giovedì 13 dicembre 2012

I miei problemi con le donne

Dopo la teoria del Big Bang e quella delle stringhe, uno dei grandi misteri che affascinano l'universo è... la donna! Misterioso ammasso di cellule (o cellulite) in ordine sparso che aleggia sovrana nella vita di ognuno di noi, la donna rappresenta un mistero sin da quando siamo ragazzi perchè è indubbio che "cresce" prima di noi. All'affacciarsi del primo movimento ormonale loro scelgono già il loro compagno di giochi, ignaro di quello che poi gli succederà a breve. Eppure è così che inizia questa vorticosa danza che ci accompagnerà lungo il nostro cammino. Io sono sempre stato sfortunato in quel senso. Da ragazzetto ero già un omino, con la barbetta, il nasone, i brufoli, non ero "bellino" come il clichè imponeva. Ero anche particolarmente sovversivo e poco incline alle mode del momento e questo faceva di me un tipo strano. Dalla mia ero già affetto da masturbazione precoce e questo mi permetteva di essere più rilassato e sereno e forse anche un pò più "maturo". Credevo che il "ti vuoi mettere con me" fosse solo uscire per mano e magari qualche bacio sulla bocca fino all'età di 15 anni quando Ester, una avvenente ragazza tedesca di 18 anni, mi prese e mi sbattè (in tutti i sensi) dentro una roulotte... I risultati furono tre giorni di febbre a 40 e la consapevolezza che il Big Jim fosse ancora più tremendamente divertente. Ma certo era che la scintilla si era accesa e tutte quelle immagini viste su Postal Market iniziavano ad avere più senso (ricordo che Postal Market è stata la prima rivista porno per noi ragazzi). Eppure ancora non riuscivo a far breccia nel cuore delle ragazze, fino all'età di 17 anni quando presi la prima vera cantonata per il mio primo vero amore. Il primo amore non si scorda mai recita un detto, affermazione quanto mai vera perchè non lo scordi non solo per le gioie ma anche per i dolori. Forse io sono nato proprio da quel dolore ed inconsciamente ho sempre giurato vendetta nei confronti dell'universo femminile. Ma è difficile vendicarsi di fronte ad una creatura che ti guarda con due occhi celesti e magari proprietaria di un bel paio di poppe. Ed è così che mi sono sposato la prima volta. Bello il giorno del matrimonio, fai promesse delle quali solo un decimo le porti in fondo, ma in fondo è proprio la magia di quel momento a non fartici pensare troppo. Infatti poco dopo il matrimonio viene gettato per la tromba per le scale e con esso la certezza che non ti succederà mai più. Ma i sorrisi che incroci durante il cammino non possono non addolcirti il cuore ed è così che ti ritrovi accompagnato per la seconda volta con la consapevolezza di non ripetere i soliti errori. Ma come detto in apertura le donne sono un mistero e non finisci mai di conoscerle ed un bel giorno ti vedi dare il ben servito perchè "tu non gli garantisci un futuro"... L'armadio si risvuota per la seconda volta e in quella parte vuota pensi seriamente di metterci la tua collezione di action figure. L'armadio e i cassetti vuoti sono una cosa molto triste, i ricordi scivolano via dentro una cassa di cartone, ti ritrovi delle chiavi sul tavolo di cucina e se sei sfortunato anche qualche elettrodomestico in meno (mi hanno portato via il microonde due volte). Ma il gioco è oramai fatto, il frigo si riempie di birre, e le serate scorrono all'insegna del film e del rutto libero. Parte la sigla sotto la doccia (di solito My everything di Barry White) e via fuori girovagando alla ricerca della preda. Forse è stato proprio quel periodo ad avermi trasformato del tutto, e quella volta riuscii davvero ad essere meno sensibile al grande mistero della donna. La vendetta era iniziata. Non cercavo la bellezza, ma cercavo tutte coloro che mi avevano rifiutato da ragazzo, perchè da bruco ero diventato una farfalla...anzi un farfallone... Tutte quelle "belline" a 14, 15, 16 anni sono diventate donne non più tanto in carne o forse troppo, ed oggi anche sole, ree di essersi negate un pò troppo quando potevano farlo. Non importava concedersi fisicamente, bastava anche un "lento" ad una festa per rallegrare lo spirito di un ragazzo. Ma loro all'epoca erano troppo impegnate a fare le oche per poter prevedere che un domani mi sarei ripreso quello che mi spettava...più gli interessi... All'alba dei miei 47 anni e con la fortuna di un aspetto ancora "giovanile" forse mi innamorerò ancora o forse no, chissà, l'universo femminile è sempre in agguato e roteante intorno a noi, ma sicuramente non cadrò più nel vortice di risolvere un equazione differenziale con un risultato incerto.

mercoledì 5 dicembre 2012

Vecchio

...diranno che sei vecchio... Così cantava Renato Zero qualche anno fa... Ma chi è realmente vecchio? Recentemente ho concluso una discussione con un amico con la frase: "sono giovani...devono imparare". In effetti l'apprendistato del giovane è una cattura continua di informazioni che servono nel bagaglio della crescita di ognuno di noi. Ma allora i vecchi sono perfetti? Non è una questione della vecchiaia legata al tempo, ma è una questione che la saggezza spesso viene portata con l'esperienza, e l'esperienza si sa, è conseguenza della vita vissuta. Ai ragazzi d'oggi manca quella che io chiamo umiltà, l'arte dell'ascolto, perchè tante sono le informazioni in loro possesso che basta digitare una parola su Google per trovarne la soluzione. Purtroppo Google non ti insegna alla valutazione di tante variabili perchè nulla è come un addizione. I risultati della vita sono frutto di variabili e non di costanti e questo la dice lunga sulla capacità di ognuno di noi di imparare dagli errori. Il fatto che io sia qui a parlare di questo argomento fa di me un vecchio? Non credo. Mi sono sempre ritenuto saggio e poco incline all'istinto e questo mi ha permesso, forse, di sopravvivere anche alle avversità della vita, che non necessariamente prevedono prove di sopravvivenza, ma prevedono un confrontarsi con gli altri in ogni campo della giornata. Eppure sono il primo a fare cose da "ragazzo" ma questo non vuole dire perdere la saggezza. Però di fronte a riunioni con persone di diverse età mi trovo sempre più spesso a lasciare parlare, a far venire fuori quell'animosità giovanile la quale non considera che la fuori c'è altro oltre al proprio pensiero, e che se oggi prevedo verde non è detto che poi debba trovare blu. A mio figlio di 9 anni dico spesso di non farsi sopraffare dal suo istinto di rispondere e di sfidare, perchè nel mondo verrai valutato per quello che farai, non per quello che dirai (politica a parte!!). A volte è con atteggiamenti più miti che si diventa veri guerrieri ma mai l'incontrario. Tornare indietro sui propri passi non è così facile come sembra perchè ciò implica di avere sbagliato. Eppure sempre più c'è la supponenza di saper fare tutto ma mai l'umiltà di fermarsi a ascoltare. Non è vecchiaia ne totale rincoglionimento, ma è solo la capacità di analizzare il mondo che ti circonda cercando di percorrere giuste strade. Tempo fa parlando con un pilota gli chiesi se avesse paura quando guida una moto da corsa. "La paura è quella sensazione che non ti fa mai perdere di vista cosa stai facendo perchè è la paura a farti andare forte e non viceversa". Mai frase fu più giusta.Il tentativo può andarti bene una, due volte ma poi finiscono i jolly e ti trovi a dover percorrere irti sentieri. Ancora una volta mi rileggo e non so se mai mi sarei immaginato di ritrovarmi così quando ero "giovane" o forse ero già così anche allora e non lo sapevo? Fatto sta che rimango sempre con lo sguardo nel vuoto quando penso a questa cosa ma non mi sento affatto vecchio. Ringrazio la vita per avermi dato la possibilità di riflettere sulle scelte che mi si sono presentate di volta in volta, e mi auguro che i miei figli possano capire quanto sia importante la riflessione prima di dire o fare qualcosa. Ma questo si sa, fa parte del bagaglio che si forma vivendo e sperimentando...  

mercoledì 14 novembre 2012

50 sfumature di repressione

Sta facendo molto "scalpore" un libro presente oramai in tutti i cassetti dei comodini delle donne dal titolo "50 sfumature di grigio". Personalmente ne avevo sentito parlare di straforo, oppure origliando qualche confidenza tra le donne, ma non me ne ero preoccupato più di tanto. Però alla fine non potevo esimermi da pormi la domanda: "ma dicchè parla?". E così mi sono letto qualche passaggio tanto da poterne fare un Bignami: il libro parla di un bell'uomo pieno di soldi, con il pallino del famolo strano, e di una donna dall'orgasmo facile pronta a sottomettersi in ogni salsa. Altro non c'è se non la descrizione letterale di come si pratica un sano cunnilingus oppure una bella penetrazione in posizioni stretching. Ma allora dov'è l'arcano? Bastava guardarsi un bel sano pornazzo, magari dell'amico Rocco, che bello non è ma fa sempre la sua porca figura. Eppure tutte le donne si sono immedesimate in questa storia, vuoi perchè leggere un libro fa più fico che guardare un hard, vuoi perchè il chip grafico del cervello ha molta più fantasia delle immagini trasmesse. Io credo che un ruolo fondamentale l'abbia invece giocata una certa repressione sessuale latente, patita da innumerevoli coppie, le quali pur di non dare sfogo ai loro più animaleschi istinti, si limitano nell'azione verso il proprio partner con "gesti" abbastanza normali facenti parte di un background approvato dalla chiesa e dai i suoi dogmi. Forse non è ben chiara una cosa, ma l'atto sessuale in se, rappresenta proprio quell'apice di intimità tra due, o più persone, dove i concetti del mondo esterno vengono messi da parte. Il nostro corpo associato alle nostre fantasie va usato nella maniera più libera possibile, scevro da ogni limite se non una preferenza specifica (a me i frustini non piacciono ad esempio). L'aggrovigliarsi e l'inzozzarsi reciprocamente fa parte di noi esseri viventi che troviamo nell'atto sessuale lo sfogo dei nostri istinti. La fantasia più spesso ricorrente nell'uomo è il sedere della donna (l'orifizio nello specifico) e/o una bella "aspirazione" del glande. La donna invece sogna di essere sbattuta come una giumenta e di essere trattata come un sgualdrina, questo solo per fare degli esempi...veri... Ma cosa è che ci impedisce di essere questo? La fortuna di uno scrittore passa attraverso la descrizione di cose che dovrebbero essere "normali"? Noi tutti abbiamo la possibilità di essere Christian Grey (soldi a parte), anzi meglio, perchè non occorrono troppi accessori per raggiungere un sano orgasmo, a  meno che non siano richiesti. Già vedo tutte le milf tornare a casa con il frustino o la manetta, autoreggente e passo panterato alla ricerca dell'erezione perduta, oppure gli uomini improvvisarsi acrobati con patetiche conseguenze tipo dolori di schiena. Non è quella la soluzione, come non lo era quella di D'Annunzio che si faceva edefecare sul petto per provare nuove sensazioni. La soluzione sta nella coerenza dei gesti. Pensate a quello che fate quando andate a "puttane" e fatelo con vostra moglie...non aspetta altro, sennò sarà lei stessa a cercare un Mr.Grey che si aggira furtivo per la città. Almeno in casa evitiamo di essere dei repressi, spupazziamoci a vicenda, godiamo dei nostri corpi... Se poi non basta c'è sempre l'esterno ma intanto iniziamo dalle mura di casa, e comunque se il nostro lui o la nostra lei sarà infedele potremmo certo dire di averci almeno provato... Se poi volete ulteriori informazioni e modalità il mio numero è 348......... ;-)

