giovedì 14 dicembre 2017

La forza non è più con noi #StarWars

Alla fine aveva ragione George Lucas quando, dopo aver letto la sceneggiatura degli ultimi 3 episodi di Star Wars, è andato via sbattendo la porta definendoli una soap opera. Passi il settimo episodio venuto alla luce dopo anni di attesa, in fondo per i fans vecchi e giovani si riapriva un mondo, ma alla fine quel mondo non esisteva già più. L'ottavo episodio ancora peggio dove le trame delle famiglie si intersecano come un puzzle dove i pezzi vengono attaccati e non inseriti tra di loro. L'emozione del logo iniziale al quale si aggiungono le scritte in prospettiva decadono dopo un pò quando il film si arresta sui monologhi di Luke e Rey nella fantastica cornice delle isole irlandesi. Anche le ambientazioni hanno perso il loro fascino. Una volta passavi dal deserto di Tatooine alla città di Coruscant o la luna boscosa di Endoor mentre in questo episodio si rimane molto nello spazio per finire in una città casinò. Anche i personaggi hanno assunto un politically correct con l'inserimento di un asiatica accanto all'afro americano Finn. Per carità la varietà di razze espresse negli altri episodi era fantastica ma questi personaggi sembrano più messi li per la loro provenienza geografica che altro. Come nel settimo anche in questo episodio si muore a valanga. Trasporti pieni di persone distrutti come formicai (nell'altro Ben Solo fa esplodere 2 pianeti abitati) per poi finire nel dialogo a distanza tra Ben e Rey che cade nel trash di una battuta del tipo "potevi anche metterti qualcosa addosso" (riferito al fatto che lui è a torso nudo).
Tutto è tirato via tenuto insieme solo dal brand che, nonostante tutto, funziona ancora. La cosa più nostalgica del film è la presenza di Carrie Fisher ricordata poi nei titoli di coda. Purtroppo la forza non è più con noi nemmeno in un film dove la forza ha sempre fatto da padrona. Se incontrassi J.J.Abrams gli direi "che lo sforzo sia con te" visto che ha già in ponte di girare il nono e ultimo episodio. Rogue One è stato molto più incisivo e molto più Star Wars che di tutto il resto. Speriamo che Lucas da indipendente ci rimetta la mani sopra, oppure che la Disney si svegli un pò perchè "questi non sono i droidi che stiamo cercando"

martedì 12 dicembre 2017

Un mondo sbagliato ma Buon Natale lo stesso!

Oramai ci siamo talmente assoggettati alla miriade di cazzate che il mainstream ci propina ogni giorno che non facciamo caso neanche alle cose più eclatanti. In questo pazzo mondo dove si mettono al mondo bambini creati in uteri con ovuli provenienti da altri uteri e poi affidati a genitori dello stesso sesso (Vendola docet) non fa neanche più specie che Babbo Natale venga rappresentato come un uomo di razza negroide, quindi non caucasico, e gay. L'icona del Natale, il simbolo della bontà ben rappresentata da un signore anziano con la lunga barba bianca, oggi arriviamo a stereotiparlo come gay e magari, pensando ad una Befana lesbica, uniti nell'orgia del 7 Gennaio quando a feste finite si ritrovano in un casolare di montagna per un festino generale fetish e animal (ci sono sempre renne e scope). Non era male neanche la rappresentazione del film a cartoni animati Le 5 Leggende, tutto tatuato ma sempre grosso e barbuto, ma così... Chi è che pensa a cose del genere? Come mai si permettono cose del genere? Già l'artefazione dei generi ha sfornato vocaboli improponibili quali sindaca, assessora, arbitra ma oggi snaturare pubblicamente un simbolo quale Babbo Natale proprio non capisco. Passi che nel porno ci siano titoli tipo Biancaneve sotto i nani, Tutti su mia madre, Sotto il vestito gente, 20 mila seghe sotto i mari, ma quella è una dimensione dove tutto logicamente è permesso e ufficialmente "segregato" ad una certa nicchia di persone, ma tutto il resto.... no! Se poi nelle varie comunità si voglia portare all'estremo un concetto non c'è niente di male ma ad un bambino vaglielo a spiegare perche Babbo Natale è nero (anche se fosse rosa sarebbe uguale), senza barba e bacia un altro uomo...
Vogliono snaturare le nostre tradizioni chiamandoci Genitore 1 e 2 ma la prima parola del neonato è mamma!!! Non lasciate che calpestino anche i valori più semplici come il simbolo di un'antica festa. Tra un pò sarà ancora una volta Natale e non lasciatevi inquinare da un mondo brutto ma lasciatevi andare e continuate questa tradizione in maniera spensierata e con tanto cuore in fondo un pò più buoni possiamo esserlo sempre. Buon Natale e Buona vita a tutti voi!

martedì 14 novembre 2017

L'italia specchio dell'italia (volutamente in minuscolo)

E' uno sport non c'è niente di male. Nelle competizioni sportive si vince e si perde ma la partita persa dalla nazionale di calcio è lo specchio di questa italia da rifare. Il Bel paese ci definiscono tutti e in tanti hanno deciso di stabilire la propria vita qui. Ma del Bel paese oramai c'è rimasto ben poco. Paradossalmente sono gli stessi stranieri che tempo fa hanno affondato le radici qui e che oggi si lamentano della deriva del paese. Grazie ad un popolo mediocre che ha eletto governanti mediocri in 25 anni abbiamo buttato all'ammasso le nostre conquiste ottenute nel tempo. Oggi non siamo ne carne ne pesce siamo degli ibridi come i giocatori della nazionale. Ci piace fare "gli americani" e ci siamo farciti di etnie che non sono venute per vivere qui ma solo per sfruttare l'occasione. E cosi è la Nazionale. Mercenari al soldo non si sa di chi, corrono (se hanno voglia) per una maglia che non è la sua e magari a casa c'è un Rossi, un Bianchi o un Verdi che meriterebbe lo stesso ruolo. Mercenari che cantano un inno solo perchè qualcuno glielo ha insegnato e non perchè sale da una tradizione che è scritta nel loro dna. E così sono i governi che si sono succeduti in questi anni. Chi si ricorda di Pertini, il Presidente tifoso che nel 1982 emozionò gli italiani? Oggi i politici si sottomettono agli "stranieri" gli danno la possibilità di criticare le nostre tradizioni come il Cristo che abbiamo nelle nostre stanze. Danno la possibilità di parlare a gente per il quale il valore della vita umana viene discriminato dal sesso o dai gusti sessuali. Danno la possibilità di edefecare e di urinare sui nostri monumenti che ci hanno lasciato i nostri avi e per i quali hanno combattuto sulle Alpi contro il nemico. Potrei fare una miriade di esempi per capire meglio perche abbiamo perso. Ieri gli avversari hanno giocato contro una squadra fantasma perchè l'Italia, quella con la I maiuscola, è in coma profondo. Siamo talmente idioti che critichiamo un allenatore di calcio che, in maniera chiara e circoncisa, fornisce una fotografia della realtà dei fatti. Ventura non è il colpevole della sconfitta ma i colpevoli siamo noi che assecondiamo tutto questo.

lunedì 13 novembre 2017

#MotoGp 2017, vincitori e vinti

La MotoGp del 2017 ci ha offerto nuovi spunti sui quali riflettere, sicuramente più interessanti degli anni passati dove la situazione, a livello top rider, si era un pò plafonata. Partiamo dal team campione del mondo Honda.
Honda senza Marquez sarebbe arrivata terza o forse quarta perchè non ha saputo garantire una buona moto all'altro top rider quel Dani Pedrosa, sotto contratto da una vita, ma mai capace di essere così incisivo come il suo compagno di squadra. Marquez è quel pilota, talento, fenomeno che riesce a guidare sopra i problemi scommettendo ogni gara su se stesso in più maturato dal punto di vista della gara anche se il Marc Style è venuto fuori anche all'ultima dove ha di nuovo oltrepassato i limiti della gravità motociclistica. Ancora un anno di contratto con Honda e poi vedremo se saprà cambiare casacca e vincere ancora. Io credo proprio di si.
Ducati quest'anno ha fatto quasi tutto giusto ed è giunta allo spareggio grazie al suo secondo pilota, quel Dovizioso capace di togliere la scena al suo compagno di squadra plurititolato e pagato molto di più. Flop? Non direi. Casualità ha voluto che con l'arrivo di Lorenzo la Ducati sia cresciuta e sia arrivata lassù. Ieri poi l'italiano medio tifoso ha condannato Lorenzo reo di non aver fatto passare il compagno quando, come per ammissione di Dovizioso, erano entrambi al limite. Dall'alto della sua carriera Lorenzo ha dimostrato di essere un campione, pur avendo ottenuto risultati discutibili.
E nell'anno senza Lorenzo la Yamaha, sempre per una casualità, ha ottenuto un risultato mediocre visti i piloti ma sopratutto le premesse. Vinales partito col botto ha dovuto poi fare i conti con lo sviluppo di una moto a mezzo con il suo caposquadra e più ascoltato Rossi. Ragione o torto in Yamaha si sono persi tanto è che la moto vecchia con Zarko è andata meglio (considerando un team satellite). L'anno prossimo sarà cruciale perchè Rossi ha già dato e speso tutto e tutto quello che otterrà sarà oro colato. Vinales dovrà dimostrare di saper portare avanti il progetto altrimenti per Yamaha si prospetteranno anni non da protagonista.
A parte il citato Zarko che ha fatto veramente un ottimo campionato gettando scompiglio nella compagine tutto il resto si è un pò perso nelle promesse di inizio anno segno che ancora tra i top rider e il resto del gruppo c'è ancora tanta differenza.
Una nota minore ma non meno importante è l'analisi del secondo posto di Romano Fenati in Moto3. Tutti parlano di una crisi del motociclismo italiano, che il CIV non è il CEV, e che il reparto giovani latita molto. E' vero, tutto vero, ma vorrei ricordare che nel mondiale corre il Team SKYVR46 legato all'Academy di Rossi sulla formazione dei giovani piloti. Il risultato finale è stato che il defenestrato Fenati dalla stessa Academy ha ottenuto più punti dei tre piloti SKY Racing Team sommati assieme. Cosa significa? Un pilota, un ragazzo che si affaccia al mondo delle corse dovrebbe avere più strade per arrivare lassù, avere la possibilità di fare un campionato italiano con meno spese e più garanzie che dover emigrare in Spagna per ottenere visibilità. Domani al via i test per la stagione 2018. Chi saranno i favoriti?

