lunedì 19 agosto 2013

V come Vendetta, Indanapolis 2013

Stranezze del destino. Un anno fa la Honda, in questa stessa pista, perdeva il suo pilota di punta e abdicava i suoi sogni mondiali. Sostituire uno come Casey Stoner pareva impresa impossibile nonostante che Pedrosa stesse venendo su forte. Sotto contratto c'era già Marc Marquez del quale talento nessuno ha mai dubitato, ma il passaggio e l'adeguamento ad una MotoGp è ben altra cosa. Evidentemente quella moto e quella squadra hanno qualcosa di magico, tanto che ieri il giovane ragazzo spagnolo si è preso la sua terza vittoria consecutiva lasciando agli altri solo le briciole. Briciole che nel fine settimana americano sono diventate macigni su un mondiale comandato più da interessi economici che sui reali valori in campo. Infatti se Marquez oramai non ha più bisogno di conferme, altrettanto lo si può dire di Pedrosa eterno secondo, ma sempre secondo e di Jorge Lorenzo, terzo, che dopo aver condotto la gara si è pure permesso di fare i complimenti al vincitore. E tutto il resto? Andiamo per ordine di arrivo. Quarto Rossi dietro Lorenzo, quindi l'ultimo dei marziani... No. Rossi è arrivato a 20 secondi dal primo e il quarto posto lo ha strappato coi denti all'ultima curva lottando con Crutchlow e Bautista dopo aver rimontato diverse posizioni. Valentino non ha colpe, ha dato e ha fatto tanto per questo sport ma non è eterno. Qualunque cosa faccia da qui in avanti non è una missione ma solo una presenza fortemente voluta da Ezpeleta per una mera questione di marketing e non di vera sportività. La moto di Rossi doveva essere di Crutchlow. Invece adesso abbiamo un pilota forte che si bollirà guadagnando due anni in Ducati e al suo posto Espargarò dalla Moto2 il quale non ha dato dei segni confortanti, vedi Bradley Smith. Bautista ha fatto la sua gara, un pò poco per la moto che ha, un pò tanto per le sue prestazioni, cosi come ha fatto Bradl, già confermato ma non meritevole di quella sella. Eppure le selle vanno a piloti "pilotati" come sarà per Luca Marini in Moto3 a Misano, dove farà da wild card pur non essendo in testa al suo campionato ma solo perchè fratello di Rossi. Poi sicuramente farà bene, ma non lamentiamoci però per la mancanza di italiani nelle classifiche se questi sono le regole di accettazione al moto mondiale. Ai limiti del patetico anche la lotta per il 10 e 11 posto tra Hayden e Dovizioso con tanto di sportellata finale e rodeo. Hayden ha già perso la sua sella e il futuro pare quantomai incerto. Bollito? Forse 5 anni in Ducati avrebbero bollito anche un guru del Nepal ma Niky una prova del nove se la meriterebbe sempre meglio del suo connazionale Spies il quale, fermo da tanto tempo, non si ricorda che la Ducati non ha il traction control in prima marcia. Tra qualche giorno un collaudatore di nome Stoner ci dirà quale sarà il vero valore delle production Racer Honda e da li sapremo di che morte moriremo per l'anno prossimo, anche se possiamo già averne un'idea. Tre spagnoli primi in Moto3, tre spagnoli primi in MotoGp con solo Scott Redding in Moto2 a fare da vero outsider. Per me sono solo piloti e non spagnoli ma è questo quello che vuole la Federazione Italiana? E' questo che vuole Ezpeleta? Il prossimo appuntamento è a BRNO la vera università della moto e li avremo le risposte che noi appassionati stiamo cercando. Tutto il resto son solo parole di chi non ama le moto. Punto.

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