lunedì 12 novembre 2012

L'ultimo Flamenco

La gara di Valencia era iniziata Martedi 7 Novembre con l'addio alle corse di Max Biaggi. Anche se di un altra categoria, l'addio di un pilota come il Corsaro segna fortemente un punto fermo nel nostro sport avendo il romano militato in quasi tutte le categorie ed avendo scritto il suo nome nei piloti più forti di sempre. A 41 anni e con un palmares d'eccellenza, Biaggi lascia questo mondo da campione del mondo, ed in pochi hanno potuto permetterselo nella storia motociclistica e questo rende ancora più grande, se mai ce ne fosse bisogno, la sua immagine di pilota e di uomo. Valencia ha rappresentato anche l'ultimo GP per Casey Stoner che da l'addio alle corse per diverse motivazioni. Sia il Corsaro che Stoner hanno però sempre condannato la gestione delle corse da parte di Dorna rea di fare un pò a modo suo e questo si è visto molto bene in questo ultimo anno.Come per tutta questa brutta stagione, sia a livello di spettacolo che di meteo, anche Valencia ha confermato che le bizzarrie del tempo possono influire sullo spettacolo, rendendo indecifrabile l'andamento delle corse, ma facendo venir meno la prestazione assoluta. La gara. Come ho già detto, le gare in condizioni di aderenza precaria non rendono bene con moto di 240 cv in più, in condizioni da decifrare, si assiste ad una vera roulette russa. L'unico vincitore "vero" è stato Pedrosa partito dai box per rimontare tutta la (scarna) fila, complici illustri cadute ad iniziare da Lorenzo, Bradl, Crutchlow e così via. Tra tutti è emerso uno sconosciuto Nakasuga che zitto zitto è montato sulla moto di Spies ed è arrivato secondo tra le lacrime della sua squadra ai box. Terzo Stoner, partito con le rain per poi cambiarle in corso d'opera quando la lingua d'asfalto asciutta iniziava ad essere consistente. La gara non racconta altro se non quello che sappiamo già lasciando tutti in febbrile attesa per i test di martedi. Vorrei poter gioire del quinto posto di Pirro, ma non ci riesco, non per il simpatico pilota italiano, ma per la categoria brutta nella quale corre che non rende alcun merito ai piloti. Mondiale vinto dall'ottimo Lorenzo che ha fatto della costanza la sua arma vincente sfruttando al massimo anche le debacle altrui, anche se l'ultima caduta se la poteva risparmiare... 
Nella Moto2, in condizioni di quasi full wet è emerso il solito Marquez il quale, anche lui partito dalla fine dello schieramento, si è messo in testa di superare tutti e di arrivare primo, facendo ben sperare la MotoGp di aver acquisito un pilota vincente. Vedremo.
Nella Moto3 Cortese ha confermato la sua leadership del campionato perdendo solo il primo posto all'ultima curva ai danni del suo compagno di squadra Kent, vincendo comunque il mondiale con oltre 100 punti di distacco sul secondo... scusate se è poco...
Dunque tutti in attesa dei test di martedì per vedere cosa ci porterà il 2013 della MotoGp che sta passando un periodo veramente deludente sotto tutti i punti di vista e le nubi all'orizzonte non sembrano diradarsi neanche un pò... 
Grazie a tutti (pochi o tanti) che avete seguito questo piccolo blogger con la passione del motociclismo sperando di avervi descritto un pò questo mondo da una prospettiva "un pò diversa"...

venerdì 9 novembre 2012

Nel mezzo del cammin...

...della mia vita, anche se stento a credere di poter arrivare alla soglia dei 90 anni, credo di essermi davvero ritrovato in una selva oscura e di aver smarrito la retta via. Ho sempre sostenuto che le scelte fatte nel nostro cammino di crescita non siano acceso-spento, on-off, ma siano comparate alla semina ed al raccolto. Il fagiolo che ci insegnano a seminare nel cotone a scuola può essere la prima rappresentazione di quello che un pò ci aspetterà nel futuro. Personalmente tendo sempre a guardare indietro, a cercare di non ripetere gli errori del passato e a trarne motivo di riflessione per le scelte del futuro. Sono anche molto fatalista e credo nel destino e di quello che è già scritto, anche se noi non lo leggiamo. E' anche vero che noi siamo i fautori del nostro destino, del nostro futuro. La vita a volte è come una roulette, molte sono le scelte al 50%, altre sono più azzardate e man mano che aumenta il rischio aumenta anche la possibilità di vincere ma...anche di perdere. I figli giocano un ruolo fondamentale sulla crescita degli esseri umani. Nel regno animale siamo genitori fino a che il piccolo non è capace di sostenersi da solo per poi lasciare il branco per cercare nuove strade. Penso ai miei genitori, a tutti i problemi che gli ho fatto vivere con il mio stile di vita sempre un pò al limite, penso alla telefonata di quando andai in coma, al primo lancio col paracadute, al primo volo in motorino davanti agli occhi di mia madre... Alla decisione di sposarmi, di separarmi, per poi riaccompagnarmi, fino all'annuncio di essere padre... Ed è con questi occhi che oggi tento di guardare i miei figli, e molto patriarcalmente cerco di preservarli da un futuro che io non conosco. Non potrò essere sempre al loro fianco, perchè dovranno farsi le ossa loro stessi in questo mondo logorante e privo di umanità. Stamani per me è stata un alba strana, un alba amara, un alba che mi ha messo su questa tastiera per cercare di spiegare a me stesso cosa dovrei fare in futuro. Difficile porsi delle domande, com'è difficile rispondersi, ma anche questo fa parte della crescita come quel fagiolo di tanto tempo fa. Come dico sempre dovremmo ascoltare un pò più noi stessi, quel lato più cristallino e trasparente che vive dentro di noi, perennemente soffocato dal lato oscuro, quello che ci fa essere cattivi, irrazionali, collerici, istintivi. Lo potremmo fare se vivessimo da soli in cima ad un eremo o dentro una tenda berbera, ma non quando le tue scelte personali rischiano di danneggiare altre persone, sopratutto i figli. Oggi il freddo sole di inverno ha accompagnato il mio cammino verso il lavoro, ma ha anche fatto luce sui tanti dubbi avuti in questa notte appena trascorsa e sui dubbi che verranno. Pregherò il signore per darmi ancora la forza per essere come lo sono stato in questi anni, concentrato sul mio obiettivo primario che non è più me stesso, ma i miei figli, ancora ignari di tutto ma forse già grandi nel leggere gli occhi del loro padre.

domenica 28 ottobre 2012

Ciao Campione!

Nel giorno di Jorge Lorenzo campione del mondo 2012, non ci dovrebbero essere "distrazioni" se non la celebrazione del grande e forte pilota spagnolo, il primo del suo paese a bissare il successo nella classe regina. Ma dopo gli ultimi fatti relativi al futuro del nostro sport, non ultimo il rimescolamento tra MotoGp e SBK, il mio pensiero, il pensiero degli appassionati di moto (perfino Cereghini, Bobbiese e Lucchinelli lo hanno fatto!) va all'addio di Casey Stoner alle corse. Manca ancora una gara è vero, ma il non veder più il suo talento in pista che maltratta cordoli e moto sarà una grave perdita che in molti realizzeranno quando la lepre non ci sarà più. Commercialmente tutti attendono il ritorno di Rossi in Yamaha, ma quelli sono problemi per il tifo e i suoi seguaci. A noi piaceva proprio per quella sua fame insaziabile di vittoria a costo di mettere anche a rischio il campionato, Sachsering docet. Lorenzo ha vinto un campionato che non gli ha reso merito, perchè la grandezza di un pilota si vede anche da quanti avversari riesce a sconfiggere come ha fatto il suo amico Biaggi in SBK. Fuori gioco Stoner non è rimasto che l'ottimo Pedrosa a dover contrastare l'Ispanico che da buon furbo che è si è limitato a controllarlo con gare, alcune, da "braccino". Ma è giusto così, gli annali parleranno di Lorenzo campione del mondo 2012 altro non conta. La magra consolazione sarà nel vedere implodere la MotoGp vittima del suo amministratore il quale cannibalizzerà la SBK relegandola ad una categoria minore. Non so cosa possa succedere in futuro, ma la Superstock è già interessante di suo e le case non stenteranno di renderla ancora più interessante mettendo in vendita mini prototipi. Aver lasciato scappare Stoner, aver permesso di correre a ragazzi dal grande portafoglio, ha prodotto soltanto tre piloti di combattere per la vittoria lasciando il resto del gruppo diversi secondi dietro. Non sarà Dovizioso sulla Ducati (glielo auguro), ne Crutclow sulla Yamaha, ne Marquez in Honda col team di Stoner, a sbocciare l'anno prossimo. Forse si, ma è più probabile che esca il no. Guidare come quei tre davanti significa fare la differenza, tanta, troppa... Come disse Stoner in conferenza stampa a Le Mans questo è un campionato prototipi, dove tutto è portato al limite e alla fine vince il più forte, non quello che si sa districare meglio nel continuo cambio di regolamento. Il chattering c'era anche in Australia, ma è la volontà del pilota a fare la differenza. Se n'è accorto anche Rossi il quale ha mostrato al mondo, dopo due anni di Ducati, che non è un fenomeno ma "solo" un grande campione, sicuramente il più furbo di tutti. Se parli del passato la persona normale ricorderà Giacomo Agostini quello che ha vinto più titoli, ma se parli con l'appassionato sentirai nominare Hailwood, Saarinen, Sheen, Fogarty etc, nomi che sono entrati lo stesso nell'olimpo dei più grandi pur vincendo meno. Ricordando infine Simoncelli, pilota non vincente o almeno non ancora sbocciato, magari non troppo simpatico per alcuni (anche per il sottoscritto), ma fondamentale per il paddock di questi tempi, dove anche gli spagnoli, Pedrosa e Lorenzo in primis, dopo le famose divergenze, ne hanno sentito fortemente la mancanza. Ecco il vuoto che lascerà Stoner. A rimpiazzarlo sarà il fresco campione del mondo Marquez, l'unico talento degno di salire su quella moto, ma da li a prenderne il posto ce ne vorrà di tempo. Io spero che vada subito forte, perchè, citando Biaggi, i campioni li vedi da subito, anche senza fare grossi risultati. Fu così per la coppia Cecchinello-Stoner e spero che sia anche per Gabarrini-Marquez. Finirò le mie considerazioni tra due settimane dopo la gara nell'arena di Valencia e nel frattempo saluto Casey con un arrivederci e non con un addio. Ciao Campione! 

