lunedì 7 marzo 2016

Anima in affitto

Oramai ne hanno parlato talmente tanto che non potevo esimermi dal non facile commento sulla questione "utero in affitto" sollevata alle cronache da Vendola & Co, Vorrei fare una premessa parafrasando Quasimodo: "Ognuno sta solo sul cuor della terra..." aggiungendo "ognuno sta solo davanti alla sua coscienza". Detto questo per sottolineare che, anche se la scienza ci apre nuovi confini, a mio avviso esiste sempre un limite dove bisogna necessariamente fermarsi e riflettere. Donare il sangue è un atto generoso, donare il midollo salva tante vite, effettuare studi sulle cellule staminali porta a nuovi orizzonti in campo medico. Donare un organo (di solito un rene) al fratello o al figlio salva qualche vita. Donare gli organi post mortem (ahimè per il donatore) è un passo della scienza che ha portato a migliorare la vita di tanti esseri umani. Affittare un utero però significa andare un pò oltre a mio modesto avviso. Prendiamo una coppia (rigorosamente etero) dove la donna ha difficoltà a generare un ovulo. Logica vuole, se ve ne sono i presupposti, di poter ricevere un ovulo sano e gestirlo (gestarlo) nel proprio utero con un normalissima gestazione di 9 mesi per poi dare alla luce un figlio "fatto" all'interno della donna, anche se il patrimonio genetico non è della madre. Ogni altro caso che superi tale condizione io la considero un'aberrazione genetica. E' perfettamente inutile urlare ai quattro venti che l'utero in affitto è un atto d'amore, perchè non lo è. Non a caso alla "gestante" viene riconosciuto un lauto quid economico, come lo è stato per il caso di Vendola dove sono stati spesi 140 mila euro (circa) per tutta l'operazione. Quale atto d'amore è mettere al mondo un ibrido? Per soldi poi. Quale sarebbe la differenza di una regolare adozione? Ci sono bambini già nati, bisognosi di una famiglia perchè crearli ex novo con una procedura di dubbia moralità? Come vedete non ho neanche preso in considerazione l'omosessualità perchè non mi riguarda e se mai mi riguardasse non prenderei mai un figlio in adozione. Ma questo è un mio pensiero. Volendo concludere, sempre parafrasando Quasimodo: "...trafitto da un raggio di sole. Ed è subito sera." 

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