6 volte Marquez!! Ma grazie Dovi!!! #ValenciaGP 2017 #MotoGP @AndreaDovizioso @RomanoFenati

E' finita! E' finita come da copione anche se l'ultima pagina non era così chiara e scontata da leggere. Un anno di duelli dove nelle ultime gare si sono visti solo 2 vincitori quelli che poi hanno lottato per il titolo. Il motociclismo ha veramente il suo nuovo Re perchè vincere nell'era di Rossi, Lorenzo, Pedrosa e quest'anno Dovizioso non è facile. Forse sembreranno pochi i pretendenti ma credetemi non è così. Marquez è campione del Mondo per la sesta volta e la sua vittoria è stata resa ancora più grande per aver sconfitto un grande avversario, il guerriero venuto da lontano al quale nessuno avrebbe mai pensato ad inizio stagione. Andrea Dovizioso, svizzero per tanti, italiano quando fa comodo, ha premuto il tasto reset della sua testa e si è trasformato in un pilota che per due volte ha messo alle corde Marquez nel corpo a corpo, senza pedate, senza trucchi ma solo con il cuore e con la classe. Nessuno come lui dopo l'era di Re Stoner, nemmeno il suo compagno di squadra plurititolato ma ancora incapace di adattarsi alla Ducati. Se il trend sarà questo credo che anche l'anno prossimo ne vedremo delle belle perchè Dovizioso ha compreso la strada del successo e lo ha fatto lottando contro il numero uno che anche ieri dopo aver percorso la curva 1 sdraiato si è rialzato ed è arrivato terzo. Grazie ragazzi per averci restituito un sano motociclismo che mancava da un pò di tempo! 
La gara della Moto2 ha rivisto per la terza volta salire sul gradino più alto Miguel Oliveira con un ibrido di moto che fino a pochi anni fa avrebbe fatto arricciare il naso a tutti, quella KTM motorizzata Honda che è cresciuta fino a portare i suoi piloti sempre sul podio nelle ultime tre gare. Secondo Morbidelli che si è goduto il suo titolo di campione nel catino del Ricardo Tormo. Bravo il Morbido, preciso, attento e poco protagonista....al momento.... Speriamo non si rovini frequentando accademie che al momento fanno solo cinema e niente più.
La Moto3 ci ha invece consegnato un nuovo fenomeno quel Joan Mir che ricorda un pò Marquez (più "zitto") e se il buondì si vede dal mattino l'anno prossimo in Moto2 dovrebbe già essere competitivo. E gli italiani? L'unico a impensierire lo spagnolo è stato il brutto anatroccolo Fenati che ha rimesso insieme i cocci della sua carriera ed ha portato a casa un ottimo secondo posto nel mondiale che ha il sapore di una vittoria, più umana che sportiva. Bravo Fenny! Le mie considerazioni sul mondiale le troverete nel prossimo post dove cercherò di analizzare meglio vincitori e vinti.
Grazie a voi per avermi seguito. Ci vediamo a Marzo nel deserto qatariota.

martedì 7 novembre 2017

Tutti finocchi...

...con il sedere degli altri. Vi ricordate Bono Vox degli U2, quello che una volta insieme ad un altro illuminato Jovanotti cantava a Sanremo "Cancella il debito" verso l'allora governo Berlusconi? Ieri (guarda strano) è uscita la lista delle persone che hanno ingenti capitali nei paradisi fiscali (paradise paper) e guarda caso c'è anche il nome di Bono che chiedeva da un palco di una kermesse musicale di cancellare il debito. Pare, e dico pare, che le somme di danaro accumulate (solo da lui) potrebbero cancellare diversi debiti di diversi paesi nel mondo. Tra i nomi c'è anche la Regina Elisabetta ma non è questo il problema. Il possesso di quantità ingenti di danaro non è un mio problema. Il mio problema è quando chi sa di avere il culo (francesismo dovuto) sudicio va poi in televisione a pontificare. Un altro grande illuminato è Roberto Benigni che ogni volta che sale sul palco prende fior di milioni per imbambolare il popolo con quella faccia da folletto, che andava benissimo quando interpretava il Cioni pontificando dalle Feste dell'Unità, ma oggi non più vera e sincera come allora. Sulla sua testa pende sempre quella famosa donazione di 250 mila euro presi a Sanremo che poi doveva donare in beneficenza (disse lui). Potrei fare una miriade di esempi ma non è questo il luogo. Un grande ha detto: "la beneficenza si fa in silenzio tutto il resto è palcoscenico". Caro Bono (e quelli come te) sicuramente con il tuo atteggiamento avrai attirato le simpatie di tanti ma per me resti un mediocre al pari di quelli che piangono in tv per poi tornare la sera nelle loro ville sgargianti in collina. E' giusto essere dei testimonial per le giuste cause ma ci vorrebbe anche un minimo di dignità. Trovate in rete e leggete la vita di Keanu Reeves e capirete di cosa sto parlando...

lunedì 6 novembre 2017

Luci ed ombre sul mondiale Superbike, #WorldSBK Qatar 2017

Si sono spenti definitivamente i riflettori sul mondiale Superbike 2017 nella notte desertica del Qatar. Vincitori e vinti hanno riposto le loro armi dentro le scatole per prepararsi all'inverno e ripartire. Ma per andare dove? Non vi è dubbio di una crisi profonda delle derivate di serie dovuta alle continue esigenze di immagine che in realtà non ha mai offerto perchè campionato per appassionati motociclisti. In fondo la moto che hai in garage è uguale a quella di Rea ma questo non conta più (anche perchè di quel tipo di moto non se ne vendono più tante). Mondiale SBK ucciso già dal terzo round da quel cannibale che è Johnny Rea che anche nell'ultima gara ha fatto doppietta superando i record di Bayliss e Edwards. Addirittura si vocifera che ha corso con la moto in configurazione 2018 (meno giri e meno cavalli) ma nonostante tutto ha vinto lo stesso. Non è la Kawasaki che vince ma il binomio moto-pilota perchè altrimenti lo avrebbe vinto Davies e la sua Ducati. Un mondiale a 2 purtroppo anche perchè nessuno è riuscito ad affacciarsi lassù con costanza. Si è avvicinata Yamaha con entrambi i piloti. Lo ha fatto un team privato qual'è il Barni con una Ducati privata. Nemmeno la seconda Ducati guidata da un regolare Melandri ha mai impensierito la vetta (Jerez a parte). Sykes sembra più un pilota "rassegnato" che il vecchio combattente che era ma d'altronde con Rea in squadra è dura per tutti. BMW Althea hanno navigato nelle retrovie meglio di loro ha fatto MV con un costante Camier che lascia per approdare in Honda. E il colosso nipponico con il Toro sulle carene? Fiasco completo. Honda non ha saputo minimamente affacciarsi nelle posizioni che gli competono il tutto condito dal lutto del povero Hayden l'unico in grado di spingerla un pò più in la. Discorso simile anche per Aprilia che preferisce avere qualche sporadico guizzo in MotoGp piuttosto che vincere in SBK (il 2014 non è così poi lontano). De gustibus... 
Regolamenti da rivedere? Si parla molto del confronto con il British Superbike in fatto di regolamenti e punteggi e vista l'affluenza può darsi che abbiano ragione. Ma girare per il mondo non è come stare in Europa e sinceramente la pericolosità delle piste inglesi mette un pò a disagio. Rallentare le moto non so quanto sia redditizio visto che Soufoglu domenica ha fatto il best lap in 2.01.8 ed escludendo Rea il gruppo si è stabilizzato sul 1.58.4 (circa) per salire fino ai 2.00.0 di tanti altri. 
Le due manches separate da un giorno? La griglia invertita (male)? Con il nuovo regolamento vedremo chi fuggirà o chi rimarrà. Io credo che Rea la farà da padrone anche l'anno prossimo ma questo non vuol dire che le gare possano essere brutte. In fondo anni addietro il pubblico ha assistito a corse dove 2 piloti avevano mezzi meccanici talmente superiori che al Mugello su rettilineo parzializzavano il gas... Ciao SBK, al prossimo anno... Io ci sarò e voi?

martedì 31 ottobre 2017

Quando le notizie passano inosservate

Non vi è dubbio che l'elite mondiale composta da pochi gruppi che governano il mondo utilizzi strumenti di propaganda per forviare le masse, ree di uno scarso potere di osservazione e magari anche di studio del mondo che li circonda. Non importa essere degli scienziati per capire che ogni giorno l'informazione ci propina quello che vuole farci sapere. Eppure la gente crede ancora ai ciuchi che volano (Babbo Natale per fortuna esiste davvero) solo perchè l'hanno detto in tv o ancora peggio "l'ho letto su internet". Non sto adesso ad elencarvi la miriade di notizie sulle quali potremmo discutere ma ieri casualmente ho visto un pezzo di SKYTG24 dove parlavano del problema della siccità e dei relativi incendi in Piemonte. Finito il servizio la giornalista mostrava un grafico dove veniva evidenziato che il tasso di CO2 è simile a quanto registrato (nei fossili) 3-5 milioni di anni fa. Qualcosa mi sfugge penso io. Oggi viviamo in un mondo dove la battaglia all'inquinamento viene combattuta sia a livello politico che economico e non passa giorno dove qualcuno non ci propini la macchina che consuma meno, l'elettrodomestico meno inquinante, la cultura della raccolta differenziata, giusto per fare qualche esempio. Tutte cose vere, per carità, perchè è innegabile che l'uomo stia inquinando il pianeta, basti pensare al Vortice di Plastica del Pacifico (qui) ma il CO2 di 3 milioni di anni fa come lo mettiamo? Nel 2008 pubblicai su questo blog un bellissimo articolo di Franco Battaglia un noto ricercatore scientifico dove con parole semplici spiegava come "è la natura e non le attività umane a governare il clima" (qui l'articolo) giusto per capire un pò cosa cercano e vogliono propinarci dalle alte sfere. Quanti di noi non hanno cambiato l'auto, l'elettrodomestico perchè meno inquinante e più a norma? Ma cosa c'era allora 3 milioni di anni fa che faceva alzare il livello di CO2? Una civiltà avanzata? Oppure è la conformazione della terra stessa che "respira"? Immaginate per un momento di fare una piccola proporzione tra la vita di un uomo (70 anni circa) con la vita della Terra (prendendo come riferimento la formazione della Pangea ovvero 180 milioni di anni fa). Pensate che il sisma che ha colpito Amatrice ai giorni nostri si era già manifestato nel 1639 geologicamente "qualche ora fa". Per noi sono passati più di 300 anni per la terra qualche ora (forse). Quindi a parte i dati oggettivi dell'incidenza dell'uomo sull'inquinamento (plastiche, deforestazione, cementificazione e così via) l'alzamento globale della temperatura e tutti i fenomeni climatici mondiali non saranno da attribuire ai "respiri" della terra al pari di come avviene nell'uomo? Se pensiamo che i carburanti che utilizziamo nei nostri motori fanno parte di una tecnologia che non doveva neanche nascere o almeno sarebbe dovuta servire per un breve periodo (Tesla docet) ci spieghino allora perchè il CO2 esisteva già 3 milioni di anni fa. Domande alle quali forse non avremo mai risposte ma solo notizie buttate li ad un pubblico che di domande non se ne fa alcuna. 