lunedì 22 ottobre 2012

S-Cortese-ie malesi

Come non iniziare dall'assegnazione del primo titolo della Moto3 al tedesco Sandro Cortese... Si lo so, suona strano, ma Sandro Cortese è tedesco, di genitori italiani, parla italiano ma è tedesco. Punto. Per il secondo anno consecutivo la Germania porta sul gradino più alto della classifica un suo pilota, come l'anno scorso fu per Bradl, e questo rompe un pò gli schemi all'egemonia spagnola nei tre campionati. Bravo Sandro dunque, che ha saputo liberarsi di una compagnia scomoda quale quel Vinales che sembrava imprendibile e che invece una serie di errori di lui e il suo team lo hanno allontanato definitivamente dalla lotta per il titolo con l'epilogo finale dell'abbandono della squadra.Ma tutto questo non annacqua la bella prova del tedesco che ha chiuso la pratica a due gare dalla fine con una condotta regolare e vittorie piazzate al punto giusto come quella di ieri. Da contraltare al nome italiano del vincitore fanno invece le prestazioni opache dei nostri portacolori, illuse dal terzo posto di Tonucci a Motegi. La pattuglia stenta a decollare e poco servono i guizzi isolati di Fenati a poter prevedere una rinascita motociclistica. Anche il nome del vincitore della Moto2 sembra italiano ma in realtà è sammarinese quindi non adottabile neanche se parla come Capirossi o Rossi. Nella piscina di Sepang sono emersi i pesci che portano il nome di De Angelis, Rea e West eterne comparse sull'asciutto, protagonisti sul bagnato, mentre i veri protagonisti si sono un pò accontentati, un pò persi e alcuni stesi. La MotoGp ha ancora brillato per una noia latente mista a scelte e decisioni discutibili quella non ultima di posticipare la partenza di due ore. Sicuramente ci saranno dei geni alla stesura dei calendari, ma mi sembra che il fattore stagione non venga neanche preso in considerazione, pensando anche al prossimo GP in terra australe dove alle porte è la primavera che porta con se una situazione meteo incerta, già messa sotto accusa svariate volte. Si parla tanto di sicurezza tanto per riempirsi la bocca ma si scordano che le moto hanno due ruote, ed anche se le gomme rain hanno un ottima performance, correre con l'acqua con poco asfalto mette a rischio l'incolumità dei piloti, i quali si lamentano ma non fanno un gran che per cercare di cambiare la situazione, a parte non scendere in pista in condizioni bagnato-asciutto. Gara dunque rivinta da Pedrosa che porta a -23 il suo distacco da Lorenzo, anche ieri secondo e mai impensierito da un sempre più "nero" Stoner che le manda a dire a destra e a manca anche se queste per lui sono le ultime due gare. Comunque il buon Casey ha iniziato già la sua battaglia molto prima che scoppiasse il caso Dorna-Infront + regolamenti ad och denunciando che così le corse non hanno più senso di esistere, e vedendo i risultati non è difficile dargli torto. Nonostante una gran serie di mugugni e mal di stomaco comunque Ezpeleta ha continuato la sua erosione nei confronti delle corse escludendo Geo Tecnology dalla gestione motori Moto2 impiantando la futura base ad Aragon nei pressi del circuito, di fatto dimostrandosi un benefattore sopratutto in termini di manodopera. Il tutto ovviamente condito con le peggio telecronache da stadio dove in un'apoteosi rossiniana siamo scesi a commentare se un noto pilota si fosse cambiato i calzini o meno... Queste sono le corse nell'anno 2012 e il peggio deve ancora venire....  

domenica 14 ottobre 2012

Immortale

Premetto che mi accingo a scrivere un post cervellotico, forse privo di senso ma non del senso privo e già questa prima riga mi fa capire che sono sulla giusta strada. Il tutto nasce nell'assistere un parente, una cara parente che potrei definire una seconda mamma, in questi giorni in preda al male oscuro che segnerà forse la fine dei suoi giorni. Già, i giorni.... ma quali sono questi giorni... Avete mai riflettuto sui giorni e gli anni che inesorabilmente scorrono nel mezzo alle nostre vite?. Io mi ricordo, quando ero un ragazzo, già mi soffermavo a riflettere sullo scorrere del tempo, che non era impresso ancora nel volto dei miei genitori o dei nonni che ho avuto la fortuna di conoscere, ma sulla gente che passava davanti a me, e le loro vite che si manifestavano davanti agli occhi di un giovane ragazzo. L'ortolano, il macellaio, la signora del piano di sotto, e quello strano signore che passava sempre fischiettando sulla sua biciletta... Un tempo che all'epoca sembrava eterno, infinito, ovattato dall'energia e dalla spensieratezza di quei giorni. Il babbo, la mamma, i nonni, la cartella della scuola, l'autobus, il primo motorino e quella voglia di andare via d'estate, magari un fine settimana in tenda. Il tempo del primo amore, il primo giorno di lavoro e ti ritrovi già grande, alla soglia dei 50, con una famiglia che ti aspetta e un agilità perduta. Vai in palestra, ti alleni, continui la tua vita come se avessi sempre quegli anni ma l'immagine alle specchio non è più la tua. Gli occhi sono i soliti, ma le rughe e il capello bianco ti fanno capire che il tempo è passato anche per te, e ti sembra quasi impossibile visto che fino a qualche giorno fa ti credevi immortale. Eppure è così... I nonni non ci sono più e tuo padre ha un bastone per sorreggersi e camminare, e tua zia è su di un letto che si lamenta... La guardi e ti ritornano in mente gli anni passati insieme, le corse, i rimproveri, i pianti, le gioie...i dolori. Un ping pong temporale che ti riporta indietro di 30, 40 anni per poi ritrovarti ad assisterla in questi che, forse, saranno i suoi ultimi attimi di vita. Quella vita che ti sembrava eterna e che oggi è giunta alla fine... Ma non hai tempo di riflettere e ti domandi perchè quegli stessi occhi, che un tempo erano bambini, oggi hanno l'età di coloro che ti seguivano quando eri ragazzo, e pensi come saranno quando su quel letto ci sarai tu... Dove andrà tutta l'energia, il pensiero, la sapienza, accumulata nell'arco di una vita. Cosa ne sarà dei ricordi? Uno dei miei desideri è sempre stato di poter creare un interfaccia alla testa di mio nonno per potergli fare il download di tutti i ricordi, lui che ha vissuto tutto il 1900 ed ha assistito a i cambiamenti che ci hanno portato fino a qui. Forse non siamo ancora pronti per capire il significato del tempo legato alla vita. Oggi siamo prigionieri di una falsa liberta che ci porta a vivere le nostre vite senza riflettere troppo sullo scorrere del tempo. Forse se lo facessimo saremmo più saggi, meno bellicosi e più costruttivi, ma questo concetto ancora non ci appartiene. Adesso il ragazzo che una volta correva spensierato sul marciapiede deve salire, ma non per fare i compiti o perchè si è fatto tardi, ma perchè ora tocca a lui prendere per mano coloro che fino a poco tempo fa lo accompagnavano a scuola e che oggi devono essere accompagnati verso la fine o l'inizio di questo viaggio chiamato vita. 

Da Motegi con furore

Ancora una volta il motociclismo si corre guardando più alla politica che alla sostanza delle gare stesse, in quanto le ultime svolte sul futuro delle corse sia prototipi che derivate di serie è passato in mano ad un "gestore" unico che segnerà un cambiamento radicale entro il 2014. Mentre dal fronte SBK abbiamo assistito alla conclusione di un campionato apertissimo conclusosi con la vittoria di Biaggi per mezzo punto su Sykes, sul fronte MotoGp c'è ben poco da dire se non assistere a gare come quelle odierne dove la noia e la Spagna la fanno da padroni. Si perchè contrariamente alle dichiarazioni false di Ezpeleta (voglio un campionato aperto a tutti), il mondiale sta diventando un CEV (Campionato Spagnolo) allargato, dove l'unica incognita in grado di inserirsi per creare ancora interesse ruota attorno alla figura di Rossi, anche oggi incolore e ultimo delle MotoGp (quelle vere). Peccato perchè la gara odierna, per noi appassionati, ha visto un bellissimo Pedrosa vincere un duello con il suo diretto avversario Lorenzo a suon di giri veloci e tutti oltre il limite record della pista. Un po poco per lo spettacolo ma abbastanza per considerare che, se ci fossero stati altri piloti in grado di impensierire Lorenzo il mondiale sarebbe ancora aperto. Si sa che con il se ed il ma non si scrivono le storie (ne gli articoli) ma questo fa rendere ancora più amara la pillola di chi sostiene ancora a spada tratta il campionato prototipi denigrando le "derivate di serie". La novità di oggi è rappresentata dal terzo posto di Bautista non lontanissimo dai primi due il quale, insieme a Crutchlow (poi ritiratosi all'ultimo giro) ci hanno offerto qualche sorpasso interessante. Per tutto il resto, Stoner a parte, è stata la solita gara con un arrivo alla spicciolata. Niente di nuovo quindi sul fronte orientale se non che la partita MotoGp vs SBK è ben lungi da chiudersi qui. Come se non bastasse anche in Moto2 la Spagna ha monopolizzato il podio con una bella rimonta di Marquez che è partito ultimo (errata partenza) ed è arrivato primo davanti a Espargarò e Rabat. Questo è un pò il quadro triste delle corse che ha visto migrare il simpatico Corti dal Team Italtrans (Moto2) alla SBK con Pedercini, al licenziamento di Pasini a favore di Rolfo sulla CRT ART, a sottolineare che oggi si corre col portafoglio e non con la manopola destra. Grande colpa la attribuirei anche alla Federazione Motociclistica Italiana che ancora "campa" sulla figura di Rossi non incentivando, sopratutto a livello italiano, l'affacciarsi di qualche pilota buono in ambito internazionale. Poco contano i risultati di Fenati nella stagione e Tonucci oggi, il fatto è che non abbiamo e non siamo riusciti a portare un ricambio che potesse sostituire i nostri portacolori.
Bravo dunque a Pedrosa che è riuscito a riportare lo svantaggio sotto i 30 (28) punti sul "ragioniere" Lorenzo, il quale a tre gare dalla fine, può anche permettersi di arrivare terzo e vincere il mondiale per un sol punto. Questa è la MotoGp odierna, un accozzaglia di sponsor (sempre meno), hospitality faraoniche, piloti con un bel portafoglio, marketing quanto basta, ma pochi piloti in pista in grado di fare la differenza. Vedremo in Malesia cosa potrà succedere di nuovo, ma il futuro come sappiamo è un ipotesi.

domenica 7 ottobre 2012

3-58 punti. 6 volte Max Biaggi!!!!

