giovedì 21 aprile 2011

Pusillanimi


Non c’è uin aggettivo migliore per definire l’atteggiamento del Governo o dei Governi di fronte al problema nucleare di cui tanto si parla dopo i fatti avvenuti in Giappone. Forse non è ben chiaro, ma l’Europa è una fucina di centrali nucleari e alcune sono mooooolto più vetuste di quelle giapponesi. Forse non è ben chiaro ma un problema in Romania o in Rep.Ceca lo pagheremmo come avere una centrale in Maremma o in Emilia. Le centrali nucleari europee accendono tutti gli elettrodomestici di casa nostra. Ma mentre chi ce l’ha in casa non paga “niente” noi siamo costretti ad importare l’energia perché siamo convinti di essere più ecologici degli altri. Ma chi dice no al nucleare la conosce la cartina delle centrali europee? O parla per dare fiato alla bocca com’è uso fare in Italia? Perché i signori politici tutti mi sa che non hanno ben chiaro cosa sia la spesa energetica ed in euro di questo paese. Loro pensano alle cazzate e a tutto ciò che serve a distrarre l’opinione pubblica becera e ignorante invece che creare un popolo consapevole dei vantaggi e dei rischi. Cavalcano i congiuntivi di Di Pietro piuttosto che ascoltare i pareri di illustri personaggi in primis Margherita Hack o Veronesi che tanto piacciono alla sinistra. Non è con la negazione che si ottiene il progresso. Dire NO e non proporre alternative valide significa essere dei qualunquisti e fare solo demagogia. Il nostro mondo è seduto su di una pentola a pressione e non è che dicendo NO ci allontaniamo dai problemi. Tutto è basato sul compromesso, tutto… Se accettiamo il mondo che abbiamo sappiate che ogni cosa è fatta a discapito di un'altra. Ogni cosa è la conseguenza del suo opposto. Ti piace leggere una rivista scientifica? Bene sappi che lo stesso editore è anche proprietario di una casa che distribuisce riviste e film hard. Vai in auto? Sappi che una branca di quella casa automobilistica fornisce componenti per missili da guerra. Usi il navigatore? Sappi che lo stesso satellite osserva obbiettivi militari e può fornire coordinate per colpirli. La nota azienda di giocattoli, che piacciono tanto ai bambini, fornisce particolari in lega leggera per l’assemblaggio delle pistole. L’azienda che costruisce l’ecografo dove tu hai guardato tuo figlio crescene nella pancia della madre fornisce l’elettronica per le bombe intelligenti. Vogliamo andare avanti? A cosa serve negare il nucleare? A nulla!!!!! Serve solo a continuare a pagare gli altri per avere la stessa energia che potremmo costruirci da soli con i soliti rischi di chi ha le centrali. Mi piacerebbe che a tutti quelli che andranno a votare al referendum venisse tolta l’energia elettrica “prodotta” col nucleare facendogli usare solo quella proveniente dalle dighe, pale, pannelli e quant’altro. Piano piano si spengerebbero le loro abitazioni, i loro computer, i loro condizionatori come già succede quando la richiesta è alta nei mesi estivi. Questo è il dazio da pagare per il vostro e nostro benessere quotidiano ricordatevelo al pari degli esempi sopra citati. Il NO fa capire di quanto siete ottusi e lo stop da parte dei Governi di quanto siano pusillanimi.

