lunedì 6 maggio 2019

Magie & Maghi #MotoGP #SpanishGP 2019

Contrariamente al solito oggi voglio iniziare dalla Moto3 e dalla bellissima vittoria del Team SIC 58 che ha piazzato i suoi piloti primo e secondo. Una magia nello stesso circuito dove nel 2004 Marco Simoncelli otteneva la sua prima vittoria. Coincidenze? Può darsi, ma noi motociclisti, quelli romantici, quelli appassionati pensiamo sempre ai ragazzi che non ci sono più ma che da qualche parte assistono anche loro ai gran premi. Il Team SIC 58 nasce da un dolore immenso, quello stesso dolore che spesso ha il potere di annientare gli uomini ma che ieri si è trasformato in gioia, quella vera e sincera, quella gioia attesa da tanto tempo e che da domani permetterà a Paolo di vedere più luce all'orizzonte. Sul podio de la Frontera ieri sono tornati a sventolare i riccioli grazie a Niccolò Antonelli e al suo compagno di squadra giappo-riccionese Suzuki e per tutti noi è tornato a sventolare quel vessillo che era calato nell'Ottobre 2011. Grazie ragazzi!
La MotoGp invece ci ha regalato la cronaca di una morte annunciata di quel mondiale tanto annunciato come "livellato" ma che in realtà ancora una volta ha un solo Re: Marc Marquez. La classifica pare dica il contrario ma senza lo zero di Austin (per guasto tecnico) Marc sarebbe già "oltre" e lo sta facendo a dispetto di una moto non perfetta anzi (la caduta nel warm up è ancora da chiarire). E così mentre fiumi di inchiostro scorrono per parlare dei problemi delle moto, dei set-up, di quanto valgono i secondi posti, di titoli mondiali che mai arriveranno ma sopratutto di avere fatto scelte azzeccate, Marquez si diverte anche a dire che così si "diverte" poco segno di una superiorità umana imbarazzante. Non mi stancherò mai di dirlo ma l'unico pilota in grado di poter arginare questo potere è stato mandato via (malamente) da Ducati e che ore si trova, ancora una volta, a dover imparare tutto da capo. Tanto è che la moto "migliore" del lotto non riesce neanche a salire sul podio "battuta" dalla piccola Cenerentola Suzuki e da una "indecifrabile" Yamaha. Ecco, Suzuki e Rins sono le uniche belle novità di questo inizio campionato, dove una moto ancora non all'altezza e un pilota old style (busto sempre eretto e poche acrobazie) stanno facendo sognare molti appassionati, me per primo. Così come un Team satellite ha fatto sognare un pò tutti con una bella pole di Quartararo e una gara interrotta soltanto da uno stupido guasto tecnico. Nel Team Petronas c'è gente che lavora e parla poco, gente come Forcada, "parcheggiato" li da Yamaha nonostante abbia vinto il titolo nel 2015. Campionato finito dunque? Le premesse ci sono tutte e l'unica speranza è che la Honda risolva i misteriosi problemi più tardi possibile. Tutto il resto sono ancora chiacchere da bar come sempre buone per scrivere qualche sterile articolo. Ci leggiamo alla prossima in quel di Francia!

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