martedì 11 novembre 2008

Siamo tutti americani

Rubo un post fantastico dell'amico DAW, che sintetizza senza troppi giri di parole una verità imprascindibile. Grazie Daw, come sempre!!
Un dato è certo: gli antiamericani sono spariti. Ora, causa miracolo notturno, siamo tutti americani. Sì, proprio loro, quelli che fino a due giorni fa parlavano di una America governata da squallidi e viscidi assassini, da bugiardi, da cinici difensori dei propri interessi a discapito di tutto e tutti, quelli che “le mani grondanti di sangue”, ecco, tutti questi fenomeni sono spariti. Il popolo americano è tornato amico, quello stesso popolo che fino a ieri veniva visto come rozzo e ignorante oggi è tornato ad essere Illuminato (“la rivincita dell’intelligenza” hanno scritto, diventando la stronzata antropologicamente più cool dell'anno). Oggi siamo tutti americani. Anche loro, i fenomeni ex-antiamericani, si sentono – come se nulla fosse, facendo finta di niente, con quell’aria così geneticamente chic - finalmente americani. Benvenuti a bordo, era ora, vi abbiamo aspettato ed ora eccovi qua. Siete diventati americani, perché nel vostro patetico gioco delle etichette ha vinto il vostro candidato, quello che gli Zucconi vi hanno descritto come “di sinistra”, quello vicino alla gente, quello col cuore, quello lontano dagli interessi di chissà quale funambolico Smoking Man.Bene, ora anche voi siete filoamericani, perché è già “un’altra America”, e quindi che Dio vi benedica, viva l’America, viva gli americani. Noi, che filoamericani lo eravamo già prima, lo rimaniamo a maggior ragione anche ora. Sempre. Con quello spirito eternamente fiero, eternamente orgoglioso ed eternamente riconoscente. E tranquilli, quando vi risveglierete da questo immenso sogno, e – tanto per fare qualche esempio - quando il vostro candidato, cioè il nostro Presidente, farà guerra all’Iran o al Pakistan, o deciderà di non chiudere Guantanamo, o di non ritirarsi immediatamente dall’Iraq, sarà allora che voi tornerete a sventolare le bandiere della pace, ma noi, come sempre, saremo sempre qui, fieri, riconoscenti e orgogliosi di essere amici della più grande democrazia del mondo. Nonostante tutto, ma soprattutto nonostante voi.

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