lunedì 18 aprile 2011

Laurea breve


Ha ragione Sanchini quando dice che Assen da Università della moto si è trasformata in una laurea breve. Anzi, per chi scrive è forse un più un diplona superiore, tanto bruttine sono state le modifiche fatte per renderlo più sicuro. E se laurea breve deve essere, ieri il circuito olandese ci ha regalato tre laureati che hanno mostrato tutto il loro sapere in fatto di moto e altro. Il primo senza dubbio è Carlos Checa quel ragazzotto ritrovato in sella alla Ducati, senza ombra di dubbio ufficiale e gestita egregiamente dal Team Althea. Non è che rimarcando la parola “ufficiale” si sminuisca il pilota iberico, però ci fa un immenso piacere ritrovare la ex rossa ancora al vertice con un pilota che almeno fin qui sta dimostrando tutto il suo valore guidando saldamente la classifica con 43 punti di scarto sul secondo, ovvero il campione del mondo Max Biaggi. Checa ha fatto due manches quasi uguali. Ma mentre nella prima non è riuscito a saltare il gruppetto che inseguiva Biaggi e Rea in fuga a quasi due secondi, nella seconda ha guidato la gara magistralmente senza il minimo errore, con attaccata fissa agli scarichi, l’Aprilia numero uno. Biaggi ha provato a rompere gli indugi a tre giri dal termine, ma il Checa di ieri ha fatto vedere che quest’anno bisognerà sudare parecchio per batterlo. Max si è presentato ad Assen con un adesivo raffigurante un pollo, a sottolineare il week-end negativo di Doningthon, e solo Checa e Rea sono riusciti a negargli la vittoria, a dimostrazione di un gran cuore e di una gran classe. Finalmente si è rivisto Rea nella gara di casa (il suo team ha la sede a 30 km) che ha totalizzato i soliti punti di Checa arrivando primo in Gara 1 e terzo in Gara 2. Speriamo che anche lui sia della partita per un mondiale recitato da più attori. Primo stop per l’esordiente Melandri, dopo un discreto 4 posto in Gara 1 ha assaggiato l’asfalto in Gara 2 quando era all’inseguimento con Rea del duo Biaggi-Checa che avevano preso un ritmo superiore rispetto alla mattina. Buona anche la prova di Fabrizio sempre nei primi otto con una Suzuki che c’è e non c’è. Il team BMW invece ha visto cadere sia Corser che Haslam alle prese con una moto non sempre ottimale e un po’ troppo “laboriosa” nella gestione del pacchetto telaio gomme.

Peccato infine per la supersport che era in chiaro per tutti, massacrata da due cadute con relative Red Flag e ripartenze che hanno messo in confusione il nostro Scassa che alla terza ripartenza, fatta non tanto bene, nel tentativo di ricongiungersi con il suo compagno di squadra Davies, ha tamponato il francese della Honda Marino finendo la gara nei sassi. Vince Davies davanti a Foret e Parkes con la classifica che si accorcia. Nota di colore per la telecronaca dell’amico Luca Sordi al quale va il mio personalissimo messaggio: “Caro Luca, non importa fare per forza il Giò di Pillo per essere ascoltati. Vai bene lo stesso anche con la tua voce e flemma che ti hanno sempre contraddistinto ;-)”. Adesso il circus si sposta a Monza in una pista a mio avviso “stupida” e vecchia dove a regnare non sarà la guida pura, ma solo una prova di gas, freno, coraggio ma soprattutto fortuna se si esce indenni dalla prima chicane. Mah….

giovedì 7 aprile 2011

Lei non sa chi sono io!

Frase tipica dell’italiano medio. Tutti in Italia sono qualcuno. Perfino il cugino della sorella della mamma dell’amico del nonno dello zio che fa il portiere ad Arcore. Per i personaggi pubblici il discorso è un po’ diverso. Prendiamo ad esempio Valentino Rossi. Il campione di Tavullia ha storto il naso sia quando ha preso un 4 in pagella dal giornalista, sia quando (cosa ben più grave) Stoner lo ha meleggiato negli stessi modi che lui ha adottato in questi lunghi anni di carriera vittoriosa. Il problema è che sia Stoner che io, noi tutti appassionati di moto sappiamo chi sei.

Sei quello che agli inizi carriera correva già super sponsorizzato Dainese al campionato italiano ed europeo (moto gialla Belzebù).

Sei quello che è approdato al mondiale portando una ventata di gag, tra le quali la Schiffer al Mugello.

Sei quello che ha vinto il mondiale 125.

Sei quello che ha vinto il mondiale 250

Sei quello che è passato alla 500 chiedendo alla Honda il miglior tecnico in circolazione Jeremy Burgess.

Sei quello che ha vinto l’ultimo mondiale delle 500 Gp.

Sei quello che ha vinto il primo mondiale della Moto Gp

Sei quello che levava gas sul rettilineo del Mugello (ed in altri circuiti) perché la superiorità della Honda 4tempi rispetto alle due tempi era imbarazzante, e a metà gara te ne andavi sempre.

Sei quello che “ha fatto a botte” con Biaggi prima di un podio

Sei quello che alla prima Honda 4 tempi data ad un pilota coriaceo (Barros Team Honda Pons) ha dovuto combattere seriamente (Motegi 2002 se ben ricordo)

Sei quello che ha fatto capire alla Honda che senza un bravo pilota e un bravo tecnico non vanno da nessuna parte.