lunedì 30 ottobre 2017

Morbidelli Campione del Mondo e grande vittoria Ducati, #MalaysianGP 2017

Il Morbido ce l'ha fatta! Dopo Simoncelli, in quel lontano 2008 sempre in Malesia, ieri Franco Morbidelli ha coronato il suo sogno di arrivare per primo lassù dove nessun italiano era mai arrivato prima (Moto2). Lo ha fatto alla sua maniera, silente ma aggressiva e calcolatrice considerando che alle spalle non aveva un pilota qualunque ma bensi Tom Luthi non un campionissimo ma uno regolare che comunque è sempre li e che il prossimo anno se lo ritroverà accanto in MotoGp. E' la vittoria del pilota e non di una fiction televisiva. Poche parole, poco cinema (cit) ma tanto gas! Nella giornata del ricordo ci fa piacere questo scambio di testimone tra i due ragazzi italiani immaginandola proprio come l'incrocio della mano di Dio con quella dell'uomo della Cappella Sistina. Bravo!!!
La giornata di ieri ha visto anche un'altra grande vittoria ma non di un pilota ma quella di una squadra che è riuscita a portare in vetta due moto lasciando agli avversare lo spray sollevato dai gommoni nell'umida giornata malese. Ovviamente stiamo parlando di Ducati e dei suoi piloti. Il primo quel Dovizioso nell'anno di grazia che ha fatto quello che doveva fare: vincere! Il secondo quel pluri titolato spagnolo, che quest'anno ha sfoderato l'umiltà del debuttante su una moto che mai prima di ora aveva vinto così tanto se non con il solo fenomeno Stoner. Ieri Lorenzo ha aperto la strada al suo compagno per poi lasciargli la testa a seguito di un errore. Lui nega di aver fatto gioco di squadra e questo rende la sua non brillante stagione da pilota una lezione di sportività che va oltre i risultati. Nella giornata Ducati va sottolineato la solidità di Marquez ma non di Honda che senza il suo pilota viaggerebbe costantemente nelle retrovie. Anche Yamaha continua nel suo momento grigio e solo Zarko, con la moto 2016, riesce a fare meglio in condizioni precarie. Rossi alla fine ha portato il risultato a casa un pò meno Vinales che si dovrà accontentare del terzo posto nel mondiale dopo un avvio bruciante. 21 i punti che separano Dovizioso da Marquez e a Valencia Dovi deve vincere e Marquez fare zero o quattordicesimo, infatti sul Ricardo Tormo regneranno le note di Mission Impossible. Staremo a vedere e comunque vada sarà un mondiale vinto dai piloti in barba ai complottisti e pasticceri. 
Concludo con l'ennesima considerazione sullo schifo (schifo!) della telecronaca dei soliti idioti. Nel 2015 pregavano per il gioco di squadra e non (Petrucci a Valencia docet). Ieri quasi gridavano allo scandalo se ciò fosse avvenuto dimenticandosi che Dovizioso è un pilota italiano e non svizzero. Comunque Lorenzo da signore ha fatto le sue dichiarazioni (questa volta giuste) e la sua gara. Tutto il resto come sempre, e ancora una volta, è vermanete noia! 

lunedì 23 ottobre 2017

E' nata una stella? #AustralianGP 2017

Doveroso iniziare dalla conquista del campionato mondiale da parte di Joan Mir, un ragazzo che ha stupito per lucidità, talento e classe. Per chi segue le moto e non le soap opera avrà visto nel maiorchino un fenomeno della Moto3 come pochi si riescono a vedere sin da subito. Ricorda un pò Marquez e un pò Lorenzo con il quale condivide la provenienza. E' vero che tanti vincitori della Moto3 poi si sono un pò persi nelle categorie superiori ma Mir sembra che sia di altro stampo. Come tutti gli spagnoli (o quasi) è frutto di un lavoro che parte da una scuola (e un campionato) e non da un accademia ristretta e i risultati si vedono chiaramente. E parlando di accademie possiamo citare il secondo posto di Fenati l'unico italiano di tenere botta al forte spagnolo e, viste le varie vicissitudini, non possiamo che applaudirlo e ringraziarlo.
E mentre uno spagnolo si è cinto dei colori dell'iride un altro spagnolo, più famoso, dava uno strattone alla classifica mondiale, complice la debacle del suo avversario e del suo mezzo meccanico. Ieri Marquez ha messo in campo tutto quello che c'era da mettere cucinando come dolci di Halloween i suoi avversari dopo una bella gara stile Moto2. In effetti vedere 6 piloti battagliare per tutta la gara ha reso lo spettacolo esaltante con belle manovre, maschie e anche stupide (cit). Alla fine però solo lui ha saputo tirarsene fuori lasciando agli altri un arrivo in volata dove a spuntarla è stato un vecchio lupo di mare, tale Rossi che nell'ultimo giro ha calato la sua esperienza chiudendo porte e traiettorie. Bene anche Vinales e Zarko sempre su Yamaha il che fa capire che la moto ancora c'è. Come dicevamo giornata nera per Ducati che non ha saputo fornire un mezzo all'altezza della situazione testimonianza che ci viene da tutti i tre piloti (Petrucci compreso) fuori dalla top ten. Mondiale chiuso? Certamente a meno di un miracolo ma bastano solo 8 punti e Dovizioso deve per forza vincere. 
Fuori programma i cori (buuuuu) contro Marquez sul podio inscenati dalla solita claque con l'ittero in faccia ancora non rassegnata a celebrare un grandissimo campione qual'è lo spagnolo. Prossima tappa Sepang, ricordando come sempre un nostro pilota che da lassù sicuramente festeggerà il nuovo campione del mondo.  

lunedì 16 ottobre 2017

Tsunami Dovizioso, #JapaneseGP @AndreaDovizioso

Per chi di voi è appena entrato al lavoro e ha visto le locandine dei giornali non sa che ieri in Giappone si è abbattuto l'ennesimo tsunami per fortuna senza vittima alcuna. Anche se i giapponesi non danno nomi ad eventi atmosferici lo tsunami di ieri aveva un nome: DOVIZIOSO! La capitaneria di porto giapponese ha provato con il suo Generale Marquez ad arginare l'onda d'urto ma nulla ha potuto contro la marea rossa. Come nelle più belle pagine del motociclismo solo due uomini sono stati al comando ieri, dopo che Petrucci li aveva traghettati per 12 giri, per poi lasciarli ad un duello senza esclusione di colpi, reso ancora più arduo dalle condizioni dell'asfalto. Per chi come me ha avuto dubbi sul braccino di Andrea ad Aragon ieri si è dovuto ricredere e di questo ne siamo tutti felici. Si narra che la vittoria sia molto più bella quando lo sconfitto è un grande guerriero. Ieri Marc Marquez ha dimostrato ancora una volta di essere il numero uno da diversi anni a questa parte e coi suoi gesti sempre al limite della fisica, ma mai della scorrettezza, ha reso la vittoria di Dovizioso ancora più grande. Ieri non c'erano in ballo i punti del mondiale, ieri c'era in ballo il mondiale stesso. Se Marc avesse vinto, il mondiale sarebbe stato chiuso (a meno di grandi sconvolgimenti). L'unico modo per mantenerlo ancora vivo era una vittoria del Dovi meglio se ottenuta così. Adesso solo 11 punti separano i due e il binomio uomo pilota sembra essere a favore dell'italiano. Scrivo sembra perchè Marquez è Marquez e anche ieri ha dimostrato di essere un fenomeno.Quattro gare mancano alla fine e a questo punto la lotta si è ristretta solo a loro due. Sulla carta il favorito resta sempre lo spagnolo ma Dovizioso ha la possibilità di fare il colpaccio. Forza ragazzi fateci ancora divertire così!
E così dovrebbe continuare anche sull'asciutto il buon Petrucci autore di un ottimo terzo posto dopo aver condotto la gara per un pò. Come anche da lui ammesso il problema di ieri è stato il duo tsunami! Bravo Petrux!
Il resto della gara normale amministrazione con le due Suzuki che si sono affacciate nella top five, la Yamaha al traguardo con una moto ufficiale e una satellite (Vinales e Zarko), un Lorenzo ancora avvolto dalle nubi ed un Rossi finito per le terre per fortuna senza conseguenze fisiche (si è allontanato senza neanche zoppicare).
Prossima domenica nella terra di Stoner e speriamo che la Ducati e il Dovi annusino quell'aria di vittoria che per tanti anni ha aleggiato sul circuito. Rimanete con noi se volete leggere di motociclismo, altrimenti comprate i giornali! :-)

lunedì 2 ottobre 2017

Re(a) per la terza volta, #Worldsuperbike 2017

L'avevo già scritto dopo il terzo round contro questo Rea e Kawasaki non c'è niente da fare. Troppa la superiorità del binomio che nulla hanno potuto i diretti avversari sia il suo compagno di squadra sia il generosissimo Davies. Solo loro due hanno tentato di mettere i bastoni tra le ruote a Rea perchè il resto del gruppo, ad iniziare da Melandri, sono lontanissimi in classifica generale. Asciutto, bagnato, misto umido (avrebbe vinto anche sullo sterrato), partenza invertita, sempre lui li davanti con una grinta da super campione. L'assassino di questo mondiale superbike è sempre lui reo di soffocare le velleità degli avversari sin da subito. L'ottimo Sykes, Mister Pole, non è Rea pur con lo stesso mezzo, così come non le è Davies con una Ducati guidata sempre al 110% quindi molto più incline all'errore. Come dicevo nessuno del gruppo, tranne gli altri due inglesi, è stato in grado di affacciarsi la davanti se non qualche sporadica apparizione di un buon Foret, del duo Yamaha e di Melandri ma comunque senza mai un duello diretto come hanno fatto spesso Davies e Rea. 
Sicuramente è una serie in crisi per la mancanza di spettacolo e in tanti invocano il regolamento del British Superbike che anche ieri ha fatto il pieno ad Assen. Sinceramente non saprei cosa realmente fare, vero è che senza quei tre la davanti la serie forse sarebbe più combattuta, però qualcosa la Dorna dovrebbe trovare. E' anche vero che le case costruttrici fanno un pò di retromarcia sulla centralina unica e visti i risultati in MotoGp cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambierebbe poi di molto. 
Adesso mancano due round alla fine e con il mondiale già assegnato non resterà che vedere chi arriverà al secondo posto tra Davies e Sykes e sopratutto sarà interessante vedere quanta fame avrà ancora il cannibale.  

