Raramente mi capita di vedere la tv, anzi quasi mai se non qualche sketch comico o i programmi che riguardano il passato, troppe le proposte stantie e prive di contenuto. L'altra sera però, ho visto uno show decisamente accattivante, ben confezionato in ogni sua parte, prodotto dalla collaudata Opera On Ice dal titolo One Amazing Day, sponsorizzato dal famoso brand per intimo Intimissimi. Uno spettacolo decisamente sopra la media per una fattura totalmente italiana infatti scorrendo nella full cast bio troviamo nomi che hanno collaborato con artisti del calibro di Lady Gaga, Rolling Stones e a regie come le Olimpiadi di Londra 2012. In più l'Arena di Verona ha fatto il resto con la sua splendida cornice anche se un tale show non sfigurerebbe neanche in qualche stadio sapientemente ben allestito. Lo spettacolo ricalca la storia di un giorno di due ragazzi, Bel e Hero, sapientemente interpretati dai due pattinatori Kiira Korpi e Stephane Lambiel che vivono questo sogno metropolitano tra la realtà e il surreale. La cosa bella che più mi ha colpito è stata la scelta delle musiche, non forzatamente inedite come spesso accade, ma prese dal panorama musicale moderno scegliendole tra artisti quale Kate Perry e Michael Jackson, Coldplay tanto per citarne alcuni, "rimusicate" per l'occasione con un orchestra sinfonica che le ha trasformate in arie d'opera. Questa è senz'altro l'originalità del progetto (facilitata dall'avere un'orchestra di prim'ordine) che evita l'ascolto di brani che devono essere "per forza" inediti decadendo poi in produzioni noiose. Il tutto condito con stupende coreografie sul ghiaccio da parte del gruppo delle Hot Shivers, e di una serie di coppie che hanno reso veramente pregevole tutte le coreografie. Non sono mancati gli assoli interpretati da una sempre verde Carolina Kostner e da un mai domo Evgeni Plushenko. Come annunciato dalla locandina ospite d'onore Andrea Bocelli che ha dato il suo tocco finale allo show con un "ruffiano" ma sempre efficace (e perfettamente eseguito) Nessun Dorma coreografato da Lambiel. Dispiace che da poche parti non vengano nominati anche gli altri cantanti, una su tutti la splendida mezzo soprano Martina Belli che ho scoperto in questa occasione. Questo è un pò il lato brutto dello show business senza nulla togliere a Bocelli, ma nello spettacolo c'erano anche altri cantanti e Martina è stata veramente all'altezza del suo compito (guardatevi Habanera per capire). Per gli addetti ai lavori (anche senza pattini) uno show da osservare e, nel mio caso, da sognare a occhi aperti, ricco di spunti "trasportabili" nelle nostre piccole realtà terrene. Per quel che vale da un modestissimo blogger, bravi davvero!!!
Contenitore di pensieri ad uso e consumo di voi naviganti della rete. Siatene i benvenuti, novelli Caronte del duemila...
martedì 27 dicembre 2016
martedì 20 dicembre 2016
Star Wars Vs Star Wars
Ancor oggi, a quasi quarant'anni dalla sua uscita, la saga di Star Wars fa parlare di se. Saga che ha cambiato il modo di fare un certo tipo di cinema che proveniva da esperimenti ben riusciti come Star Trek, Ufo chiama Base Luna e Spazio 1999 tutti diversi tra loro ma egualmente efficaci. Lucas però è andato oltre e i 40 anni di longevità lo dimostrano. L'episodio VII (Il ritorno della Forza) ha però lasciato un pò l'amaro in bocca ad iniziare "dall'allontanamento" del suo creatore che non ha condiviso le direttive della Disney e del suo nuovo mentore J.J.Abrams. Infatti a parte l'emozione dei classici titoli, della colonna sonora ad inizio film e le prime stupende ambientazioni del pianeta Jakku, la trama è un pò troppo scontata, troppo soap opera, rispetto ai 6 episodi precedenti. Ian Solo che fa il predicozzo al figlio dopo che quest'ultimo ha fatto saltare due pianeti non è che sia il massimo, anche se poi dopo lo uccide. Sinceramente è mancata un pò di quella filosofia e visione che il suo creatore aveva dato in precedenza. Rogue One invece ha un pò mischiato le carte in tavola. Una Star Wars Story slegata agli iconici personaggi dell'intera saga che vengono proposti solo nella figura di Darth Vader, un cameo di R2D2 e C3PO e una magistrale composizione in CGI di Grand Moff Tarking. Rogue One è si una storia di contorno della saga che si posiziona tra il 3 e il 4 episodio, ma vista l'intensità del racconto è perfettamente collocabile in tutto il contesto anzi, di gran lunga superiore all'episodio 7. Il tocco finale poi la rende "necessaria" in una maratona Star Wars in casa con gli amici. Alla fine tutti i protagonisti muoiono per dare vita al piano che farà avere ai ribelli gli schemi per distruggere la Morte Nera e questo ci lascia con la tristezza che gli eroici protagonisti della storia non torneranno mai più tranne nella citazione della Principessa Leila nel quarto episodio quando dice che "sono morti tanti soldati per avere questa informazione". Speriamo quindi in un episodio 8 un pò più carico di pathos vero e personaggi meno arrendevoli ma più "veramente" cattivi perchè anche nel cinema vale la regola del "fare o non fare. Non esiste provare".
