lunedì 1 marzo 2010

Yamaha R1 2010 Vale Replica


Grazie agli amici di Punto Moto Firenze e Yamaha Italia, sono tornato a guidare una moto di serie a casa, al Mugello, in occasione del Mugello Motor Fest, iniziativa fortemente voluta da Promo Racing Firenze i quali, in collaborazione con l'autodromo stesso, hanno dato impulso a questa prima "puntata" di ritrovo per tutti gli appassionati del settore. Solo Kawasaki ha aderito in maniera ufficiale all'evento, le altre case tutte pressochè latitanti, tranne Yamaha, KTM e Aprilia, per volere di Valentini e Punto Moto (solo Yamaha). Tantissimi gli appassionati che hanno provato il brivido della pista con i modelli 2010, capitanati da istruttori esperti che li hanno portati in giro per i 5 km del tracciato toscano in tutta sicurezza, facendo registrare alla fine dei due giorni un solo ricoverato al pronto soccorso. Tra le diverse moto a disposizione, ho avuto anche la fortuna di avere nelle mani la "novità" dei 4 cilindri giapponesi, ovvero quella Yamaha che gira come un Ducati, che tanto ha diviso il pubblico motociclista in pro e contro. Non starò in questo articolo a addentrarmi in tutte le soluzioni e sigle varie, rapporti e quant'altro, mi limiterò soltanto a sensazioni personali sulla guida che ho provato, tanto, alla fine, il lettore appassionato vorrà sapere come va...:-)
Una premessa va fatta: poche sono state le persone che hanno subito capito la pista, tante invece quelle che, nonostante le uscite veloci del fine settimana, hanno arrancato sulle facili curve (a quella velocità) del circuito toscano e con questo vorrei dare una tiratina d'orecchi a tutti i bravoni in strada ma fermoni in pista...
Detto questo Yamaha R1 2010. Sono passati 12 anni da quando per la prima volta guidai il progetto R1 e devo dire che di strada ne è stata fatta parecchia. Sopratutto la cosa che mi è piaciuta di più è stato il motore. Bello, corposo sin da subito, il motore della Yamaha sembra fatto apposta per guidare senza troppo stress o la ricerca dei giri alti come gli altri giapponesi. Certo urla meno ed è molto più gutturale, ma al Mugello in una guida veloce ma in completa sicurezza, non c'è stato quella necessita di avere sempre il piede sul cambio, anzi... Provando a spingere le esse del Mugello venivano bene anche in terza marcia, e comunque la seconda non risultava mai stressante o "impegnativa" come un normale 4 cilindri. L'accessione della spia luminosa del cambio marcia potrebbe essere un optional perchè anche sotto tale soglia, la marcia successiva entra bene ed inizia subito a spingere. Dolce e non fastidioso anche l'innesto dell'antisaltellamento allo scalare della marcia, proveniendo da alti regimi, di solito altri cambi tendono ad imputare prima dell'inserimento dello stesso. Qui sull'R1 sembra quasi che ti assista, addolcendoti anche l'azione del freno motore che risulta progressiva. Una nota importante va fatta sul tasto MODE, posto sul tronchetto dx. Yamaha offre tre mappature per la guida della sua moto: STD (Standard) B e A. Durante il run più lungo ho un pò smanettato sul pulsantino e devo dire che le differenze si notano in maniera sostanziale, sopratutto tra la A e la B. Infatti Yamaha ha scelto la mappatura A per il massimo della performance e la B per fondi "bagnati" o una guida più dolce. Sono subito partito con la A tanto per sentire il motore, e devo dire che sale subito forte, non troppo diversamente dalla STD però più cattivo sicuramente. Considerando le gomme di serie e i chilometri che avevano, più la giornata freddina, una bella derapata di posteriore all'uscita della Bucine, mi hanno consigliato di switchare sulla B. Devo dire che nonostante i tagli più decisi, mi sono divertito molto a guidarla più dolce, utilizzandola più di coppia che a la ricerca dei giri, stancandomi forse meno, e a parità di gomme, anche più sicuro. Non so come in strada si possano notare queste differenze, ma di certo in pista sono molto godibili, evitando magari di spendere soldi per centraline o eprom aggiuntive. Passando all'assetto, qui il discorso si fa un pò di parte, sempre per la destinazione pista-amatoriale. Certamente a Iwata pesano meno del sottoscritto, che con i suoi 100kg in ordine di marcia, non ha quello che si dice il fisic du role, però dato che sul suolo italico regnano gli spaghetti... Devo dire che la moto che avevo erà stata regolata da DCorsa FG Suspensions, perchè il turno prima l'aveva presa Alex Torcolacci e lui non è un fermo come me... Consolazione è che l'utente medio è mooolto più vicino a me che a lui..:-) Comunque, partendo dall'anteriore, la forcella si è comportata bene sia di molla che di idraulica, facilitata anche dal raffreddarsi dell'olio grazie anche alla bassa temperatura. Nel trasferimento di carico mi ha dato la sensazione di robustezza, forse anche eccessiva per correre, ma ottima per divertirsi. Per il posteriore, come tutti i posteriori in circolazione, ci sono sempre i soliti problemi riscontrabili dal quinto, sesto giro in poi, dove un eccessiva perdita dell'azione idraulica rendono incoerente tutta la zona posteriore che tende a sedersi e a rendere la moto ancora più pesa... A pro è andata invece la geometria globale, poco caricata nel posteriore (cosa che non avviene per tutte le moto di serie) ma già più "puntata" in avanti necessitando forse in futuro di un allungamento dell'interasse della sospensione di 3 o 4 millimetri per renderla ancora più neutra a centro curva.
Diciamo che è una moto per gli amatori, che arrivano a lambire tempi interessanti sul giro, ma che se vogliono spingere ancora più forte c'è molto da lavorare (Superbike docet). Per quello che dobbiamo fare noi appassionati potrebbe andare molto bene, sopratutto in piste come Mugello, BRNO, non kartodromi come Magione o Adria, tanto per citarne alcuni. A me non è piaciuta l'estetica, troppo macchinosa, poco filante, ed anche la versione trofeo si discosta poco, quindi c'è un errore di progettazione nelle carenature, pese anche all'occhio quando ci sali sopra, dove nella zona fari e convogliatori air box c'è un pò troppo materiale. Sicuramente sono studi fatti in galleria del vento, ma mi sembra che di vento ne sia tirato un pò troppo... Si sa anche l'occhio vuole la sua parte e forse i colori FIAT aiuteranno a venderne di più e come sempre saranno le vendite a sancirne il successo o meno. Credo che la base per il futuro sia il motore già ottimo così... però per entrare nel cuore dell'appassionato medio ci vorrà uno step in più, a partire dal rivedere tutta la zona carene e forse rivedere anche lo scarico sottosella, anche perchè se Valentino andrà in Ducati le vendite caleranno... Spero però di rimontarci ancora e questo è già un buon inizio.

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