venerdì 3 marzo 2017

Vivere, non vivere, vegetare, risorgere

Si è parlato molto in questi giorni del caso DJFabo e della sua scelta di passare a miglior vita. A mio avviso mai termine più calzante viste le condizioni dello sfortunato ragazzo. Eppure ancora una volta siamo di fronte ai pro e ai contro, a chi vuole preservare a tutti costi una vita e a chi quella vita la vuole lasciare. Però c'è un discrepanza nel ragionamento, pensateci un pò. DjFabo ha deciso lui di porre fine alla sua sofferenza, solo lui ha scelto di morire nella solitudine di un letto con l'amico accanto, che ha scelto di accompagnarlo in questo percorso. Questo non va bene? Perchè persone "esterne" a lui dovrebbero pontificare una morale. E' accettabile il consiglio dell'altro tetraplegico che gli consiglia di "non mollare", ma noi "normali", noi che abbiamo la totale disposizione dei nostri corpi cosa ne sappiamo? La vita va preservata comunque? Non mi sembra. La natura ci insegna che gli esseri più deboli vengono sacrificati per il branco. Penso ai lupi che mandano in avanscoperta gli anziani. Penso alle mandrie che lasciano ai margini i più deboli per preservare i giovani. Ma noi non siamo "animali" noi siamo esseri pensanti che con la tecnologia abbiamo sopperito a tante cose che in natura non sarebbero possibili. Ma la tecnologia, a volte meglio chiamata accanimento terapeutico, dove può arrivare, qual è il confine affinchè possa sostituirsi al corso "naturale" delle cose. Corso naturale rappresentato ad esempio da un macchinario che tiene in vita un individuo. Senza la respirazione assistita DJFabo sarebbe morto? Shumacher sarebbe ancora vivo? Fabo e quelli come lui ci hanno insegnato che "ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera", perchè soli siamo in quelle disperate condizioni e soli decidiamo soluzioni estreme. "Uno stato non uccide" è stato detto, ma uno stato non deve neanche permettere agli esseri umani di vivere vegetando. La scelta della vita e della morte è solo dell'individuo, quello stesso che decide di togliersi la vita anche se in condizioni "sane". La vita è un bene prezioso è vero e noi essere umani dovremmo essere solidali con i nostri simili per evitare soluzioni estreme. Ma nel caso di DjFabo e tutti quelli nella sua condizione dovremmo rispettare le loro decisioni perchè solo loro vivono una realtà che, per fortuna, noi neanche ci immaginiamo. 

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