martedì 15 dicembre 2009

Lontani da tutti e da tutto


Che si fosse al capolinea questo si era già capito. Ma che adesso siamo entrati anche in stazione con la previsione di non ripartire più è veramente drammatico. Il fatto dell'aggressione a Berlusconi sancisce come in questo paese che i "proclamatori" della democrazia sono gli stessi che formerebbero le squadracce di lontana memoria. La violenza subita dal presidente del consiglio non è nulla rispetto a quello sparuto gruppo di persone che inneggia a Tartaglia come un eroe. Ma si sa, non è la prima volta che la piazza fascista inneggia ad un delinquente, Carlo Giuliani docet. Perchè che gli piaccia o no, gli agitatori delle bandiere rosse, del Che, delle bandiere arcobaleno (che in realtà sarebbero il simbolo dei gay), e che proclamano a gran voce la democrazia, sono gli stessi che appenderebbero Berlusconi per i piedi al distrubutore di Piazzale Loreto se ancora ci fosse. Come se non bastasse i tribuni di questa massa informe di popolo, inneggiano loro stessi alla violenza compresa quella donna più bella che intelligente della Bindi. Ex cattolici, trasformisti per l'occasione, diventati baluardi di questo popolino brutto, ignorante e grezzo, pronti a buttarsi in piazza al grido "via Berlusconi"!!! Vorrei ricordare ai lor signori, tutti, che la maggioranza del popolo, quella che forse urla meno ma lavora di più, democraticamente si è espressa a favore di Silvio Berlusconi, e non mi sembra che alle urne ci siano i militari, anzi... La maggior parte dei presidenti dei seggi sono dipendenti statali e non mi sembra che abbiano forti simpatie per la coalizione che è al governo. Personalmente non ho mai votato per Berlusconi, ne per il partito che rappresentava, ma democraticamente ho sempre accettato il volere del popolo sovrano, anche quando l'Italia era rappresentata dall'armata Brancaleone Prodi. Sarei più propenso per invocare lo spirito di Junio Valerio Borghese, se proprio vogliamo parlare di "rivolta" perchè prima di tirare in faccia una statuetta a Berlusconi ci sarebbero altre "purghe" da attuare, ad altri personaggi della quale moralità e coerenza ci sarebbe da discutere. Vedere altre facce sanguinanti potrebbe essere altrettanto piacevole, ma citando Oscar Wilde "Se ti servi della violenza sei sprovvisto d'intelligenza"... Per fortuna la maggioranza degli italiani ne sono provvisti ma direi che ci siamo un pò stufati di essere in balia di chi mena le mani o di chi urla incessantemente o di chi politicamente volta la gabbana. I politici tutti, vincitori e perdenti, Capo di Stato compreso, devono garantire la volontà del popolo, che ha eletto Silvio Berlusconi da Arcore il capo del Governo, e se l'opposizione insieme alle altre banderuole lo vogliono far abdicare, lo devono fare con gli strumenti democratici, battendolo sul suo stesso piano, non dando voce a zoccole o bugiardi falsi pentiti. Mio nonno diceva sempre che si stava meglio quando si stava peggio e studiando la storia inizio a credere che avesse veramente ragione...