Potevo iniziare il post con mille titoli, mille frasi, ma forse la più azzecata l'ha scritta GPOne. 358 i punti di Biaggi per vincere questo mondiale. 3 il suo numero di gara, 58 il numero di gara di Simoncelli, Aligi Deganello il medesimo capotecnico. Fantasia? Realtà? A noi piace pensarla così. Per il Sic la corsa era finita per una fatalità del destino, travolto dal suo più grande amico in una terra lontana. Oggi il Sic, un anno dopo la sua scomparsa ritorna a farsi "vivo" grazie ad un altro grande pilota italiano coadiuvato dal suo stesso capotecnico. Tutto il resto è il risultato raccolto sul campo dal "vecchio" Max, che a 41 anni sonati si è permesso il lusso di vincere un mondiale per mezzo punto di distacco su di un avversario che è cresciuto con l'andare del tempo e che oggi lo ha veramente messo a dura prova, quel Sykes che non ha regalato niente al più blasonato avversario, quest'anno meno preciso del solito. Ma si sa gli annali parleranno del sesto titolo del Corsaro, il quinto in sella all'Aprilia in un anno pazzo, flagellato sopratutto dal meteo e dagli errori. Il primo a commetterli più di tutti è stato un altro rivale che si è perso nelle ultime tre gare, quel Melandri capace di portare la BMW sul gradino più alto del podio, ma di scaraventarla a terra al primo accenno di pressione, vedi Portimao. Per diventare campioni occorre andare oltre il sorpasso al campionissimo, imparandone le gesta e le strategie, cosa mancata al giovane ravennate. Strano il mondo motociclistico. Nei box a tifare Biaggi c'era il futuro campione del mondo Lorenzo, la nemesi di un italiano che "combatte" nella MotoGp. Bravo Max, sono fiero di te, anche se a Magny Course hai fatto diversi errori e hai guidato un pò col "braccino". Ti avrei preferito imperioso, almeno in una delle due manches, invece hai subito la crescita di un grande avversario che ha brillato nonostante la tua ombra. La storia parla dei vincitori, ma a volte anche dei vinti e di Sykes ce ne ricorderemo a lungo. Adesso sulla SBK si avventeranno nuove nubi, più minacciose di quelle che hanno abbrutito questo mondiale, e non si sà se porteranno una semplice pioggerella o una tempesta tropicale. Il proprietario di entrambi i mondiali dovrà fare delle scelte che non penderanno sicuramente a favore di un mondiale più povero ma sicuramente più motociclistico combattuto e vinto sul filo del mezzo punto. Comunque nell'anno dei Maya, della fine del mondo ti sei aggiudicato il titolo per la sesta volta, con la tua marca storica che ti ha lanciato in questo meraviglioso mondo. Adesso attendiamo la conferenza di Motegi del boss Ezpeleta e una tua decisione sul futuro. Ti vedrei bene sulla verdona a cercare di lottare per il titolo 2013, ma questi sono solo i sogni di un appassionato motociclista.

lunedì 1 ottobre 2012

CVD Come Volevasi Dimostrare

E' totalmente inutile prendere un Gran Premio come esempio (Misano) per capire se il motociclismo, Rossi, e tutta la banda sia in ripresa. La MotoGp stà inesorabilmente implodendo su se stessa, e procede con un inerzia spaventosa verso un ancor più nebuloso futuro. In 8 ieri sono arrivati al traguardo (ibridi esclusi) diluiti in 44 secondi. L'unico duello al quale abbiamo assistito è stato quello tra Dovizioso, Cruthclow e Spies che lottavano per il terzo posto risoltosi poi con uno sprint vinto dallo svizzero...pardon italiano. La bellissima prestazione di Pedrosa è stata messa totalmente in ombra da una gara attendista di Lorenzo che si è accontentato del secondo posto, tanto e comunque non c'era nessuno ad insidiarlo. 38 punti prima 33 ora porterebbero a ragionare chiunque (Stoner escluso) per poter portare il secondo titolo in casa. E non si può neanche accusarlo più di tanto perchè ieri battere Pedrosa era quasi impossibile. Nessun outsider in grado di frapporsi fra i due come invece è per la SBK dove nessuno penserebbe di vincere con 33 punti di vantaggio. Biaggi ne ha 30 ma mancano due manches e gli avversari sono lo stesso molto agguerriti. Ezpeleta dice che vuole il ritorno dei marchi storici, ma chi si prende la briga di spendere anche al di fuori dello sviluppo di una moto da Gran premio quando oggi la Moto Gp non è solo corsa ma anche immagine, investimenti, Hospitality da 1000 e una notte, lontana dalle tende dove usciva Freddie Spencer con Erv Kanemoto. Ancora una volta rieccheggiano le parole di Stoner a Le Mans quando denunciava che oltre ai regolamenti in continua evoluzione che non danno stabilità, ne ai piloti ne alle case per lo sviluppo, Casey si lamentava anche del fatto che non c'è più quell'interscambio tra le categorie minori, relegate nei propri box o motorhome come dei lebbrosi in un lazzareto. Ditemi voi qual'è dovrebbero essere gli spunti per commentare una gara come quella di ieri. La caduta di Hayden? Il "lungo" di Rossi? Sono proprio quelli relegati fuori dal recinto che in questo momento stanno facendo lo spettacolo delle moto. La Moto2 e la Moto3 se non altro offrono spunti nettamente più interessanti per chi segue le gare se non per la molteplicità di avversari che si susseguono, anche se poi i dominatori sono sempre Cortese e Marquez. Di certo è che oggi la SBK è molto più mondiale che la MotoGp e gli appassionati questo lo sanno. Quando i "tifosi" torneranno negli stadi forse assisteremo a decisioni diverse da parte di Dorna che in questo momento sta campando su un pilota che anche ieri è arrivato ottavo. Dice bene Max Biaggi: "...quando a un pilota a secco da due anni gli viene proposta una moto ufficiale c'è qualcosa di strano...". A Motegi forse ci sarà il rientro di Stoner, almeno, salvo kamikaze dell'ultima ora, saremo certi di vederne 3 la davanti a battersi. Per tutto il resto c'è Magny Course, l'ultimo round della Superbike per vedere chi sarà il Campione del mondo 2012... 

lunedì 24 settembre 2012

Portoghesi

Nel gergo dialettale portoghese è colui che entra senza pagare. Nel round di Portimao, in terra portoghese, chi è entrato senza pagare è stato Marco Melandri che ha pensato bene di fare uno strike al primo giro di gara 1 con conseguenze per lui disastrose che lo hanno messo di fatto fuori dai giochi per la corsa al titolo. Non che in Superbike non ci siano colpi di scena ma 30 punti di vantaggio su 50 in palio iniziano ad essere troppi se l'avversario porta il nome di Max Biaggi. Velatamente ho sempre criticato i piloti "tori" che paragonano il Corsaro ad un drappo rosso, e da quando Max è arrivato in SBK diversi hanno cercato di misurarsi con lui, ma tra tutti degni di nota sono stati "solo" Haslam e Checa che hanno realmente sfidato il romano in singolar tenzoni. Quasi tutti gli altri, con alcune eccezioni, hanno più tentato di "abbatterlo" o a fare il sorpasso della vita piuttosto che imparare dalla sua condotta di gara, per citarne di recenti Badovini a Misano ad esempio. Melandri recita un ruolo a parte, sicuramente più anti-biaggi di altri per vari motivi di appartenenza e vicinanza con altri piloti, essendo "cresciuto" negli anni Biaggi vs Rossi, rivalità storica che ha portato a definirli i nuovi Bartali e Coppi. Sia al Nurburing che a Portimao Melandri ha fatto vedere un pò il suo vero limite di campione e forse di pilota non ancora maturo per poter annoverare in bacheca diversi mondiali. In gara 2 in Germania avrebbe dovuto seguire Sykes come ha fatto Biaggi in gara 1 per poi cuocerlo a dovere sul finale, evitando di sdraiarsi per una eccessiva foga e fiducia nei propri mezzi. A Portimao ha fatto addirittura peggio, sdraiandosi nel tentativo di superare l'odiato rivale. Mentre ad Aragon ci è riuscito e con un pò di fortuna ha portato il risultato a casa, relegando max in quarta posizione, ieri ha fatto più danni del previsto pregiudicando la sua bella corsa al titolo mondiale, che fino a li se lo era onestamente guadagnato.
A differenza di altri sport gli appassionati di motociclismo seguono le vicende delle corse indipendentemente dalla loro nazionalità ma più che altro in base a cosa trasmettono in gara oppure dalla moto che utilizzano. Purtroppo oggi il motociclismo è stato portato in strade ben diverse e chi dovrebbe rappresentarlo dai microfoni non sempre legge dal libro dell'obbiettività. Il round portoghese ci ha regalato nella supersport il ritorno alla vittoria di Kawasaki e di Sofoglu il turco volante che si è permesso di vincere il mondiale con una gara di anticipo. Per la SBK, critiche a parte, Biaggi ha allungato sulla compagnia complice la già citata caduta di Melandri in prima manche e la rottura della verdona nella seconda, facendo cucire già mezza sesta stella sulla tuta del pilota romano (scongiuri di rito a parte). A questo punto, visti i risultati mi dispiaccio per la mia marca preferita (leggi sopra sul significato passione), ma spero che il titolo vada al pilota più forte di questo 2012: Max Biaggi.
P.S. Ho visto le gare in streaming video sul telefono senza audio... Mi hanno poi riferito di una telecronaca non troppo esemplare... ma di questo ne abbiamo già abbondantemente parlato...

lunedì 17 settembre 2012

La prima cosa bella

Del fine settimana a Misano Adriatico l'unica cosa bella che ricorderemo sarà il secondo posto di Rossi sull'asciutto senza se e senza ma, conquistato in quel circuito dedicato all'amico Sic scomparso a neanche un anno di distanza e il terzo posta di Bautista sulla sua ex moto. Questo è veramente l'unico lieto motivo per spendere due parole sulla gara, perchè se il futuro della MotoGp è questo la Dorna può alzare bandiera bianca. Poco centrano le sterili polemiche del venerdi quando i piloti hanno disertato la pista o le varie notizie del mercato che sembra aver trovato il suo assestamento. Oggi come oggi il mondiale è corso solamente da tre piloti: Lorenzo, Pedrosa e Stoner (in ordine di classifica) senza nessun outsider pronto ad affacciarsi la davanti come succede per la SBK dove al Nurburing ha vinto un pilota privato su moto "privata". E senza i due terzi della pattuglia le gare si corrono 1 secondo e due più lente al giro come dimostra confrontando i tempi tra l'anno scorso e quest'anno. Annichilendo le lepri il gruppo si compatta facendo emergere, forse, i reali valori in campo. E ieri, appunto, Valentino è arrivato secondo con una moto definita "una merda" un anno fa da Cereghini, davanti a tutto il resto delle comparse che ancora devono capire bene qual'è il loro ruolo in questo squallido teatrino. Con Pedrosa e Stoner out mi sarei aspettato un Dovizioso o Crutchlow secondo, uno Spies terzo, ed invece dal cilindro è uscito fuori Rossi che ha assolto il suo compito nel migliore dei modi regolando il gruppo di fino senza sgomitare più di tanto. E così mentre un campionato è ancora incerto a due gare dalla fine (SBK) con la vetta che si ricompatta ad ogni round, nel motomondiale basta la defezione di un pilota per rendere le cose più facili al "furbo" di turno quel Jorge Lorenzo che passa dai 13 punti ai 38 punti di vantaggio a 5 gare dalla fine. Basterebbero 3 o 4 piloti certi ad ogni gara a combattere li davanti per rendere le cose più interessanti, ma chi glielo farà fare al pilota spagnolo di buttare al vento un mondiale già in tasca, arrivando anche sempre secondo? Il Lorenzo di questi tempi non è il Marquez della Moto2 che non si accontenta mai e fa sua una bella gara contro Espargarò e Iannone, oppure alla bagarre fino all'ultimo della Moto3 che vede un Sandro Cortese sempre più leader. Non possiamo sperare nei missili terra aria chiamati Bautista o Barberà che si inventano uscite come quella di ieri (..."loro chiudono le curve diversamente da noi"...). E così sarà l'anno prossimo, con l'incognita Rossi in Yamaha, a meno di ritrovare altri piloti al vertice. Potranno bastare i tempi di Iannone che in prova ha girato più forte di Valentino in gara? Riuscirà Dovizioso a fare la differenza? E Marquez sostituirà Stoner o farà come Rea? Io credo che non cambierà assolutamente nulla se non capire cosa realmente riuscirà a fare l'unica colonna mediatica della MotoGp, quel Valentino Rossi che ancora riesce a mettere qualche spettatore sui prati. Per riavere un sano motociclismo invece di strada da fare ce ne ancora tanta. Non resta che passare alla SBK dove ci attendono 4 round infuocati con Biaggi e Melandri separati da soli 9.5 punti e un pericoloso Sykes che senza troppi funambolismi si è avvicinato di un bel pò, e agli altri Davies, Laverty, Rea, Checa pronti a inserirsi nella lotta.

