venerdì 26 aprile 2013

Inseparabili

Suscitano sempre forte ammirazione in me le coppie coese, quelle che da tantissimi anni proseguono il loro percorso di vita sempre insieme, amandosi reciprocamente come se fosse il primo giorno. Un caro amico e coetaneo è ancora li unito a sua moglie da oltre 25 anni, con 3 figli e numerose avversità vissute, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia... Eppure oggi i tribunali strabuzzano di divorzi con lite e coltelli, ma c'è ancora chi si ama e si vuole bene indipendentemente dal tempo trascorso, facendo di loro persone oramai fuori dal tempo, da questo tempo che tutto brucia lasciando dietro di se solo aridità. Recentemente poi mi è capitato di osservare in prima persona che l'amore va anche oltre la vita quasi avesse legato due persone anche nel loro ciclo vitale. La mancanza del coniuge ha portato dopo poco tempo alla scomparsa di colui o colei che era rimasto, come se quel filo di unione non si fosse mai spezzato. Eppure l'istinto "egoista" dovrebbe prevalere in noi, come successe a mio nonno a 95 anni, ma evidentemente l'amore ed il legame che si forma in determinate coppie riesce ad andare oltre l'istinto di sopravvivenza. Io li chiamo inseparabili e un pò li invidio perchè forse io rappresento proprio l'aspetto opposto... Chissà... Certo è che bisognerebbe forse imparare da queste manifestazioni, in un certo qual modo potrebbe essere la chiave per vivere più tranquilli... o forse no? Penso sia più legato alla soggettività delle persone e della loro "fortuna" di incontrare la famosa anima gemella... I puntini che scrivo sono proprio le domande che vorrei fare al regista di tutto questo per cercare di capire i vantaggi di questa simbiosi. A livello evolutivo sarebbe una catastrofe, ma morire d'amore è un'evoluzione? Riuscire ad andare avanti anche quando la persona che avevi accanto se ne va è così sbagliato, ingiusto, egoista? 

Nessun commento:

Posta un commento