lunedì 21 marzo 2016

Zitti tutti!!!, MotoGp Qatar 2016

E' iniziato il mondiale prototipi ripartendo da dove eravamo rimasti, ovvero Jorge Lorenzo n°1. Colazioni, brioche, biscotti, complotti, riunioni carbonare non sono servite a placare la sete di vittoria del campione del mondo che nella notte qatariana (si dice così?) ha messo il suo sigillo con una prestazione maiuscola, esaltata da grandi avversari, che hanno i nomi di Dovizioso, Marquez e Rossi. In realtà gli unici due avversari del corpo a corpo sono stati i due ducatisti che avevano a disposizione un missile terra aria, ma anche un bel mezzo tra le curve sabbiose di Losail. Lorenzo però è semplicemente stato il più forte sigillando il giro veloce a due giri dal termine. Della partita poteva essere anche Iannone ma non sempre la velocità va al pari passo con la gestione e visione della gara, un pò come la sindrome di Giugliano, cosa che invece non affligge un sempre attento Dovizioso, forse meno "maniaco" ma molto più concreto. Anche Marquez ieri ha giocato una gara di studio, segno che i colpi del 2015 sono serviti a farlo ragionare, "accontentandosi" di un buon terzo posto gestendo un ottimo Rossi che più di così non poteva fare. Anche Valentino ha iniziato da dove era rimasto, cercando di piegare Lorenzo psicologicamente prima della gara, ma dopo Sepang il pilota di Tavullia non fa più così paura. Rossi resta comunque un pilota longevo, costante e anche veloce se pensiamo anche alla concorrenza. Pedrosa quinto infatti non ha mai impensierito i leader della gara portandosi dietro un Vinales in fase di studio e di apprendimento per stare ai vertici di una gara. Tutto il resto purtroppo e sempre noia e nonostante i nuovi regolamenti, gomme e software i più bravi fanno ancora la differenza. Durante il podio si sono sentiti degli ululati ma non mi sembra che il deserto sia zona di lupi. Forse erano più degli asini che sicuramente si ripresenteranno anche altrove. 
In Moto2 ennesimo pasticcio della direzione gara che non ha saputo vedere le partenze anticipate di tutti i piloti sanzionandone dapprima 4 e poi 2 a gara conclusa. Peccato perchè la gara ci ha offerto spunti interessanti ad iniziare dal nostro Morbidelli (poi sanzionato) che si è dato battaglia con un sempre veloce Luthi vincitore poi della gara. Bene anche Corsi (terzo) uccellato proprio sul finale da Salom dopo aver battagliato per tutta la gara con Cortese (poi sanzionato). Gara sempre comunque interessante grazie ai piloti e non certo grazie al reparto tecnico visto che praticamente è diventato un trofeo Honda-Kalex.
In Moto3 la battaglia è sempre una realtà ed anche ieri nessuno si è tirato indietro. Ha vinto Antonelli al fotofinish (grazie al suo nasone) su un ottimo Binder e su di un più maturo Bagnaia. Fuori dal podio ma in volata Fenati, Bulega all'esordio e Bastianini autori comunque di una bella gara. Quello che è successo poi lo scriverò in un post successivo, anche perchè merita qualche riflessione in più.
Il prossimo round sarà in Argentina dove avremo ulteriori conferme e forse qualche novità.

lunedì 14 marzo 2016

Ai confini del mondo un solo..Rea!

