lunedì 15 giugno 2015

Fino alla fine, MotoGp #Barcellona2015

Week end intenso quello spagnolo per il motomondiale. Tre gare e tre risultati incerti fino alla fine. Ha aperto le danze come sempre la Moto3, sempre ricca di piloti al vertice che si sono avvicendati nelle prime posizioni com'è oramai tradizione. Partito dalla pole, Bastianini avrebbe voluto concludere anche conquistando il gradino più alto del podio se non avesse trovato sulla sua strada un pilota, bravo, intelligente, furbo e veloce, quel Danny Kent che ieri ha fatto capire di voler questo mondiale più che mai. L'inglese sembrava un lupo con le pecore, a tratti leader, poi remissivo in coda, per arrivare all'ultimo giro con lucidità per battere tutti tranne l'ottimo Enea. I commentatori bulgari avevano voglia ad esultare quando una moto celeste del Team Leopard è finita per le vie di fuga, ma non era Kent bensì il suo compagno di squadra Ono. Bene anche Antonelli quarto "uccellato" da un sempre verde Vasquez sulla linea del traguardo.
Nel monomarca Moto2-Honda anche Zarco si è preso la vittoria sul finale all'ultimo giro dopo che Rabat, Rins e Lowes avevano comandato i 3\4 della gara fino a che dalle retrovie è arrivato il francese in splendida forma. Zarco vince e aumenta il suo distacco in classifica lasciando ad un ottimo rookie-Rins un bel secondo posto e a Tito Rabat uno stretto terzo. Degli italiani solo Morbidelli e Baldassarri si sono visti nella top 10 con il "Morbido"autore di una partenza fulminante ma dotato di una moto non molto a posto (vedi Kallio dodicesimo).
In MotoGp invece Lorenzo è stato "solo" dall'inizio alla fine, conducendo una gara accorta viste anche le numerose cadute lungo tutto il circuito. Il week end era partito in maniera "anomala" con l'uno due delle Suzuki prime e seconde (complice anche la gomma extra soft) ma Lorenzo era già davanti in prima fila. Scattato subito davanti Jorge ha avuto subito in Marquez un ombra che lo ha seguito anche fin da troppo vicino tanto da rischiare la collisione che poi lo ha portato ad assaggiare i sassi spagnoli. Perso uno dei protagonisti rimaneva Dovizioso tra lui e Rossi, ma la moto dello svizzero-forlivese non era così performante come al solito tanto da indurlo ad una strana caduta. A quel punto tra Rossi e Lorenzo uno spazio sottile che è passato dal secondo e mezzo ai due per poi concludere con un margine di otto decimi che il maiorchino ha detto di averlo gestito con qualche timore. Sul podio di rivede Pedrosa, senza troppi traversi, ne tantomeno staccate funamboliche, forse la giusta chiave per guidare oggi quest'Honda. Certo è che qualcosa non sta funzionando nella casa dell'Ala Dorata o forse nella testa del giovane pilota ma, anche se siamo a 1\3 del mondiale, il duo Yamaha sta suonando un assolo che sta rischiando di uccidere il campionato, perchè fino ad adesso nessuno dei due ha realmente "steccato". 18 secondi presi da Pedrosa sono un enormità, così come per il resto del gruppo con dei promessi protagonisti che ancora stentano ad uscire fuori (Redding e Cructhlow su tutti). Iannone si conferma buon quarto "di conserva". Bene Bautista nella top 10 anche se....
Fischi spagnoli ancora una volta all'insegna di Lorenzo reo di cosa non c'è dato saperlo...
Prossimo round Assen nella ex università della moto ora relegata ad un semplice liceo.   

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