giovedì 30 agosto 2018

Ho cavalcato una Pantera @GTBicycles

....e se facessi una recensione su una bicicletta? Anni e anni passati sulle moto, su tutto ciò che avesse un motore a scoppio dove il minimo "cavallaggio" non è stato mai sotto i 100 cv, e oggi scrivo di una bici. Non è l'eta che avanza (oddio forse un pò anche quella) ma nuove tecnologie ci hanno messo a disposizione un nuovo mezzo di trasporto, divertente, pratico ed anche estremo: l'e-bike. Quanti di noi, alla chiamata dell'amico per una gita in fuori strada, hanno pensato: "oddio oggi mi tocca spolmonarmi per salire fino in cima?". In effetti la mountain bike è tanto bella quanto vuole vedere l'uomo (e il suo allenamento) in faccia. I nostri fisici, i nostri muscoli, non sono preparati per sforzi estremi come quello. E' inutile che, mentre state leggendo, esordiate con frasi del tipo "pensa per te!". Nessuno a nessuna età è preparato per salire pietraie o sentieri di montagna senza un ottima preparazione atletica! Ed è qui che "qualcuno" ha avuto la genialata di elettrificare le nostre mtb per facilitare la pedalata laddove si incominciano a vedere le porte del paradiso. Si perchè anche se c'è l'assist su un e-bike bisogna pedalare, non è che sia una passeggiata!! Bene, dopo questo preambolo dove verro messo alla gogna dai puristi ma amato da quelli come me, passo a descrivere la bicicletta (se me lo avessero detto 20 anni fa li avrei uccisi). GT Pantera Dash (come il fustino) è stata l'oggetto di questa prova che ho condotto per i sentieri fiorentini di Settignano e Fiesole. Al primo colpo d'occhio in sella balzano subito le possenti gomme denominate "plus" nate apposta per questo tipo di bici in quanto (a mio avviso) la pedalata sulle sconnessioni quali pietraie o scalini di radici è sicuramente più incisiva vista appunto l'assistenza del motore, ergo la necessità di una gomma più motociclistica. Sicuramente influisce anche il peso complessivo visto che la bici supera i 22 kg in aggiunta a "atleti" non tanto slim (io peso 100 kg) si arriva masse importanti che devono essere digerite in sicurezza. La Pantera è una front con una forcella "a molla" con un escursione da 120mm che la rende confortevole su percorsi poco accidentati e salite perdendo ovviamente nel down hill dove la mancanza di idraulica si fa sentire con l'aumento della velocità. Ma veniamo al cuore della Pantera uno Shimano Steps E6000 38T che mi riferiscono essere un pò datato e applicato spesso per city bike. Sicuramente, leggendo qua e la, troviamo unità molto più performanti e moderne ma va considerato che la Dash è una bike entry level per far avvicinare l'appassionato a questo nuovo mondo senza spendere cifre esose. Non avendo mai provato altri motori devo dire che mi è piaciuto molto perchè ho aggredito le salite più impervie senza grossi problemi, senza la necessità di scendere, tranne quando mi sono trovato in presenza di ostacoli importanti. Tre i livelli di assistenza che non so quantificare in watt ma posso dire che il massimo (high), con una buona gamba, viene utilizzato poco o nulla anche perchè in presenza di forti pendenze rischia di essere più di ostacolo che altro. Simpatica anche la funzione WALK da usare in caso di "spinta a mano" per uscire dal Golgota della salita. Pratico anche il display del controllo dell'unità con una serie di informazioni utili quale il residuo della batteria in tempo reale, la velocità, il tempo di utilizzo, rimanente etc. Freni rigorosamente a disco che fanno il oro sporco lavoro sopratutto in discesa, peraltro anche abbastanza modulabili (basta prendere confidenza con le leve). Tutta la guarnitura (termine che ho imparato in questi giorni) è Shimano sinonimo di garanzia, qualità e affidabilità. Per la mia prova, visti i percorsi e la velocità con la quale li ho affrontati, non ho sentito un gran bisogno di una sospensione posteriore anche perchè ho tenuto la pressione della gomma posteriore ad 1 bar che mi ha permesso di avere quella sensazione di "ammortizzamento" necessaria e gradevole. Sicuramente in questo nuovo mondo ciclistico la differenza tra modelli molto più costosi e la Pantera è marcata nell'utilizzo dei materiali, motore, sospensioni e altro, ma da motociclista ho avuto delle ottime impressioni e l'unico limite è stato quello umano e non tecnico. Una bici insomma a 360° che ti porta ovunque tu voglia ricordando che comunque bisogna pedalare sempre perchè il motore aiuta ma non "salva". Non ho capito molto bene il limite dei 25 km/h per il motore, visto che tanti ciclisti su strada viaggiano abbondantemente sopra i 30 km/h. La ritengo una norma medioevale atta solo a limitare un mondo che sempre più si sta espandendo, rendendo un nuovo modo di fare sport in luoghi fino ad oggi "inesplorati".
Unico neo il forcellino che regge il deragliatore posteriore di fattura un pò povera sia nel materiale che nello spessore, non in grado di sopportare le sollecitazioni di un impulso muscolare in aggiunta a quello elettrico. Sicuramente argomento di richiamo per i possessori della bici.
Upgrade: Sabato mi sono recato da ProBike Firenze (dove ho acquistato la bike) e mi hanno sostituito il forcellino prelevandolo da una bici imballata. Con mia sorpresa il supporto era diverso da quello in mio possesso, meglio strutturato, composto da una bielletta e un forcellino più corto. Ringrazio per l'operato lo staff di Probike che mi ha permesso di riavere la mia bici! Rimane il consiglio a GT di richiamare le bici con il forcellino "lungo".

