lunedì 23 febbraio 2009

Partito Democratico Cristiano

Finalmente una svolta è stata fatta. Meno finalmente la Democrazia Cristiana ha preso le redini del comando. D'altronde che è causa del suo mal pianga se stesso. Ricordo nel 1993 quando l'allora DS si fregavano le mani per aver sbaragliato i "cugini" socialisti falciati dal trattorista immobiliare e dalla vergogna di mani pulite. Io mi ricordo di tutti gli esuli, quelli che fino al giorno prima osannavano Bettino Craxi e poi hanno rinnegato tutto, tra cui Ottaviano Del Turco. Io mi ricordo chi diceva "...si, sono stato socialista, ma adesso sono guarito...". Mi ricordo anche della scellerata scelta di Uolter un anno fa di estromettere i socialisti dalla nuova coalizione, al posto di altri che meno ci potevano stare, ma facevano molto "fico". Peccato, l'idea era partita bene, facendo fuori le ali estreme della sinistra e dando un immagine più moderata ma sempre di "sinistra"... Poi però la convinzione "ma anche" la paura hanno fatto imbarcare un pò tutti a bordo dell'arca di Noè, e gli italiani se ne sono accorti, ed hanno stroncato in maniera inequivocabile le scelte del povero Veltroni che dal "we can" è passato all'"I go" (che non è la macchina della Toyota). Che dire... Con Franceschini alla guida e vari leader che si sono palesati in varie città tra cui Renzi a Firenze, ai post comunisti o presunti tali, non resta che iniziare a pregare, a non bestemmiare più, a riporre le icone tanto care alla sinistra, tra cui la falce e martello che verrà sostituita dal rosario e dalla Bibbia e dalla immancabile domenica alla messa... Già infatti si vocifera che l'ex leader del PD vada in Africa come missionario tenendo fede agli impegni presi... A me personalmente dispiace, perchè l'idea di Uolter non era male, però uomini con gli attributi non ce ne sono tanti, e in politica ancora meno... Tutte bandierine che sventolano al primo cambio di vento, pronte a vendersi, e con loro il popolo ignorante e ciuco pronto a seguirli e fare la stessa fine... Ciao compagni, sicuramente vi ritroverete in una nuova coalizione che prenderà vita alle europee, con un figuro che è stato sotto naftalina per un anno intero, pronto a risvegliarsi e a imprecare contro tutto e tutti, cavalcando il cavallo del populismo. Per il resto bentornata balena bianca, i miei più vivi complimenti...