giovedì 10 dicembre 2009

L'asilo delle omertà

Della vicenda dell'asilo nido di Pistoia ne è già stato scritto e parlato da tutti e da tutto, e non è in questo post che voglio addentrarmi sul cosa farei e come alle due "maestrine". Permettetemi però di disquisire sull'atteggiamento di certi pseudo conduttori televisivi, in particolare Massimo Giletti, che se non fosse per qualche santo in paradiso, forse farebbero meglio a fare gli uscieri (senza offesa per quest'ultimi). Domenica un po’ tutte le televisioni ed i loro show, hanno dedicato uno speciale su questa brutta vicenda, e nello studio di Giletti erano presenti anche due genitori, peraltro giovanissimi, di un bimbo maltrattato nell’asilo. La cosa che più mi ha colpito è stata l’espressione della madre, quasi incredula nonostante aver visionato ripetutamente le immagini della polizia, quei giovani occhi velati da un dolore che si è abbattuto sulle loro giovani vite. Di contraltare era invece l’espressione di Giletti, contrita seria, col sopracciglio delle peggio occasioni, come se l’essere “serio” enfatizzasse già il momento drammatico dei due genitori astanti. Non solo, l’incerato conduttore ad un certo punto se ne uscito con l’infelice battuta sulla differenza tra istituti privati e pubblici, sottolineando di come non sia vero che nel privato certe cose non succedono, anzi… nel pubblico vengono effettuati test e prove attitudinali per l’ammissione alla professione, cosa che evidentemente non avviene nel privato. Rimuginando per l’uscita poco felice la trasmissione va avanti con una mamma che racconta di un episodio subito dalla figlia nell’anno 2000, di una lussazione alla spalla, giustificata come normale incidente tra ragazzi. La bambina all’epoca aveva già avvisato la mamma che non era stato un incidente, e dopo varie richieste fatte alla maestra, la mamma in questione si è sentita minacciata se il fatto usciva dalle mura dell’asilo. Ironia della sorte, la stessa bambina, oggi, quando ha visto le foto delle due indagate ne ha riconosciuta una come la sua “feritrice” dell’epoca. Ma allora caro Giletti dove sta l’inghippo? Nel dire che nelle strutture private non fanno selezioni o che la gente comune vive in uno stato di omertà, tant’è che ha permesso il perpetrarsi delle cose fino al 2009? Se all’epoca fosse partita una denuncia e la successiva indagine, come è avvenuto oggi, tanti abusi si sarebbero risparmiati, tanto più che le persone sono le stesse!!!!!!!. Ma siccome evidentemente abbiamo paura anche della nostra ombra e poca fiducia nella giustizia, aggiungo io, tutti stiamo zitti, tanto più che poi sono venuti fuori altri casi anomali con il relativo silenzio da parte dei genitori. E allora mi domando caro Giletti: era così politicamente comodo sottolineare la differenza tra il privato e il pubblico, oppure era meglio porre l’accento sull’omertà delle persone? Con quella frase volevi avere la compiacenza di qualcuno? Ti ricordo che quasi tutti i politici e personaggi vip mandano i loro figli in strutture private (leggi qui). Dato che hai la fortuna di entrare nelle case delle persone, cerca di fare informazione, non di fare del bieco qualunquismo. Insegna, suggerisci alle persone di denunciare questo tipo di comportamenti, perché nessun test attitudinale, ne esame di stato, può far emergere comportamenti al limite della nevrosi. Ti ricordo che per molte persone quelle due maestre erano bravissime… Non siamo solidali al dolore solo con un espressione “seria”… Al dolore si può essere solidali anche facendo crollare i tabu che ancora regnano nella nostra società…. caro Giletti…

martedì 1 dicembre 2009

Non c'è più religione

Si potrebbe pensare di uscire un ora prima, ma purtroppo non è così. Leggo le dichiarazioni del nuovo segretario del Partito Democratico Gianfranco Fini, il quale dice che la Svizzera fa male a vietare la costruzione dei minareti. Il presidente della Camera è noto alla stampa per le sue ultime dichiarazioni non proprio di destra anzi, recenti standig ovation a palchi e pulpiti di sinistra gli hanno conferito la nomina a segretario del PD mettendo definitivamente in ombra un mai nato Bersani. Indipendentemente dai vari salti della quaglia che testimoniano veramente di quanto la politica sia ormai un teatrino di bassa lega (mi si perdoni l'accostamento), mi sembra che l'onorevole Fini sia giunto al suo capolinea umano, ed anche se troverà fortune in altri lidi, il buon vecchio Almirante da lassù lo ha già scomunicato. La Svizzera ancora una volta ha deciso di testa sua, sicuramente leggendo la Rabbia e l'Orgoglio, di un autrice italiana, che in patria è stata crocefissa solo per aver detto cose riguardanti l'Islam. Ma non è la religione della mezza luna che stiamo contestando anzi, ognuno è libero di esprimersi, ma nella terra che fu di Roma, ci pare un pò strana tutta questa benevolenza. La Svizzera ha deciso grazie ad un referendum, ed il suo popolo ha parlato chiaro. Se anche in Italia si facesse, sapremo se il popolo sovrano diventerà benevolo nei confronti dell'Islam o semplicemente chiarirà che in questo paese tutti sono liberi purchè si integrino con le nostre tradizioni. Ma per un fondamentalista che pianta le tende in Italia, il terreno risulta molto fertile, trovando una chiesa in totale decadenza ed una classe politica priva della spina dorsale. E se poi uno dei capi storici della destra parla in questi termini, il gioco è presto fatto. Non so cosa porterà tutto questo, ma sicuramente, un domani, dovremo fare i conti con la benevolenza di oggi, perchè anche la libera Olanda si sta ribellando, e loro non non sono come noi, il popolo tutto è capace di svolte. Ma noi siamo veramente un popolo? Siamo un gruppo di trasformisti pronti a dire di si dalla parte dove ci fà più comodo, senza sapere che le conseguenze, a volte, non ricadono nell'immediato, ma sopratutto un domani e a pagarne le conseguenze saranno i nostri figli...