giovedì 10 dicembre 2009

L'asilo delle omertà

Della vicenda dell'asilo nido di Pistoia ne è già stato scritto e parlato da tutti e da tutto, e non è in questo post che voglio addentrarmi sul cosa farei e come alle due "maestrine". Permettetemi però di disquisire sull'atteggiamento di certi pseudo conduttori televisivi, in particolare Massimo Giletti, che se non fosse per qualche santo in paradiso, forse farebbero meglio a fare gli uscieri (senza offesa per quest'ultimi). Domenica un po’ tutte le televisioni ed i loro show, hanno dedicato uno speciale su questa brutta vicenda, e nello studio di Giletti erano presenti anche due genitori, peraltro giovanissimi, di un bimbo maltrattato nell’asilo. La cosa che più mi ha colpito è stata l’espressione della madre, quasi incredula nonostante aver visionato ripetutamente le immagini della polizia, quei giovani occhi velati da un dolore che si è abbattuto sulle loro giovani vite. Di contraltare era invece l’espressione di Giletti, contrita seria, col sopracciglio delle peggio occasioni, come se l’essere “serio” enfatizzasse già il momento drammatico dei due genitori astanti. Non solo, l’incerato conduttore ad un certo punto se ne uscito con l’infelice battuta sulla differenza tra istituti privati e pubblici, sottolineando di come non sia vero che nel privato certe cose non succedono, anzi… nel pubblico vengono effettuati test e prove attitudinali per l’ammissione alla professione, cosa che evidentemente non avviene nel privato. Rimuginando per l’uscita poco felice la trasmissione va avanti con una mamma che racconta di un episodio subito dalla figlia nell’anno 2000, di una lussazione alla spalla, giustificata come normale incidente tra ragazzi. La bambina all’epoca aveva già avvisato la mamma che non era stato un incidente, e dopo varie richieste fatte alla maestra, la mamma in questione si è sentita minacciata se il fatto usciva dalle mura dell’asilo. Ironia della sorte, la stessa bambina, oggi, quando ha visto le foto delle due indagate ne ha riconosciuta una come la sua “feritrice” dell’epoca. Ma allora caro Giletti dove sta l’inghippo? Nel dire che nelle strutture private non fanno selezioni o che la gente comune vive in uno stato di omertà, tant’è che ha permesso il perpetrarsi delle cose fino al 2009? Se all’epoca fosse partita una denuncia e la successiva indagine, come è avvenuto oggi, tanti abusi si sarebbero risparmiati, tanto più che le persone sono le stesse!!!!!!!. Ma siccome evidentemente abbiamo paura anche della nostra ombra e poca fiducia nella giustizia, aggiungo io, tutti stiamo zitti, tanto più che poi sono venuti fuori altri casi anomali con il relativo silenzio da parte dei genitori. E allora mi domando caro Giletti: era così politicamente comodo sottolineare la differenza tra il privato e il pubblico, oppure era meglio porre l’accento sull’omertà delle persone? Con quella frase volevi avere la compiacenza di qualcuno? Ti ricordo che quasi tutti i politici e personaggi vip mandano i loro figli in strutture private (leggi qui). Dato che hai la fortuna di entrare nelle case delle persone, cerca di fare informazione, non di fare del bieco qualunquismo. Insegna, suggerisci alle persone di denunciare questo tipo di comportamenti, perché nessun test attitudinale, ne esame di stato, può far emergere comportamenti al limite della nevrosi. Ti ricordo che per molte persone quelle due maestre erano bravissime… Non siamo solidali al dolore solo con un espressione “seria”… Al dolore si può essere solidali anche facendo crollare i tabu che ancora regnano nella nostra società…. caro Giletti…

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