lunedì 18 marzo 2013

Alex Schwazer

Non ho mai parlato di doping in questo blog, forse perchè lo ritengo una caccia alle streghe oppure all'ovvio. Quando il doping non era chimico gli atleti più fortunati si "dopavano" con un alimentazione ricca, magari a base di una bella bistecca a scapito di chi non si poteva permettere neanche quello. Poi le cose sono andate via via perfezionandosi e il doping è diventato una forma di sostentamento sportivo dilagante nel settore amatoriale bandito nel professionismo. Recenti sono le confessioni del ciclista Lance Amstrong vincitore di 7 Tour de France, vincitore sul cancro che lo aveva colpito, eppure oggi deriso da una parte bigotta che vorrebbe uno sport pulito. Ieri sera mi sono imbattuto casualmente su un intervista, la prima, ad Alex Schwarzer il nostro pluridecorato maratoneta che l'anno scorso si è reso reo confesso di utilizzare sostanze dopanti. Le parole del nostro atleta fluivano fuori dalla bocca imbarazzate ma coerenti con se stesse e sopratutto coerenti con il personaggio, un ragazzo che ha dedicato la sua vita allo sport e del quale era rimasto prigioniero. Ascoltare Alex ma ha fatto capire che anche gli Iron Man come lui possono avere delle debolezze che senza un supporto morale diventano vere e proprie ossessioni. Non ti droghi il fisico, ma cerchi un supporto psicologico per riuscire a sopportare la tortura degli allenamenti più che quella dei risultati. Il drogato vero si droga per fuggire dalla realtà oppure per avere prestazioni sessuali maggiori, oppure per buttarsi senza freni su di una ragazza. Alex tutto questo non sa cosa sia. Lui sa che l'obiettivo è essere il numero uno come lo è stato più volte, e forse è proprio nella solitudine del numero primo che lui ha cercato nuovi stimoli. "Tornerei a vincere anche senza il doping perchè il talento non ha bisogno di questo". Una bellissima frase ricca di sentimento e coraggio che dimostra che l'atleta Schwarzer è presente anche se allontanato come un appestato reo di chissà quale nefandezza. Marco Pantani non capì questo e si sobbarcò tutto il marcio che regna intorno a questo mondo e al mondo dello sport in generale. Le manette, la polizia tutto degnamente escogitato per la distruzione di un atleta e non di un criminale. Tutto lo sport tranne che il calcio, ma questo è un capitolo che non spetta a me scrivere. Le mamme che portano a calcio i bambini la darebbero agli allenatori affinchè il proprio figlio giochi da titolare, non è forse un inizio di doping anche questo oppure andrebbe chiamato toping? Lo sport è un mondo che si contrae e si espande continuamente, dove le grandi majors sono sempre a caccia del loro simbolo e dove l'atleta in lieve difficoltà cerca un supporto nelle sostanze chimiche. E prima di giudicare dovreste guardare dentro di voi e chiedervi se almeno una volta non avete preso qualcosa per essere più "sprint". Tutto il resto è amplificato dal vostro ruolo e il ruolo di Alex è un ruolo grande come la bandiera che porta nella foto. Lo schifo vero l'ho provato nell'atteggiamento della conduttrice, Daria Bignardi, che guardava e giudicava Alex ancor prima di conoscere l'uomo. Caria Daria non basterebbe tutto il doping di questo mondo per renderti moralmente accettabile di fronte ad un atleta che dalle stelle è passato alle stalle ma pur sempre un numero uno. Non è forse doping il fatto che ancora tu sia davanti ad una telecamera a presentare un programma televisivo?

sabato 16 marzo 2013

Il cordone che ci lega

Già quando ho scritto il titolo me ne sono un pò pentito perchè di facile illazione pensando al "cordone"... Francesca su facebook scrive "come si fa a recidere il cordone ombelicale di un Amore che ancora ti butta li il passato, il presente....". Purtroppo gli amori passati sono in realtà cordoni, a volte recisi altri no. Quello che ci ha legato ad una persona amata è un legame che spesso tende a frantumarsi con la stessa forza di quando è nato e questo ci rende più consapevoli e dubbiosi se non fosse stato solo un fuoco di paglia... Ma gli amori più veri sono proprio quelli carichi di grandi passioni e tormenti? Non credo ci sia uno strumento che regoli e giudichi le scelte fatte in amore. Ogni momento è totalmente soggettivo, anche all'interno della coppia stessa. Ma allora perchè alcuni amori sono come la peperonata? L'amore passato l'hai visto nudo, hai incrociato il suo sguardo nel buio di una camera, hai condiviso la colazione a letto, hai pianto davanti a un film, lo hai preso per mano passeggiando sul lungo mare. Com'è possibile che non ritorni? In fondo "tornare" con un vecchio amore è come tornare un pò indietro nel tempo ma non sempre facciamo la cosa giusta perchè le persone cambiano anche in base ai percorsi fatti nella vita. Eppure quell'angolo di nostalgia ci pervade sempre e la tentazione esiste realmente. Sono i cordoni che abbiamo reciso ma che ancora strascicano dietro di noi quando camminiamo. Io credo che siano momenti talmente intimi di noi stessi che l'unica cosa possibile da fare è cercare di capirli ma non di combatterli. I miei cordoni sono dentro una scatola e li conservo e custodisco gelosamente, ma non posso sapere se li riutilizzerò o meno, sono troppo nostalgico per non sentirne il richiamo ma allo stesso tempo vivo il presente e gli amori attuali. Cara Francesca non esiste una risposta al tuo quesito o forse si... sicuramente la sentirai ascoltando il battito del tuo cuore, come hai già fatto quella volta che.....