Sei quello che ha preso un camion di motocicletta (la Yamaha) e la resa una moto vincente sin da subito (Biaggi diceva le stesse cose ma non aveva la furbizia di farsi ascoltare)

Sei quello che ha perso il mondiale per sfortuna e per la costanza del vincitore (Hayden) nel 2006

Sei quello che le ha prese da Stoner nel 2007 al suo debutto con la Ducati

Sei quello che nel 2008 ha tagliato il cavatappi a Laguna Seca e non è stato sanzionato ed hai vinto il titolo per due anni consecutivi.

Sei quello che ha fatto un bel sorpasso a Barcellona nel 2009 ai danni di Lorenzo

Sei quello che l’anno dopo sei caduto un po’ a “bischero” alle Biondetti per cercare di infastidire il tuo compagno di squadra che poi ha vinto il titolo.

Sei quello che è montato su una moto vincente (Ducati) e ancora devi capire come si guida.

Sei quello che ha portato il nostro sport ad un livello più “popolare” coinvolgendo non solo gli appassionati ma purtroppo anche i “tifosi” che sono usciti dagli stadi ed hanno fischiato Lorenzo al podio di Misano.

Come vedi c’è chi sa chi sei… e lo sa anche Stoner e non importa che tu lo dica… Forse è proprio perché lui sa chi sei veramente che ti ha detto che sei più ambizioso che talentuoso… Ma questo non è un difetto…

mercoledì 6 aprile 2011

Chi è Mauro Pelella

Vi spiego chi è Mauro Pelella. Prima di oggi nessuno conosceva questo nome, se non gli amici e i familiari di questo ragazzo che si guadagna da vivere onestamente facendo un non bel lavoro, ovvero la guardia giurata su di un furgone portavalori. Ma Mauro Pelella è molto di più oggi. Pelella è quella persona che ha sparato contro tre rapinatori che un bel giorno si sono presi la briga di entrare in una banca e svaligiarla. Oggi Pelella è stato arrestato (neanche fermato) e accusato di omicidio volontario. Siamo al paradosso. Pelella cari i miei signori ben pensanti sono tutte quelle persone che al rientro in casa hanno trovato la porta aperta scassata o la finestra rotta, cassetti aperti, disordine sparso e nella più comune delle ipotesi atti vandalici di ogni tipo. Pelella siamo tutti noi quando indignati dell’omicidio di Avetrana o di Bergamo abbiamo detto in coro all’unanimità “se l’avessi per le mani l’ammazzerei!!”. Pelella è quella donnina strascicata per un bel po’ di metri sul selciato nel tentativo di salvare la borsa con la pensione dentro. Pelella sono i genitori di quella ragazza recentemente uccisa dal “marocchino” nel posteggio di un supermercato. Pelella sono i genitori di quelle ragazze brutalmente stuprate, picchiate da individui che poi dopo poco ricircolano impuniti per le nostre strade. Pelella siamo tutti noi quando cerchiamo e invochiamo giustizia e non ci viene riconosciuta per una totale negligenza da parte degli organi preposti. E non stò parlando degli agenti. Sapete cosa succede dopo un arresto per furto? Una montagna di scartoffie, 6 ore in una cella di transizione e dopo di nuovo in strada per delinquere. Fatevi raccontare quante paginate di nomi falsi hanno i delinquenti abituali soprattutto quelli stranieri.

Chi si riconosce in queste figure? Spero in pochi perché se vi dovesse capitare un fatto appena narrato diventereste tutti Pelella. Interi paesi devastati dai furti, ville, appartamenti nessuno escluso. Cassetti rimossi, ricordi rubati come la catenina di tuo figlio il giorno che è nato. Vi dicono niente queste cose? Spero vivamente di no! Ma esistono e stanno aumentando in maniera esponenziale. E allora di fronte ad una totale latitanza dello stato monti la rabbia e gridi vendetta. E alla prima occasione, tu che lavori su un furgone portavalori, e che leggi notizie di assalti e quant’altro, ti trovi davanti al fatto che non ti aspetti… E te li ritrovi li davanti, sulla macchina nel tentativo di scappare, tu contro di loro. Anni di denunce, di storie tristi raccontate, di furti subiti, ti passano davanti in un secondo e decidi che è il momento di erigerti a paladino della giustizia, quella giustizia che tu sai latitante. In quei colpi sparati uccidi tutti i tuoi peggiori incubi, tutti le tue paure, e speri che quel giubbotto che porti tutti i giorni non debba più servire.

