mercoledì 16 aprile 2014

Ed è subito....scena!

Difficile spiegare la sensazione che si prova quando un sipario si apre... Il fruscio della tenda che sfrega sul legno, l'aria smossa dal grande drappo, le due "arie" che si fondono...quella del pubblico e quella della scena. Una volta aperto hai solo qualche secondo prima di poter entrare, e in quel secondo non ricordi più nulla. Eppure entri perchè in sala attendono solo te, hanno pagato per farlo e tu hai sudato le proverbiali sette camicie per essere li. Una luce frontale cade a pioggia sulla tua figura, celando gli occhi severi del pubblico, che in questo momento potrebbero intimorirti. Ma sei già dentro e vorresti bere un litro d'acqua, come se quei 4 metri tra la quinta e il fronte del palco fossero 10.000!!! Qualsiasi cosa tu faccia, canto o recitazione, la storia è sempre quella. Con una battuta o con un espressione cerchi avido il primo timido applauso che ti garantirebbe quella tranquillità tipica di chi sta facendo una buona cosa. A volte arriva a volte no... Il cuore non smette di battere nel collo, ma ormai hai acceso la miccia e indietro non si torna...
Ancora una volta sono dentro un teatro e l'osservare il palco da spettatore mi fa tornare in mente quelle sensazioni uniche che si provano stando "là". La magia delle luci che inebriano l'attore, anche un uomo o donna di non alta statura su un palco diventano "giganti". Chissà cosa proveranno i grandi artisti di fronte alle loro platee, di fronte a quelle migliaia di persone che di li a poco gli regaleranno il più bel regalo per un artista: l'applauso!
Per noi comuni artisti senza nome rimangono le illusioni appese a quel drappo che scorre via, quella gioia che culmina dopo mesi di sacrifici, per quel nostro momento, ahimè, cosi raro ma...così vivo!!!

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