venerdì 31 maggio 2013

Partire o rimanere?

Non so se vi siete mai soffermati a riflettere sulla vostra vita. Le riflessioni spesso vengono eluse dal tran tran quotidiano sempre così tentacolare che non lascia il tempo a riflessioni che non siano di carattere prettamente  pratico, su come pagare le bollette, la spesa, i figli... Ad un certo punto la nostra vita si instrada su dei binari che, volente o nolente, ci vengono costruiti sotto i nostri piedi fino a diventare una consuetudine. Certo quella sarebbe una bella prospettiva se si vivesse in una società con delle reali certezze per il futuro, ma qui in Italia il discorso è un pò diverso. Il nostro paese si sta evolvendo in un qualcosa di poco edificante sopratutto nei confronti di chi ci è nato o di chi sta cercando di costruirsi una vita dignitosa. Cosa ha spinto tanta gente all'inizio del 900 ad allontanarsi da qui? Sono passati 100 anni ed oggi, nell'era di internet e della tv in tutte le case il fenomeno sta ritornando a galla sopratutto nei più giovani che sono vittime di un immobilismo che inizia ad assumere caratteri preoccupanti. Ed ecco che ti fermi realmente a riflettere, e pensi a quel bambino che oggi porti all'elementari, domani lo accompagnerai al liceo sperando che un domani possa avere la prospettiva di una dignitosa vita. Ma nella patria dove è stata inventata la prospettiva non esiste più una prospettiva per i giovani ma anche per chi un domani si appresterà a diventare vecchio. "Del doman non v'è certezza" scriveva l'illuminato Lorenzo de'Medici ma un minimo di certezza bisognerebbe pur averla. E allora perchè non partire? Perchè non tentare? Cosa mettere in valigia? E' dura dover guardare indietro pensando a ciò che è stato ma il futuro chiede spiegazioni e non è stando a sedere e a candire che possiamo tracciare una strada per i nostri figli e per noi stessi. Stamani ho spedito la mia prima lettera in una bottiglia e l'ho affidata all'immensità del mare in balia dell'onda e delle casualità confidando in una risposta o in un segno che mi possa chiarire questo dubbio che ho...Parto o rimango?   

lunedì 20 maggio 2013

In acqua veritas (MotoGp Le Mans 2013)

Come tutti i motociclisti anche io sono molto refrattario all'acqua, tanto più se presente su di una pista da Gran Premio, dove è proprio la bellezza dell'asciutto ad esaltare le prestazioni di moto e piloti. Ieri però devo dire che, grazie all'acqua caduta dal cielo capriccioso di Le Mans, abbiamo assistito a gare interessanti e ricche di contenuti. Escludendo un pò la Moto3 dove il divario tra i primi 4 e il resto del gruppo era molto marcato, in Moto2 abbiamo visto vincere per la prima volta quello spilungone di Scott Redding che ha me piace veramente tanto. Scott ha un pò riposto quella sua tipica irruenza ed ha lasciato cuocere e sbagliare i suoi avversari più diretti vincendo una gara in maniera matura e attenta viste anche le condizioni precarie della pista. Adesso Redding guida il campionato con quasi una gara di vantaggio ma sopratutto si è dimostrato all'altezza di stare in MotoGp meglio di altri anche con il suo stesso passaporto (Smith docet).
La MotoGp era partita col botto assistendo alla seconda pole consecutiva del numero 93, quel Marquez spagnolo ma patrimonio del motociclismo intero. Poi però la gara ci ha riservato l'acqua e l'umido, quindi via le slick e al loro posto le rain mai provate nel fine settimana. Pronti attenti via e chi ti parte in testa? Lo "svizzero" Dovizioso con la sua Ducati che si permette pure di creare subito un lieve break ai danni degli avversari partiti con meno vigore. Dunque primo il Dovi e ultimo, del gruppo importante, Marquez (ottavo) mentre nel mezzo si rivede anche Hayden e i soliti "noti". Tra sorpassi, sorpassini e lunghi vari la gara scorre piacevole con il Dovi che si alterna con Pedrosa tra il primo e il secondo posto, Rossi che duella con le altre Yamaha (Crutchlow e Lorenzo), Hayden che osserva, Bradl che naviga e Marquez che tenta di non finire in orizzontale.Poi ci pensa Pedrosa a dare uno scrollone sorpassando chirurgicamente (e di forza) Dovizioso, mentre in contemporanea Lorenzo inizia ad arretrare ai danni degli altri due piloti Yamaha. Bradl si prende una pausa stendendosi di nuovo (Lucio farebbe bene a telefonare al suo amico in Australia) mentre Marquez decide di mettere in pratica la sua personale interpretazione di guida sul bagnato. L'ultimo colpo di scena ce lo riserva Rossi cadendo di anteriore e di fatto gettando la sua gara alle ortiche (ma non era quello bravo che faceva magheggi con la frizione?). All'arrivo 1° Pedrosa, 2° il rotto e mai domo Cal Crutchlow, 3° il rookie of the Year Marquez, 4° il bravo e "vecchio" Dovi, 5° un mai nominato Hayden, 6° un Bautista incredulo e 7° un perplesso Lorenzo. Ripeto, le gare con l'acqua non mi piacciono però, se non altro, abbiamo visto un qualcosa in più e una bandiera spagnola in meno sul podio. Ci vediamo al Mugello!!!!

lunedì 13 maggio 2013

SBK, Monza, 2013...