martedì 6 dicembre 2016
Ancora una volta tutti allenatori
Sarà che forse ne ho viste tante, sarà un fatto caratteriale, ma non ho mai espresso giudizi o opinioni su materie di cui non sono informato al meglio. Posso dare un giudizio personale, magari frutto di una sensazione, ma non mi pongo mai come il depositario della verità. Questa tornata elettorale invece, ancora una volta, ci ha dimostrato che all'occorrenza gli italiani (non tutti) sono politologi, costituzionalisti ed esperti di strategie politiche. Casalinghe e pensionati espertissimi del CNEL, giovani "elettorandi" espertissimi sulla divisione tra camera e senato, professionisti diventati tutto un tratto costituzionalisti, il tutto per cercare di dire la propria come avviene con le partite di calcio. E come sempre le prese di posizione sono state piuttosto nette, ognuno intento alla difesa della propria idea senza mai porsi in una condizione di revisione del pensiero anzi, un pò come gli anziani quando dicono "l'ha detto il telegiornale". Indipendentemente da come sono andate le cose dopo il voto ognuno è tornato alla propria vita e il CNEL è ritornato ad essere quell'entità astratta composta da 65 fantasmi che vivono alle nostre spalle. Dal canto suo però il popolo ha sancito una sua forza e l'affermazione del NO contro il SI è stata perlomeno netta esprimendo una (quasi) posizione chiara. Giusta o sbagliata sarà il tempo a dircelo ma come segnale "politico" andrebbe sempre tenuto presente. La vignetta del post ha un grande significato che spesso dimentichiamo per le nostre stupide convinzioni. E' inutile picchiarsi per lo sport, azzuffarsi per la politica perchè nelle stanze dove si giocano le partite noi non saremo mai ammessi e non possiamo realmente sapere dove sta la verità.
martedì 15 novembre 2016
Campioni del mondo, MotoGp Valencia 2016
E' finita nella migliore maniera possibile. Una sorta di passerella che ha incoronato davanti al pubblico festante, i campioni del moto mondiale. Iniziando dalla Moto3 che ha visto trionfare, nel vero senso della parola, Brad Binder autore di un campionato strepitoso e di una gara altrettanto strepitosa che lo ha visto rimontare dal 22 posto fino al primo. Un ottimo pilota, poche parole e tanto gas. Poteva accontentarsi ma ha voluto lasciare il segno a coronamento di una stagione esemplare. Lo segue un Enea Bastianini (in classifica mondiale) che non ha trovato la costanza per arrivare ai vertici della classifica e il secondo posto è solo il premio di consolazione visto anche il distacco di punti dalla vetta. Il resto degli italiani persi nelle promesse e negli orgasmi di un accademy che al momento sembra più un talent show che una fucina di nuovi piloti. Capitolo a parte rimane Romano Fenati comunque 10 in classifica con 8 gare non disputate.
In Moto2 SuperZarko vince di prepotenza su di un ottimo Morbidelli autore di una gara grintosa e corretta ma che nulla ha potuto contro il francese veramente in palla in questi due ultimi anni. Il suo backflip è diventato un must e l'anno prossimo ci mancherà parecchio. Anche in Moto2 gli italiani hanno navigato tra alti e bassi e l'unica conferma concreta è venuta proprio da Franco Morbidelli con la speranza che anche lui non si perda in chiacchere.
La classe regina invece ci ha regalato una gara tipo sfida all'OK Corral dove oramai nessuno aveva più nulla da perdere se non l'onore e lasciare un segno tangibile. Lo ha fatto Lorenzo con un'imperiosa vittoria farcita da una pole da record, Lo ha fatto Marquez che gli è arrivato ad un secondo dopo aver battagliato con Rossi e Iannone. Lo ha fatto Iannone stesso dopo un bel duello e una gara forte e intelligente (finalmente). Non lo hanno fatto Rossi, Vinales e Dovizioso ognuno a risolvere i propri problemi in sella. Chissà... L'ho già scritto e lo ripeto Yamaha ha fatto un errore ha lasciare andare via Lorenzo. Rossi è la gallina dalle uova d'oro ma Vinales deve ancora dimostrare di avere quel quid in più, quindi al momento per la vittoria finale 2017 la casa di Iwata non è messa poi così bene. Lorenzo si appresta ad un salto nel buio rosso ma alla fine gli porterà solo nuovi stimoli per vincere laddove hanno fallito tutti (Stoner escluso). La Honda è l'unica con delle certezze e la più sicura si chiama Marquez. Questo ragazzo ha vinto 3 titoli nell'era di Rossi, Lorenzo e Pedrosa non piloti popup. Oggi accenderanno i motori preparandoli per il 2017 e se qualcuno sarà buono lo vedremo già da domani. Stay tuned.