lunedì 25 settembre 2017

Fratture mondiali, #AragonGP

Una vera e propria frattura quella di ieri nella gara di Aragon, dove il piccolo diavolo Marquez ha messo in mostra un altra gara al top lasciando solo le briciole al suo diretto inseguitore nella classifica, quel Dovizioso ieri un pò troppo sottotono. 16 sono ora le lunghezze che li separano ma è la determinazione dello spagnolo a fare la differenza. Cade il Sabato e vince la Domenica. Nulla ha potuto un ritrovato (al momento) Lorenzo in testa per buona parte della gara ma con un passo di mezzo secondo più lento. Quando poi Marc è passato in testa il gruppo si è decisamente allungato con il solo Pedrosa a tentare un attacco al compagno di squadra. Vinales raddrizza un fine settimana partito malissimo e che ieri lo ha visto arrivare quarto davanti ad uno stoico Rossi al rientro dopo l'infortunio alla gamba dx. Bene Espargarò con l'Aprilia che ha relegato la Ducati del Dovi (in questo fine settimana tornato svizzero) al settimo posto. Come ho detto ieri Dovizioso ha fatto una gara "strana" secondo me con un pò di braccino. Non me ne voglia Andrea ma campioni si diventa rischiando anche un pò, come si diventa anche accontentandosi. Ma l'avversario è Marquez non uno qualsiasi. Due parole anche sulla comunicazione che è stata fatta sull'infortunio di Rossi e la sua successiva ripresa. La MotoGp, la Dorna e il grande burattinaio Ezpeleta sanno che la gallina dalle uova d'oro è sul "viale del tramonto" ma il motociclismo era ben altra cosa. Esistono piloti in grado di correre contro il male e contro gli infortuni, ma "ingigantire" una patologia ben precisa racchiusa nella parola FRATTURA mi pare un pò eccessivo. Sicuramente il vostro risultato l'avete raggiunto basta leggere i titoli dei quotidiani e commenti sui social, ma ricordatevi che esiste una parte degli appassionati che non crede ai ciuchi che volano. Da sportivo mi è dispiaciuto per l'infortunio (titolo meno roboante) di Rossi perchè comunque è sempre un pilota che "anima" la compagnia ma per sua fortuna, contrariamente al 2010 quando in mondo visione si è visto tutti l'entità della FRATTURA (con la gamba fuori asse), Rossi ieri ha corso una gara da INFORTUNATO e non da FRATTURATO ottenendo poi un ottimo risultato. 
Se vogliamo poi parlare di "eroi" (parola super abusata) parliamo di Pasini che da anni corre con una mano terribilmente offesa e che in quest'anno sta mostrando quello che sa fare. Pasini, come ieri Rossi che non ha attribuito all'infortunio la sua prestazione (bravo e onesto), non ha mai messo davanti la sua mano, perchè ha sempre dato del gran gas. Punto.
A te lettore che oggi leggerai il post e mi risponderai per le rime col livore tipico dei tifosi dico solo che io continuerò a seguire il motociclismo post Rossi come lo facevo ante Rossi e godrò delle gesta atletiche di questi splendidi atleti che vivono in un Nirvana motociclistico che noi non conosciamo. Bravi tutti ieri, viva il motociclismo e vinca il migliore.

lunedì 11 settembre 2017

Follie in Riviera nel segno di Cairoli, #SanMarinoGP Misano 2017

Grazie ai fischi di Misano Marc Marquez è letteralmente volato via, all'ultimo giro, regolando e cucinando uno stoico Petrucci in testa per tutto il gran premio. Nulla ha potuto l'italiano contro il 4 volte campione del mondo che, se mai ce ne fosse bisogno, ha ribadito la sua intelligenza, la sua caparbietà di saper vincere quando bisogna vincere. Poteva accontentarsi di un ottimo secondo posto, visto che il suo diretto rivale per il campionato Dovizioso, ieri terzo, era sugli scudi con un set-up non perfettamente a modo. Marquez ha capito che con Petrucci poteva solo perdere e così ha deciso di superarlo all'ultimo giro per poi staccarlo di un secondo. Bravo comunque il Petrux in attesa di gare simili anche sull'asciutto. Dovizioso ha fatto la sua gara, da professore, limitando i danni nella sua migliore stagione in MotoGp. Adesso sono a pari punti in vetta alla classfica e tutto può ancora accadere. Quarto Vinales che limita i danni ad una giornata storta dopo che si era preso la pole al Sabato. Team Yamaha che ha dovuto patire anche l'assenza di Rossi infortunatosi in allenamento e ora a rischio mondiale. L'incognita meteo poteva dare una mano al Dottore ma le gufature dello studio di SKY hanno solo funzionato con Lorenzo, anche ieri a terra dopo un inizio alla Lorenzo. Nella top five è mancato Pedrosa arrivato ad una quaresima dai primi. Lo sportivo del giorno però è Zarko che si è fatto dei buoni 150 metri spingendo la moto senza benzina per tagliare il traguardo. 
In Moto2 Morbidelli getta alle ortiche il suo vantaggio mondiale cadendo alla Quercia dopo pochi giri e lasciando a Luthi un arrivo in seconda posizione dietro un ispirato Aegerter anche lui svizzero. Sull'inedito podio c'è spazio anche per un malese certo Syahrin bravo a rimanere in piedi nella viscida Misano. Morbidelli dovrà ad iniziare ad essere più furbo se vorrà portare via il titolo al suo futuro compagno di squadra Luthi, non dotato dello stesso talento ma di tanto acume tattico.
La Moto3 ci consegna un'altra vittoria di Fenati che ha letteralmente fatto il vuoto alle sue spalle rifilando 25 secondi al suo diretto rivale Mir anche ieri molto intelligente a non farsi prendere troppo la mano. In fondo i punti adesso sono +61, oltre 2 gare di vantaggio. Bene DiGiannantonio terzo dopo aver regolato Canet e Oettl.
Da segnalare la conquista del nono titolo mondiale nel cross di Cairoli ad Assen, una disciplina a me non tanto nota, ma che meritava la menzione in questo modestissimo blog. Peccato non sia così anche per le testate giornalistiche.
Prossimo round Aragon con l'incognita Rossi (io dico che non correrà) e un bel duello tra un ITALIANO e un mostro spagnolo.

giovedì 17 agosto 2017

Se tutti facessero (o non facessero)?

post pescato in rete che condivido, Max

La sopportazione dell’uomo medio, ovvero “se tutti facessero come me
L’uomo medio sopporta molte cose, ma se c’è una cosa che proprio non sopporta, è sapere che qualcuno ha smesso di sopportarle.
Negli ultimi anni ho maturato una posizione sempre più aspra contro l’attuale sistema del lavoro. La mia reazione è stata “mollare tutto e partire”, nel contesto più ampio di una personale ricerca della Felicità.
Quando racconto la mia storia però, c’è sempre qualcuno che mi risponde: “eh, bravo, però se tutti facessero come te, chi fa il pane, dopo? La società crollerebbe”.
Oggi rispondo a questo:

Io non sono semplicemente uno che “ha mollato tutto ed è partito”, questo è l’aspetto più superficiale. Nella sostanza, io sono uno che negli ultimi cinque anni si è dedicato più alla ricerca della propria serenità che alla carriera o al denaro.
Se tutti facessero come me la società crollerebbe? 

No, cambierebbe, ed è un’ottima ragione per insistere.
La società non è un ente astratto e immutabile, una scatola che ci contiene e determina i nostri confini. Siamo noi la società, ognuno di noi lo è, e se ci muovessimo tutti nella stessa direzione, essa seguirebbe di conseguenza.

Se tutti facessero come me, o qualcosa di simile, la società farebbe altrettanto, anteponendo il benessere delle persone al puro materialismo. I sistemi economici, produttivi e di governo evolverebbero per interpretare i nuovi valori. Non servirebbe più “mollare tutto e partire” per cercare la felicità.
Utopia? Certo che lo è! Ma una persona molto migliore di me disse, tanti anni fa: “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Nel mio piccolo e con tutti i miei limiti ho fatto un passo in questa direzione.

Non predico l’anarchia o lo sfascio delle istituzioni.
Io credo nelle società degli uomini, nella legge, nella cooperazione e nell’amicizia tra i popoli, ma ciò che abbiamo creato con la civiltà occidentale è sbagliato. Si basa su valori fasulli che vanno contro la serenità dell’individuo. Il profitto è premiato più che il progresso reale; il consumismo vince sulla sostenibilità; la ricchezza di pochi è più importante del benessere di tutti.



Come può restare in piedi un sistema così sbagliato? 

Esso si basa su fondamenta stabili:
la capacità di sopportazione dell’uomo medio.
Perché l’uomo medio sopporta l’idea di scambiare la maggior parte dei suoi anni migliori in cambio di denaro, che nella migliore delle ipotesi non gli serve, e nella peggiore non gli basta.

L’uomo medio sopporta lo stress per undici mesi l’anno, poi spende i soldi guadagnati per riprendersi la salute che ha perso per guadagnarli.
L’uomo medio sopporta i lunedì mattina, anche se li odia. Poi aspetta tutta la settimana l’arrivo del weekend, e lo passa annoiandosi.
L’uomo medio sopporta di dare le chiavi della propria vita a una banca, e di lavorare trent’anni per comprare una casa in cui passa meno tempo che in ufficio.
L’uomo medio sopporta gli aumenti del costo dell’energia, le nuove tasse, i tagli all’istruzione e alla sanità, le sistematiche prese per il culo dei politici, i reality in televisione, l’informazione deviata, le notizie sui vip in vacanza e gli allarmi sulla pandemia annuale.
L’uomo medio sopporta anche l’inquinamento, le guerre pilotate, la deforestazione, i massacri, i fondamentalismi religiosi e l’odio razziale.
Ma se c’è una cosa che l’uomo medio proprio non sopporta, però, è sapere che qualcun altro ha smesso di sopportare tutta questa merda.
Perché ogni persona che dice “basta” è uno schiaffo alla normalità e alla routine. È una sveglia, che ci strappa all’improvviso dal sonno profondo e ci costringe ad osservare la realtà. E la realtà è che tutti gli anni passati a sopportare questa o quell’altra cosa non torneranno mai più indietro. Troppo occupati a fare i bovini da soma per qualcun altro, il tempo è scivolato via dalle nostre dita addormentate, i nostri figli sono cresciuti e se ne sono andati via di casa, e i nostri sogni sono sbiaditi, dimenticati in qualche cassetto.
La realtà fa paura, e la paura è insopportabile.
Meglio rimediare subito allo strappo, mettere una pezza all’abitudine, e trovare una scusa qualsiasi per tornare a dormire, come se nulla fosse.
Una scusa come: “eh, se tutti facessero come te…

Sarebbe davvero così brutto?