lunedì 13 agosto 2018

Reb Bull ti mette le ali! #AustrianGP 2018

Peccato che il suo main sponsor sia una bibita concorrente (Monster) ma ieri Lorenzo deve aver bevuto molta Red Bull visto che il circuito è anche di proprietà della bevanda austriaca. Ieri Lorenzo si è nuovamente trasformato cambiando il suo personaggio (e la sua strategia di gara) passando da martillo a "predatore" in attesa, cuocendo la sua preda, un suo simile, quel gatto che corrisponde al nome di Marquez. Tutto bello in una gara (purtroppo) a tre fatta di ritmi veloci sin da subito con Marquez a imporre il ritmo e i due ducatisti ad inseguire. Poi a metà gara Lorenzo ha acceso la miccia e da li è iniziato il duello tra i due con Dovizioso leggermente attardato a guardare. Lorenzo-Ducati un binomio micidiale non tanto per la vittoria ma per la consapevolezza di essere tutt'uno con l'aggiunta del palmares del maiorchino che già viene rimpianto dalla tifoseria e che adesso lo vede terzo in classifica generale.
Quarto un ottimo Crutchlow seguito da un "opaco" Petrucci e da Rossi che ci ha messo una pezza sullo strano momento della Yamaha. Si perchè le scuse del Sabato, da parte del responsabile Yamaha, hanno stupito un pò tutti, inusuali per un azienda giapponese, pensando proprio ad Honda quando divorziò da Rossi. Evidentemente in questa MotoGp succede anche questo ma ciò non toglie che gli appassionati possano nutrire qualche dubbio. 
La Moto2 ci ha restituito Bagnaia alla vittoria dopo aver cucinato un ottimo Oliveira che ha condotto la gara dall'inizio fino alle ultime due curve, strategia perfetta che riporta l'italiano in vetta alla classifica. Terzo un ancor ottimo Marini confermando lo stato di crescita del pilota dello Sky Racing Team.
In Moto3 la vittoria è andata (finalmente) ad un ottimo Bezzecchi in testa dall'inizio fino alla fine ma un menzione d'onore la meritano anche Bastianini (secondo) autore di una rimonta dopo essere partito dalle retrovie, ma sopratutto Jorge Martin recentemente operato al polso e ieri autore di una gara da vero campione.
Prossimo round Silverstone con la speranza di un'altra gara asciutta per assistere ad una pagina di vero motociclismo fatto di parecchio gas e pochi discorsi e teatrini. Stay Tuned!

lunedì 6 agosto 2018

Una poltrona per tre, #CzechGP 2018

Nella terra delle belle figliole si è consumata una bella pagina di motociclismo vero, di passione, di conferme e di grossi dubbi. Si conferma un bel pilota Andrea Dovizioso a digiuno di vittorie (e di qualche gara sfortunata) riuscendo nel fine settimana perfetto, prima la pole e poi la vittoria in volata su signori piloti quale Lorenzo e Marquez, dopo una gara molto tattica visto le preoccupazioni sull'usura delle gomme. Un trenino stile moto 3 per 3/4 di gara senza un passo irresistibile per tutti fino a che Lorenzo non ha deciso di rompere gli indugi. A quel punto la gara si è ridotta a 3 con Lorenzo in grande spolvero, Dovizioso super attento, e un Marquez con l'occhio al campionato. Alla fine proprio il duello tra i futuri compagni di squadra, Lorenzo e Marquez, ha permesso a Dovizioso di prendere qualche metro che lo ha portato alla vittoria finale, bella, maschia, corretta. Marquez si sarà accontentato? Intanto ha allungato in classifica su Rossi che anche ieri porta a casa un ottimo 4 posto ancora alle prese con una moto che a lui non piace ma che gli permette di essere ancora secondo in campionato. Grossi dubbi invece sulla gestione sportiva del Team Ducati che vede nascere oggi i frutti di un investimento che a fine stagione purtroppo si esaurirà. Ducati pensava di vincere subito col maiorchino senza però ricordarsi che nessuno, dopo Stoner, ci è mai riuscito. Lorenzo ha dimostrato che il mezzo c'è e con un buon metodo di lavoro un pilota può arrivare a vincere anche dopo un anno. Ma questa oramai è accademia e la frittata è fatta.
In Moto 2 un ottimo Olivera si prende la vittoria e la testa della classifica ma la sorpresa del giorno è Luca Marini che sembra essersi sbloccato, dopo la pole, anche nella gestione della gara condotta in maniera matura e senza strafare. Bagnaia arriva terzo ma un pò poco combattente. Vedremo.
La Moto3 ci ha come sempre riservato un bel trenino fino alla fine dove l'ha spuntata il nostro bravo Diggia dopo una gara che ha visto cambiare la testa della corsa curva dopo curva. Delude un pò Bezzecchi che non ha approfittato dello stop di Martin, ma alla fine punti importanti che lo lanciano in testa alla classifica generale.
Prossima settimana Zeltweg pista Ducati e pista Dovizioso con l'incognita Lorenzo e il dubbio di cosa passerà nella testa al capoclassifica Marquez. Si limiterà a marcare Rossi o a combattere?