In Moto2 SuperZarko vince di prepotenza su di un ottimo Morbidelli autore di una gara grintosa e corretta ma che nulla ha potuto contro il francese veramente in palla in questi due ultimi anni. Il suo backflip è diventato un must e l'anno prossimo ci mancherà parecchio. Anche in Moto2 gli italiani hanno navigato tra alti e bassi e l'unica conferma concreta è venuta proprio da Franco Morbidelli con la speranza che anche lui non si perda in chiacchere.
La classe regina invece ci ha regalato una gara tipo sfida all'OK Corral dove oramai nessuno aveva più nulla da perdere se non l'onore e lasciare un segno tangibile. Lo ha fatto Lorenzo con un'imperiosa vittoria farcita da una pole da record, Lo ha fatto Marquez che gli è arrivato ad un secondo dopo aver battagliato con Rossi e Iannone. Lo ha fatto Iannone stesso dopo un bel duello e una gara forte e intelligente (finalmente). Non lo hanno fatto Rossi, Vinales e Dovizioso ognuno a risolvere i propri problemi in sella. Chissà... L'ho già scritto e lo ripeto Yamaha ha fatto un errore ha lasciare andare via Lorenzo. Rossi è la gallina dalle uova d'oro ma Vinales deve ancora dimostrare di avere quel quid in più, quindi al momento per la vittoria finale 2017 la casa di Iwata non è messa poi così bene. Lorenzo si appresta ad un salto nel buio rosso ma alla fine gli porterà solo nuovi stimoli per vincere laddove hanno fallito tutti (Stoner escluso). La Honda è l'unica con delle certezze e la più sicura si chiama Marquez. Questo ragazzo ha vinto 3 titoli nell'era di Rossi, Lorenzo e Pedrosa non piloti popup. Oggi accenderanno i motori preparandoli per il 2017 e se qualcuno sarà buono lo vedremo già da domani. Stay tuned.
venerdì 4 novembre 2016
Alzate la testa!
E' incredibile come "qualcuno" facente parte di un ordine nuovo ci possa aver cambiato, plagiato, resi schiavi. Grandi pensatori ci avevano messi in guardia dicendo che le società del futuro saranno prigioni senza gabbie dove vivremo felici e inconsapevoli. Le stesse pagine elettroniche di questo blog sono la testimonianza di quello che sto scrivendo. Un mondo dentro a un mondo, questo è internet, la rete, il world wide web. Oggi poi abbiamo gli smartphone, in realtà veri computer, in grado di dirci tutto o quasi, ma sopratutto in grado di dire "a quel qualcuno" quello che facciamo e pensiamo. Oggi tutti siamo connessi, Sydney-Roma in un decimo di secondo. Oggi siamo social. Oggi socializziamo con gli emoticon e i "like" (mi piace) sono diventati ragione di vita e autostima. Le lettere, le cartoline perfino la stampa è in forte crisi con l'avvento dei pc e delle nuove tecnologie e se da un lato tutto ciò ci ha permesso una conoscenza maggiore (parola che va presa con le molle) dall'altro ci ha relegati nel silenzio delle nostre stanze, evitando il contatto umano. Tutto più semplice ma anche tutto più complicato. Provate a fissare una cena o un aperitivo. Una volta si poteva fissare alle 20.00 in una certa piazza per andare in quel ristorante. Oggi per "fissare" un incontro, sopratutto collettivo, scorrono fiumi di messaggi dove la variazione del minuto per l'incontro varia in base alle nostre esigenze. Forse una volta eravamo meno social ma più socievoli e pratici. La cosa che però che più non sopporto sono le teste chine delle persone che camminano sui marciapiedi, sugli autobus, alla guida di un autovettura o peggio di uno scooter. Il vero emblema della sconfitta umana: un capo chinato dinnanzi a un potere che non tocchi ma percepisci. Chi in sala di attesa non ha mai fatto un solitario o letto un articolo o cazzeggiato al telefono? Ma quando vedi 5 o 6 ragazzini che magari rientrano da scuola, camminare con il cellulare in mano la cosa mi mette tristezza e un pò d'ansia. Non se ne rendono conto ma saranno i futuri schiavi già inquadrati a tenere la testa bassa e a dire di si perchè come contropartita crederanno di avere una sorta di benessere. Adesso mi ritornano in mente le immagini delle cataste di libri dati alle fiamme da parte di un popolo che voleva ribellarsi al regime bruciando ogni sua forma di comunicazione. E' un falò che dovremmo accendere anche noi prima o poi, perche comunque la nostra vita andrebbe vissuta a testa alta, osservando il mondo che ci circonda, leggendo anche sullo schermo di un telefono o di un tablet, ma fatelo quando siete seduti e rilassati e non spasmodicamente ogni minuto della vostra vita. Insegnatelo ai vostri ragazzi e non dategli un giochino elettronico a tavola per farli stare buoni. Se vi va leggetevi questo post seduti comodamente sul divano magari sorseggiando del buon vino, e all'indomani iniziate una nuova giornata liberi e a testa alta.