mercoledì 16 agosto 2017

Un mondo da rifare

Morire pestati a sangue in discoteca? Nel 2017 succede anche questo. Ma non ai confini del mondo ma in Spagna, in un luogo affollato con gente intenta a divertirsi e a ballare. Morire venendo preso a calci come uno straccio, come un pallone il tutto sotto gli occhi indifferenti di altri giovani che nulla hanno fatto per impedire la morte di un loro coetaneo. Succede nel 2017 nell'era dei social, dei movimenti pacifisti, della comunicazione globale, nell'era dei selfie e del riprendiamo-tutto per poi renderlo di pubblico dominio. Invece di difendere si preferisce riprendere magari sperando di vedere cosa succede dopo che un povero ragazzo ha esalato l'ultimo respiro per colpa di due vigliacchi-stronzi-pezzi-di-merda. Tutto è virtuale ma la vita che non c'è più è reale. Non siamo dentro Call of Duty ne tanto meno a GTA. Li sono tutti bravi ma è nella vita reale che bisogna agire e non rimanere indifferenti. E non siamo in un vicolo di New York (ma anche di Milano e Roma) dove si è consumata l'ennesima faida tra bande. Siamo in discoteca un luogo dove si ascolta la musica e si balla. Possibile che nessuno dei presenti abbia avuto l'istinto di fermare tutto ciò? Sono queste le conquiste del cosiddetto mondo moderno e migliore? Sono questi i futuri abitanti del mondo? Evidentemente un elitè globale la pensa così perchè sempre di più i valori degli uomini vengono portati ai minimi termini affinchè si possa rimanere inermi di fronte ad episodi come questo. Il mio pensiero oggi va a quel padre in lacrime che in un attimo ha perso tutto senza sapere neanche il perchè. Un perchè ci sarebbe e forse la risposta la troviamo nella Genesi e nella narrazione dei fatti che portarono al Diluvio Universale. Questa umanità, questi uomini, questo tempo va spazzato via, va cancellato perchè non siamo degni di essere chiamati tali.

Battaglie in Carinzia, #AustrianGp 2017

E' stata una guerra quella che si è vista nella giornata di gare a Zeltweg dove in ogni classe il vincitore ha dovuto sudare le proverbiali 7 camicie per portarsi a casa l'ambito trofeo. Iniziamo dalla MotoGp dove due stratosferici guerrieri hanno dato vita ad un epica battaglia che rimarrà negli annali tra Marc Marquez, che non ha bisogno certo di presentazioni, e quel Dovizioso alla sua terza vittoria stagionale. Fiumi di bit sono già stati spesi e scritti, e non sarò certo io a dire qualcosa in più, ma da sportivo posso affermare che nei gesti di entrambi c'è stato del sano sport e del sano rispetto sia sotto i riflettori ma anche fuori e questo ci restituisce una dimensione più vera del motosport dove l'effetto cinema e mediatico è stato messo da parte da due "bad boys". Riguardatevi la gara dal momento che Marc e Dovi salutano la compagnia... tutto il resto è noia. Alla fine un astuto Dovizioso prevale su di un Marquez mai domo che ci ha provato fino alla fine nella maniera più spettacolare che solo lui ci sta regalando da diversi anni a questa parte. Bene Pedrosa ieri terzo che come James Bond ha atteso che gli avversari si cuocinassero a vicenda godendosi uno spettacolo da prima fila. Si rivede Lorenzo nelle prime posizioni seguito da un attento Zarko capace di mettere in riga le Yamaha ufficiali ieri in ombra sia con Vinales che con Rossi. Sul carro dei vincitori menzione d'onore a Mika Kallio ieri decimo con la KTM di gran lunga il meglio della squadra austriaca che dovrà frugarsi per cercare un top rider. Classifica allungata con il solo Dovizioso a tenere botta (come recita il suo "polsino" sul serbatoio del freno davanti) su Marquez staccato a 16 lunghezze. Mondiale non certo finito ma con un Marquez così e con una Honda ritrovata la vedo dura per tutti.
In Moto2 Morbidelli suona la carica con una gara tiratissima quasi sempre in testa mentre alle sue spalle un sempre più convincente Marquez teneva a bada un ottimo Luthi. Prestazione di forza dell'italiano che riallunga sullo svizzero sempre molto efficace e pericoloso. Bene ancora una volta Bagnaia quarto seguito dall'autore della pole position Pasini che si è un pò perso da metà gara in poi.
La Moto3 ci consegna (forse) un nuovo fenomeno del motociclismo quel Joan Mir alla sua settima vittoria conquistata con intelligenza e astuzia tattica che lo ha portato ad un vantaggio di 4 secondi sul gruppo sempre agguerrito che ha visto alla fine Oettl giocarsela con un dolorante (e commovente) rientrato Martin. Male, malissimo gli italiani, sopratutto Fenati ieri tredicesimo e oramai lontano dal leader Mir.
Permettetemi una riflessione da sotto ombrellone: nell'aspettare le interviste ai protagonisti mi sono visto per la prima volta il dopo gara condotto da Camiciottoli e dagli altri Agostini-Canzano-Reggiani e Lucchinelli. Incredibile ma vero ieri hanno parlato da sportivi e non da tifosi-prezzolati com'è uso fare a SKY (TV8). Hanno esaltato Dovisiozo (che ieri con l'occasione è diventato italiano) la tenacia di Marquez, perfino Lorenzo hanno apprezzato. Canzano ha perfino auspicato un ritorno degli appassionati negli autodromi. Ora che il libro giallo comincia a sbiadirsi si ritorna a parlare di sport?  

martedì 8 agosto 2017

Tempo variabile ma non per Marquez! #CzechGP 2017

Un mese di pausa non è bastato per "tranquillizzare" Marquez che in Repubblica Ceca ha dato l'ennesima dimostrazione di forza e intelligenza. Una vittoria ottenuta quasi banalmente vista la sua bravura ma anche l'incapacità degli altri di reagire. Gara dichiarata WET quando in realtà le traiettorie erano già quasi tutte asciutte e non ci volevano grandi calcoli per intuire come potesse essere il prosieguo. La possibilità di un rovescio ci poteva anche stare ma era una condizione uguale per tutti. Marquez è partito con le rain-soft per poi accorgersi che a quel punto le slick avrebbero funzionato in egual misura se non meglio e così è stato. Forse chi aveva più di tutti da perdere era proprio lui ma se si vogliono vincere i titoli mondiali bisogna azzardare. Gli altri si sono persi in due giri, addirittura c'è chi è caduto nella pit-lane (Iannone) chi non aveva la moto pronta (Lorenzo) banalissimi errori non degni di una squadra mondiale, tranne Honda che ha piazzato anche Pedrosa in seconda posizione. Si rivede Vinales sul terzo gradino del podio autore di una gara più furba rispetto al suo compagno di squadra Rossi, ieri quarto, un'altra volta spaesato nel flag-to-flag come lo è stato anche per Dovizioso. Marquez adesso ha allungato in classifica ed ha anche un pò allungato la classifica che vede Vinales ora secondo a 14 lunghezze di ritardo mentre gli altri sono già ad oltre 20 punti. Per carità mondiale ancora apertissimo ma li davanti non c'è uno qualsiasi.
Le due gare della Moto2 invece hanno un pò messo in discussione la classifica. Se nella prima frazione sull'asciutto l'esito non era del tutto scontato, con un Pasini ancora una volta in grande spolvero, un Morbidelli accorto e un Luthi nelle retrovie, nella ripartenza bagnata non ci sono state storie perchè lo svizzero è partito subito in testa lasciando Pasini nella ghiaia e Morbidelli arrancare nelle retrovie. Classifica quindi di nuovo accorciata con una piccola ripresa di Luthi e Marquez proprio sul nostro Morbido.
In Moto3 stiamo assistendo invece ad un bel duello (ancora un pò a distanza) tra un bel pilota qual'è Mir e il nostro Fenati che sono emersi dall'umido della pista ceca fino a contendersi il gradino più alto proprio agli ultimi due giri anche se il nostro portacolori non ha potuto far altro contro un Mir veramente bravo, intelligente e astuto che al momento ci ricorda un pò Marquez prima maniera.
Prossimo round Zeltweg dove capiremo chi sarà risorto dopo BRNO o chi invece sarà ancora li a leccarsi le ferite chiedendosi il perchè.

lunedì 7 agosto 2017

Fiat 124 Spider Abarth, una bella scoperta!

Non avevo mai recensito un auto prima d'ora, ma il Fiat 124 meritava questa mia recensione unofficial (non chiesta da nessuno). Avendo guidato sempre moto iper-sportive non avrei mai sospettato che un auto mi incuriosisse così tanto, eppure il feeling tra me e la nuova nata in casa Fiat è sbocciato quasi all'istante. Infatti, grazie alla CAR di Firenze e all'amico Andrea Giannini sono venuto in possesso della nuova 124 ma non quella "normale" ma quella con i cofani neri, la mitica 124 Spider Abarth. Già guardandolo dall'alto l'abitacolo è degno del nome che porta, ben rifinito in ogni sua parte con i sedili in pelle griffati, le casse Bose inserite nel poggiatesta più vari inserti in velluto tra cui quello sopra il contagiri. Proprio quest'ultimo volutamente rosso opaco a rimarcare, se mai ce ne fosse bisogno, lo spirito racing del 124. Per me che sono di statura medio alta (e anche un pò robusto) la posizione alla guida mi è subito tornata comoda senza quella sensazione da go-kart che ci si può aspettare. La magia inizia alla pressione del pulsante START dove il motore viene descritto dal suono dello scarico Record Monza veramente accattivante, con quel tipico gorgoglio delle auto sportive. Breve occhiata ai comandi e ai vari pulsanti e via verso le prime curve. Ovviamente, anche se la calura di questi giorni lo sconsigliava, ho optato per la capote aperta condizione essenziale per provare uno spider come questo. Uscendo dalla città abbiamo anche potuto constatare che la rapportatura del cambio non sia fastidiosa, ma permette un utilizzo quasi da utilitaria e sicuramente le 6 marce (manuali) sono state studiate proprio per questo.
La Faentina vecchia è stato il teatro della nostra prova e devo dire che sin dalle prime curve la macchina ci ha trasmesso quella giusta confidenza di guida e di confort anche sullo sconnesso. Volendo il 1400 Multiair spinge già dai 2000 giri se nella marcia giusta, emettendo quel "rantolo" allo scarico che per gli appassionati risulta un suono molto gradevole. La situazione si fa interessante sui 3600 giri quando la turbina Garret inizia a fare il suo lavoro. Da li l'auto risulta veramente appagante con il sound che diventa sinfonico ed il poderoso tiro che ti spinge fino ai 6000 giri regime in cui, nelle prime 4 marce, conviene cambiare. Non ho mai disabilitato il traction control in quanto l'auto risulta molto impegnativa sul misto e non sarebbe una cattiva idea abbinarci anche un corso di guida tra i vari optional. Si perchè alla fine il 124 ha un doppia faccia: docile sotto i 3500 giri, cattivo nella guida sportiva e vi garantisco che in qualche passaggio sul misto non mi sono risparmiato. Bella anche la frenata garantita da un impianto frenante Brembo molto modulare alla pressione della leva garantendoci delle staccate coerenti prima di entrare in curva. Ed è proprio in curva che l'auto ci ha fatto capire la sua doppia personalità. Entrando ancora con i freni pinzati la macchina si inserisce subito in maniera coerente fino a metà curva quando riprendi a dare gas. Se si è sotto la fatidica soglia la lasci correre, ma se a centro curva oltrepassi il limite dei 3500 allora diventa impegnativa con un marcato sovrasterzo facilmente prevedibile dopo averci preso un pò la mano. Certo è che con tutto quel sound più scoppiettamenti vari non puoi non essere rapito da una guida "svelta" anche se, e lo ripeto, come tutte le auto e moto sportive, bisogna sempre dare del LEI perchè i limiti si oltrepassano in fretta. Per trasmettere tutto questo ben di Dio a terra Fiat e Abarth hanno pensato di utilizzare dei pneumatici 205/45-17 forse sulla carta non troppo generosi in larghezza ma utili per rendere l'auto più maneggevole e meno "pesa" sullo sterzo il quale risulta sempre gradevole anche in fase di manovra. Azzeccata secondo me la scelta della capote manuale visto che si apre e si chiude comodamente da seduti. Ottimo il funzionamento dell'impianto di climatizzazione che non grava troppo sulla gestione del motore, così come la poca rumorosità a capote chiusa. 
A me questa versione è piaciuta tantissimo e sarei curioso di confrontarla con la versione base per capire quanta differenza ci può essere sopratutto in termini di prestazioni e di gestione dell'auto visto che, nonostante i 170 cv, non abbiamo consumato poi così tanto. Il prezzo è in linea con altre roadster ed interessante è l'offerta proposta a 249€ mensili. Mi piacerebbe vedere in listino anche una versione "di mezzo" anche per i più giovani, magari con un look più accattivante (rispetto alla versione normale) e con un motore a gasolio visto che Fiat ha un ottimo 1300. Sicuramente farebbe breccia anche per i più giovani e per un mercato femminile. 
Riportarla in concessionaria non è stato facile per il sottoscritto perchè il 124 ha rapito il cuore di un motociclista abituato alle prestazioni delle moto lasciandomi fantasticare su come potrebbe andare in pista... 
Ma in fondo ogni favola è un gioco che si fa con il tempo ed è vera solo a metà... 

