lunedì 15 aprile 2019

La legge del più forte, Assen 2019 #NLDWorldSBK

1.34.5 il best lap di Bautista in gara 2 solo 3 decimi più piano di quello di Vinales in MotoGp nel 2018. Ne vogliamo parlare? Doveva essere la gara di riscatto del Cannibale Rea invece è diventata una Caporetto per l'alfiere Kawasaki. Se nella prima manche poteva invocare una partenza da lontano, nella seconda ha fatto tutto nella maniera migliore possibile ma quando il 19 della rossa lo ha passato lo ha letteralmente frantumato, cuocendolo a fuoco lento, tanto è che perfino Van DerMark gli ha soffiato il secondo gradino del podio. Una prova di forza dello spagnolo così netta tanto da mettere alle corde un pilota come Rea e conosciamo tutti il talento del nord irlandese. Bautista danza con la sua Ducati, scivola nelle curve, frena, mai una sbavatura. 250 giri in meno non sono bastati perchè i veri giri da togliere sono quelli al polso visto che senza di lui sarebbe ancora Rea il dominatore. Ducati ha fatto una super moto che potrebbe davvero essere messa in MotoGp arrivando nei primi 10 costantemente. Ma allora perchè Bautista non è rimasto nel team ufficiale accanto a Dovizioso? Il resto del gruppo sempre altalenante ad iniziare da Davies che, al netto delle sue prestazioni, conferma che è Bautista a fare la differenza. Bene le Yamaha con un ritrovato Van DerMark ma solo in terra olandese. Grigie ancora le BMW con un Reitemberger più attivo ma sempre calante nel finale. Tra la moltitudine di delusioni, Melandri in primis, spiccano invece il Team Puccetti e il Team Pedercini entrambi al parco chiuso come migliori privati con Torres e Ratzatioglu.
Il prossimo round sarà in quel di di Imola, pista sconosciuta per il capo classifica, ma non per il suo inseguitore che ci ha vinto diverse volte. Riuscirà la Kawasaki a mettere in mano a Rea una moto vincente, oppure nessuno può farcela contro il binomio Ducati-Bautista? 

La prima di Alex Rins, #AmericasGP 2019

Houston abbiamo un problema! In realtà sembra più Honda abbiamo un problema. Nel giorno del meritato trionfo di Rins e della Suzuki stona un pò vedere le tre Honda ufficiali "rimanere" a terra, e la Ducati arrivare a podio con il team satellite. Alla fine meglio così ne giova sicuramente il campionato, però la gara di ieri è vissuta su parecchie singolarità tranne che il duello tra il giovane spagnolo e l'inossidabile vecchio Rossi. Nella delusione Honda permettetemi l'azzardo ci infilo anche una Ducati da decifrare, vista la ghiotta occasione di poter allungare in campionato. Il primo posto in classifica lo ritengo più un risultato di costanza che di un forte binomio uomo macchina. Mentre per Rossi alla fine il suo compito da quarantenne è rimanere sempre li, sfruttando ogni singola falla della concorrenza, D&D (Ducati e Dovizioso) ieri dovevano fare di più. L'attenuante è un circuito che non su può vedere con i piloti impegnati nei sobbalzi degni di una strada di Firenze. Austin diciamo che non ha fornito una rampa di lancio per Marquez e tutto viene rimandato allo sbarco in Europa a Jerez dove i valori reali prenderanno forma. Una considerazione sul tempo gara di Rins e Rossi: entrambi hanno concluso 7 secondi in meno rispetto allo scorso anno il che ci fa notare che comunque i due piloti non hanno lesinato di dare gas nonostante le condizioni della pista.
Brevi considerazioni di inizio campionato. Honda sinceramente da decifrare alla luce delle "disgrazie" dei loro tre piloti. Yamaha regolare con un sempre ottimo Rossi e un pasticcione Vinales che ancora non è riuscito a mettere in ombra il suo anziano collega. Suzuki una bella sorpresa insieme a Rins un ragazzo che a me è sempre piaciuto. Miller-Pramac una bella realtà, di contraltare al Team Ducati che spero vivamente di ritrovare a battagliare nelle posizioni di testa (e comunque insisto sul grave errore di aver "allontanato" Lorenzo). Bene anche Petronas con Morbidelli e Quartararo. Il resto al momento non pervenuti.
Prossimo round Jerez terra di scontri leggendari... Vedremo.

