domenica 18 luglio 2010

Campioni, giornalisti, giornalai ruffiani e affini

Come volevasi dimostrare la valanga mediatica si è abbattuta sul moto mondiale al seguito dell'eroico ritorno di Rossi. Claudio Costa fu sibillino i giorni dopo l'incidente indicando in “forse” tre settimane per il rientro del pilota di Tavullia. E così è stato perché mai come oggi la Moto Gp ha bisogno di lui per uscire da un impasse che conta solo 17 piloti alla partenza dei quali solo 6 (per essere generoso) in grado di dare un minimo di spettacolo. La cosa più insopportabile di un gesto atletico di alta caratura sono i giornalisti e i cronisti, Meda in primis, che al cospetto del campione sembrano ipnotizzati e si prostrano come se avesse il potere di un santone. Ecco questo disturba un po' tutti noi appassionati di moto, abituati a recuperi record, Locatelli tanto per citarne uno recente, o tanti altri che sono rientrati senza tanto clamore. Ma lui è Valentino, talento indiscusso di questi ultimi 15 anni di corse, che non ha bisogno di essere santificato e coccolato come se fosse il fidanzato di tutti, sconfinando quasi verso un amore omosessuale. A me Rossi è piaciuto perché è andato forte, perché è tornato a fare quello per cui è nato, perché Stoner lo ha battuto sul campo, perché non si è nascosto dietro l'infortunio. E così dovrebbero fare i giornalisti, i commentatori, dovrebbero riportare la cronaca di una giornata di corse perché anche altri ragazzi hanno corso e hanno vinto. Gli eroi sono altri, loro sono solo guerrieri che combattono facendo uno sport per il quale sono disposti a sacrificare la vita figuriamoci una rottura di un osso. Bayliss si fece tagliare la falange del dito mignolo per poter rientrare a correre. Questo è il mondo dei piloti non solo di Valentino e i giornalisti lo sanno bene, ma si sa, i profani che seguono le corse sono in maggioranza rispetto a chi come me non vede solo un pilota in pista, non vede solo una classe, la MotoGp, ma le vede tutte tifando anche per altri piloti, non necessariamente italiani. Oggi il popolo ha bisogno di un suo idolo perché gli idoli fanno marketing e Valentino questo lo sa bene e si è cucito il suo posto nella storia. Ci fosse la possibilità di escludere il commento lo farei volentieri perché l'unica cosa udibile è il ruggito delle moto e ogni tanto qualche gaffe di Reggiani che almeno ci fa un po' ridere, ma subito anche lui ritorna nella più bieca normalità. Ora che la MotoGp ha ritrovato il suo re siamo tutti più contenti, e non è detto che faccia anche un apparizione in Superbike, così come nei rally e nelle esibizioni, perché oramai lo sport italiano porta solo il numero 46 e il 3 di Biaggi... Ma si sa, le gesta del romano valgono commercialmente meno per essere anche almeno una volta menzionate da giornalai ruffiani e compiacenti...

2 commenti:

  1. Sono totalmente d'accordo con te... io TIFO Biaggi, ma questo non mi nega la sincerità nel dire che Rossi è un ottimo pilota, e nel 2004-2005 molto più performante del magico Max. Ma, analizzando da semplice spettatore, e mettendo, difficilmente, il tifo per Max da parte, noto queste cose: Biaggi e Rossi sono 2 piloti che hanno avuto fortune e sfortune che hanno avuto (la fortuna aiuta gli audaci no?) nella loro carriera. Pensiamo a Biaggi, un pilota che si mette a 18 anni sulla moto, e scopre di andare davvero forte, vince 4 mondiali in 250, con 2 moto differenti, mostrandosi il NUOVO CHE AVANZA PER QUEGLI ANNI. Passa in 500... primo anno un mondiale da paura, non ha aggiornamenti dalla Honda come promesso dalla stessa ad inizio stagione per via di Doohan, il mostro sacro della Honda in quegli anni. Per via di questi comportamenti, Max, forse non avendo mai avuto nel carattere la sua forza principale, "scappa" in Yamaha... che non è il top... ma dopo un paio di anni la porta al TOP lottando con Valentino con Honda. Poi sappiamo tutti cos'è successo, Vale si è dimostrato più forte e nessuno non ammette ciò, ma il fatto che mi sorprende è la disparità avuta da parte dei media nei confronti dei due piloti. 2 Talenti puri che hanno avuto, chi fortuna chi sfortuna, di incontrarsi nella stessa era. Valentino ha dalla sua il fatto che ha lavorato sempre col top, anche per merito ovviamente, ma comunque il raffronto è agghiacciante. YAMAHA CON BIAGGI SPENDEVA POCO, CON ROSSI HA INVESTITO IL MAX CHE POTEVA. Oltre a QUESTO, non commento nemmeno il commento dispregiativo di Valentino verso Stoner... ricordando che nel 2007 quello che frignava per la moto era un altro...

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  2. A differenza di te non sono mai stato un tifoso di Max negli anni 90. Troppe erano le sue lamentele verso tutto e tutti, però aveva ragione. A parte il mondiale perso a "bischero" nel primo anno di 500 (bastava fosse più diplomatico), quando andò in Yamaha diceva che ci volevano investimenti e Valentino poi lo confermo. In Honda fece vedere che era Valentino a vincere non la moto, considerata super. Secondo me non ha avuto la giusta ricompensa in MotoGp, come se l'è guadagnata Stoner con un super anno. Da quando è riapparso in Superbike lo seguo sempre e devo dire che è molto cambiato (considera che lo conosco indirettamente dai tempi del Team Telkor). I vari commenti del bar non li seguo neanche, perchè sono aria fritta e vengono da persone poco obiettive. Valentino è forse nell'olimpo motociclistico il più grande ma non per questo non bisogna riconoscere anche i meriti degli avversari e renderne omaggio.
    P.S. Il commento di Rossi su Stoner non l'ho sentito, ma lo ha fatto ieri?

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