domenica 28 settembre 2014

Lo stratega, Aragon MotoGp 2014

Ne sono successe di tutti i colori nella deserta (e bella) landa spagnola nella terra di Aragona. In ogni classe qualcosa è successo che vale la pena di commentare. Abbiamo lasciato Misano con l'overdose di tifo per la bella vittoria di Valentino Rossi ma non ci eravamo ricordati che il mondiale ancora non è finito. E' vero Rossi porta sempre ancora un sacco di consensi ma il cammino è ancora lungo per tirare somme affrettate. Ci ha pensato l'uomo e poi il tempo a rimescolare le carte. Dapprima l'errore di Iannone (5), un pò troppo osannato dai cronisti, che per la foga di fare due giri buoni butta all'aria un bel fine settimana, e poi Rossi (6) con la fretta di un ragazzino di andare a prendere quelli "davanti". Un errore perdonabile ma ingenuo da parte sua che per fortuna gli è valsa qualche contusione e una gran capocciata. Poi il tempo, quella variabile prevista la mattina ma allontanata durante la gara. Così mentre la pioggia bagnava la pista e le due Honda battagliavano per il primo posto Lorenzo (10) rientrava per il cambio della moto confidando nei numeri (tempo al giro). Dal loro canto sia Pedrosa (9) che Marquez (9) erano troppo impegnati per arrivare primi che preoccuparsi dell'asfalto che si stava allagando. E allora prima Pedrosa e poi Marquez hanno dovuto assaggiare la cruda realtà finendo in terra. A quel punto solo chi aveva cambiato le gomme in tempo poteva giocarsi la gara e così è stato: Lorenzo ha trionfato (non come avrebbe voluto) ma è tornato alla vittoria essendo comunque sempre stato sugli scarichi di Marquez. Secondo e terzo (in volata quasi a parimerito) Espargarò (9) e Crutchlow (9) risalito piano piano dopo che Dovizioso (6) si era dovuto arrendere anche lui all'asfalto viscido. Comunque fino a quando era asciutto la gara era solo ad appannaggio dei soliti tre più un non tanto distante Dovizioso. 
Nella Moto2 il buon Kallio (5) ha definitivamente reso l'onore delle armi ad un ottimo Rabat (9) che non si è preoccupato troppo della classifica arrivando secondo dopo una bella bagarre coi primi. Svetta su tutti Vinales (9) in procinto di passare alla Suzuki MotoGp con una bella e intelligente gara. Terzo Zarco (8) in continua crescita. Un plauso al nostro Morbidelli (8) quinto che ha guidato pulito e in maniera intelligente.
La Moto3 ci ha invece riservato una brutta battuta di arresto di Jack Miller (5), che ha pensato bene di non levare il gas all'ultima curva (nei primi giri) venendo a contatto con Marquez (8). Sinceramente è stato un episodio di gara ma il giovane spagnolo qualche colpa ce l'ha. Chi invece spiazza tutti è Romano Fenati (10) il quale, in una gara che non ti aspetti, balza dalle retrovie e va vincere di forza proprio su Marquez e un aggressivo Kent (8). Mondiale riaperto dunque e se l'australiano vorrà passare in MotoGp da campione dovrà metterci un pò più di testa. Splendido l'applauso del pubblico (12) quando Miller, dopo la caduta, è rientrato nei box, che ricorda molto le bandiere nere di protesta degli spettatori australiani dopo la squalifica di Biaggi ai danni di Doohan. Questi sono i veri spettatori del motociclismo, quelli che la Dorna dovrebbe rispettare maggiormente.
Prossima tappa Motegi, sempre che il terremoto voglia.

Nessun commento:

Posta un commento