lunedì 3 novembre 2014

Le...1000 e una notte, SBK Qatar 2014

Come in una fiaba, è finito quest'anno di SBK, l'ultimo da un punto di vista regolamentare tecnico, con un epilogo avvincente, entusiasmante che in pochi avrebbero previsto, io per primo. Pur simpatizzando per Guintoli (10 e lode), che definisco un uomo di altri tempi, credevo che la verdona e il suo alfiere mascellato, potessero bissare il successo dell'anno scorso. Sinceramente lo avrei preferito anche per uno sgarbo ad Aprilia (9) rea (a mio punto di vista) di non aver gestito troppo bene il materiale umano a disposizione. Pensavo a Laverty (7), l'anno scorso secondo, e licenziato per far posto a Melandri (7) con un operazione più di marketing che sportiva. Pensavo a Guintoli uno che arriva sempre ma mai preso troppo in considerazione. Invece proprio lui ha dimostrato tutta la stoffa del campione, magari poco funambolico e spettacolare, ma sempre a testa bassa e con una grande umiltà (vedi la gara di Portimao). Ieri sera però, nel giorno degli attributi, lui li ha tirati fuori tutti con due gare da incorniciare perchè in palio non c'era solo la vittoria di round ma bensì il titolo mondiale. Sylvan e Tom (10), un francese e un inglese, come nelle barzellette, mancava l'italiano chiaccherone ma in fondo meglio così... Guintoli ha vinto guidando una moto fantastica gestita da una squadra fantastica capitanata da Aligi Deganello (10) quello del titolo di Simoncelli e Biaggi. Sykes dal canto suo deve un pò recriminare un calo della sua Kawasaki (8) ma anche una guida troppo start'nd go anche nelle piste old style dove conta più la scorrevolezza che la frenata. Onore comunque a lui beffato di un non nulla all'ultima gara. Già...le gare... All'appello ne mancano due ovvero 4 round in tutto, 100 punti da assegnare. Un pò bruttina questa scelta di Dorna (5) di non rimpiazzarne almeno una, magari al Mugello tanto per citare una pista "brutta"... Un mese di tempo tra una gara e l'altra è veramente troppo e la SBK meriterebbe di più. 
Bene anche Rea (8) terzo in campionato, e bene anche Baz (7) quinto. Anche ieri abbiamo assistito al "giallo" degli ordini di scuderia protagonista proprio Baz che li ha volontariamente non eseguiti. Ha fatto bene ha fatto male? Col senno di poi sarebbe stato inutile perchè Guintoli avrebbe vinto con un punto di vantaggio, ma cosa effettivamente dovrebbe fare un pilota? Romanticamente noi motociclisti crediamo nell'onore per noi stessi e non per quello della collettività ma, esiste anche un onore nel far vincere un team, un onore meno egoista e più altruista. Certo è che Baz lo aveva già fatto a Magny Course e essendo in partenza per la MotoGp alla fine non ha pregiudicato il box per l'anno prossimo. Personalmente avrei rispettato quell'ordine, come lo avrei fatto al posto di Melandri (e sarei perfino riuscito a vedere negli occhi i miei figli cit.) ma non me la sento di criticare chi ha fatto l'opposto. Per Melandri due gare indietro, senza troppo mordente, con problemi di gomma e forse anche scocciato di passare a comprimario in MotoGp. Alla fine da vincitore del mondiale (era stato assunto per quello) a quarto, con belle vittorie ma anche con delle grosse lamentele ad inizio stagione. Bene le Ducati e i suoi piloti che si sono dati battaglia con la "vittoria" di Davies (7+) nel mondiale (sesto) su un Giugliano (6+) che miracolosamente è rimasto in piedi in entrambe le manches (lo scrivo con simpatia). L'anno prossimo cambierà il regolamento tecnico e si passerà da mezzi prototipi che erano le SBK a moto un pò più commerciali con la speranza di livellare le prestazioni per tutte le case. Ci sarà anche un rimescolamento piloti e questo renderà ancora una volta la SBK un campionato da seguire (per noi appassionati). 
Vi aspetto all'EICMA padiglione 1 stand Blogger senza frontiere! (sto scherzando).

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