lunedì 31 ottobre 2016
Luci nel deserto, #qatarsbk2016
Non avranno una risonanza come la MotoGp, non saranno rissosi ne super campioni, ma l'ultimo round del mondiale Superbike ci ha offerto una pagina di motociclismo veramente bello. Inizierei col vincitore, con il cannibale, con il pilota che in 7 anni di "repressione" Honda ha trovato in Kawasaki la sua casa per potersi esprimere e lo ha fatto in tutta la grandezza di pilota. Jonathan Rea (si legge RIA!!!) è ancora meritatamente campione del mondo e ieri forse ancor di più con quel gesto di cavalleria autentica di cedere il posto al compagno di squadra per concludere il mondiale in seconda posizione. Potrebbe sembrare un gesto per una futura collaborazione ma loro sono inglesi. Per tutto l'anno se le sono dette e date di santa ragione ma ieri alleati per vincere la battaglia finale. 1000 volte bravo!!! Bravo anche Sykes nell'ammettere lo stupore di tale gesto segno che l'accordo non c'era, ma solo il rispetto che hanno i veri duellanti. In fondo è con grandi avversari che la vittoria è ancora più bella. Ma il vero vincitore di una buona parte del mondiale è Chaz Davies che ha pagato l'immaturità sua e del mezzo in diverse occasioni, riscattandola ampiamente con 11 vittorie di manches con una sequenza finale incredibile. Un pò Stoner e un pò Bayliss mi sembra la descrizione più azzeccata dello spilungone britannico. In gara due, oltre al gesto finale di Rea, abbiamo visto due piloti guidare al limite in una danza alla quale solo un waltzer di strauss avrebbe potuto sostituire il rombo dei motori. La Superbike dovrebbe ripartire da qui, come anche dal terzo e quarto posto di Guintoli, altro pilota sottovalutato. E' vero, forse manca qualcosa alla SBK per essere più mediatica, ma accontentiamoci dell'ancora "semplicità" del paddok. Mi auguro che Ducati con l'arrivo di Melandri non faccia l'errore che fece l'Aprilia 2 anni fa... Bello anche ritorno di Haslam, in prestito dal WBSB inglese. Già, proprio da questo campionato, che sembra che attiri i piloti (si parla anche del ritorno di Guintoli e l'arrivo di Giugliano) forse bisognerebbe attingere qualcosa, vista anche l'affluenza nei circuiti da parte degli inglesi. Certo le piste non sono il massimo però qualcosa nella SBK c'è che non va...
Comunque io ieri ho goduto e mi sono quasi commosso e questa credo sia l'essenza di uno sport fatto bene. Grazie anche all'eterno Max Biaggi per la sua presenza sempre competente e mai faziosa (da qualsiasi parte andrai non ti svendere come tutti!!!). Motori spenti, tute riposte e via per una vacanza per ritornare ancora più forti di prima. Ciao SBK mi mancherai!!!!!
Grazie Dovi!!! #malesiamotogp2016
Ammettiamolo, per noi appassionati la vittoria del Dovizioso (per i giornalai italiani pilota svizzero) ci ha fatto piacere. Non sarà eclettico, non sarà super veloce, non sarà "personaggio", ma di sicuro è un buon lavoratore del manubrio che si impegna sempre dal venerdi alla domenica. Ieri il Dovi ha vinto una gara difficile dove la cavalleria della sua Ducati non contava ma contava una guida accorta e priva di sbavature, quella che lui riesce ad esprimere meglio. Se vogliamo poi buttarla sul romantico ha vinto nella pista dove il suo nemico/amico ha vinto il suo mondiale in 250 e dove purtroppo ha perso anche la vita, quel Marco Simoncelli mai dimenticato proprio da lui, "nemico" di tante battaglie sin da ragazzi. In una gara strana costellata da infinite cadute riescono a trovare sprazzi di gloria anche Rossi e Lorenzo entrambi accomunati da una piccola sfida personale per il secondo posto nel mondiale. Qualche tempo fa gli stessi giornalai tifosi di Rossi dicevano che il secondo è il primo degli ultimi. Ieri hanno quasi gridato all'impresa. Io semplicemente dico che Rossi anche quest'anno ha fatto un buon e saggio campionato. Sono lontani i tempi in cui gli avversari non esistevano. Oggi di fronte agli avversari più forti di sempre ha portato a casa un buon secondo posto. Punto. Senza le incognite del meteo e delle gomme forse il mondiale si sarebbe concluso ieri o forse a Valencia....chissà... Lorenzo ieri terzo ha ammesso candidamente che senza le cadute il podio non l'avrebbe neanche visto e questo è un chiaro esempio di sportività. Un plauso anche al duo Avintia, Barbera e Baz quarto e quinto. L'unico che ancora una volta ha fatto tutto da solo è Marquez che cade e si rialza per arrivare undicesimo. Sinceramente dopo una stagione così al piccolo diavolo non possiamo rimproveragli nulla. Sicuramente a Valencia sarà della partita.
In Moto2 felice ritorno al titolo di un pilota forte e cazzuto che è stato il primo a bissare il successo per due anni consecutivi nella classe intermedia. Zarko ha messo in scena tutto il repertorio di un pilota vincente. Il doppio backflip con il fratello poi non ha prezzo. Bene Morbidelli sempre più conferma di questo mondiale. Non ce l'ha fatta Luthi a riaprire il mondiale per Valencia ma gli va dato l'onore delle armi. In ombra da un pò di tempo a questa parte Rins e Lowes.