Sarà la mia antipatia atavica per la pista di Monza, ma a parte la battaglia offerta dai 4 moschettieri sulla pista, il round monzese mi è veramente piaciuto poco. 18 partenti in Superbike non si erano mai visti e poco centrano le defezioni di qualche blasonato pilota. Come ha detto Laverty il campionato forse si giocherà a 4 nella speranza di qualche outsider, e questo non è propriamente SBK ma più MotoGp. Il balletto finale su a chi attribuire il terzo posto in gara due ha notevolmente peggiorato l'aspetto di questo campionato. Sykes ha fatto un lungo per passare Guintoli e al suo rientro in pista doveva lasciare il posto all'avversario. Punto. Non ci sono ne se e ne ma. Tutto questo mi ricorda Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008. Nelle moto per fortuna non esistono le simulazioni come nel calcio e i regolamenti sono chiari che ci piacciano o no. Che sia già un'impronta della Dorna? Sarà perchè il Team Kawasaki fa base in Spagna? Peccato davvero... Le gare sono state abbastanza divertenti anche se a me non piacciono gli start and stop che offre la pista brianzola. Eppure ancora si continua a correre li a dispetto del Mugello una pista fatta per le moto e non per le macchine. Melandri, Sykes e Laverty in prima manche, Laverty, Melandri, Sykes (Giuntoli?) nella seconda. Il resto discrete prestazioni da parte di Giugliano, Fabrizio, un pò più in ombra Daviez dopo la doppietta di Aragon e via via gli altri. Per fortuna non siamo ancora al livello della MotoGp ma di questo passo...ci si arriva velocemente. Bruttina anche la supersport con 4 ripartenze che via via hanno perso protagonisti importanti. Alla fine a vinto Lowes con una mano forse rotta e questo ha fatto del britannico l'eroe della giornata. Staremo a vedere cosa ci riserverà Doningthon Park...magari non pioverà...

lunedì 6 maggio 2013

Jerez 2013. Cosa Nostra

Non c'è che dire: Ezpeleta è un uomo fortunato. Guardando tutto il fine settimana tra prove e gara abbiamo assistito quasi ad un passaggio di testimone tra un campione che va e l'altro che arriva. La MotoGp è noiosa e l'espressione della massima categoria è sempre affidata a 3, 4 piloti in grado di vincere. Tutto il resto della compagine semplici comparse per nutrire una griglia priva sia di piloti ma anche di marche. L'uscita di Stoner, il rientro di Rossi in Yamaha, era un pò poco per risollevare il motociclismo, ma un piccolo effetto lo ha già sortito dopo il secondo posto di Valentino in Qatar. Il fatto però ha voluto che sulla moto del Canguro Mannaro ci sia salito un altro "fenomeno" che in sole tre gare è riuscito a spostare tutti i riflettori su di se, adombrando perfino sua maestà n°46. Ieri Marquez si è letto tutte le pagine di questi ultimi 10 anni di motociclismo e le ha applicate alla lettera diventando di fatto l'erede al trono, almeno in fatto di interesse. Ad un Rossi che già si lamenta della Yamaha fa da contraltare un ragazzo di 20 anni che ieri ha preso a spallate certo Jorge Lorenzo, uno che non va tanto per il sottile. E la fortuna di Ezpeleta è stata quella di avere tre vincitori diversi in tre gare tanto basta per poter vendere ancora un pò di fumo. La gara? Bella per le prime tre posizioni dove un mai domo Pedrosa ha ritrovato la vittoria a casa sua e lo ha fatto in silenzio dettando la sua legge sin da subito, stroncando il grande favorito Lorenzo.Scaramucce ai primi giri poi gas fino a costruire un vantaggio di tre secondi. Dietro un arrembante Marquez tentava in ogni modo (anche un pò troppo garibaldinamente) di passare Lorenzo per non far scappare Pedrosa, ma si sa, Jorge è uno che non molla mai e lo ha tenuto sempre a bada. Il resto del gruppo ad iniziare da Rossi andava via via sfilaccicandosi chi a mezzo secondo chi a un secondo al giro triste fotografia delle corse moderne. Ma all'ultimo giro all'ultima curva Lorenzo lascia un portone aperto a Marquez il quale pensa bene di infilarcisi senza troppi giri di parole. Il contatto tra i due è inevitabile e il giovane spagnolo scrive la sua prima pagina della sua carriera motociclistica. Quello che ne consegue sono i soliti fiumi di parole tra tifosi e giornalisti i quali non aspettavano altro di avere un argomento su cui scrivere. Nell'analisi delle sportellate durante le gare ognuna fa storia a se e il confrontarle sarebbe stupido. Noi non abbiamo bisogno della moviola, siamo motociclisti, un capello differenti dai tifosi... Ma si sa che senza il tifoso non si vende e allora giù a imbrattare di inchiostro pagine di giornali sui se e sui ma. Bravi dunque tutti e tre gli spagnoli che stanno dando vita ad un mini CEV confezionato per loro dal buon Carmelo. Tutto il resto sono accessori ad iniziare da Ducati ancora vittima di se stessa. Gare un pò opache anche in Moto2 e Moto3 prive delle battaglie che ci hanno sempre riservato. Rabat, Redding Espargarò in Moto2, Vinales, Salom e Rabat in Moto3. Gli italiani? Non pervenuti.