venerdì 6 febbraio 2009

Il vero scandalo era obbligare i dottori al silenzio

di Mario Giordano
Un Paese incivile? Un Paese xenofobo? Un Paese fascista, parafascista, iperfascista, comunque indegno, zotico, barbaro e contro la vita? Un Paese razzista e disumano? Davvero siamo diventati tutto questo? Oggi? Di colpo? Leggo le agenzie e trasecolo: l’approvazione del provvedimento che dà ai medici la possibilità di denunciare i clandestini scatena un’ondata di reazioni che sembra di essere finiti all’improvviso dentro un comizio di Malcolm X. Ma dove sarà il Ku Klux Klan? Quale la norma che suscita tanta indignazione? La leggo e la rileggo: dà la possibilità ai medici di denunciare i clandestini. Tutto qui? Tutto qui. Scusatemi ma l’unica cosa che io trovo indegna, a dir la verità, e che finora non potessero farlo. Non vi pare? Sembra impossibile. E invece è proprio così. In base a una legge del ’98 al medico oggi è vietato (ribadisco: vietato) denunciare un clandestino. Non può farlo. Proprio non può, salvo incorrere lui (non il clandestino) in sanzioni. A me sembra una stupidaggine. E al contrario mi sembra puro buon senso la nuova norma che gli dà la possibilità (ribadisco: possibilità, non obbligo) di fare ciò che per qualsiasi cittadino sarebbe una responsabile azione civica. Non la vogliono usare? Non la usino. Ci vogliono rinunciare pubblicamente? Ci rinuncino. Mettano un cartello fuori dall’ambulatorio, un’insegna luminosa, uno striscione fluorescente: «Qui i clandestini non si denunciano». Nessuno li obbliga. Nessuno li costringe. Ma non si lamentino: chi, come noi, ha somma fiducia nella coscienza, nella professionalità e nella sensibilità dei medici, non può che essere contento che a loro sia affidato uno strumento in più. Ribadisco: uno in più, non uno in meno.Dicono che così i medici diventano poliziotti e anche delatori. È una balla. E chi la dice lo sa benissimo. I camici bianchi non indosseranno la divisa. Non più, per lo meno, di quanto la indossino oggi quando segnalano che nel loro ambulatorio è arrivato un ferito da arma da fuoco o la vittima di un pestaggio. In quel caso, infatti, già ora scatta la denuncia. Il medico si sente per questo meno medico? Si sente trasformato in poliziotto? O in delatore? Perde la sua funzione «curante»? No? E perché, nel caso dei clandestini, invece tutto ciò succede? Perché la denuncia di una rissa è compatibile con la funzione del medico e quella di un clandestino no? Tanto più che i medici fino al ’98 potevano denunciare regolarmente i clandestini. Non c'era divieto. E non c’era scandalo. Come mai? Dieci anni fa eravamo un Paese incivile e non lo sapevamo? Eravamo un Paese xenofobo, parafascista eccetera come dicono in coro Veltroni, Gino Strada, le Acli e il solito coro del perbenismo conformista? E nessuno ci aveva informati? E nessuno s’era indignato? E già che ci siamo: sono Paesi razzisti anche Francia e Gran Bretagna, dove i medici hanno da sempre la possibilità di denunciare i clandestini? Ed è razzista la Germania, dove addirittura esiste l’obbligo (ribadisco: l’obbligo) di denuncia da parte degli ospedali? C’era ieri un’esponente della sinistra che commentava la notizia dicendo: «Mi vergogno di essere italiana». Ecco: bisognerebbe spedirla a imparare come funziona all’estero. Biglietto di sola andata, però. Dicono un’altra cosa. Dicono che questo emendamento è sbagliato perché i clandestini, temendo di essere denunciati, rinunceranno a farsi curare. Sarà. Però a me pare che si stia dimenticando che stiamo parlando di clandestini. Ribadisco: clandestini. Questi in Italia proprio non ci dovrebbero stare. Entrano infrangendo la legge. Vivono al di fuori delle regole. Nessuno nega il diritto alla cura, ci mancherebbe. Nessuno nega il diritto alla salute. Ma poi, dopo aver fatto di tutto per guarirli, avremo diritto di chiedere loro: scusate, il permesso di soggiorno dov’è? E prima di porci il problema di come limitare la diffusione delle loro malattie, non potremmo porci il problema di come limitare la loro invasione? Anche perché, come si sa, la maggior parte delle cure richieste al pronto soccorso non sono cure d’urgenza. Non sono malattie terribili, epidemie contagiose, questioni di vita e di morte. La maggior parte delle cure richieste al pronto soccorso sono cure che si potrebbero ricevere (con costi molto minori per il servizio sanitario) in altri modi. Si passa dal pronto soccorso perché è più rapido, è più facile, è più comodo. Se ne abusa un po’. Per porre un freno agli abusi, infatti, gli italiani sono chiamati a pagare un ticket: se l’intervento non era urgente, se è un codice bianco, mettono mano al portafoglio. I clandestini, invece, in quanto clandestini, non pagano una lira. E allora la situazione è la seguente: gli italiani che pagano il servizio sanitario tramite le loro tasse, appena arrivano al pronto soccorso vengano registrati, lasciano i dati, e devono stare attenti perché se sgarrano arriva la mazzata sotto forma di ticket. I clandestini, nulla. Non pagano le tasse, non lasciano i dati, non versano il ticket. Possono abusare fin che vogliono. Possono intasare le sale d’attesa. Possono occupare i medici anche in futilità. Anche in ripetute futilità. Vi sembra normale? A me no. E, a dirla tutta, il difetto del provvedimento che fa tanto discutere a me pare esattamente l’opposto di quello che si sta strillando da diverse ore: il suo difetto, cioè, è che sarà più utile da spendere sulle piazze che nella lotta alla clandestinità, più come arma di comizio che come vero strumento di equità. Il suo difetto, spiace per le Acli e anche per Veltroni, non è di essere disumano e barbaro. Il suo difetto, piuttosto, è che forse sarà inutile.

lunedì 2 febbraio 2009

Siamo diversi


Guardate la foto e leggete la storia. Poi venitemi a parlare delle moschee e integrazione totale. Guardate il cranio della bambina. E mi venite a dire che siamo uguali? Ai fautori della totale integrazione, se la vogliono veramente, dico di andare la, in quei luoghi. A chi è già qui massimo rispetto, ma non chiedeteci altro...


Questo dovrebbe essere un titolo dei giornali… non la spazzatura che ci propinano ogni giorno!È una storia dura ma che riscalda il cuore… con una foto di John Gebhardt (marine americano) in Iraq. La moglie di John Gebhardt's, Mindy, ha detto che l’intera famiglia di questa piccola bambina è stata sterminata. Gli insorti volevano uccidere anche la bambina e così le hanno sparato alla testa… ma non ci sono riusciti. È stata curata nell’ospedale militare di John e adesso sta guarendo ma continua a piangere e a lamentarsi. Gli infermieri hanno detto che John è l’unico che sembra riuscire a calmarla per cui John ha passato quattro notti tenendola in braccio mentre tutti e due dormivano su quella sedia. La bambina continua a migliorare. John è un vero eroe di guerra e rappresenta ciò che il mondo occidentale sta cercando di fare. Questo, amici, merita di essere condiviso con il mondo! Fatelo!Non vedrete mai cose del genere al telegiornale. Fatelo girare. Se non lo fate non succede nulla ma la gente ha bisogno di vedere foto come questa e di rendersi conto che stiamo facendo la differenza. Anche se si tratta semplicemente di una piccola bambina per volta.