martedì 21 agosto 2012

Una lenta agonia


Difficile non dare un titolo meno funesto al post di oggi. Agonia si usa per indicare una condizione prossima alla fine qual è oggi il motociclismo moderno in particolare il Campionato del Mondo prototipi. Ad Indianapolis è andato in scena un bruttissimo atto sportivo che ha un po’ fatto toccare il fondo sia dal punto di vista umano che di risultati. Senza voler togliere nulla a Pedrosa e alla sua vittoria imperiosa su un certo Lorenzo (10 secondi rifilati) la gara è stata una noia mortale se non per un duelletto consumato tra un ottimo Dovizioso ed un guerriero mai domo Stoner che si è fatto issare sulla moto quasi col paranco. Se poi pensate che il settimo arrivato si è preso 57 secondi dal primo questo da un po’ la misura di quello che sono le corse oggi. Fa ancora più specie se poi il settimo è Valentino Rossi, non per il pilota o per l’uomo, ma perché è l’unica pedina in mano ad Ezpeleta che ancora è in grado (secondo lui) di muovere il mondiale. E’ indubbio che già i “tifosi” da stadio attendano un suo ritorno in Yamaha per vedere quanto vale ancora, ma per fare ciò sono stati sacrificati personaggi come Dovizioso, Cructhlow, forse Spies, per non parlare dell’indifferenza totale all’addio di Stoner. Fossi loro sarei già migrato nel mondiale SBK più degno per un pilota che essere preso per il naso da un burattinaio che vede solo in Rossi l’uomo del giorno. E tutto questo senza avere niente contro Rossi, anzi… La sua stella ha ancora più valore perché riesce a brillare di luce riflessa, ma questo, per noi appassionati conta poco. Il tutto condito da una trasferta che poco ha del motociclismo con una pista orribile che ha poi fatto parecchie vittime sul campo. Sei bandiere spagnole sventolate su nove posti disponibili la dice lunga sull’internazionalità di questo campionato in forte peggioramento quando l’anno prossimo Marquez prenderà il posto di Stoner. Dovizioso andrà in Ducati? A mio avviso scelta pessima, priva di senso se non per essere considerato “ufficiale” in una squadra dove hanno campato per tre anni buoni sulle spalle di un pilota vincente per poi ritrovarsi due anni a brancolare nel buio. Io lo spero per il Dovi, se lo merita anche se è “svizzero”. Una brutta picchiata la sta subendo anche la rete del Biscione, nata sotto aspetti ben diversi rispetto al bieco faziosismo dimostrato in questi ultimi tempi. Adesso ci attenderanno 8 gare alla fine del mondiale dove l’unica incognita sarà se Pedrosa riuscirà a agguantare un furbo Lorenzo, con il buon Casey a fare da giudice e il Dovi ha metterci qualche pezza dove può. Per tutti gli altri, attori poco protagonisti non resterà che trovare un po’ di notorietà in qualche guizzo sporadico.
Buffoni, buffoni e buffoni!

Nessun commento:

Posta un commento