Difficile non dare un titolo meno funesto al post di oggi. Agonia
si usa per indicare una condizione prossima alla fine qual è oggi il
motociclismo moderno in particolare il Campionato del Mondo prototipi. Ad
Indianapolis è andato in scena un bruttissimo atto sportivo che ha un po’ fatto
toccare il fondo sia dal punto di vista umano che di risultati. Senza voler
togliere nulla a Pedrosa e alla sua vittoria imperiosa su un certo Lorenzo (10
secondi rifilati) la gara è stata una noia mortale se non per un duelletto
consumato tra un ottimo Dovizioso ed un guerriero mai domo Stoner che si è
fatto issare sulla moto quasi col paranco. Se poi pensate che il settimo
arrivato si è preso 57 secondi dal primo questo da un po’ la misura di quello
che sono le corse oggi. Fa ancora più specie se poi il settimo è Valentino
Rossi, non per il pilota o per l’uomo, ma perché è l’unica pedina in mano ad
Ezpeleta che ancora è in grado (secondo lui) di muovere il mondiale. E’
indubbio che già i “tifosi” da stadio attendano un suo ritorno in Yamaha per
vedere quanto vale ancora, ma per fare ciò sono stati sacrificati personaggi
come Dovizioso, Cructhlow, forse Spies, per non parlare dell’indifferenza
totale all’addio di Stoner. Fossi loro sarei già migrato nel mondiale SBK più
degno per un pilota che essere preso per il naso da un burattinaio che vede
solo in Rossi l’uomo del giorno. E tutto questo senza avere niente contro
Rossi, anzi… La sua stella ha ancora più valore perché riesce a brillare di
luce riflessa, ma questo, per noi appassionati conta poco. Il tutto condito da
una trasferta che poco ha del motociclismo con una pista orribile che ha poi
fatto parecchie vittime sul campo. Sei bandiere spagnole sventolate su nove posti
disponibili la dice lunga sull’internazionalità di questo campionato in forte
peggioramento quando l’anno prossimo Marquez prenderà il posto di Stoner.
Dovizioso andrà in Ducati? A mio avviso scelta pessima, priva di senso se non
per essere considerato “ufficiale” in una squadra dove hanno campato per tre
anni buoni sulle spalle di un pilota vincente per poi ritrovarsi due anni a
brancolare nel buio. Io lo spero per il Dovi, se lo merita anche se è “svizzero”.
Una brutta picchiata la sta subendo anche la rete del Biscione, nata sotto
aspetti ben diversi rispetto al bieco faziosismo dimostrato in questi ultimi
tempi. Adesso ci attenderanno 8 gare alla fine del mondiale dove l’unica
incognita sarà se Pedrosa riuscirà a agguantare un furbo Lorenzo, con il buon
Casey a fare da giudice e il Dovi ha metterci qualche pezza dove può. Per tutti
gli altri, attori poco protagonisti non resterà che trovare un po’ di notorietà
in qualche guizzo sporadico.
Buffoni, buffoni e buffoni!
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