Nel gergo dialettale portoghese è colui che entra senza pagare. Nel round di Portimao, in terra portoghese, chi è entrato senza pagare è stato Marco Melandri che ha pensato bene di fare uno strike al primo giro di gara 1 con conseguenze per lui disastrose che lo hanno messo di fatto fuori dai giochi per la corsa al titolo. Non che in Superbike non ci siano colpi di scena ma 30 punti di vantaggio su 50 in palio iniziano ad essere troppi se l'avversario porta il nome di Max Biaggi. Velatamente ho sempre criticato i piloti "tori" che paragonano il Corsaro ad un drappo rosso, e da quando Max è arrivato in SBK diversi hanno cercato di misurarsi con lui, ma tra tutti degni di nota sono stati "solo" Haslam e Checa che hanno realmente sfidato il romano in singolar tenzoni. Quasi tutti gli altri, con alcune eccezioni, hanno più tentato di "abbatterlo" o a fare il sorpasso della vita piuttosto che imparare dalla sua condotta di gara, per citarne di recenti Badovini a Misano ad esempio. Melandri recita un ruolo a parte, sicuramente più anti-biaggi di altri per vari motivi di appartenenza e vicinanza con altri piloti, essendo "cresciuto" negli anni Biaggi vs Rossi, rivalità storica che ha portato a definirli i nuovi Bartali e Coppi. Sia al Nurburing che a Portimao Melandri ha fatto vedere un pò il suo vero limite di campione e forse di pilota non ancora maturo per poter annoverare in bacheca diversi mondiali. In gara 2 in Germania avrebbe dovuto seguire Sykes come ha fatto Biaggi in gara 1 per poi cuocerlo a dovere sul finale, evitando di sdraiarsi per una eccessiva foga e fiducia nei propri mezzi. A Portimao ha fatto addirittura peggio, sdraiandosi nel tentativo di superare l'odiato rivale. Mentre ad Aragon ci è riuscito e con un pò di fortuna ha portato il risultato a casa, relegando max in quarta posizione, ieri ha fatto più danni del previsto pregiudicando la sua bella corsa al titolo mondiale, che fino a li se lo era onestamente guadagnato.
A differenza di altri sport gli appassionati di motociclismo seguono le vicende delle corse indipendentemente dalla loro nazionalità ma più che altro in base a cosa trasmettono in gara oppure dalla moto che utilizzano. Purtroppo oggi il motociclismo è stato portato in strade ben diverse e chi dovrebbe rappresentarlo dai microfoni non sempre legge dal libro dell'obbiettività. Il round portoghese ci ha regalato nella supersport il ritorno alla vittoria di Kawasaki e di Sofoglu il turco volante che si è permesso di vincere il mondiale con una gara di anticipo. Per la SBK, critiche a parte, Biaggi ha allungato sulla compagnia complice la già citata caduta di Melandri in prima manche e la rottura della verdona nella seconda, facendo cucire già mezza sesta stella sulla tuta del pilota romano (scongiuri di rito a parte). A questo punto, visti i risultati mi dispiaccio per la mia marca preferita (leggi sopra sul significato passione), ma spero che il titolo vada al pilota più forte di questo 2012: Max Biaggi.
P.S. Ho visto le gare in streaming video sul telefono senza audio... Mi hanno poi riferito di una telecronaca non troppo esemplare... ma di questo ne abbiamo già abbondantemente parlato...