Con i tre titoli già assegnati andiamo a Valencia per la kermesse di fine stagione e l'inizio della prossima.
lunedì 24 ottobre 2016
La prima vera volta di Cal, #australiangp2016
Nonostante tutta una serie di proclami sui vari vincitori di quest'anno, ieri Crutchlow ha vinto la sua prima gara "normale" senza se e senza ma, senza aiuti metereologici, forse il primo vincitore "vero" dopo i soliti noti. Certo è che al grande burattinaio Ezpeleta andrebbe spiegato che questa non è la stagione ideale per correre in questa zona dell'Australia, dove le temperature sono parecchio autunnali e il clima molto variabile. In effetti è stato un fine settimana all'insegna "dell'indo coio coio" con piloti che hanno girato con l'asciutto, quelli col bagnato, quelli con l'umido fino a stilare una classifica anomala dove ha visto i due piloti Yamaha finire nelle retrovie più profonde. Ed è proprio Rossi che alla fine dei giochi ha puntato il dito contro Michelin rea di aver fatto un pò troppa confusione sulle direttive delle gomme da usare. Per fortuna la domenica il meteo è stato clemente ed ha regalato una pista asciutta a tutti i piloti. Come già detto la gara offriva come spunto di curiosità la partenza arretrata del duo Yamaha visto che Marquez si era preso (di forza) la pole. Dopo qualche giro infatti, il fresco campione del mondo aveva già stabilito la sua legge distanziando Crutchlow di un bel pò e lasciando agli altri la battaglia per il terzo posto. Dalle retrovie intanto risaliva Rossi autore di sorpassi e giri veloci ai danni di piloti decisamente più lenti come se le sue gomme avessero recepito la strigliata del giorno prima. A 18 giri dalla fine, alla staccata dopo la Stoner, Marquez incappa nel suo primo zero disintegrando la sua Honda nella via di fuga lasciando all'inglese dagli occhi a pazzo la conduzione della gara in maniera imperiosa tanto è che neanche Rossi, dopo un promettente avvio, riusciva a riprenderlo. Terzo Vinales che ha seguito come un ombra il suo futuro compagno di squadra e quarto un "normale" Dovizioso che porta a casa, come sempre, il risultato. In ombra Lorenzo, sesto, a un calendario dalla vetta.
Gara bella, brutta? Sono contento per Crutchlow e per Cecchinello ma i dubbi rimangono su di una gestione approssimativa delle gomme (e delle regole). Se ciò serve per lo spettacolo non ci è dato saperlo ma spererei in un futuro meno nebuloso e più "chiaro" da parte del gommista (e anche di Dorna). Prossimo round nella patria di Sandokan con la speranza di vedere tre tigri contro tre tigri (anche a scriverlo mi sono intrecciato!!!)
lunedì 17 ottobre 2016
Gioco, partita, incontro. #motegi2016
Sabato ero in una sala scommesse e volevo puntare 5 euri sulla vittoria di Marquez e sulla conclusione per la lotta al titolo, ma poi mi sono detto "perchè buttare via dei soldi?". Invece nella terra del Sol Levante, patria del karakiri, qualcuno si è immolato verso le vette della leggenda e qualcuno ha preso la katana e se l'è infilzata direttamente nell'addome agitandola anche un pò. Marquez ieri ha vinto il suo terzo titolo in MotoGp nella maniera dei campioni veri, quelli che hanno tutto, talento, intelligenza anche fortuna. Lo ha vinto lui e nessun altro. In compenso lo ha perso la Yamaha che non ha saputo gestire 2 piloti che sulla carta potevano veramente ottenere di tutto, visto anche una moto super competitiva. Hanno invece preferito cullare il vecchio Rossi, "emarginare" Lorenzo e lasciare che il piccolo diavolo facesse incetta di vittorie e piazzamenti. La sensazione non troppo remota è che una parte di Yamaha, e anche di Dorna, sia impegnata per far vincere il decimo titolo a Rossi, digiuno dal 2009, considerandolo ancora la gallina dalle uova d'oro. Al momento è Marquez il pilota più forte in circolazione perchè ha vinto nell'era di Lorenzo, Pedrosa e Rossi. Al momento nessuno come lui. Punto. Nel GP della caduta degli Dei rimangono sprazzi di luce per Dovizioso secondo autore della "sua" gara che costruisce dal primo all'ultimo giro. In fondo la caduta di Lorenzo è anche da additare alla sua lenta ma inesorabile rimonta. Bene Vinales terzo, un pilota che l'anno prossimo dovrà sostituire una sella pesante in Yamaha. Dietro di lui Aleix Espargaro e Crutchlow non lontano dai primi. C'è chi ha ritenuto bello questo mondiale per la varietà di vincitori nelle ultime 10 gare. Senza le incognite del tempo e delle gomme forse non saremo qui a parlare di vittoria di Marquez perchè avremmo ancora un mondiale aperto ai "soliti" 3. Sicuramente "qualcuno" non ha calcolato l'incognita Marquez e dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per arginarlo anche l'anno prossimo. Bravi comunque ai primi tre della classe, quasi sempre al top in ogni gara includendo lo sfortunato Pedrosa vittima dell'ennesima frattura. Yamaha si è anche resa protagonista di una caduta di stile facendo rimanere Lorenzo vincolato al contratto fino a fine anno, senza "sganciarlo" prima per poter effettuare dei test con Ducati. Che Lin Jarvis fosse poco lungimirante lo si è visto a inizio anno quando ha di fatto messo alla porta Lorenzo. Comunque è poi il campo a parlare. E il campo ha detto Marquez.
