lunedì 23 marzo 2015

Sinfonie thailandesi, SBK thailandia 2015

Contrariamente alla classe più importante partiamo omaggiando la vittoria del thailandese Willairoth nella classe 600 SS, la prima vittoria (credo) di un thailandese nel circuito mondiale per lo più a casa sua. Il pilota ha militato in diverse classi ma nella SS ha trovato il guizzo per la sua prima vittoria, complice anche la sfortuna di Cluzel che ha rotto la sua MV. L'omaggio che poi gli ha attribuito il pubblico con un tifo da stadio ha confermato che il round asiatico ha portato i frutti di una buona scelta di location.
In terra asiatica ha trovato anche la sua consacrazione Johnny Rea, il veloce pilota nord irlandese che non ha mai trovato in Honda quelle prestazioni che lo potessero portare così in alto, ma che in Kawasaki ha invece trovato una moto in grado di fargli esprimere il suo valore e lo ha fatto vincendo entrambe le manches con autorevolezza. Cambiando i regolamenti il risultato non cambia e sarebbe illuminante sentire il parere di Fanali (Honda) lui che ha sempre additato la scarse prestazioni delle sue moto proprio alla troppa libertà degli altri. Ancora una volta gli inglesi hanno monopolizzato il podio e i primi 5 posti in griglia dimostrano che la scuola BBS ha prodotto buoni piloti. Non si può dire degli italiani che hanno trovato in Baiocco un ragazzo veloce e serio che ha portato la sua Ducati in entrambe le manches nella top ten. Dunque primo Rea e secondo un ritrovato Haslam che adesso prende 10 punti in classifica e sembra l'unico in grado di arginare Rea, anche perchè Sykes in queste prime due prove ha mostrato qualche limite di affiatamento con la verdona. Si è rivista la Suzuki ai vertici con un ottimo Lowes, caduto in gara 1 ma terzo in gara 2. Bene anche Torres in fase di apprendimento meno bene Davies finito in terra per due volte. Sicuramente Ducati è quasi con i primi, ma forse gli manca quello step per dare più fiducia ai suoi piloti. Già i piloti... Ieri, dopo due manches degne di nota, Bayliss ha deciso che 46 anni sono troppi per gestire un campionato intero, e ha riconsegnato le chiavi della Panigale ai suoi proprietari. Le cose più belle su Troy le ha dette proprio Baiocco elogiando il grande cuore dell'australiano vero esempio da seguire.
Gare un pò atipiche rispetto alle solite sportellate SBK ma sicuramente degne di nota per noi appassionati. 

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