Se mai non fosse stato chiaro Johnny Rea non vuole fare prigionieri. In Thailandia ha ampiamente dimostrato, come lo aveva già fatto in Australia, che se uno deve batterlo deve giocarsi tutte le carte e sfruttare tutta la pista. In Gara1 Sykes aveva provato a stargli davanti ma alla fine Rea lo ha passato e lasciato li. Evidentemente la notte porta consiglio e il buon Tom ha pensato bene di cambiare strategia per Gara2 chiudendo ogni porta al suo compagno di squadra. Abituati alle "signorine" della MotoGp sicuramente questa condotta avrebbe dato fastidio a qualcuno, cosa che invece non ha scalfito il campione del mondo che ha dichiarato: "La vittoria di Sykes non fa altro che darmi ancora più carica. Lavorerò duramente prima di Aragon e cercherò di vincere”. Analizzandola da fuori in effetti i cambi di direzione di Sykes sono stati un pò al limite ma se vanno bene a Rea... Nel parco chiuso di Gara2, Johnny ha aspettato con sguardo cattivo il suo compagno di squadra, quasi volesse "picchiarlo"... In realtà gli ha dato la mano come si usa tra gentiluomini e sportivi...e chi ha orecchie d'intendere...intenda...
Bene le Honda con il suo giovane talento Van derMark terzo e quarto, con Hayden ritirato in gara1 e quinto in gara2 segno di una crescita della vetusta CBR. Ancora una volta la Ducati si è dovuta affidare a Davies (quarto e terzo) l'unico in grado di avere una strategia di gara che possa portarlo a finire una gara dato che il nostro Giugliano, unico italiano in grado di stare la davanti, ha pensato bene di gettare alle ortiche Gara1 e di rimanere nell'ombra in Gara2. E' sicuramente bello essere considerato un talento, meno bello è essere considerato poco costante perchè i mondiali si vincono anche accontentandosi, Guintoli docet. Le Yamaha ancora soffrono un pò di inesperienza ma il buon Guinters sa quando dare gas e quando accontentarsi del risultato. Mi piacerebbe parlare di Aprilia ma faccio fatica a giustificare una squadra che lascia un mondiale da vincente per essere ultima nella MotoGp. Bene Salvadori nel suo apprendistato, meno bene l'altro pilota (sammarinese e non italiano) che nonostante la sua lunga esperienza, arranchi sempre nelle retrovie. In buona luce anche il Team Althea con entrambi i piloti. 
Sicuramente il mondiale SBK non avrà ne il fascino, ne i nomi della MotoGp ma gli ultimi giri di Gara2 andrebbero fatti vedere anche ai "tifosi" di motociclismo giusto per fargli capire la bellezza di una gara in moto senza guardare bandiere e piloti. Prossimo round Aragon, pista molto tecnica e selettiva, terreno di caccia in passato per Davies. Vedremo... 

lunedì 7 marzo 2016

Anima in affitto

Oramai ne hanno parlato talmente tanto che non potevo esimermi dal non facile commento sulla questione "utero in affitto" sollevata alle cronache da Vendola & Co, Vorrei fare una premessa parafrasando Quasimodo: "Ognuno sta solo sul cuor della terra..." aggiungendo "ognuno sta solo davanti alla sua coscienza". Detto questo per sottolineare che, anche se la scienza ci apre nuovi confini, a mio avviso esiste sempre un limite dove bisogna necessariamente fermarsi e riflettere. Donare il sangue è un atto generoso, donare il midollo salva tante vite, effettuare studi sulle cellule staminali porta a nuovi orizzonti in campo medico. Donare un organo (di solito un rene) al fratello o al figlio salva qualche vita. Donare gli organi post mortem (ahimè per il donatore) è un passo della scienza che ha portato a migliorare la vita di tanti esseri umani. Affittare un utero però significa andare un pò oltre a mio modesto avviso. Prendiamo una coppia (rigorosamente etero) dove la donna ha difficoltà a generare un ovulo. Logica vuole, se ve ne sono i presupposti, di poter ricevere un ovulo sano e gestirlo (gestarlo) nel proprio utero con un normalissima gestazione di 9 mesi per poi dare alla luce un figlio "fatto" all'interno della donna, anche se il patrimonio genetico non è della madre. Ogni altro caso che superi tale condizione io la considero un'aberrazione genetica. E' perfettamente inutile urlare ai quattro venti che l'utero in affitto è un atto d'amore, perchè non lo è. Non a caso alla "gestante" viene riconosciuto un lauto quid economico, come lo è stato per il caso di Vendola dove sono stati spesi 140 mila euro (circa) per tutta l'operazione. Quale atto d'amore è mettere al mondo un ibrido? Per soldi poi. Quale sarebbe la differenza di una regolare adozione? Ci sono bambini già nati, bisognosi di una famiglia perchè crearli ex novo con una procedura di dubbia moralità? Come vedete non ho neanche preso in considerazione l'omosessualità perchè non mi riguarda e se mai mi riguardasse non prenderei mai un figlio in adozione. Ma questo è un mio pensiero. Volendo concludere, sempre parafrasando Quasimodo: "...trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera."