giovedì 29 agosto 2013

Motociclista

Non so perchè sono diventato un motociclista. Forse un pò la passione me l'ha trasmessa mio zio, ma non credo che abbia poi influito più di tanto. Con il primo motorino si andava a scuola e si cazzeggiava un pò per le strade... fino alla prima moto, un Gilera 125RV, ma ancora ero soltanto su due ruote e non comunicavo con il mezzo. Forse il Kawasaki Z500 ha dato una svolta a tutto questo, marmitta Marving, 4 cilindri... Ho ancora un fotogramma del 1987 al Mugello prima della ristrutturazione... Ma non era amore vero e forse non lo è mai stato, ma dovevo aspettare il Kawasaki GPX750R per capire cosa fosse una moto e una pista. Con l'amico Sacchetti detto Beby ho mosso i primi passi tra le curve dell'autodromo con una guida acerba e "poco pratica" per la pista. Poi ho incontrato Massimo detto il Nazzareno vero e proprio gentlemen sulla moto e da li ho capito che la moto è anche una filosofia di vita. Ma il vero salto l'ho fatto con la prima moto da corsa vera, il Kawasaki ZXR750, la prima tuta Dainese con la gobba, e il primo vero casco Arai... E' una sensazione che non dimentichi più. La tuta che in piedi la indossi male, il casco che ti preme le guance, ma sopratutto quella sensazione estrema di un motore che ruggisce... Forse sarò troppo romantico, ma a distanza di 20 anni ancora mi emoziono quando vedo la moto sui cavalletti, con le termocoperte e la mia armatura che mi aspetta. L'ingresso dalla pit-lane è l'entrata verso un altro mondo. Finisci di chiudere la visiera e parti verso la prima curva. Tutto il resto è tra te e la moto che nel frattempo è diventata una compagna di giochi. Il Kawa mi ha seguito per 12 anni di piste, in lungo e in largo per mezza europa, sempre affidabile come un amico giapponese. Nel 2006 è stato rimpiazzato da un missile terra aria che ancora mi stupisce, quel Suzuki GSXR k5/6 già campione del mondo SBK. L'era moderna ha portato più tecnologia alle moto, ma la chiusura della visiera è sempre la stessa, come lo sono i giri del motore (forse un pò di più), gli odori dentro il casco e quella sensazione di potenza che solo una moto può dare. Eppure ancor oggi mi chiedo come ho fatto a salirci per la prima volta e perchè ancora mi affascina montarci sopra. Per le strade "normali" con una moto completamente diversa le sensazioni sono diametralmente opposte anche se la manopola del gas è sempre sulla destra. Rileggendo quanto ho scritto sto seriamente pensando che forse ho bisogno di un giro in pista o forse che devo cambiare spacciatore...