lunedì 3 ottobre 2016
Il Re sole Chaz Davies, SBK Magny Course 2016
Sicuramente un ottimo momento di forma sia per Chaz sia per la Ducati. Se ci fosse stato il sole anche in Germania forse saremo qui a parlare delle 8 vittorie di stagione del pilota Ducati. In compenso in Francia Chaz ha avuto due manches stellari. La prima, al Sabato, quando ha letto (e azzardato) che le condizioni dell'asfalto potevano essere buone per le intermedie, rischiando la scelta in prima persona, riuscendo a gestire una gara non facile. La domenica invece, con la pista asciutta, ha aspettato il momento buono per lasciare che i due galli della Kawasaki si scannassero fra se per dare la zampata finale. La Ducati è veramente cresciuta nelle sue mani e sarò curioso di vedere cosa farà Melandri l'anno prossimo, perchè eguagliare il forte pilota britannico non sarà facile. Bene anche il duo Kawasaki con Rea sugli scudi in gara 1 e molto aggressivo in gara 2 anche se non è riuscito (se non sul finale) a domare Sykes. Ottimo Camier quarto in gara 2 mentre in gara 1 ha brillato anche Van Der Mark con un bel secondo posto. Mondiale comunque sempre saldamente nelle mani di Rea che esce senza danni dalla trasferta francese anche per una comportamento in gara sempre attento e mai domo, segno di un'atavica fame da podio. In conclusione due belle gare ricche di spunti sperando in un prosieguo e un anno prossimo ancora più proficuo per un mondiale che non è secondo a nessuno.
lunedì 26 settembre 2016
Nel segno di Binder, #motogparagon2016
L'avevamo scritto già qualche gara fa: Brad Binder è campione del mondo della Moto3. Bravo, grintoso, cristallino e mai domo, Binder ha vinto un mondiale lottando per le prime posizioni ogni gara, accontentandosi sempre poco, vedi Assen, portandolo a vincere il titolo con 4 gare di anticipo, segno di una grande maturità e costanza, quella che manca ai ragazzi italiani. Enea Bastianini si è svegliato un pò tardi e adesso la lotta è circoscritta per il secondo posto tra lui e Navarro, ieri primo. In Sudafrica non ci sono accademie per giovani piloti e i mondiali si vincono con devozione e impegno. Bravo Brad!!!!!
La MotoGp ha visto il ritorno alla vittoria di un pilota che sta crescendo sempre di più, accontentandosi all'occorrenza ma graffiando quando serve. Marquez ieri ha messo tutti a tacere, gufatori e non, facendo vedere che quando è in forma non ce n'è per nessuno. Ieri ha vinto bene e con maturità ed ha riportato la distanza nel mondiale a +52 su Rossi, ieri terzo. Nonostante il podio ieri Rossi ha fatto una gara "stizzosa" cercando sempre di contenere le sfuriate degli avversari che però hanno agito di costanza, quella che da ultimo è mancata a lui. Il lungo su Lorenzo al Muraglione è sembrato un gesto disperato che sapeva di non poter concludere. Dal canto suo Lorenzo ha fatto la sua gara nonostante le premesse fossero ben diverse. Chi è restato con i primi fino all'ultimo è stato Vinales con una Suzuki in grande spolvero anche dal lato prestazioni. Quarto Crutchlow, poi Pedrosa e Espargarò. Se sulla carta tutto sembra rose e fiori, la foto qui sotto mostra il vero problema di questo mondiale.
Se la centralina unica ha calmierato un pò le prestazioni delle varie moto, le gomme dovrebbero essere una garanzia, cosa che in realtà non è così. Non è possibile che un pilota come Pedrosa arrivi al traguardo con una gomma così, non consumata ma distrutta e la stessa cosa è capitata anche a Dovizioso. Sfortuna o premeditazione?
In Moto2 ritorna alla vittoria il pilota più eclettico di tutti, poco costante ma spettacolare, quel Sam Lowes che ieri ha regolato di misura un buon Marquez e un ottimo Morbidelli in rimonta. In ombra i leader della classifica Rins (6) e Zarko (8) che hanno arrancato nelle retrovie.
Adesso tocca al trittico dall'altra parte del mondo Giappone, Australia e Malesia e se non ci saranno magheggi con le gomme Valencia sarà solo una passerella.
lunedì 12 settembre 2016
Pedrosa, The peacemaker, Misano 2016
"...se vince Rossi si riapre il mondiale però Marquez che farà? Sarà la gara del riscatto di Lorenzo e delle Ducati..." Niente di tutto questo perchè è arrivato Pedrosa che ha messo d'accordo tutti in una gara accorta e intelligente e sopratutto veloce, troppo veloce anche per l'idolo di casa Rossi che ancora una volta non sale sul gradino più alto del podio (almeno questa volta è arrivato secondo). I centomila canarini gialli che hanno fischiato Pedrosa sul podio dimostrano che questo sport al momento è in mano ai tifosi e non agli sportivi che hanno applaudito il ritorno alla vittoria di un grande pilota, forte, anche lui non tanto più giovane (come Rossi). Dal canto suo Valentino voleva fortemente la vittoria ed ha guidato la metà della corsa sempre in testa e sempre al limite con Lorenzo che lo inseguiva ad un secondo. Ma quando Pedrosa è arrivato su Rossi alla curva del Rio infilandolo "alla Rossi" non ce n'è stato più per nessuno. 8 vincitori in 8 gare diverse questo è al momento l'apporto (compreso anche il meteo) che ha portato il cambio di regolamenti (Michelin e centralina unica).