domenica 7 aprile 2019

Bautisterminator Aragon SBK 2019 #AragonSBK

Da dove vogliamo partire? Rispetto all'anno scorso entrambe le manches vinte da Bautista hanno avuto più o meno la stessa durata, secondi più secondi meno quindi che significa? Che la differenza la fa il solo Bautista capace di guidare la Ducati che ha sfornato una (quasi) MotoGp stradale. La colpa? Di nessuno o di tutti dipende. Se prendiamo il regolamento del BSB troviamo che il massimo dei giri che si può ottenere con una moto è pari a 16.000 compreso il bonus di 750 giri. Quindi se una marca ha un regime di serie di 15.250 giri può arrivare ai 16.000. La V4 nasce già con tale regime pertanto non usufruisce del bonus. Certo è che nessuno poteva pensare ad una simbiosi cosi perfetta pilota moto tanto da permettersi vantaggi abissali. Nove gare e nove vittorie con una facilità imbarazzante anche al cospetto di Johnny Rea il quale quest'anno sembra soffrire più del solito anche se ha fatto sempre secondo. La conclusione è che le corse sono anche queste quando dal cilindro viene pescato un jolly di tale portata. A questo punto le limitazioni alle altre moto diventano superflue oppure qualcosa nel regolamento va rivisto. Io credo che Bautista + V4 siano in grado di vincere tutto comunque, riesumando la vecchia diatriba fra chi sono i piloti più forti tra Superbike e MotoGp? Qualcosa di simile potrebbe accadere proprio nel BSB dove Redding disponde di una V4 anche lui anche se li, alcuni circuiti sono meno "performanti" rispetto a quelli mondiali. Solo le prossime gare tipo Imola ci potranno dare una misura completa della supremazia uomo-macchina fin'ora mai messa in discussione.
La prova del 9 la possiamo verificare con Davies e Laverty, felici possessori di V4 anche loro, arrivati (sembra) a capirci qualcosa proprio nel round di Aragon anche se, facendo un confronto sulla guida, sembra che il lavoro da fare sia ancora tanto.

lunedì 1 aprile 2019

Tango solitario #ArgentinaGP 2019

Avevo chiuso il post sul GP del Qatar dicendo: "vediamo le prossime gare in condizioni normali". Se l'Argentina ci ha fornito questi parametri il mondiale mi sembra già segnato. Ieri Marquez non ha vinto, ha stravinto dopo 3 curve arrivando al traguardo con un vantaggio di 12 secondi (ma potevano anche essere di più) permettendo agli avversari di vedere solo la sua ombra. Nessuna sbavatura, nessun duello. Ma è la seconda gara direte voi. Purtroppo spesso il buondì si vede dal mattino e la preparazione alla gara di Marc è stata impeccabile. Gli inseguitori ieri si sono plafonati a 8/9 decimi di gap al giro comprese le Ducati in lotta con Yamaha ufficiali e clienti più l'Honda di Crutchlow prima del ride through. Che significa? Che Yamaha ha fatto uno step in più? Ducati uno in meno? Tra questi emerge un buon Miller e la Suzuki con Rins autore di una bella gara che si è anche permesso il lusso di rimontare arrivando a quel pacchetto di piloti che si sono giocati le posizioni sul podio. Della partita è stato anche Morbidelli fino al disastroso finale dove ha tirato giù l'incolpevole Vinales. Un ottimo secondo Rossi (che ci ha messo una bella pezza) ha dunque relegato Dovizioso alla terza piazza che a mio avviso lascia un pò l'amaro in bocca a Ducati anche se Petrucci è arrivato subito dopo. Personalmente mi ritornano in mente le parole di Marquez l'anno scorso: "è una fortuna che Lorenzo abbia lasciato Ducati". A parte le sfortune personali del maiorchino a mio avviso l'unico pilota in grado di metterci qualche pezza poteva essere lui insieme a Ducati visto che con Honda deve ripartire da zero, se poi ci aggiungi che è mezzo "rotto"... Un brutto segnale per il campionato pensando anche al prossimo round Austin dove mi sembra di ricordare che fin'ora c'è sempre stato un solo vincitore... 
In Moto2 grande riconferma di Baldassarri nella sua gara più matura che ha saputo resistere ad un ottimo Gardner dopo un bel duello con Marquez, Schrotter e un "impossesato" Binder. Bene anche Marini e i rookie Bastianini e Locatelli.
La Moto3 come sempre è stata spettacolare e questa volta sono stati in 15 a lottare per il vertice. Sembrava la giornata di Canet e invece è spuntato Masia, dopo una bella pole anche una bella vittoria seguito dall'altro impossessato Binder (fratello) e dal primo podio di Arbolino. Gara comunque super avvincente visto che 17 piloti sono arrivati nell'arco di 2 secondi!
Prossima gara ad Austin città di grandi concerti con la speranza di non rivivere un altro "assolo"