domenica 26 agosto 2012

Alla fiera dell'Est

Mondiali entrambi disputati in quelle che una volta erano le terre dell'est. Non che l'est geografico si sia spostato, però i vari cambiamenti socio politici sono arrivati ad esportare le moto anche in quel di della terra russa nel nuovo impianto denomitato Moscow Raceway. Nel contempo si correva anche il mondiale GP in uno dei più belli, se non il più bello, circuiti mondiali, BRNO. Telecomando in mano per lo zapping tra i due circuiti iniziando da Mosca dove in una pista umida parte gara 1. Ovviamente date le precarie condizioni della pista la gara inizia un pò con le molle per tutti ma non per Sykes che si invola subito in prima posizione per non lasciarla più fino alla fine. Alle sue spalle però succede di tutto ad iniziare dalla cadute di Checa, Rea, Giugliano, Haslam, Davies che vedono in Melandri, Laverty e Biaggi i sopravvissuti a questa falcidia. Solamente all'ultimo giro Laverty cede (?) la posizione al suo compagno di squadra e leader del mondiale scatenando nel paddok le ire dei perbenisti, tranne quella di Dosoli (Yamaha) che sportivamente ammette che i risultati si vedono sul campo. A BRNO parte la Moto3 anche li in condizione umida favorendo l'affacciarsi di volti nuovi e vecchi alla testa della corsa. Ci pensa però il buon Folger a fare il vuoto portando si dietro un ottimo Salom ed un sempre più solo in campionato Cortese che chiude il gradino più basso del podio. Moto2 asciutta e grande partenza dei leader in campionato che vede Luthi in ottima forma gestire un ingombrante Marquez alle prese con Iannone e Espargarò. Negli ultimi giri però lo spagnolo decide di scrollarsi di dosso la compagnia dello svizzero (senza riuscirci) duellando fine alla fine con Espargarò e Iannone intenti a giocarsi il terzo gradino del podio vinto poi a favore dello spagnolo.
Ore 13.30 (ora italiana) partenza della SBK "boicottata" da La7 per la concomitanza con la MotoGp ci induce a switchciare su Eurosport per vedere di nuovo un Sykes deciso partire a razzo ma seguito da Laverty, Melandri, Haslam e Biaggi, più convinto che in gara uno e tallonato da Giugliano. Poi quando ancora a BRNO erano sulla griglia di partenza, a Mosca Biaggi nel tentivo di superare Rea si tocca e finisce contro il posteriore della ruota di Haslam finendo a terra e salutando definitivamente la leadership del campionato. E così mentre la MotoGp parte con Lorenzo subito in testa, a Mosca Melandri passa in testa e non molla più la posizione lasciando a Sykes e Davies le briciole del podio. Ripassando di nuovo a BRNO si nota come il "traffico" del Moscow Raceway venga sostituito dal bellissimo deserto alberato della pista ceca con Lorenzo e Pedrosa a fare un altro mestiere, seguiti da un ritrovato Cruchtlow terzo e da un poco convinto Dovizioso quarto lasciando agli ultimi tre (in ordine) Bradl, Rossi e Bautista le ultime posizioni. Si perchè se qualcuno non se ne fosse accorto il campionato MotoGp a BRNO si componeva di soli 8 partenti causa defezioni illustri ad iniziare da Stoner, e questo la dice lunga sullo stato di salute del mondiale prototipi. Rimarchevoli i sorpassi tra Pedrosa e Lorenzo decisamente da antologia quello ai danni di Dany, più arrembante quello subìto da Jorge che poi è anche quello che gli è costato la vittoria. Un pò pochino però per gli "affamati" delle corse vere. 
La gara ha dimostrato infatti, se mai ce ne fosse bisogno, che il prossimo mondiale, a parte qualche rivelazione, si giocherà tra due piloti soltanto con il resto del gruppo ad alimentare una già scarna griglia di partenza.
Dovizioso e Crutclow hanno fatto bene a rimanere? A livello economico sicuramente si con l'italo-svizzero che si è assicurato una pensione di 2 milioni e mezzo l'anno per due anni. Peggio di Rossi e compagnia il buon Dovi non potrà fare in Ducati, ma se non altro, in questi periodi di crisi, si è assicurato un bel futuro. Per l'inglese, che aveva offerte anche dalla SBK vale il solito discorso vedendosi aumentare l'ingaggio dopo aver anche parlato con il grande burattinaio Ezpeleta che dopo aver veicolato e pagato il passaggio di Rossi in Yamaha ha pensato bene di tenersi anche l'inglese. Decisamente un bel futuro per il mondiale MotoGp il quale si trova costretto ad usare i piloti come pedine per poi dare in pasto al pubblico che per fortuna in Repubblica Ceca è accorso come sempre numeroso visti anche i prezzi modesti (molto più lungimiranti degli organizzatori del Mugello).
Mosca risponde invece, nonostante la nuvoletta di Fantozzi, che comunque le gare sono composte da più piloti al vertice e che quest'anno è decisamente l'anno di Melandri sempre più padrone di questo mondiale che lo vede per la prima volta in testa a 18.5 punti di vantaggio di Biaggi. In palio ancora 150 punti e adesso il ravennate dovrà gestire il suo vantaggio e dimostrare di essere un vero vincente. Vedremo.
Molto sterile la ricerca della polemica sul gioco di squadra di Aprilia che sembrerebbe aver dato ordini a Laverty in prima manche. La riprova di queste interviste e commenti ha scatenato sui social network reazioni poco consone per gli appassionati delle moto, utilizzando linguaggi da stadio che francamente lasciano il tempo che trovano. Che si stia avvicinando Mediaset? 

martedì 21 agosto 2012

Una lenta agonia


Difficile non dare un titolo meno funesto al post di oggi. Agonia si usa per indicare una condizione prossima alla fine qual è oggi il motociclismo moderno in particolare il Campionato del Mondo prototipi. Ad Indianapolis è andato in scena un bruttissimo atto sportivo che ha un po’ fatto toccare il fondo sia dal punto di vista umano che di risultati. Senza voler togliere nulla a Pedrosa e alla sua vittoria imperiosa su un certo Lorenzo (10 secondi rifilati) la gara è stata una noia mortale se non per un duelletto consumato tra un ottimo Dovizioso ed un guerriero mai domo Stoner che si è fatto issare sulla moto quasi col paranco. Se poi pensate che il settimo arrivato si è preso 57 secondi dal primo questo da un po’ la misura di quello che sono le corse oggi. Fa ancora più specie se poi il settimo è Valentino Rossi, non per il pilota o per l’uomo, ma perché è l’unica pedina in mano ad Ezpeleta che ancora è in grado (secondo lui) di muovere il mondiale. E’ indubbio che già i “tifosi” da stadio attendano un suo ritorno in Yamaha per vedere quanto vale ancora, ma per fare ciò sono stati sacrificati personaggi come Dovizioso, Cructhlow, forse Spies, per non parlare dell’indifferenza totale all’addio di Stoner. Fossi loro sarei già migrato nel mondiale SBK più degno per un pilota che essere preso per il naso da un burattinaio che vede solo in Rossi l’uomo del giorno. E tutto questo senza avere niente contro Rossi, anzi… La sua stella ha ancora più valore perché riesce a brillare di luce riflessa, ma questo, per noi appassionati conta poco. Il tutto condito da una trasferta che poco ha del motociclismo con una pista orribile che ha poi fatto parecchie vittime sul campo. Sei bandiere spagnole sventolate su nove posti disponibili la dice lunga sull’internazionalità di questo campionato in forte peggioramento quando l’anno prossimo Marquez prenderà il posto di Stoner. Dovizioso andrà in Ducati? A mio avviso scelta pessima, priva di senso se non per essere considerato “ufficiale” in una squadra dove hanno campato per tre anni buoni sulle spalle di un pilota vincente per poi ritrovarsi due anni a brancolare nel buio. Io lo spero per il Dovi, se lo merita anche se è “svizzero”. Una brutta picchiata la sta subendo anche la rete del Biscione, nata sotto aspetti ben diversi rispetto al bieco faziosismo dimostrato in questi ultimi tempi. Adesso ci attenderanno 8 gare alla fine del mondiale dove l’unica incognita sarà se Pedrosa riuscirà a agguantare un furbo Lorenzo, con il buon Casey a fare da giudice e il Dovi ha metterci qualche pezza dove può. Per tutti gli altri, attori poco protagonisti non resterà che trovare un po’ di notorietà in qualche guizzo sporadico.
Buffoni, buffoni e buffoni!