lunedì 3 luglio 2017

MarquezRing, Sachsering 2017 #GermanGP

E ottavo sigillo fu! Otto volte Marquez nella terra dei Sassoni. Non importa che moto guidi ne che tempo faccia. In Germania vince sempre lui. E come da tradizione dalla gara tedesca scaturisce sempre qualcosa di interessante e a favore dello spagnolo. L'anno scorso dette una dimostrazione di forza mista tra tecnica e bravura. Quest'anno si è portato nuovamente in testa al mondiale. E' vero che ci sono 4 piloti in 10 punti ma la cartina tornasole è che Marquez è di nuovo la davanti, nonostante i due zeri. E nella sua giornata i diretti avversari hanno steccato, chi più e chi meno, favorendogli la sua risalita al vertice e, vista la sua nuova strategia nel gestire le gare, gli avversari farebbero bene ad iniziare a fare meno discorsi e più fatti. Chi ha fatto la gara della vita (al momento) senza essere troppo considerato è stato Folger che ieri ha fatto una supergara impensierendo Marquez fino all'ultimo giro tanto è che al parco chiuso hanno concluso il combattimento simulando simpaticamente un match di boxe. E gli altri? Bene Pedrosa ieri terzo mentre chi ha raddrizzato un fine settimana nero sono state le Yamaha, quarto Vinales e quinto Rossi anche se hanno preso una bella scoppola dal pilota satellite del Team Tech3. Alle spalle dei due il privato Bautista e un ottimo Espargaro su Aprilia che precede l'ex capo classifica Dovizioso e un perso Zarko. Viste le premesse ci aspettavamo di più sia da Petrucci che da Lorenzo entrambi fuori dalla top ten. Comunque un fine settimana da dimenticare per i team ufficiali Honda esclusa.
La Moto2 invece ci ha regalato il sesto sigillo stagionale di Morbidelli che, complice la caduta di Luthi, allunga in campionato a 37 lunghezze. Bene anche Oliveira a un non nulla dalla vittoria cosi come Bagnaia, Corsi e Pasini.
In Moto3 vince ancora una volta Mir confermandosi l'uomo da battere in ogni situazione. Subito dietro però il primo degli italiani, quel Fenati che sta vivendo un ottimo momento oscurato solo dalla regolarità dello spagnolo. Ritornano a farsi vedere la davanti anche Bulega e Bastianini però ancora in ombra per le posizioni che contano. 
Adesso ci sarà la pausa estiva di un mese per ricaricare le batterie, leccarsi dalle ferite riportate per poi riprendere in uno dei circuiti più belli del mondo: BRNO.
Stay tuned. Life is short, race hard!

lunedì 26 giugno 2017

Rossi 115!, Motogp #AssenGP 2017

Se fossimo stati 10 anni indietro la vittoria di Rossi avrebbe avuto anche la lode ma, avendo declassato Assen dall'università della moto ad un liceo, la lode gliela diamo per la carriera visto che è il pilota più longevo a vincere. Questo è un pò il super potere di Rossi che riesce a vincere la vecchiaia correndo in moto. Mancava da un anno dalla vittoria e ieri lo ha fatto regolando un Petrucci tosto come non mai tanto è che al traguardo solo 0.063 millesimi li hanno separati. Bello comunque due italiani sul podio nel giorno della "disfatta" spagnola. Solo Marquez (e chi altri) è riuscito a salire sul gradino più basso del podio regolando un arrembante Crutchlow e un Dovizioso-Giudizioso che ora guida la classifica mondiale. Si perchè ieri Vinales ha pensato di gettare tutto alle ortiche cadendo nella chicane che precede il traguardo e miracolosamente evitato proprio da Dovizioso (qualche centimetro più in la e sarebbe finita in tragedia). Anche Pedrosa e Lorenzo non sono pervenuti ognuno alle prese con i propri problemi. Chi invece aveva fatto ben sperare era stato Zarko autore della pole e leader per diversi giri per poi perdersi fino all'errore del cambio gomme su di una pista leggermente inumidita. Sterile come sempre la polemica dei giornalai del sorpasso di Zarko ai danni di Rossi. Valentino si riprende dunque lo scettro della vittoria ed in virtù dei risultati riaccorcia una classifica che vede 4 piloti in pochi punti con Pedrosa e Zarko leggermente staccati. Gomme per una volta tanto meno influenti del solito sul risultato finale visto anche l'imprevedibilità del meteo.
Nella Moto2 Morbidelli ritorna ad essere "duro" vincendo una bella gara condotta da leader su un altro bel pilota, quel Tom Luthi decano della serie ma sempre grintoso. Terzo Nakagami impossessato da Assen (l'anno scorso vinse) dopo la retrocessione di Pasini, sempre in ottima forma, per il taglio della chicane. Anche l'anno scorso ci fu un medesimo taglio ma la direzione gara pensò bene di non sanzionare il pilota che poi vinse... chissà come mai... 
Moto3 sempre super spettacolare con dei ragazzi fuori di testa a farci sobbalzare sul divano. A spuntarla è stato Canet partito dalle retrovie come il nostro Fenati ieri ottimo secondo con punti importanti per il campionato. Terzo McPhee. Il resto degli italiani molto in ombra lontano dalle tanto sbandierate aspettative.
 Prossimo round Sachsering pista non propriamente per la MotoGp ma sempre generosa per gare spettacolari. Stay tuned!

lunedì 19 giugno 2017

Melandri il ritono, Round SBK Misano 2017 #WorldSBK

E' tornato alla vittoria dopo qualche anno di digiuno. Lo ha fatto in Italia davanti al suo pubblico dopo una gara attenta studiando gli avversari. Marco Melandri ha vinto in sella alla Ducati che tanto avara fu in MotoGp ma che ieri gli ha restituito il sorriso. Che sia la prima di una lunga striscia è un pò presto per dirlo ma al momento sulla moto di Borgo Panigale si può vincere anche se non ci si chiama Davies. Fortunato e sfortunato il pilota inglese che in gara 1 stava andando a vincere la sua ennesima vittoria quando alla curva del Carro è scivolato di anteriore venendo centrato in pieno da un incolpevole Rea. Le immagini ci hanno subito riportato a quel lontano Ottobre 2011, ma evidentemente proprio nel circuito del Sic qualcuno ha pensato bene di limitare i danni a Chaz.... In fondo a noi piace pensarla così. Chi dalle stelle non finisce mai nelle stalle e proprio Rea, spregiudicato nei sorpassi (Gara2) indistruttibile quando dopo un bel salto con la sua Kawasaki, con Davies a fargli da trampolino, si rialza e arriva comunque terzo (Gara1). L'ho già scritto e lo ribadisco che il mondiale è saldamente nelle mani di Rea colpevole di una simbiosi perfetta moto pilota. Sykes si è limitato a raccogliere punti preziosi in ottica campionato, senza strafare, e alla fine porterà a casa (forse) un altro secondo posto in campionato. In Gara 1 si rivede finalmente una Yamaha la davanti che ha condotto la gara fino a 5 giri dal termine con Van Der Mark quando la gomma posteriore ha deciso di "stallonarsi" di nuovo, finendo comunque ottimo quarto in Gara2. Un buon segnale per il campionato e per lo spettacolo. Il resto del gruppo ancora molto rivedibile anche se Torres e Foret in gara2 hanno aperto degli spiragli interessanti per poi essere lasciati a piedi dalle rispettive moto.
Nella SSP600 Soufoglu ha deciso di azzerare il vantaggio di Mahias in campionato vincendo una gara imperiosa e a suo dire "vinta di esperienza". Nulla ha pèotuto l'ottimo Cluzel e nbemmeno Caricasulo finalmente al traguardo così come Jacobsen quarto a sei secondi dalla vetta. Malissimo Mahias che non ha saputo accontentarsi di studiare il forte pilota turco finendo a terra per ben 2 volte. 
A margine delle gare si sono discussi anche due argomenti in primo piano ultimamente. Il primo sulla questione delle gomme dove è intervenuta direttamente Pirelli che ha bacchettato proprio Kawasaki e Yamaha rei di non eseguire il montaggio delle gomme come da protocollo (da qui i due problemi riscontrati). 
La seconda questione riguardava l'utilizzo della centralina elettronica unica, soluzione già adottata in MotoGp ma che in realtà snaturerebbe proprio lo spirito della SBK e a mio avviso vincerebbero sempre gli stessi. 
Prossimo round in Laguna con la speranza di un recupero di Chaz e di una continuità sia di Melandri sia di Yamaha, giusto per non assistere ad un altro assolo di Rea.

