...della mia vita, anche se stento a credere di poter arrivare alla soglia dei 90 anni, credo di essermi davvero ritrovato in una selva oscura e di aver smarrito la retta via. Ho sempre sostenuto che le scelte fatte nel nostro cammino di crescita non siano acceso-spento, on-off, ma siano comparate alla semina ed al raccolto. Il fagiolo che ci insegnano a seminare nel cotone a scuola può essere la prima rappresentazione di quello che un pò ci aspetterà nel futuro. Personalmente tendo sempre a guardare indietro, a cercare di non ripetere gli errori del passato e a trarne motivo di riflessione per le scelte del futuro. Sono anche molto fatalista e credo nel destino e di quello che è già scritto, anche se noi non lo leggiamo. E' anche vero che noi siamo i fautori del nostro destino, del nostro futuro. La vita a volte è come una roulette, molte sono le scelte al 50%, altre sono più azzardate e man mano che aumenta il rischio aumenta anche la possibilità di vincere ma...anche di perdere. I figli giocano un ruolo fondamentale sulla crescita degli esseri umani. Nel regno animale siamo genitori fino a che il piccolo non è capace di sostenersi da solo per poi lasciare il branco per cercare nuove strade. Penso ai miei genitori, a tutti i problemi che gli ho fatto vivere con il mio stile di vita sempre un pò al limite, penso alla telefonata di quando andai in coma, al primo lancio col paracadute, al primo volo in motorino davanti agli occhi di mia madre... Alla decisione di sposarmi, di separarmi, per poi riaccompagnarmi, fino all'annuncio di essere padre... Ed è con questi occhi che oggi tento di guardare i miei figli, e molto patriarcalmente cerco di preservarli da un futuro che io non conosco. Non potrò essere sempre al loro fianco, perchè dovranno farsi le ossa loro stessi in questo mondo logorante e privo di umanità. Stamani per me è stata un alba strana, un alba amara, un alba che mi ha messo su questa tastiera per cercare di spiegare a me stesso cosa dovrei fare in futuro. Difficile porsi delle domande, com'è difficile rispondersi, ma anche questo fa parte della crescita come quel fagiolo di tanto tempo fa. Come dico sempre dovremmo ascoltare un pò più noi stessi, quel lato più cristallino e trasparente che vive dentro di noi, perennemente soffocato dal lato oscuro, quello che ci fa essere cattivi, irrazionali, collerici, istintivi. Lo potremmo fare se vivessimo da soli in cima ad un eremo o dentro una tenda berbera, ma non quando le tue scelte personali rischiano di danneggiare altre persone, sopratutto i figli. Oggi il freddo sole di inverno ha accompagnato il mio cammino verso il lavoro, ma ha anche fatto luce sui tanti dubbi avuti in questa notte appena trascorsa e sui dubbi che verranno. Pregherò il signore per darmi ancora la forza per essere come lo sono stato in questi anni, concentrato sul mio obiettivo primario che non è più me stesso, ma i miei figli, ancora ignari di tutto ma forse già grandi nel leggere gli occhi del loro padre.
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