lunedì 24 settembre 2012

Portoghesi

Nel gergo dialettale portoghese è colui che entra senza pagare. Nel round di Portimao, in terra portoghese, chi è entrato senza pagare è stato Marco Melandri che ha pensato bene di fare uno strike al primo giro di gara 1 con conseguenze per lui disastrose che lo hanno messo di fatto fuori dai giochi per la corsa al titolo. Non che in Superbike non ci siano colpi di scena ma 30 punti di vantaggio su 50 in palio iniziano ad essere troppi se l'avversario porta il nome di Max Biaggi. Velatamente ho sempre criticato i piloti "tori" che paragonano il Corsaro ad un drappo rosso, e da quando Max è arrivato in SBK diversi hanno cercato di misurarsi con lui, ma tra tutti degni di nota sono stati "solo" Haslam e Checa che hanno realmente sfidato il romano in singolar tenzoni. Quasi tutti gli altri, con alcune eccezioni, hanno più tentato di "abbatterlo" o a fare il sorpasso della vita piuttosto che imparare dalla sua condotta di gara, per citarne di recenti Badovini a Misano ad esempio. Melandri recita un ruolo a parte, sicuramente più anti-biaggi di altri per vari motivi di appartenenza e vicinanza con altri piloti, essendo "cresciuto" negli anni Biaggi vs Rossi, rivalità storica che ha portato a definirli i nuovi Bartali e Coppi. Sia al Nurburing che a Portimao Melandri ha fatto vedere un pò il suo vero limite di campione e forse di pilota non ancora maturo per poter annoverare in bacheca diversi mondiali. In gara 2 in Germania avrebbe dovuto seguire Sykes come ha fatto Biaggi in gara 1 per poi cuocerlo a dovere sul finale, evitando di sdraiarsi per una eccessiva foga e fiducia nei propri mezzi. A Portimao ha fatto addirittura peggio, sdraiandosi nel tentativo di superare l'odiato rivale. Mentre ad Aragon ci è riuscito e con un pò di fortuna ha portato il risultato a casa, relegando max in quarta posizione, ieri ha fatto più danni del previsto pregiudicando la sua bella corsa al titolo mondiale, che fino a li se lo era onestamente guadagnato.
A differenza di altri sport gli appassionati di motociclismo seguono le vicende delle corse indipendentemente dalla loro nazionalità ma più che altro in base a cosa trasmettono in gara oppure dalla moto che utilizzano. Purtroppo oggi il motociclismo è stato portato in strade ben diverse e chi dovrebbe rappresentarlo dai microfoni non sempre legge dal libro dell'obbiettività. Il round portoghese ci ha regalato nella supersport il ritorno alla vittoria di Kawasaki e di Sofoglu il turco volante che si è permesso di vincere il mondiale con una gara di anticipo. Per la SBK, critiche a parte, Biaggi ha allungato sulla compagnia complice la già citata caduta di Melandri in prima manche e la rottura della verdona nella seconda, facendo cucire già mezza sesta stella sulla tuta del pilota romano (scongiuri di rito a parte). A questo punto, visti i risultati mi dispiaccio per la mia marca preferita (leggi sopra sul significato passione), ma spero che il titolo vada al pilota più forte di questo 2012: Max Biaggi.
P.S. Ho visto le gare in streaming video sul telefono senza audio... Mi hanno poi riferito di una telecronaca non troppo esemplare... ma di questo ne abbiamo già abbondantemente parlato...

lunedì 17 settembre 2012

La prima cosa bella

Del fine settimana a Misano Adriatico l'unica cosa bella che ricorderemo sarà il secondo posto di Rossi sull'asciutto senza se e senza ma, conquistato in quel circuito dedicato all'amico Sic scomparso a neanche un anno di distanza e il terzo posta di Bautista sulla sua ex moto. Questo è veramente l'unico lieto motivo per spendere due parole sulla gara, perchè se il futuro della MotoGp è questo la Dorna può alzare bandiera bianca. Poco centrano le sterili polemiche del venerdi quando i piloti hanno disertato la pista o le varie notizie del mercato che sembra aver trovato il suo assestamento. Oggi come oggi il mondiale è corso solamente da tre piloti: Lorenzo, Pedrosa e Stoner (in ordine di classifica) senza nessun outsider pronto ad affacciarsi la davanti come succede per la SBK dove al Nurburing ha vinto un pilota privato su moto "privata". E senza i due terzi della pattuglia le gare si corrono 1 secondo e due più lente al giro come dimostra confrontando i tempi tra l'anno scorso e quest'anno. Annichilendo le lepri il gruppo si compatta facendo emergere, forse, i reali valori in campo. E ieri, appunto, Valentino è arrivato secondo con una moto definita "una merda" un anno fa da Cereghini, davanti a tutto il resto delle comparse che ancora devono capire bene qual'è il loro ruolo in questo squallido teatrino. Con Pedrosa e Stoner out mi sarei aspettato un Dovizioso o Crutchlow secondo, uno Spies terzo, ed invece dal cilindro è uscito fuori Rossi che ha assolto il suo compito nel migliore dei modi regolando il gruppo di fino senza sgomitare più di tanto. E così mentre un campionato è ancora incerto a due gare dalla fine (SBK) con la vetta che si ricompatta ad ogni round, nel motomondiale basta la defezione di un pilota per rendere le cose più facili al "furbo" di turno quel Jorge Lorenzo che passa dai 13 punti ai 38 punti di vantaggio a 5 gare dalla fine. Basterebbero 3 o 4 piloti certi ad ogni gara a combattere li davanti per rendere le cose più interessanti, ma chi glielo farà fare al pilota spagnolo di buttare al vento un mondiale già in tasca, arrivando anche sempre secondo? Il Lorenzo di questi tempi non è il Marquez della Moto2 che non si accontenta mai e fa sua una bella gara contro Espargarò e Iannone, oppure alla bagarre fino all'ultimo della Moto3 che vede un Sandro Cortese sempre più leader. Non possiamo sperare nei missili terra aria chiamati Bautista o Barberà che si inventano uscite come quella di ieri (..."loro chiudono le curve diversamente da noi"...). E così sarà l'anno prossimo, con l'incognita Rossi in Yamaha, a meno di ritrovare altri piloti al vertice. Potranno bastare i tempi di Iannone che in prova ha girato più forte di Valentino in gara? Riuscirà Dovizioso a fare la differenza? E Marquez sostituirà Stoner o farà come Rea? Io credo che non cambierà assolutamente nulla se non capire cosa realmente riuscirà a fare l'unica colonna mediatica della MotoGp, quel Valentino Rossi che ancora riesce a mettere qualche spettatore sui prati. Per riavere un sano motociclismo invece di strada da fare ce ne ancora tanta. Non resta che passare alla SBK dove ci attendono 4 round infuocati con Biaggi e Melandri separati da soli 9.5 punti e un pericoloso Sykes che senza troppi funambolismi si è avvicinato di un bel pò, e agli altri Davies, Laverty, Rea, Checa pronti a inserirsi nella lotta.