lunedì 12 giugno 2017

La seconda volta di Dovizioso, #CatalanGP 2017

Dovizioso si è ripetuto. Ci hanno provato in diversi dopo Stoner a vincere con Ducati e le due vittorie sono arrivate dal pilota meno "sponsorizzato" di tutti. Due gare vinte dal pilota più che dalla moto, anche se il lavoro dei tester (e di Dall'Igna) ha focalizzato i punti dove intervenire. Anche ieri il Dovi ha riflettuto per metà gara quando ha visto che il ritmo non era così insostenibile accontentandosi di seguire Pedrosa per poi condurre la gara lasciando a Marquez l'illusione di poterlo riprendere. Bravo Andrea, mi piace sempre il tuo atteggiamento e la tua professionalità e chissà se quest'anno, complice anche uno "strano" gommaio, non tu possa ambire a qualcosa di più grande. Secondi e terzi le Honda di Marquez e Pedrosa che avevano lavorato per altri risultati ma che alla fine hanno portato a casa punti importanti vista la debacle di Yamaha e di Vinales e Rossi. Sinceramente non credo ad un calo improvviso di Yamaha ma piuttosto ad una gestione "particolare" di Michelin che, come in passato, ci ha abituato a comportamenti strani e poco chiari. Se tutto ciò serviva per rendere più interessante il campionato ci sono riusciti in pieno ma il tutto mi lascia molto perplesso. Quarto Jorge Lorenzo autore di una prestazione non del tutto da buttare visto come si era messa a metà gara. Continuano invece le mirabolanti avventure del francese (Zarko) e del tedesco (Folger) su Yamaha 2016, ieri sempre più veloci degli ufficiali. 
La Moto2 ha registrato la seconda vittoria di Marquez imprendibile sin dalla partenza che non ha lasciato speranza alcuna agli avversari se non di giocarsi solo i gradini più bassi del podio. E qui, ancora una volta, sono felice di citare il secondo posto di Mattia Pasini che in due gare ha trovato (forse) il giusto feeling sia con la moto che con la squadra, portandolo ad una condizione veramente eccezionale e matura. Forza Paso! Terzo Luthi. Gara in ombra per Morbidelli che vede ridursi il vantaggio in classifica generale.
Moto3 come sempre spettacolare ricca di bagarre fino all'ultimo giro quando Mir ha deciso con due sorpassi capolavoro di andare a vincere sull'ottimo Fenati e sull'autore della pole Martin. Classifica che si allunga pericolosamente com'è già successo negli anni passati sia con Binder che con Kent.
Permettetemi un'ultima analisi. Sulle gomme mi sono già espresso e i miei dubbi rimangono ancora inalterati. Sulla modifica del tracciato per la sicurezza ho qualche dubbio. Le corse sono pericolose e niente e nessuno potrà impedire il succedersi della fatalità come fu per il povero Salom l'anno scorso. Introdurre chicane da posteggio dell'Esselunga snatura lo scopo delle corse che hanno nel rischio proprio quella variabile che piace agli spettatori. Già tanti autodromi sono stati rovinati nel nome della sicurezza ma i piloti continuano a morire. Forse se nella via di fuga ci fossero stati i sassi il povero Salom era ancora con noi? Chissà... Eppure Hayden non stava correndo in moto quando ha perso la vita. Le corse sono corse con i loro pro e i loro contro. Smettetela di voler essere al di sopra del destino tanto vince sempre lui. Grazie. 

venerdì 9 giugno 2017

Grembiuli al vento

Ciao ragazzi, oggi è il vostro ultimo giorno di scuola ma per entrambi un ultimo giorno più particolare di altri. Per la mia bambina che finisce il ciclo elementare, quel ciclo che l'ha vista crescere imparando dapprima l'ABC e la magia del leggere, poi i numeri che ti serviranno per i conti della vita. Al mio piccolo ometto che chiude il trittico delle medie che lo ha portato alla crescita, da quella fase ingenua a quella più difficile dell'adolescenza. Per entrambi un nuovo percorso che lascia dietro di se anni spensierati addentrandosi nell'oceano di una vita da vivere. In questo momento le mie sensazioni sono troppo forti e contrastanti, felice ma allo stesso tempo triste perchè la vostra crescita scandisce il tempo che passa e che vi porterà, com'è giusto che sia, a vivere le vostre vite. Vite che ho visto formarsi sotto i miei occhi fatte di disegni, righelli, matite e pensieri rivolti a noi genitori, che si sono trasformati col passare del tempo nel tratto e nei contenuti. Quel grembiule che oggi lancerai al vento si gonfierà dell'aria la stessa che respirerai nei tuoi prossimi vestiti che si trasformeranno con i tuoi gusti, mentre per il mio ragazzo lo scoglio sarà ancora più grande perchè i prossimi anni ti vedranno crescere e porre le basi per il tuo futuro da uomo. E' lo stesso percorso che abbiamo fatto tutti noi ma viverlo da genitore è terribilmente più difficile. Non è per l'età ma è per un mondo che si fa sempre più complicato e più contorto e non esistono scudi abbastanza grandi per proteggervi. Vorrei poter proteggere sempre i vostri sogni come ho fatto fino ad oggi ma è il destino di ognuno di noi di crescere e librarsi nell'aria volando da soli. Quando il grembiule ricadrà a terra raccoglietelo e conservatelo dentro i vostri cuori perchè un giorno forse lo ritirerete fuori come ho fatto io....

Il vostro babbo Massimiliano

martedì 6 giugno 2017

Emozioni italiane, #MotoGp Mugello 2017

Da appassionato di moto non mi è mai interessato della bandiera più alta sventolante sopra il n°1 del gradino più alto del podio. In fondo ogni pilota racconta una storia che sia svizzero, sudafricano o italiano. Domenica al Mugello però vedere il tricolore sventolare in tutte e tre le classi mi ha fatto piacere perchè i protagonisti non erano i "soliti noti" ma bensì gli italiani che in molti considerano di serie B se non svizzeri come nel caso di Dovizioso (se ascoltate le telecronache). Per me e per molti altri sono tre piloti italiani bravi che hanno vinto su di una delle piste più belle ma anche più selettive al mondo. A parte il Dovi che ha regolato gente come Vinales, Petrucci e Rossi, sia Pasini che Migno hanno vinto in volata una gara che si sono costruiti centimetro per centimetro che alla fine li ha portati lassù. La prima volta di Migno non poteva essere migliore davanti al suo pubblico prendendo (speriamo) quella fiducia che serve per stare li davanti. Bene anche Pasini di un soffio su Luthi ma poco importa perchè ciò che conta è la vittoria costruita con due sorpassi magistrali alla Casanova - Savelli. Una vittoria che sa di amarcord visto che l'ultima volta del Paso fu proprio qui in quel bellissimo duello con l'amico Simoncelli. Infine Dovizioso, il lavoratore del manubrio, uno dei piloti più gentleman del paddok. Dovizioso questa vittoria se l'è costruita con umiltà e impegno evitando grossi acuti nella fase iniziale per poi sfoderare un passo finale da campione lasciando agli altri solo la possibilità di annusare i tubi di scarico della sua Ducati. Non solo ma nella giornata del Dovi si è visto per la prima volta (sull'asciutto) la davanti anche Petrucci anche lui autore di una gara intelligente, forse addirittura "accontentandosi" del terzo posto visto che il passo di Vinales non era così irresistibile. Giù dal podio ma degno di menzione anche Rossi, comunque quarto dopo un fine settimana un pò travagliato. Che la Ducati fosse in forma lo si è visto dal quinto posto di Bautista su un Marquez ragioniere anche perchè di più non si poteva fare. Purtroppo nell'ombra tutto il resto compreso Lorenzo che ci aveva illuso di una gara all'inizio molto diversa. 
Classifica leggermente allungata con Vinales che ora ha più di una gara di vantaggio proprio su Dovizioso. Barcellona (simile al Mugello) sarà un crocevia fondamentale per vedere diverse cose: la prima la reale condizione di Rossi non fisica ma "psichica" vista la sua non più giovane età. L'espressione non è la solita e credo che l'infortunio abbia tirato fuori qualcosa di più... ma questa è solo una mia sensazione. Vinales va sicuramente fermato ma "casualmente" l'anteriore di Marquez domenica non ha funzionato a dovere. Vedremo tra 7 giorni quando il "ritorno" si giocherà in Spagna in memoria di Salom.

lunedì 29 maggio 2017

Intanto nel circuito dello zio Tom... #DoningtonPark SBK2017

Ci ha provato il destino a fermare Rea facendogli saltare una gomma in Gara 1 alla Craner, per fortuna con una caduta spettacolare ma senza conseguenze. Ci ha provato Sykes che in Gara1 ha portato a casa la nona vittoria sul circuito inglese. Ci ha provato la partenza a griglia inversa (male), ma Rea ha fatto un primo giro come se non ci fosse un domani e ha fatto sua Gara 2 ristabilendo il giusto ordine. E' troppo più forte sia di testa che di mezzo, cucito addosso come un guanto di velluto. Non ce l'ha fatta neanche il generoso Davies che si è steso in Gara 1 per poi giocare a Mario Kart in Gara 2 quando gli avversari cadevano davanti a lui come birilli, riuscendo comunque ad arrivare terzo. Piloti Kawasaki e Davies a parte, purtroppo nell'SBK 2017 c'è troppo divario dal quarto in poi. Melandri alla fine (sfortuna a parte) non si è rivelato il pilota in grado di aggiungersi ai tre la davanti. Bene Yamaha sempre più protagonista ma ancora lontana dai fasti di Ben Spies. Bene Haslam rientrato e subito a podio in Gara 1. E' vero che l'inglese correva nel suo giardino però con una Kawasaki a posto sarebbe anche lui della partita. Centralina unica come in MotoGp e BSB? Forse, ma le case l'accetterebbero? Domande che per quest'anno non fermeranno Rea lanciato per il suo terzo titolo a meno di un guaio tecnico (speriamo di no) alla sua verdona. 
Una formula buona potrebbe essere quella adottata in Supersport dove un infortunio ha impedito a Soufoglu di non partire per le prime 2 gare e che ora lo vede già "rampare" verso la cima della classifica con tre vittorie consecutive. 
Infine un pensiero a chi Domenica non era in griglia, un pensiero a chi è vissuto oltre 20 anni al limite per poi lasciare questo mondo per un banale incidente di bici. Ciao Niki tutti ti ricordano perchè ti hanno vissuto nel paddok. Io ti ricorderò sempre per una improbabile intervista sul palco alla Motorama di Firenze quando tu con il tuo slang americano rispondevi alle mie domande in perfetto fiorentino del Massachussets, magari pensando: "ma questo chi c'è l'ha mandato?". Saluta i ragazzi lassù e mandateci qualche tempo sul giro!

mercoledì 24 maggio 2017

22+15+3+54......