Ecco chi è Pelella signori miei. Siamo tutti noi, gli stessi che giurano vendetta nelle auto per una banale lite al codice. Tutti siamo Pelella quando ci toccano in prima persona. Tutti. Nessuno escluso. Gli esclusi sono quelli che vivono sotto due metri di terra o passano le loro giornate dagli psicologi per colpa delle persone che non sono state consegnate alla giustizia. Questo è Mauro Pelella da Bergamo

lunedì 4 aprile 2011

Stelle Cadenti


Se avessi scritto questo post all’ottavo giro avrebbe avuto un tono un po’ diverso. Comunque, anche cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia una domenica bella e brutta per il motociclismo italiano. Bella per la vittoria ed il terzo posto per Iannone e Corsi nella Moto2, categoria nonostante tutto affollata, brutta per una 125 oramai priva di italiani, e per una MotoGp con soli 12 piloti all’arrivo dei quali dal quinto in poi ad oltre un minuto dal vincitore. Questa è la serie A delle moto per la quale si sprecano fiumi di parole senza neanche arrivare alla fine di un discorso concreto o ad una presa di posizione definitiva nei confronti dell’uno o dell’altro, tanto da mettere off l’audio del televisore e guardare le corse senza il commento.

Di rilievo poi cosa c’è stato…. Vediamo un po’… Ah!!! Che bischero, il consiglio preso alla lettera da parte di tutti di abbattere Stoner invece di batterlo sul campo… un po’ come successe a Laguna Seca 3 anni fa… Dopo aver fatto un warm up da pilota supersensibile alla guida e quindi sul bagnato livellando le prestazioni delle moto, il nove volte campione del mondo, il fenomeno alla frutta con la moto che Stoner riusciva a guidare, il salumiere di Tavullia quello che oramai ci propina la spalla tutti i giorni, spinto dai suoi tifosi di tutto il mondo ed anche dai commissari, si è scordato che sul bagnato le moto hanno grossi problemi di aderenza, ed anche se il pilota che lo precede di una decina di metri lascia due metri di spazio tra lui e il cordolo, non è per far passare qualcuno, ma bensì per cercare di fare una traiettoria migliore in condizioni precarie come ieri… Evidentemente il fenomeno Rossi a corto di idee sull’asciutto ha pensato bene di riavvivare un po’ il suo campionato con gesti che in passato gli hanno valso il suo soprannome ma che da due anni a questa parte stenta ad affermare. Così è scivolato davanti a Stoner tirandolo giù anche lui in un innocua (per fortuna) caduta a due. Ma la bravura di Valentino è anche questa, perché una volta caduto, è riuscito a ripartire grazie anche ai 7 marshall che lo hanno aiutato lasciandone soltanto uno al povero Stoner che non è più ripartito. E così è stato anche per Simoncelli e De Punet, ma non per Abraham… (certo loro non sono famosi ne hanno il padre con l’autodromo)… Ma i commissari non dovrebbero essere li per tutelare tutti? Mah!

Poi c’è la gara vinta dal solito coriaceo Lorenzo, attendista e cattivo quanto basta per regolare un secondo-non-male Pedrosa che oggi si opererà anche lui alla spalla (ma si mormora che il danno sia meno grave di quello di Valentino). Terzo Hayden che comunque era li, senza troppi errori, puntuale come lo fu nel 2005 quando poi vinse il mondiale che-nessuno-ricorda. Per il resto tante cadute sia a terra sia di categoria anche da parte di chi considera la Superbike una categoria di serie B (Capirossi docet). Alla fine siparietto di scuse con il buon Rossi che va nel box Honda da Stoner senza neanche spogliarsi, ne levandosi il casco, ma portandosi il “seguito” di telecamere e adulatori per far vedere che anche lui tende la mano e scende tra di noi. Peccato che Stoner non sia un ragazzo sprovveduto anzi, lo ha ripagato con la solita moneta che usa Valentino nei confronti dei suoi avversari e questo a me è piaciuto molto, anche perché quest’anno Valentino arriverà spesso quando Stoner si è già cambiato…

La prossima si disputerà in Portogallo e c’è già chi sta facendo la danza della pioggia svegliando l’anticiclone delle Azzorre sperando in una gara bagnata…