Superlativo Pedrosa che riesce anche a limitare i danni del suo compagno di squadra Marquez, ieri quarto e mai della partita che ora si trova a +43 su Rossi che, come ho già detto, voleva vincere a tutti i costi. Lorenzo ieri terzo ha lodato il vincitore e il suo compagno di squadra, dichiarando che entrambi sono stati più forti. Siparietto poi in sala stampa tra Rossi e Lorenzo ma questo fa parte del gossip. Per il resto del gruppo c'è da segnalare il 6 posto di Dovizioso e l'ottimo settimo del tuttofare Pirro.
La Moto2 ha visto finalmente trionfare Baldassarri con una condotta di gara esemplare tanto da battere Rins all'ultimo giro. Terzo Nakagami seguito da Zarko ieri alle prese con un assetto non perfetto. Quinto un constante Morbidelli.
In Moto3 come ho già scritto in precedenza vince Binder ipotecando il mondiale avendo oltre 100 punti sul secondo che porta il nome di Bastianini che nulla ha potuto contro il veloce sud africano. Sul podio anche Mir presenza oramai costante nella top five.
Brevi considerazioni finali sulle "stranezze" di questo fine settimana. La prima forse la più eclatante il balletto dei medici sulla diagnosi del dopo la caduta di Iannone. Sono in linea sul non far "decidere" ai piloti se correre o meno però trattandosi di una frattura delle vertebre (poi evidentemente rientrata) poteva essere concessa la possibilità di far provare il pilota sabato mattina (forse Iannone poteva presentare un incognita?). L'altro aspetto sulle gomme un pò troppo "ballerine" tanto da condizionare un "rischiatore" come Marquez (e non solo) che al Venerdi e al Sabato addirittura prova le "cadute" e la Domenica invece si deve accontentare di ragionare. Sarà ma questa storia degli 8 vincitori in 8 gare al momento ha portato solo suspance ma poca chiarezza sulla gestione. Mi sbaglierò....
Ai dementi fischiatori ho già detto tutto quindi non resta che aspettare Aragon per assistere ad un altro round nel segno del giallo...
lunedì 22 agosto 2016
La prima di Cal & Lucio, MotoGp #brno2016
Diciamocelo sinceramente: mancava la vittoria di Crutchlow e del suo Team Manager Cecchinello e così, in un altro pazzo week end, ha vinto il pilota con gli occhi "da pazzo", sicuramente il più guascone della compagnia, riportando l'Union Jack sulla vetta più alta del podio dopo Barry Sheene (1981). Ancora una volta l'incertezza ha colpito la gara della MotoGp (le altre due si sono svolte full wet) mescolando le carte dopo che il sabato i "soliti" protagonisti stavano già affilando le armi. Cal è stato bravo, ha fatto un ottima scelta delle gomme e sopratutto non ha posteggiato la sua Honda nelle vie di fuga come già aveva fatto il giorno prima, arrivando primo al traguardo di autorità. Ottimo anche il secondo posto di Rossi frutto di una scelta azzeccata di gomme e di una guida non troppo dispendiosa che lo ha portato (come Crutchlow) a risalire la china dalle retrovie. Chi invece è sempre rimasto la davanti senza brillare troppo è stato il ragioniere Marquez, autore di una pole stratosferica e di una gara accorta ottenendo un ottimo terzo posto. Dietro di lui "l'apocalisse". Il team Avintia piazza Baz e Barberà quarto e quinto poi Laverty, Petrucci e Iannone, in pratica la saga delle Ducati. Gara da dimenticare ancora una volta per Lorenzo nonostante la scelta di gomme uguale a quella di Rossi ma mai realmente in partita con una strategia di gara misteriosa (ordini dai box?), così come quella di Dovizioso anche lui fermatosi più volte. Impressionanti le gomme anteriori di Redding e Iannone a fine gara completamente distrutte ed incredibile come possano aver finito la gara.
In Moto2 si rivede Folger con una gara imperiosa condotta dall'inizio alla fine in testa, braccato da due mastini quali Rins e Lowes che si sono limitati al controllo della classifica visto che Zarko non ha beccato il fine settimana giusto (undicesimo alla fine). Fuori dal podio ancora una volta Mattia Pasini autore di una gara fotocopia come in Germania.
La Moto3 ci ha regalato un altra prima vittoria che porta il nome di McPhee e della sua Peugeot davanti a Martin e ad un sempre più convincente Di Giannantonio che ha preceduto Bastianini e Antonelli.