domenica 25 agosto 2013

Il predestinato, BRNO 2013

L'avevano già scritto tutti qualche mese fa ma per essere chiamati tali occorrono verifiche sul campo com'è vero che una rondine non fa primavera. Ebbene Marc Marquez con la sua quinta vittoria, la quarta consecutiva può essere dichiarato tale ma non dal numero delle vittorie ma per tutto quello che fa quando è in sella alla sua Honda RCV. Ogni staccata, ogni curva, ogni sorpasso è frutto di una strategia precisa che non lascia nienta al caso anche in caso di caduta (vedi Mugello). E' semplicemente così come il suo sorpasso ai danni di Lorenzo prima della esse in salita, punto veramente tosto da interpretare (chi vi scrive ci ha corso) ma facile se fatto dal giovane spagnolo. Predestinato significa anche essere su un'ottima moto, con un'ottima squadra, avere gli avversari più forti di sempre non al top della forma, anche se Lorenzo e Pedrosa non hanno mosso scusa alcuna, Marquez comunque li ha battuti e non per un distacco abissale ma per un vero duello. Voto 10 lo meriterebbero tutti e 3 perchè Lorenzo ha tirato fuori il suo miglior repertorio per tenere a bada Marquez, come nulla ha potuto Pedrosa. Brno è una pista vera, la più tecnica in assoluto, dove i sorpassi si fanno col calibro e i tre spagnoli hanno dato prova di grande maturità e classe. Il resto della compagnia solito copione con Rossi quarto in eterna battaglia con Bautista quinto e un Bradl indecifrabile sesto. Il resto semplici comparse comprese le Ducati A e B. Merita un discorso a parte Crutchlow che ha firmato una furibonda pole position. All'inglese possiamo dire tutto ma non quello che non si impegna. Le nera Yamaha clienti nelle sue mani diventa un ottimo mezzo, ma guidando sempre al limite è più facile sbagliare come ha fatto poi in gara. E a mio parere ha fatto anche bene a togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Questa è la mia prima vera pole visto che a Assen Lorenzo era fuori causa. Però considerando che i piloti ufficiali Yamaha hanno provato qui da poco credo che Lin Jarvis abbia sprecato i suoi soldi"
Peccato, un ottimo pilota andrà via da una squadra che ha in Lorenzo delle certezze e in Rossi forti dubbi.
Nella Moto 2 ritorna alla vittoria un vecchio leone Kallio su un sempre più concreto Takahashi e un ritrovato Luthi. Anche se solo ottavo io continuo a credere in Scott Redding un pilota molto combattivo a discapito di una mole da MotoGp. Eppure non è il nome che risuona per il passaggio alla classe regina e questo sicuramente dipende dal suo scarso portafoglio. Oggi le corse sono così vedi anche la vicenda Pesek. Domenica prossima MotoGp e Superbike con la speranza che dal cilindro esca qualche novità.

lunedì 19 agosto 2013

V come Vendetta, Indanapolis 2013

Stranezze del destino. Un anno fa la Honda, in questa stessa pista, perdeva il suo pilota di punta e abdicava i suoi sogni mondiali. Sostituire uno come Casey Stoner pareva impresa impossibile nonostante che Pedrosa stesse venendo su forte. Sotto contratto c'era già Marc Marquez del quale talento nessuno ha mai dubitato, ma il passaggio e l'adeguamento ad una MotoGp è ben altra cosa. Evidentemente quella moto e quella squadra hanno qualcosa di magico, tanto che ieri il giovane ragazzo spagnolo si è preso la sua terza vittoria consecutiva lasciando agli altri solo le briciole. Briciole che nel fine settimana americano sono diventate macigni su un mondiale comandato più da interessi economici che sui reali valori in campo. Infatti se Marquez oramai non ha più bisogno di conferme, altrettanto lo si può dire di Pedrosa eterno secondo, ma sempre secondo e di Jorge Lorenzo, terzo, che dopo aver condotto la gara si è pure permesso di fare i complimenti al vincitore. E tutto il resto? Andiamo per ordine di arrivo. Quarto Rossi dietro Lorenzo, quindi l'ultimo dei marziani... No. Rossi è arrivato a 20 secondi dal primo e il quarto posto lo ha strappato coi denti all'ultima curva lottando con Crutchlow e Bautista dopo aver rimontato diverse posizioni. Valentino non ha colpe, ha dato e ha fatto tanto per questo sport ma non è eterno. Qualunque cosa faccia da qui in avanti non è una missione ma solo una presenza fortemente voluta da Ezpeleta per una mera questione di marketing e non di vera sportività. La moto di Rossi doveva essere di Crutchlow. Invece adesso abbiamo un pilota forte che si bollirà guadagnando due anni in Ducati e al suo posto Espargarò dalla Moto2 il quale non ha dato dei segni confortanti, vedi Bradley Smith. Bautista ha fatto la sua gara, un pò poco per la moto che ha, un pò tanto per le sue prestazioni, cosi come ha fatto Bradl, già confermato ma non meritevole di quella sella. Eppure le selle vanno a piloti "pilotati" come sarà per Luca Marini in Moto3 a Misano, dove farà da wild card pur non essendo in testa al suo campionato ma solo perchè fratello di Rossi. Poi sicuramente farà bene, ma non lamentiamoci però per la mancanza di italiani nelle classifiche se questi sono le regole di accettazione al moto mondiale. Ai limiti del patetico anche la lotta per il 10 e 11 posto tra Hayden e Dovizioso con tanto di sportellata finale e rodeo. Hayden ha già perso la sua sella e il futuro pare quantomai incerto. Bollito? Forse 5 anni in Ducati avrebbero bollito anche un guru del Nepal ma Niky una prova del nove se la meriterebbe sempre meglio del suo connazionale Spies il quale, fermo da tanto tempo, non si ricorda che la Ducati non ha il traction control in prima marcia. Tra qualche giorno un collaudatore di nome Stoner ci dirà quale sarà il vero valore delle production Racer Honda e da li sapremo di che morte moriremo per l'anno prossimo, anche se possiamo già averne un'idea. Tre spagnoli primi in Moto3, tre spagnoli primi in MotoGp con solo Scott Redding in Moto2 a fare da vero outsider. Per me sono solo piloti e non spagnoli ma è questo quello che vuole la Federazione Italiana? E' questo che vuole Ezpeleta? Il prossimo appuntamento è a BRNO la vera università della moto e li avremo le risposte che noi appassionati stiamo cercando. Tutto il resto son solo parole di chi non ama le moto. Punto.

