giovedì 17 febbraio 2011

Figli di un Dio minore


Leggo piacevolmente sul sito mio sito preferito “spacciatore” di notizie motociclistiche GPOne, che il fratellino di Valentino Rossi, Luca Marini, si appresta ad iniziare una fulgida carriera dopo aver frequentato le elementari del motociclismo nei vari campionati per ragazzi. Fino a qui nulla di strano essendo comunque parente dell’illustre fratello e quindi degno di una menzione giornalistica. Leggo sempre sullo stesso articolo che il piccolo Luca non è arrivato primo nella sua categoria, ma “solamente” sesto su 38 partecipanti, il che mi sembra comunque un risultato sportivamente rilevabile. Ma se lui è arrivato sesto, chi sono gli altri 5 che sono arrivati prima di lui? Quali sono i loro nomi, i loro cognomi, la loro storia? Quello che è arrivato primo sarà stato più meritevole di una menzione, oppure non ci interessa perché suo babbo è ragioniere di Pistoia? Domande alle quali mi piacerebbe avere una risposta proprio da chi in telecronaca o da articoli di giornale, pontifica sullo scarso vivaio di giovani futuri piloti italiani. Signori miei, incentivare uno sport “delicato” come il motociclismo significa anche menzionare quello stuolo di ragazzi figli di persone “normali” che cercano e investono con sacrifici a fine mese per vedere il loro figlio arrivare prima degli altri o semplicemente emulare le gesta dei propri beniamini. Non tutti hanno la fortuna di chiamarsi De Angelis, Rolfo, Lamborghini, Canepa… Eppure al fratello di Rossi è già stato assegnato un posto come prima guida nel Team RMU nella 80cc in attesa di completare il progetto Moto3 che gli sarà sicuramente affidata alla prima occasione. Lo so che sto parlando di aria fritta e cose iper-ovvie, ma essendo un appassionato di moto e vedendo la perdita della nostra leadership a livello umano, mi piacerebbe che i signori del microfono, della penna e del video, capissero che Valentino non è eterno e che anche lui un bel giorno (spero lontano) smetterà di correre o nella peggiore delle ipotesi di vincere, e che solo allora, come oggi scorrendo la classifica della 125, si accorgeranno che forse era meglio parlare anche del vincitore di un campionato giovanile la cui unica colpa era di aver avuto il babbo muratore, elettricista e non pilota o figlio di….

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