venerdì 10 agosto 2012

Il cielo sopra Ducati

Post dai toni duri, non nel mio stile, ma come recita Confucio bisogna sempre attendere che il cadavere del nemico passi galleggiando sul fiume. E se di cadaveri si parla, di certo non stiamo parlando dei protagonisti della vicenda ma bensì di tutto lo stuolo di tifosi, giornalai, lecchini, imbonitori ed ex piloti ufficiali che hanno detto e scritto fiumi di parole su questa vicenda. Si sono detti addio Rossi e la Ducati dopo due anni di gare e zero vittorie. Sembravano destinati ad una pagina epica del motociclismo, una pagina già scritta prima che iniziasse, una storia d'amore di shakesperiana memoria finita invece nel più totale oblio. Lui, Valentino, il taumaturgo delle due ruote, il Dottore, il Fenomeno, quello che ogni cosa che tocca diventa un razzo (Yamaha Superbike docet), quello che aggiusta tutto, quello che non da le spallate ma solo carezze, è naufragato al cospetto della moto più vincente dell'era 800, quella Ducati che "faceva" vincere un fermo come Stoner, come ebbero a dire nel 2007. Guareschi-Basettoni durante i test di Valencia  di Ottobre 2010 disse (testuali parole): "abbiamo acquisito più dati in due ore che in tre anni di sviluppo". Eccoli i tuoi dati caro Vittoriano! Avete acquisito più figuracce in due anni che in tutta la vostra carriera in MotoGp. E alla guida non c'erano, Melandri, Gibernau all'epoca dei fermi, ma c'era sua Maestà Valentino, quello con mezzo secondo al polso. E mi ricordo ancora quel triste flirt di Philipp Island 2010 quando sul gradino più alto c'era il tuo pilota mentre tu già facevi gli occhi dolci a Rossi. Due anni con Ducati ci hanno fatto vedere il fenomeno di Rossi: non un talento ma un grande personaggio capace di guadagnare 30 milioni d'euro l'anno per arrivare sesto. Questa è la grandezza di Valentino che va oltre tutto. A noi appassionati piace anche questo lato, ma non ci piace quel lato becero che lui rappresenta, quei cronisti da bar dello sport che ai sopracitati test di Valencia ci hanno fatto abbassare il volume dei televisori tanto spocchiosa e prosaica fosse quella telecronaca imperniata addirittura sui colori delle carene e tute, quando davanti il loro ex pilota già gli dava un secondo e mezzo. Il fallimento Ducati-Rossi è un pò il riscatto di tutti i mediocri che si sono avvicendati sulla sella della rossa e che oggi stanno lottando per vincere un mondiale (Melandri docet). E' la cartina tornasole che Rossi senza una moto giusta è solo un pilota come tanti, ne più ne meno. Ma la grandezza di Valentino sta anche in questo: in un mondiale brutto, a parte i primi tre, lui riesce a tenere banco, ritornando in casa Yamaha e alimentando curiosità anche per l'anno prossimo dove il tema dominante sarà la sfida con Lorenzo. Finiti i prossimi due anni in MotoGp perchè no, Superbike per altri due. Quindi, vincendo o no, i prossimi 4 anni saranno comunque vissuti da protagonista. A noi appassionati ci piacerà vederlo lottare la davanti, e se non lo farà lo valuteremo alla stregua di quelli che arrivano dietro, senza troppe scuse, senza troppe giustificazioni. Questi sono gli appassionati di motociclismo, non i tifosi da stadio che non conoscono Hailwood, Saarinen, Sheene, Shwantz, Raney, Fogarty, tanto per citarne alcuni.
Spero che Ducati prenda Redding l'unico simil Stoner sulla piazza, come spero che Audi strapaghi Stoner per tornare sulla rossa... Ma questo fa parte di un fanta campionato che viviamo soltanto noi appassionati delle derapate e della guida al limite.... 

lunedì 6 agosto 2012

Rain-Stone

Più che Silverstone il tracciato inglese dovrebbero chiamarlo Rainstone non solo per il meteo bizzoso della verde Inghilterra, ma anche per aver fatto piovere su una Superbike un pò troppo selvaggia da appartenere forse più al Far West che ai salotti londinesi. Week-end brutto non solo per la pioggia ma anche per delle interpretazioni regolamentari che hanno fatto saltare un pò gli schemi di questo campionato che tanto ancora ha da offrire. In primis la sospensione di gara 2. A tal proposito è bene ricordare il punto 1.26.1 del regolamento che testualmente recita:


Se (in una ipotetica gara di 30 giri) una bandiera rossa è sventolata quando il leader è nel suo 10° giro dopo aver completato il suo 9° giro e gli altri piloti non hanno ancora completato il 9° giro, allora il risultato della gara sarà sugli 8 giri completati e la seconda parte consisterà in 22 giri.  Se la bandiera rossa è mostrata quando il leader della corsa e tutti gli altri piloti nello stesso giro del leader sono nel 10° giro dopo aver completato tutti il 9° giro, allora il risultato della corsa sarà considerato sui 9 giri e la seconda parte consisterà di 21 giri.


Quindi sembrerebbe che le rimostranze Aprilia fossero mal riposte non avendo tutti i piloti completato il 9° giro. Aprilia protesta formalmente anche sull'attardarsi dei meccanici BMW sulla moto di Melandri oltre il tempo consentito in Gara 1, ed anche qui il regolamento parla  di una partenza dai box com'è stato per Sykes (fermatosi per regolazioni) in gara 2. Certo è vero che in due round Biaggi ha perso 38 punti sul diretto inseguitore, Melandri, e anche se ad oggi sono soltanto 10 i punti che li separano con ancora 200 punti in palio, sarebbe auspicabile da parte di Infront atteggiamenti più risoluti senza macchiare un bellissimo campionato. 
Detto questo entrambe le manches non mi hanno fatto impazzire, troppi i sorpassi garibaldini da parte di piloti che gettano il cuore oltre l'ostacolo in situazioni limite, mettendo in serio pericolo chi invece è sempre in vetta a lottare, escludendo un già visto a BRNO, Loris Baz che ha portato finalmente la Kawasaki sul gradino più alto del podio in un ultimo giro di gara uno dove è veramente successo di tutto anche la caduta dopo la bandiera a scacchi di Badovini e Rea. Bravo Baz! A "me mi piace" parecchio anche perchè ha dimostrato una certa maturità in gara, grintoso ma mai oltre il limite come altri piloti. Adesso non resta che attenderlo in una gara "vera" di quelle che si vincono di talento e classe. Sul podio anche Fabrizio (bentornato!) e Badovini, anteprima di un team che l'anno prossimo vedrà sicuramente più podi. Riscossa anche per Giuntolì in gara 2 con il suo nuovo team che lo ha visto navigare per 8 giri sempre in testa regalando al team Pata la prima vittoria e un pò di serenità. Per tutto il resto mondiale compresso in soli 10 punti con i protagonisti in ombra, molto guardinghi sul da farsi, considerando che ancora è tutto da giocarsi con la speranza che vinca il migliore sempre e comunque.

lunedì 30 luglio 2012

L'incantatore di serpenti

Scrivo questo post come se fosse l'ultima gara del motomondiale, senza voler passare per profeta, ma solamente facendo un analisi oggettiva delle cose. Solo un incantatore di serpenti poteva fermare il Black Mamba Lorenzo a Laguna Seca, come anche in tutte le restanti gare. Questo pilota porta il nome di Casey Stoner, personaggio controverso, a tanti antipatico, ma l'unico vero talento da poter arginare lo strapotere di Jorge. Nel circuito californiano si è svolta la decima tappa del campionato ma ha espresso valori che possono benissimo riassumere tutta una stagione. In primis la vittoria di Casey Stoner a 9 gare dal suo ritiro. Stoner ieri, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di che pasta è fatto sia in pista che fuori, con una gara prepotente ma furba lasciando stancare quello che oggi è il pilota più forte, per poi cucinarlo a dovere a 8 giri dalla fine. Dategli una moto, dategli una gomma (diversa dagli altri) che Casey piegherà anche i semimanubri per vincere le gare. E se arriva secondo preferisce cadere pur di provarci senza considerarlo un errore, come ha fatto in Germania, mentre arrivare ottavo (Mugello) quello si che è un errore!! Queste sono state le sue parole ai microfoni dei giornalai italiani, perchè questo è Casey Stoner. Contrariamente a Lorenzo, di gran lunga più furbo che si "accontenta" (il peggio che ha fatto è secondo!!!), che adesso è avanti di 32 punti, un miraggio per l'australiano che ne ha lasciati 20 solo per fame di vittoria. Il mondiale finirà così. Primo Lorenzo secondo Stoner sicuramente regalandoci qualche altra gara per gli amanti della guida. Ma tutto il resto? Tutto il resto è noia cantava Califano ad iniziare da Pedrosa, pilota sincero anche nelle sue dichiarazioni, ma mai la davanti a fare la differenza. La può fare in due, tre gare a stagione ma poi, come candidamente ammesso da lui stesso, "gli altri andavano più forte". Bravo Dani si è campioni anche a riconoscere i meriti altrui perchè l'anima dello sport è la sportività anche se si monta sul terzo gradino del podio. Sportivo, ma più deluso per il secondo posto, Lorenzo nonostante il suo vantaggio in classifica e questo la dice lunga sullo stato di forma e sulla voglia di vincere del maiorchino il quale accoglierebbe anche Rossi in squadra, tanto e comunque non sarebbe più la prima guida. Il quarto classificato ieri è arrivato a 18 secondi, un abisso nei confronti dei primi tre e che porta il nome, ancora una volta di Andrea Dovizioso il vero Ghostrider del circus. Terzo l'anno scorso, quarto quest'anno, primo degli italiani, il Dovi è completamente ignorato per logiche di marketing e questo dovrebbe fargli suonare la sveglia decidendo di mandare tutti a quel paese per passare in SBK con una divisa ufficiale e in un campionato più serio. Lo ho gia fatto Spies ieri caduto (sembra guasto tecnico) che saluta la sua presenza nella MotoGp con una sola vittoria ritornando nelle derivate di serie e lasciando la sella vuota della sua ambitissima moto.... ma a chi?!?!? Non credo a Valentino (lo scrivo oggi ma posso essere smentito) ammaliato da un offerta faraonica di Audi che spegnerà tutte le sue velleità di ritornare campione, anche perchè con 9 titoli mondiali in saccoccia e l'ipotesi di rimediarne anche da Lorenzo l'anno prossimo, chi glielo farà fare? Rimanendo li farà cassa con i suoi fan club, i suoi tifosi, che lo credono un semidio fino a diluirsi nelle sabbie del tempo come The Doctor, come il Fenomeno, il folletto di Tavullia, ma per noi appassionati semplicemente un pilota veloce, un ragazzo furbo, parecchio furbo ma alla fine, senza moto, un pilota normale... Tutto il resto è noia dicevo, ad iniziare dalle CRT più lente delle proprie madri (le SBK) a rinfoltire una griglia scarna senza più passione, con piloti pop up anche con selle importanti ma che alla fine rimangono nel cono d'ombra dei primi tre... l'anno prossimo due...
Prossima tappa ancora in America (Indianapolis) patria di Beautiful, e come nella soap vedremo la fine delle vicende tra la storia di amore tra Rossi-Ridge, Ducati-Brooke e Yamaha-Taylor... 