lunedì 5 agosto 2013

Condizioni precarie, Silverstone 2013

Senza dubbio il round inglese è stato caratterizzato da una domenica english style col tempo a farla da padrone rimescolando un pò le carte dei valori in campo. A tenere banco più che le gare è stato però il paddock con tutte le voci e fatti che si sono susseguiti ad iniziare dal ritiro di BMW a partire dal 2014. SBK e MotoGp sembrano due malati attaccati alla solita flebo con il dottore DORNA pronto ad uccidere la "creatura minore" per salvare quella maggiore. Il momento non è facile per nessuno ma è indubbio che ogni campionato abbia vita a se. E' vero che la SBK si è un pò protipizzata rispetto al suo inizio quando, se avevi un pò di soldi, compravi un Ducati 851 e riuscivi anche a correre. Ritornare al passato secondo me potrebbe fare bene alla superbike in termini di costi ma anche di spettacolo, basti vedere la Stock 1000 per capire che le moto "di serie" non sono poi così distanti anzi, i tempi tra le due classi differiscono solo di 3 secondi, gli stessi (forse) di differenza tra MotoGp e SBK. Non so quali strategie abbia BMW a fronte di una moto molto performante, ma se la serie dovesse "declassarsi" a una Stock EVO mi sembra che sia BMW che Ducati abbiano tutto da guadagnare. Non capisco neanche la voglia di alcuni come REA ad andare in MotoGp con una PR per fare al massimo un 5 posto quando ieri è riuscito a vincere una manche. Le gare di ieri sono state caratterizzate da una condizione incerta che ha un pò favorito lo spettacolo e fatto emergere outsider noti come Rea e Baz vincitori. Si è rivisto Clusel ottimo secondo, un Laverty che ha confermato un buon fine settimana, una Suzuki finalmente in alto, e due nuovi diplomati in ragioneria Giuntoli e Sykes che hanno deciso (giustamente) di limitare i danni guardando la classifica. Male le BMW con Melandri due volte nono e Davies che ha rotto l'ennesimo motore del fine settimana inglese. Ducati non pervenuta se non un guizzo in gara 1 di Baldovini a suo agio in condizioni precarie. Bella come sempre la Supersport con due piloti a fare un altro sport quel Lowes con una moto cucita addosso e Sofouglu ingrugnito come non mai, con un ultimo giro al cardiopalma che ha visto il turco beffare l'inglese proprio nel misto con un sorpasso molto furbo e deciso che ha portato alla caduta di Lowes subito rialzato e secondo. Tempo a parte comunque un bel fine settimana per gli appassionati di moto e sarebbe veramente un peccato non incentivarne il proseguimento. Staremo a vedere sopratutto le strade che intenderanno prendere le case costruttrici.