Post che avrei dovuto scrivere nella mia pagina politica, magari stando attento a qualche termine, ma che invece scrivo di pancia perchè sono un padre di 2 figli che potevano essere benissimo al concerto di Manchester l'altra sera.
Quanti numeri ancora bisogna aggiungere a quella macabra somma titolo del post per capire che siamo in guerra? Una guerra sorda, una guerra che colpisce il nostro ventre, i nostri ragazzi, la nostra società. Tutto può essere un bersaglio dal cinema, al mercato ad un concerto. E' una strategia chiara senza se e senza ma. Non ci sono giustificazioni. L'ultimo kamikaze era una persona che aveva studiato economia non uno sprovveduto qualunque, quindi una persona consapevole e lucida nel farsi esplodere in mezzo a dei ragazzi. C'è chi ha detto che la vittoria di un sindaco musulmano a Londra, che avrebbe portato stabilità nella società. E' successo esattamente l'opposto. Nell'Inghilterra coloniale, farcita di "arabi", che ora però chiamano inglesi, si è consumata l'ennesima strage della cecità umana. Eppure ancora siamo qui a disquisire sull'accoglienza, sull'integrazione. Non mi sembra che per integrarci con i buddisti, per esempio, abbiamo fatto salti mortali. Però con l'islam occorrono fare "degli sforzi", occorre capire, occorre cancellare il nostro passato cristiano di Crociati. Farsi esplodere in mezzo a dei ragazzi, bambini, con una bomba resa ancora più letale da chiodi e viti significa essere dei pezzi di merda e dei vigliacchi. Non mi interessano le giustificazioni che siamo stati "noi occidentali" ad iniziare per primi invadendo i loro territori e rovesciando i loro regimi. E' vero che per i terroristi anche donne e bambini sono veicoli per le bombe, ma i bambini occidentali ad assistere un concerto non sono e non saranno mai una minaccia, come non lo sono le persone dentro una metropolitana o dentro un supermercato. Ma l'Islam è realmente responsabile? Sinceramente non so rispondere a questa domanda, ma le insegne del terrore lasciano presagire di si. Se com'è vero che questa gente si forma nel nostro grembo allora è giunta l'ora di darci un taglio. Ripeto un luogo di culto buddista non crea problemi, una moschea evidentemente si. A questo punto ogni musulmano è un potenziale terrorista o no? Domande che non trovano mai risposte neanche davanti all'ennesima strage perpetrata dai seguaci di Allah o di qualche altro credo scritto nel Corano. Io ho un gran brutto presagio sul prosieguo di questa guerra e solo il tempo mi dirà se avevo ragione.

lunedì 22 maggio 2017

Sinfonia francese con delitto, Le Mans 2017 #FrenchGP

Indubbiamente il Gp di Francia ci ha lasciato stupiti un pò tutti ad iniziare dal meteo capriccioso che non ha permesso dei setting ottimali per la gara. Le conferme? Mir e Morbidelli. Le new entry? Bagnaia. I dubbi? Michelin. Com'è possibile che a Jerez il team Yamaha Factory Racing abbia subito una grande debacle mentre a Le Mans no? L'unica certezza è stata Zarko ma lui al momento non fa ancora parte del "giro grosso". Prima fila Yamaha e anche i primi tre posti in gara (caduta di Rossi a parte). Non solo ma la moto di Valentino sul finire sembrava su un binario. Coincidenze? Staremo a vedere al Mugello. Stranezze a parte la gara ci ha offerto spunti interessanti ad iniziare dal primo vero duello Vinales-Rossi finito male per l'italiano. Rossi da metà gara in poi è stato il più incisivo tanto è che Vinales ha ammesso di aver faticato non poco per regolare il compagno di squadra. Valentino dal canto suo dopo una bella gara è stato un pò vittima di se stesso e di qualche provocazione esterna che lo accusava di essere in testa alla classifica senza vittoria alcuna. Diciamo che nonostante l'errore Rossi ha dimostrato di tenere a questo suo decimo titolo e per fortuna la classifica rimane ancora corta ma sopratutto incerta. Se un pilota cade un altro arriva secondo ma non con demerito e così è stato per Zarko che ha portato la sua Yamaha privata ad un bellissimo podio dopo aver anche condotto la gara per qualche giro. Bene anche Pedrosa ieri terzo. Partito dalla tredicesima casella è rimontato fino alla quarta posizione diventata terza dopo la caduta di Rossi. Giù dal podio Dovizioso dopo l'ennesimo fine settimana finito in gloria solo in gara. Bene anche Crutchlow giunto quinto al traguardo (per la gioia di Cecchinello). Sesto Lorenzo dopo delle prove in ombra e "dissapori" con Tardozzi. 
La Moto2 vede il ritorno alla vittoria di un ottimo Franco Morbidelli dopo lo stop di Jerez. Franco ha saputo fare sua una gara dapprima lottando con lo svizzero Luthi poi tenendo a debita distanza un sempre più matura Bagnaia che lo ha seguito fin sotto la bandiera a scacchi. Da segnalara un'altra bella gara di Pasini ieri quarto.
La Moto3 ieri ci ha offerto anche una gara di biliardo con caduta collettiva che ha messo in crisi un pò tutti, tranne il vincitore (caduto anche lui) Mir che ha dimostrato di essere l'uomo da battere. Peccato per Fenati scivolato. Bene invece DiGiannantonio terzo dopo una bella bagarre col gruppo. Benino Bastianiani male Antonelli caduto anche ieri (occhio perchè in squadra c'è già Kent).
Prossima gara Mugello dove capiremo se dietro il mondiale c'è una regia oppure le cose stanno realmente così. Stay tuned!!! 

Suzuki GSX R1000, Ready to race!!!! #SuzukiGSXR1000

Quattro anni mi hanno separato dalla mia ultima volta al Mugello. Ieri, grazie a Suzuki e alla sua iniziativa Demo Ride, ho avuto l'occasione di fare un turno in pista con la nuova nata di casa Hamamatsu, la splendida Suzuki GSX R1000. Compito facilitato visto che la moto che mi ha accompagnato per tanti anni nei circuiti di tutta europa era proprio la mamma, quel GSXR1000 K5/6 che vinse anche un mondiale con Corser. Evitando tutta la lista delle ottime innovazioni introdotte su questo nuovo modello la prima cosa che salta all'occhio è la potenza che è passata dai 185cv ai 202 rispetto al modello precedente e che ha visto aumentare il range dei giri da 13500 ai 14500. Numeri che fanno impressione ma in linea con le supersportive attuali. Il layout estetico ricalca i modelli precedenti con la doppia bocca d'aspirazione, il faro romboidale e il codone slanciato e filante. Dopo una bella introduzione motoristica di Andrea che ci ha spiegato le novità del propulsore, siamo finalmente pronti per il nostro turno in sella alla "Gixxer".
Bella la dashboard ricca di informazioni che andrebbero lette prima di dare gas vista la numerosa quantità di parametri settabili, specialmente nel controllo di trazione ma, visto il tempo tiranno, sono dovuto uscire dalla pit lane e, per mia "sfortuna", il turno nella quale eravamo inseriti era quello dei veloci, pertanto seguendo l'esperto apripista, ho dovuto subito cercare un feeling che mi permettesse di non fare errori senza leggere troppe informazioni. Che dire, alla prima esse, la Luco-Poggiosecco ero già a mio agio sia come posizione di sella che come lunghezza (considerando che sono 1,85 per 100kg) quindi non proprio un pilota sui generis. La cosa più buffa l'ho provata alla esse successiva, la Materassi-Borgo San Lorenzo quando "cispando" sulla strumentazione mi sono accorto di essere in quarta, ma la moto tirava quasi come aver messo la seconda. Incredibile, cambio stradale (lungo), marcia alta, ma moto con un gran tiro, tipico di questa generazione di GSXR, Visto che una marcia alta mi permetteva di stancarmi meno ho deciso di affrontare le curve del Mugello in terza quarta all'uopo della seconda terza come avviene normalmente. Gli interventi al motore per renderlo fruibile in un maggiore arco di giri si sono fatti subito sentire, ed anche se in quarta, durante la percorrenza delle Arrabbiate, mettendo mano al gas la risposta è stata pronta e potente senza la necessita di cercare una terza sicuramente più cattiva. La sensazione più bella si ha durante la percorrenza della Bucine (in terza) quando arrivi a riaprire il gas. Nonostante l'assetto "stradale" e un pilota poco filiforme, la moto non si è mai scomposta più di tanto portandoti verso il cordolo esterno con tutta sicurezza, tanto è che mettendo la quarta ti senti dare un calcio dietro e un tiro fuori dal comune. Infatti poco dopo sei già in sesta prima del traguardo con la moto che sembra non finire mai. Come arrivi alla massima velocità in fretta la nuova Suzuki frena anche in fretta con i nuovi dischi maggiorati, che hanno inglobato un nuovo sistema per la dispersione del calore. Le staccate a vita persa alla San Donato sono un lontano ricordo tanto facile è frenare per poi introdursi nel primo quarto di curva in tutta tranquillità. Nuovo giro e passo ancora aumentato ma la situazione non cambia. La Suzuki urla di più ma rimane facile nella guida, quasi imbarazzante dalla confidenza trasmessa. C'è da dire che il tutto ci era permesso da coperture Pirelli SC1 intelligentemente messe su per una pista impegnativa come il Mugello. Nonostante la mia stazza la moto ha offerto una buona protezione aerodinamica ed è risultata, alla fine degli 8 giri, poco stressante nella guida. L'elettronica non l'ho mai sentita, certo non ero in grado di metterla alla frusta da farla intervenire, però viste le specifiche mi sono sentito più sicuro, come se, qual'ora avessi fatto qualcosa di sbagliato, la moto correggesse il mio errore. Questo è un consiglio che mi piace dare sempre agli amatori: l'elettronica deve essere un extrema ratio di quando guidiamo e non la normalità, come succede tra i professionisti. Conclusioni? Bella, bella, bella, come ho sempre detto da svariati anni, la moto ideale per un ready to race. Solo le carene vanno cambiate per la pista. Il resto veramente tutto di ottima fattura e professionale. Una moto da comprare indipendentemente dai risultati in pista di Suzuki. Tra le impressioni "rubate" sentivo la critica sulla mancanza del cambio elettronico nella versione "base", acquistabile in kit separato. Sinceramente la moto è già pronta per la pista così com'è e prima di passare alla RR sappiate che già così com'è va veramente ma veramente bene.