprile 2014

Ed è subito....scena!

Difficile spiegare la sensazione che si prova quando un sipario si apre... Il fruscio della tenda che sfrega sul legno, l'aria smossa dal grande drappo, le due "arie" che si fondono...quella del pubblico e quella della scena. Una volta aperto hai solo qualche secondo prima di poter entrare, e in quel secondo non ricordi più nulla. Eppure entri perchè in sala attendono solo te, hanno pagato per farlo e tu hai sudato le proverbiali sette camicie per essere li. Una luce frontale cade a pioggia sulla tua figura, celando gli occhi severi del pubblico, che in questo momento potrebbero intimorirti. Ma sei già dentro e vorresti bere un litro d'acqua, come se quei 4 metri tra la quinta e il fronte del palco fossero 10.000!!! Qualsiasi cosa tu faccia, canto o recitazione, la storia è sempre quella. Con una battuta o con un espressione cerchi avido il primo timido applauso che ti garantirebbe quella tranquillità tipica di chi sta facendo una buona cosa. A volte arriva a volte no... Il cuore non smette di battere nel collo, ma ormai hai acceso la miccia e indietro non si torna...
Ancora una volta sono dentro un teatro e l'osservare il palco da spettatore mi fa tornare in mente quelle sensazioni uniche che si provano stando "là". La magia delle luci che inebriano l'attore, anche un uomo o donna di non alta statura su un palco diventano "giganti". Chissà cosa proveranno i grandi artisti di fronte alle loro platee, di fronte a quelle migliaia di persone che di li a poco gli regaleranno il più bel regalo per un artista: l'applauso!
Per noi comuni artisti senza nome rimangono le illusioni appese a quel drappo che scorre via, quella gioia che culmina dopo mesi di sacrifici, per quel nostro momento, ahimè, cosi raro ma...così vivo!!!

lunedì 14 aprile 2014

Gioie e dolori. Aragon, Misano, Austin 2014

E' inutile guardare fuori dalla finestra e domandarci perchè. E' semplicemente destino. Una volta la mortalità nelle motociclette era altissima, basti pensare ai circuiti stradali. Oggi nelle competizioni questa percentuale è quasi vicina allo zero, e l'unica variabile, non prevedibile, sono proprio le morti per investimento. E' successo anche ieri in una gara minore dove un ragazzo ha perso la vita come in un film già visto diverse volte, investito da altri ragazzi in un giorno di festa e passione. Ironia della sorte è successo proprio nel circuito Marco Simoncelli anche lui vittima del destino. Oggi noi piloti abbiamo un altro angelo a vegliare su di noi, perchè è questo che ci piace credere. Ciao Emanuele saluta i ragazzi.