lunedì 23 luglio 2012

Passaggio di scettro

Max Biaggi non è più re di BRNO. Anche se le sue vittorie ammontano sempre ad 11 la sconfitta di ieri pesa molto sul palmares del campione romano. Pesa perchè non combattuta, giocata in difesa e sopratutto apre una profonda crisi con lo staff tecnico, non quello personale capitanato da Deganello ma con l'ing Dall'Igna. Infatti sia Sabato che Domenica Max trovava "strana" questa mancanza di prestazioni fino alla sibillina risposta sul chettering "...chiedetelo a Dall'Igna...". Senza farselo dire due volte Marco Melandri ha trovato nella sua squadra e nella BMW, unita alla voglia di vittoria, un'accoppiata vincente che lo ha portato due volte sul gradino più alto del podio, con grinta e determinazione che hanno cancellato quei sorpassi stizzosi visti ad Aragon. Melandri ha guidato bene sotto ogni condizione di pista e nella seconda manches anche contro un Sykes più determinato ed incisivo che mai. Misano lo aveva visto uscire sconfitto e bastonato dalla gara di Biaggi. Ieri sul suo volto c'era più che la vittoria, c'era la detronizzazione del Corsaro proprio nella sua pista più "amica", e non c'è cosa più bella per un romagnolo battere Max.... Belle anche le sue parole alla fine di gara 2 quando ha detto "...queste gare non sono da vecchietti come si possa pensare, ed io qui mi diverto!". Un chiaro messaggio (forse) anche agli indecisi ed ombre della MotoGp dove il massimo campionato sta affrontando una grossa crisi e dove l'alternativa (SBK) non sarebbe solo un ripiego ma un campionato vero fatto di piloti e qualche "spallata" senza troppi scandali... (chissà come faranno l'anno prossimo a Mediaset). Biaggi si era presentato a BRNO con quasi un round di vantaggio (+48) e ne esce sconfitto con neanche una manches di vantaggio (+21), quindi campionato riapertissimo e mai chiuso come confermato anche da Max ad Aragon.Gare che hanno confermato l'ottimo stato di forma della Kawasaki (lo scrivente ne è un tifoso) con il terzo posto di Baz che ha onorato perfettamente il posto lasciato dal povero Lascorz e i due secondi posti di Sykes subito dietro Melandri. Checa ne esce quasi vittorioso perchè comunque ha recuperato punti preziosi a fronte di una pista un pò ostica per la sua Ducati. Rea con il clamoroso errore all'ultimo giro di gara uno ha forse fatto un pò aprire gli occhi a Fiorani e alla Honda un pò troppo assente dalla lotta per il titolo considerando che Aoyama non è mai entrato in partita.Tutti gli altri salgono e scendono ad iniziare dai due disoccupati Badovini e Fabrizio già senza una moto per il prossimo anno con il romano sicuramente più ambito per curriculum e risultati.
Vedere Biaggi e Stoner in difficoltà con le proprie moto mi ha fatto tanto ricordare quell'anno quando hai box si era "persa" la ruota ad Irvine. E' vero che Stoner se ne va, ed è vero che Biaggi preme per il rinnovo del contratto, ma avere in casa due cavalli di razza come loro e non metterli in condizione di vincere mi sembra come la storia del marito che se lo taglia per non far trombare più la moglie fedigrafa...ma queste sono considerazioni puramente personali...
Ci vediamo a Laguna!

domenica 15 luglio 2012

Serpenti al Mugello

Sicuramente sull'Appennino che comprende il Passo del Giogo che sovrasta l'autodromo del Mugello esistono svariati tipi di serpenti tra i quali la comunissima vipera, però dentro la pista non se ne erano visti così tanti e sicuramente non il Cobra con gli occhiali detto Black Mamba. Questo tipo di serpente è stato impersonato perfettamente da Jorge Lorenzo il quale ha morso tutto e tutti lasciando il suo sigillo per il secondo anno consecutivo sulla pista toscana. Solo un piccolo guasto tecnico il sabato gli ha impedito il bottino pieno lasciando la pole position al suo rivale connazionale Pedrosa, ma per il resto il suo fine settimana è stato praticamente perfetto. Ma di serpenti se ne sono visti parecchi ad iniziare da Max Biaggi venuto ad omaggiare il suo grande amico Jorge e rilasciando un'intervista niente male ai microfoni di Mediaset, sottolineando di non avere nostalgia della MotoGp e di divertirsi di più "nell'altro campionato" insieme alla sua squadra. Di serpenti ce ne dovevano essere anche tra le colline dell'autodromo, ogni anno sempre di meno a a fronte di una politica scellerata dei prezzi che non fa di certo riavvicinare gli appassionati e da una politica sbagliata delle corse dove lo spettacolo è un terno al lotto. Un pò ci hanno pensato il Dovi (terzo) e Bradl (quarto) a inscenare una schermaglia interessante con l'affacciarsi di un ottimo Hayden che si è un pò troppo esaltato all'ultimo giro finendo lungo arrivando settimo dietro a Crutchlow (sesto) e Rossi (quinto) al suo miglior risultato in Ducati sull'asciutto. Ducati che è ripartita dalla prima fila con Barberà autore di una qualifica a vita persa, con una moto "vecchia" ma che ha dato un pò di fiducia alla rossa tribuna. Gara agli opposti invece in casa Honda, dove un attento Pedrosa è riuscito a portare a casa un ottimo secondo posto mentre tutto da dimenticare il week end per Stoner che è arrivato ottavo dopo un lungo al Correntaio. Adesso i punti sono -19 Pedrosa e -37 per l'australiano che dovrà inventarsi una nuova strategia se non vorrà perdere il treno con i primi due.
Anche in Moto2 abbiamo avuto in nostro serpente, non esotico ma nostrale, Joe Pompiere Iannone stratosferico vincitore di una gara intelligente e molto combattuta con i quattro pretendenti al titolo tutti davanti a giocarsi il gradino più alto. Come promesso però Iannone ha spento tutti gli entusiasmi regolando un ottimo Espargarò (claudicante per il botto di Sabato) e un Tom Luthi terzo comunque sempre più convincente. Non del tutto a posto ma pur sempre quarto Marc Marquez che a pochi giri dalla fine pesca il jolly alla Poggi Secco derapando con tutta la moto ginocchio e gomito compreso.
Serpentelli anche in Moto3 con una bella bagarre tra otto piloti dove alla fine l'ha spuntata Vinales su Fenati per 20 millesimi e71 millesimi su Cortese che guida sempre la classifica. Bravo anche Antonelli giunto alle spalle dei primi tre.
Domani test per tutti e sicuramente la partita più importante verrà giocata ancora fuori dalla pista, dove i mugugni salgono di gara in gara, in primis dovuti dal comportamento di Bridgestone e sopratutto dalle CRT vere e proprie chicane per i piloti dei prototipi. La cosa più seria l'ha fatta Petrucci il quale dopo essersi preso una (pseudo) gomitata da Stoner è andato subito a chiarirsi con l'australiano ammettendo una sua colpa prima dell'episodio che ha poi infastidito Casey. Peccato come sempre perchè di tutto questo i giornalisti non ne hanno fatto parola continuando a bollare Stoner come "cattivo" la cui unica colpa è di aver vinto con la Ducati ed altri no.... 

lunedì 9 luglio 2012

Fatto e reso

"Guadagnare 25 punti cosi non mi piace, avrei preferito battere Lorenzo". Con queste parole si era congedato Casey Stoner dopo la vittoria del Gp di Assen e dopo che il maiorchino era stato steso da Bautista. Per tenere fede alla sua filosofia di vincere ogni gara ("Io corro per vincere e i titoli arrivano con le vittorie. I conti si fanno alla fine") il buon Casey nel tentativo di passare Pedrosa all'ultima curva del Gp di Germania, è scivolato via gettando alle ortiche un ottimo secondo posto in gara e la leadership del campionato del mondo. Questo è il pilota che Dorna (leggasi Ezpeleta) non ha neanche tentato di far rimanere in un ambiente che sta implodendo su se stesso dove gare come quella di ieri sono molto rare. Detto questo, la gara di ieri ha avuto in Pedrosa l'uomo del giorno con il ritorno alla vittoria e la firma biennale (quasi) presso la casa che lo ha praticamente adottato. Peccato per la caduta dell'australiano ma dopo Assen, in una pista a lui favorevole, Dani si è un pò risvegliato ed ha indotto all'errore il suo scomodo compagno di squadra. Secondo Jorge Lorenzo che ringrazia Stoner ma che lascia la Germania con un distacco di 15 secondi sul duo Honda, un pò troppi anche per lui, forse un pò acciaccato dopo il botto e operazione post Assen. Terzo il buon Dovi che ha regolato l'esagitato compagno di squadra Cructhlow (poi uscito e rientrato) e un ormai perso Spies sicuramente con le valige già pronte. Il buon Dovizioso sta anche combattendo una sua battaglia personale con la richiesta di una moto ufficiale, ma si dimentica che gli interessi economici che ruotano intorno a lui vanno oltre i risultati e fino a che Valentino Rossi navigherà nel mondiale (anche se nelle retrovie) a lui toccheranno sempre le briciole. Interessante il duello per il quinto posto con un gruppo di piloti capitanati da Bradl (in ordine) Rossi, Bautista (in rimonta dall'ultima posizione) Crutchlow, Barberà e Hayden. Chiudono le CRT con la new entry Battaini al posto dell'infortunato Abram. 
Moto 2 che si conferma sempre più terreno di Marquez che vince e stacca tutti in classifica di ben 45 punti complice anche una caduta del suo avversario più diretto Iannone che sino a quel momento stava duellando con lui.
La Germania ci lascia anche la cartolina di Valentino Rossi alla corte di Rupert Stadler gran capo di Audi che ha espressamente detto di voler continuare con il folletto di Tavullia il quale ha tradotto il tutto in monete sonanti che tanto fanno bene all'uomo ma tanto male fanno al pilota definitivamente seduto sui propri allori. 

lunedì 2 luglio 2012

La differenza tra me e te (SBK vs MotoGp)

E' sempre più difficile commentare le gare di MotoGp se non si analizza l'aspetto "politico" che poi è quello che più tiene banco rispetto ai risultati della pista. Il tutto è stato innescato dall'annuncio del ritiro di Stoner che senza mezzi termini le manda a dire a Ezpeleta accusandolo di distruggere il meraviglioso mondo delle due ruote. e non lo fa da gregario, ma lo fa da campione uscente e vincitore dell'ultima gara ad Assen convivendo con i postumi della caduta del Venerdì. Il malumore si è poi diffuso anche a Pedrosa con la critica alle Bridgestone, a Spies che ha fortemente criticato l'abolizione della rookie rules per arrivare ai buchi nelle gomme di Valentino durante la gara. Dulcis in fundo il nuovo regolamento che aggiunge cianuro al già agonizzante campionato che limita a 4 il numero di moto per casa. Ma per caso Monti è anche il nuovo presidente della FMI o Dorna? Nella sponda Superbike invece sembra che la ripresa abbia preso la strada giusta con due bellissime gare ad Aragon, sempre molto combattute, con la reintroduzione a partire dal 2013 dei pneumatici da 17" pollici e gli adesivi simil faro che tanto inorgogliscono le nostre moto parcheggiate in garage. Peccato per la scarsa presenza di pubblico in terra spagnola, unico neo di un bellissimo fine settimana, ma Infront potrà sempre più contare sulla cronaca di una morte annunciata di MotoGp con la relativa fuga anche delle ultime case rimaste. Vedremo. 
La cronaca narra di una gara uno dominata da uno stratosferico Biaggi che ha regolato di fino un arrembante (e deluso) Melandri ed un terzo Checa incredulo del podio in quanto uno sprovveduto Badovini ha pensato bene di tamponare un incolpevole Sykes terzo sino a quel momento. Certi comportamenti andrebbero però segnalati, perchè è si vero che le gare non sono cosa da signorine, ma combattere curva dopo curva anche ai primi giri (Misano docet) non è da furbi ma da esagitati come ce lo ha perfettamente dimostrato Biaggi in gara due quando, visto gli arrembanti Laverty e Davies scannarsi contro Melandri ha pensato bene di non gettare al vento l'ottimo vantaggio in classifica mondiale. Personalmente vorrei anche criticare chi ha scelto di non utilizzare il tracciato della MotoGp dove non è presente quella fastidiosa frenata che porta da 330 Km/h a 40 che favorisce scelte un pò troppo garibaldine, comunque.... Gara due vinta da Melandri su Laverty e Davies dopo due ultimi giri veramente emozionanti e al cardiopalma.
Cronaca un pò diversa per la MotoGp con un ottimo preludio della Moto2 con un bel duello tra Iannone e Marquez questa volta ad appannaggio dello spagnolo che si è visto portare su un piatto d'argento la testa della classifica anche con le cadute di Espargarò e del povero Luthi centrato da Willairot. 
Noia mortale per la MotoGp che perde subito Lorenzo abbattuto dal missile terra aria Bautista che lo ha steso alla prima curva senza un regolare motivo, ma solo galvanizzato dalla prestazione di Silverstone. Un anno fa una manovra "simile" la fece anche SuperSic (bollato anche dallo scrivente) e subito si accesero le polemiche sfociate con la scorta di Barcellona. Cosa faranno adesso gli spagnoli? Più che Gp di Assen era da chiamare Gp di Stoner che ha pensato bene di stendersi e farsi male il sabato per poi correre la domenica, strapazzando il suo compagno di squadra Pedrosa e riportandosi in vetta al mondiale con tanto di rammarico per non aver potuto lottare con Lorenzo. Di rilievo il terzo posto di Dovizioso, la solita rimonta di Crutchlow (imparerò a scriverlo?) ed il ritiro di Rossi essere poi risultato 13 all'arrivo. Complimenti, una bella MotoGp!!! Da qui alla fine, oltre tra la battaglia tra Lorenzo e Stoner il tutto si sposta nel paddok sulla questione "cosa farà il fenomeno di Tavullia? Quiz", unico motivo di interesse (per i non appassionati) per continuare a seguire uno dei momenti più bui nella storia delle corse. 