Prossimo round Silverstone località non propriamente arida viste le piogge inglesi. Da appassionato spero sempre nell'asciutto ma se un pò d'acqua serve per rimescolare le carte...
martedì 16 agosto 2016
Fine dell'attesa #austriangp 2016
Finito il digiuno! Ducati è tornata alla vittoria e lo ha fatto come non mai portando a casa il primo e il secondo posto del GP di Austria. Niente da dire su Iannone che questa volta è stato zitto e ci ha dato del gran gas, rischiando per la scelta della gomma soft al posteriore, l'unico a farlo, cancellando (o quasi) le bischerate fatte fino a qui. Nessuno ha potuto fare nulla contro il "pompone" e i suoi piloti, neanche un ritrovato Lorenzo che si è limitato ad annusare il profumo dei gas di scarico della sua prossima moto. Rossi invece ha fatto una gara di conserva dietro a Lorenzo mai in grado di avere quel quid in più per sopravanzare il compagno di squadra. "Arma Letale" Marquez (ricordate il film con Mel Gibson?) ieri ancora più ragioniere si è accontentato di un quinto posto che, visti i risultati la davanti, gli ha permesso di non perdere poi tanto in classifica generale.
La fine di un incubo? Non credo. La vittoria di ieri è stata frutto di una serie di casualità ad iniziare dalla bruttissima pista quale è Zeltweg (7 crurve a destre 2 a sinistra) pensando anche al disegno originale che prevede un anello che gira dietro alla collina. Comunque godiamoci questo successo voluto e ottenuto da un caparbio Gigi Dall'Igna che alla fine della gara si è lasciato un bell'abbraccio proprio con Casey Stoner, un altro protagonista di questa vittoria. Prossima tappa BRNO, quella si che è una pista, e vedremo che sapore avrà questa vittoria o se sarà stato solo un fuoco di paglia.
In Moto2 uno stratosferico Zarko (il salto mortale all'indietro gli vale il titolo ad honorem) mette tutti d'accordo anche se un ottimo Morbidelli ha guidato la corsa per metà gara. Bravo l'italiano a rimanere calmo fin da ultimo "uccellando" alle ultime due curve Tom Luthi. Spero che Franco non si lasci coinvolgere troppo nella storia VR46 Academy e tutte le menate che ci propinano ogni fine settimana, perchè il ragazzo mi sembra che abbia stoffa da vendere a prescindere da chi frequenti.
Infatti in Moto3 abbiamo assistito al licenziamento in tronco di Romano Fenati proprio dalla squadra VR46 SKY Racing Team a seguito (sembra) di dissapori tra Uccio Salucci e il pilota reo di essere un pò troppo "anarchico". Non so cosa ci sia di vero, ed anche se Fenati ultimamente si è sempre comportato un pò troppo da "fenomeno", la faccenda mi sembra realmente grave visto anche che in campionato il pilota occupava la terza posizione. La gara è andata al rookie Mir che ha spodestato Binder e il suo sponsor (comunque secondo) ed un ottimo Bastianiani terzo in volata.
Anche se la pista è brutta, il fine settimana austriaco ci ha regalato tanti argomenti interessanti sui quali riflettere, ed un buon ascolto sia in tv sia dagli spalti del Red Bull Ring il che non fa male vista la crisi del motosport. Prossimo round BRNO e vedremo tra i sali e scendi della pista chi scenderà o salirà.
lunedì 1 agosto 2016
Impronte
Gli aborigeni australiani dicono che la terra non è dell'uomo ma l'uomo è della terra. Detta così può sembrare una banalità ma il significato nasconde una saggezza che oggi sembra (anche senza sembra) abbiamo perso. Microscopiche vite "come pulci dello stesso cane", vissute nell'affannarsi in cerca di affermazioni per poi essere cancellate e perfino dimenticate in un attimo. Pochi sono gli uomini che hanno fatto la storia del mondo, miliardi che lo hanno occupato abusivamente. Panta rei dicevano i latini, come l'acqua del fiume, come la risacca del mare sul bagnasciuga. Le impronte degli uomini cancellate in una, due tre passate, per poi essere impresse ancora da altri uomini e così via. Ma il mare è sempre li gli uomini no. Lo spettacolo del tramonto avviene da millenni eppure noi lo guardiamo come se fosse "nostro". Invece è il tramonto che guarda noi, che ci guarda quando camminiamo a 4 zampe sulla sabbia, che ci guarda quando ci diamo il primo bacio, che ci guarda quando ad andatura lenta percorriamo quei pochi metri di terreno sabbioso. Di quelle impronte resta un breve ricordo come la nostra breve vita su questo pianeta. Eppure uomini "potenti" ogni giorno tentanto di sopraffare i più deboli, fanno scatenare guerre, anche mondiali, ma della loro storia non ne rimarrà che un cattivo o un brutto ricordo. Le opere degli uomini giusti rimangono nei secoli, penso al Davide di Michelangelo, alle Piramidi di Giza e solo gli uomini piccoli e invidiosi possono distruggere ciò che l'ingegno di uomini straordinari ha creato. Cammino e mi volto indietro e le mie impronte non ci sono più. Non mi resta che godermi questa lunga passeggiata in riva al mare...
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