La Domenica di gare, la prima senza la MotoGp in chiaro (almeno per me) è trascorsa iniziando dalla SBK con due belle manches che hanno sancito il ritorno di Tom Sykes alla vittoria con una splendida doppietta sia di lui che del suo compagno di squadra Baz. Ieri le verdone l'hanno fatta da padrone mostrando i muscoli e delineando già una prima fisionomia al mondiale. Per gli altri solo le briciole. Da un ritrovato Rea terzo nella prima manches ad uno "strano" Melandri (terzo) nella seconda. Sinceramente non ho mai capito l'atteggiamento del ravennate, sopratutto ad Aragon dove al rampino in fondo al rettilineo ne ha sempre combinate di cotte e di crude (vedi il duello con Biaggi). Giugliano invece ha mostrato ancora una volta grinta e la Ducati sembra aver imboccato la strada giusta verso la vetta. L'errore in gara 1 non deve trarre in inganno, anche se un pò di colpa ce l'ha, però l'ultimo giro e l'ultima curva sono ottime motivazioni. Grigia anche la prova di Guintoli, mai in gara per il podio (6° e 4°). Il buon momento Ducati arriva anche da Davies (4° e caduto) mentre da decifrare la gara di Laverty autore di due belle rimonte. Da segnalare l'ottimo avvio di Bimota anche se senza punti mondiali. Nelle EVO Camier si toglie una piccola soddisfazione come sostituto di Barrier in gara 1 mentre Salom batte la concorrenza in gara 2. Nella 600 Supersport trionfa per la prima volta quest'anno Soufoglu dopo una gara meno arrembante del solito ma più accorta dietro Couglan e Cluzel che se le sono date di santa ragione fino all'errore del francese. Con lui Van de Mark secondo e Marino terzo. Bravo Zanetti quarto autore di una gara attenta.
In differita dall'altra parte del mondo, quando oramai il sonno iniziava a prevalere, mi sono guardato le gare del motomondiale (tranne la Moto2). Contento di non aver pagato SKY per delle gare quasi piacevoli (bella la Moto3, strana la MotoGp) ma sopratutto per un commento inascoltabile da far rimpiangere (quasi) Guido Meda, il che è tutto dire. Inizierei dalla maiuscola prestazione di Jack Miller vera rivelazione (io l'avevo già detto in tempi non sospetti) della Moto3 che ha tenuto a bada un nuvolo di scatenanti ad iniziare da uno "strano" Fenati, super euforico alla fine (?) e un Vasquez a posto con una Honda ritrovata. Gara a 4 fino all'ultimo giro quando Marquez ha pensato bene di buttare alle ortiche il tutto. L'inno spagnolo non è dunque suonato in Moto3 ma si è preso tutta la scena in MotoGp dove Marquez ha definitivamente messo il sigillo sulla sua grandezza. Contrariamente ai giornalai che scrivono titoloni per vendere, un pilota, un talento, un fenomeno lo si vede col tempo, non se fa un sorpasso o vince una gara ne tantomeno un mondiale. Sia in Qatar che ieri il ragazzo ha chiuso il mondiale dell'anno scorso con due prestazioni maiuscole degne di tali appellativi, come appunto vero talento e fenomeno. Non si vince una gara in solitario con 5 secondi di vantaggio per caso. Visti i risultati della compagine il rischio è che Marc uccida questo mondiale prima del tempo, ma non per mancanza di avversari (com'è successo ad altri in passato), ma per una supremazia imbarazzante. L'eterno secondo (Pedrosa) lo ha seguito e di più non poteva fare. Ci ha provato Lorenzo che ha pensato bene di partire qualche secondo prima di tutti ma si sa che i regolamenti non lo permettono. Da lodare invece la gara di Dovizioso e della Ducati degni di tutti gli appellativi sempre riservati ad altri. Moto italiana, pilota italiano, terzo, sull'asciutto dopo ottimi sorpassi. Dovizioso ha "sfruttato" la scia di Iannone che è stato terzo per metà gara fino ad un calo, ha combattuto con un ottimo Bradl ed ha regalato il primo podio vero alla Ducati e a Dall'Igna. Bello anche il duello tra Bradl e Smith degno anche quello di qualche appellativo in più. 
Voto basso, bassissimo a Capirossi e compagnia con una telecronaca votata al più bieco servilismo che rasenta la prostituzione. Voto basso anche alla DORNA per permettere alle moto di affrontare rampini quali quello di ARAGON, Monza e Magny Course. Gli Stop and Go servono per le auto non per le moto!!!!

lunedì 7 aprile 2014

Sembra ieri

Non so se ci avete fatto caso ma passiamo una vita a collezionare filmini e foto della nostra vita. Non è che siamo sempre con la macchina fotografica in mano, oggi anche col telefono, ma la tecnologia e i dispositivi di memorizzazione ci hanno permesso cose che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili. Giusto ieri mi sono dedicato allo sbobinamento di vecchi film in Super 8, quelli con la pellicola, quelli del proiettore tanto agognato da nostro padre, comprato con non pochi sacrifici per riprendere i momenti della nostra vita. In un attimo rivedi il passato, il tuo passato, quello dei tuoi genitori, dei nonni che non ci sono più, delle vecchie auto, di posti oggi cambiati. Un ragazzo sui 14 anni che fa dei versi strambi, che poi li ripete anche adesso alla soglia dei 50 anni. Sembrava che il futuro fosse così lontano da non immaginare neanche che oggi saremo stati qui a guardare questa finestra temporale sul nostro passato. E se ci fossimo veramente visti, cosa ci avremmo suggerito, che consigli possiamo dare oggi al noi di ieri? Di stare più attenti a quell'incrocio nel 1985 dove la Piancaldini Dina ti ha portato via 10 ore della tua vita? O forse di scegliere meglio le compagnie? Di accettare quel lavoro? I rimpianti col senno di poi non portano a niente...o forse si... Fatto sta che quelle immagini così lontane nel tempo sembrano girate ieri fino a farti porre l'interrogativo: "ma cosa ho fatto tutto questo tempo?". Ti risvegli quando tuo figlio ti vede nel filmato ed esclama: "Babbo com'eri giovane!!!". Sono giovane ancora in un certo senso anche se dolorini vari sparsi per tutto il corpo indicano di no. Per un attimo il tempo si ferma sospeso tra i due spazi temporali e un ondata di ricordi ti travolge ancora. Sembra ieri, escalmi... Ma è veramente ieri? Un'altra primavera sta per arrivare fuori dalla finestra, gli occhi sono sempre gli stessi che la guardano come allora. Domani guarderò le foto di oggi con un bastone in mano e le rughe sul volto. Forse avrò in braccio un nipote o forse sarò solo dentro un ospizio, eppure anche domani sembrerà ieri...