lunedì 18 giugno 2012

Misano chiama, Silverstone risponde


Ho aspettato a scrivere questo post dopo l'orgasmo della domenica di Misano dove un grandissimo Max Biaggi è tornato realmente Corsaro. Un attesa anche cercata per capire e confrontare due mondiali che stanno vivendo delle fasi alterne con una netta ripresa per il campionato delle derivate di serie e con una picchiata per quello dei prototipi comprese Moto2 e Moto3.
Al Marco Simoncelli Circuit la Superbike cala i suoi assi con prestazioni di rilievo, non solo quelle di Biaggi, ma anche di Giugliano, Checa, Haslam, Rea, Sykes, ma sopratutto una varietà di marche che rispecchiano quanto si vede nei saloni di moto. Un campionato sempre comunque aperto, anche se Max ha dato una svolta importante aiutato anche dalla debacle BMW e quella di Checa, comunque sempre ricco di spunti in continua crescita aspettando di vedere cosa farà Mediaset e sopratutto chi utilizzerà per i vari commenti. Dall'altra parte della Manica la MotoGp risponde con gare appassionate in Moto3 con un bel duello a 10 che ha avuto protagonista un ottimo Vinales ed un attento Fenati nono, una Moto2 con la vittoria di Espargarò su Redding e Marquez dopo una bella battaglia che ha visto anche il nostro Iannone, ed una MotoGp con un redivivo Spies (nei primi giri) un sempre più incavolato Stoner con una moto che non ne vuole sapere ed un imperioso Lorenzo che porta a tre i suoi successi consecutivi e a 25 punti il suo vantaggio sull'australiano. Tutto sommato una discreta MotoGp che ha visto anche un bel duello tra Jorge e Casey e una furibonda rimonta di Crutchlow partito dalle ultime file e arrivando sesto girando nei tempi di Lorenzo. La riconferma per altri due anni di Lorenzo in Yamaha apre un po' anticipatamente il mercato con Honda un difficoltà alla ricerca di un top rider da sostituire a Stoner e con una voce messa ad oc che vorrebbe Pedrosa su una Yamaha. A questo punto l'unica incognita che rimane è cosa fara Valentino Rossi nonostante il suo nono posto c'è ancora chi crede (a ragione) che possa smuovere un po' di interessi verso la MotoGp. Un po' pochino per un campionato così ricco e comunque personalmente credo che Rossi rimanga dov'è, mal che vada è sempre colpa della moto, anche perchè è mia personale convinzione che adesso stia capitalizzando più quello che ha fatto in carriera che ritornare a lottare per i vertici. Ancora una volta mi trovo sempre più in accordo con la scelta di Stoner nel voler lasciare questo mondo che ha perso tutto il suo fascino un po' da grande circo per sostituirlo con quello lezioso stile F1. Ci sarebbe sempre la Superbike ma credo ancora che la sua mossa sia più politica, magari per defenestrare Ezpeleta per creare magari un nuovo organismo... Ma questa è solo fanta MotoGp.
Ah, dimenticavo, nella realtà invece abbiamo Beltramo che suggerisce a Rossi che forse il motore della Ducati è troppo largo per quel telaio, suggerimento avuto quando vedendosi allo specchio ha visto che la sua pancia era troppo grossa rispetto allo scheletro...

sabato 9 giugno 2012

Prigioniero del tempo

Mi è capitato più volte di parlare del tempo su questo blog. Una delle poche costanti eterne che non si possono modificare ma solo percorrere. Ogni secondo che passa è un evolversi di momenti e situazioni che possono sembrare uguali ma per certi versi già passate. E da qui che nella nostra mente si forma lo "zaino" del tempo, quel luogo dove stivare i ricordi per poterli sempre avere presenti anche se sono già passati. Con l'andare del mio tempo mi sono accorto di essere prigioniero dentro a questo zaino, non riuscendomi ad adattare al mio presente trascurando forse quello che sarebbe più importante da analizzare: il futuro. Eppure l'oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente. Ma il mio presente è sporcato da una realtà che sempre più non mi appartiene. Una realtà dove ha totalmente sconvolto quelli che dovrebbero essere dei principi fondamentali dei valori che dovrebbero andare a braccetto con tutto ciò che è stato creato in questi ultimi 150 anni di storia. Penso a come tutto ciò si sia evoluto rapidamente da permetterci di vivere più a lungo, di spostarsi più velocemente, di comunicare in un secondo. Eppure più che vado avanti e più che rimpiango quello che eravamo 20, 30 anni fa, con molta meno tecnologia ma con molta più umanità. Oggi mi riesce difficile guardare un telegiornale, leggere un quotidiano, ascoltare degli approfondimenti, preferendo sempre più spesso vecchi telefilm, vecchi documentari, o standomene semplicemente in silenzio ascoltando il rumore dei miei pensieri. Spesso mi domando cosa avessero provato i nostri genitori negli anni 50 o 60 quando si permettevano il lusso di andare qualche volta al mare o in rarissimi casi in montagna. Tempo fa un ragazzo di 20 anni mi chiese come fossero stati gli anni 80 lui, nato di questi tempi, già insofferente con il suo presente. Se non ci fossero i miei figli sarei un totale disadattato in questa realtà. E pensare che ai miei 46 anni sonati sono più tecnologico io di tanti ragazzi che hanno in testa solo PlayStation, sigarette e qualche bestemmia fissa a rimarcare la totale mancanza di dialogo o ricerca di loro stessi. Quando giro per le strade della mia città, Firenze, ricordo che per le vie del centro c'era vita, i negozi erano aperti e colorati e la sera potevi mangiare il gelato per strada. Oggi tutto questo non c'è più e al posto del colore dei negozi c'è il grigiore di un phone center o di un supermercato etnico o di un negozio "tutto a 0,99". Mi sarebbe piaciuto insegnare a mio figlio l'arte del ferro battuto o dell'intarsio ma non so più neanche dove andare... Sono prigioniero di un tempo che sempre più non mi appartiene ma paradossalmente è il tempo in cui vivo e ancora non ho trovato una De Lorean... Adesso il mio tempo sarà quello dei miei figli cercando di instradarli verso giuste direzioni affinchè possano vivere il loro tempo appieno, apprezzandone i momenti del presente e non rimpiangendo mai il passato, cosa che non riesce a me....

lunedì 4 giugno 2012

Atto di forza

Senza dubbio il weekend catalano ci restituisce un mondiale diverso rispetto a quanto visto fin ora. Belle tutte le classi ad iniziare con la Moto3 con una bagarre di 8 piloti alla conquista del secondo e terzo gradino del podio dopo che Vinales ha salutato tutti a metà gara. Tra questi anche il nostro Fenati, partito malissimo e autore di una bella rimonta ma senza il guizzo finale per andare oltre il 9 posto. 
Più bella invece la Moto2 con uno stratosferico Iannone che l'ha fatta da padrone rintuzzando gli attacchi dell'idolo locale Marquez a suon di staccate, arginando anche il ritorno di Luthi sul finale, portando a casa un bellissimo primo posto che gli vale il terzo posto in classifica generale e un ritrovato smalto un pò sbiadito nelle ultime gare. Sotto investigazione l'incidente tra Espargarò e Marquez quest'ultimo reo di aver chiuso il connazionale dopo aver perso il controllo della moto. Sanzione data e ritirata che conferma la terza piazza di Marc. Sinceramente avrei preferito una sanzione più esemplare in quanto il giovane talento non è la prima volta che agisce al limite, vedi anche con Luthi in Qatar. Evidentemente qualcuno gli sta spianando la strada verso la sella della Honda Repsol.
Honda che invece non riesce a vincere in MotoGp bastonata duramente da l'Ispanico Lorenzo, con una Yamaha perfetta come la sua guida, poco spettacolare ma sicuramente elegante ed efficace. Ieri Jorge a cotto a puntino il suo rivale e connazionale della Honda, quel Pedrosa che non ha mai dato la gioia mondiale al team che lo ha cresciuto e che adesso si troverà a fare i conti sulle future decisioni del pilota della Yamaha. La gara di ieri ci ha restituito anche un bravo Dovizioso terzo alla fine con una gara oculata e di attesa, "accontentandosi" del risultato e facendo salire le sue quotazioni di mercato. Casey Stoner è sceso per la prima volta giù dal podio, dopo una lunga striscia di risultati positivi e uscendo dalla Spagna con un distacco di 20 punti su Lorenzo. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Stoner e aspetto il round di Silverstone per capire se ha realmente chiuso oppure si è trattato solo di un problema con la moto. Da rivedere anche Spies autore di un bell'inizio gara, concluso nella terra e poi in rimonta fino al 10 posto. Bene anche Rossi settimo a 17 secondi dalla vetta... Chissà... Brutte forse più del solito le CRT che si posizionano come sempre dal 13 posto in poi facendo gara a se. 
Il buon Ezpeleta dovrà inventarsi qualcosa per il prossimo anno perchè le corse con 12 piloti è difficile sostenerle visti anche i costi di gestione del paddok. Tolto Stoner dalle classifiche il prossimo anno dovranno zavorrare abbondantemente Lorenzo per non farlo scappare viste anche le prestazioni della Yamaha e non mi sembra che all'orizzonte ci siano segnali positivi da presupporre un campionato diverso...
Come sempre ai posteri l'ardua sentenza