lunedì 9 maggio 2011

Molti nemici, molto onore

Non c’è che dire, se Monza o la si ama o la si odia (a me non piace), il week end monzese ci ha regalato comunque spunti interessanti sui quali riflettere. Primo di tutti il bellissimo tempo stabilito da Biaggi in prova quell’ 1,41”745 alla strepitosa media di 204,405 km/h. Non male per un “vecchietto” e tanto di cappello all’Aprilia, moto indiscutibilmente performante, tutt’al più tempo ottenuto quando aveva già la pole position in tasca. Biaggi ha voluto il record donandolo a tutti gli appassionati di motociclismo. Quindi via le polemiche, via gli “schiaffi”, via tutto, Max ha chiesto scusa nella maniera migliore possibile: aprendo il gas. Prima manche vinta da Laverty più lesto a separarsi dal gruppo rispetto a Biaggi che ha dovuto lottare con Haslam e Melandri rimanendo leggermente attardato rispetto al pilota Yamaha. Ovviamente questo non ha tagliato le gambe al Corsaro perché pur arrivando secondo con Checa nono, si è visto ridurre lo svantaggio in classifica generale fino a 30 punti. Ma è stata la seconda manche che ha fatto vedere un sempre più motivato Biaggi nel cercare la vittoria, davanti ad un pubblico festante e carico di passione (per dirla nel gergo televisivo). Dopo un primo avvio del Coccodrillo Corser Max decide di rompere gli indugi e stacca tutti fino a 5 secondi dopo pochi giri! Un abisso, un enormità considerando il tempo occorso, fino a quando (e qui la mia repulsione per Monza) all’entrata del posteggio del centro commerciale (in pratica la prima variante) il romano fa un lungo, quasi fisiologico oserei, dato che arrivando sempre a staccare intorno ai 330 km/h, capita a volte di fare un piccolo errore. Slalom tra i jersey e rientro quasi regolare perché… il pilota non si è attenuto alla regola di passare su di un percorso disegnato e discusso nel briefing pre gara (dove lui non si è presentato, Melandri docet). A seguito di tale comportamento la direzione gara lo ha penalizzato con un ride through che gli ha fatto perdere il primo posto e lo ha relegato all’ottava posizione a fine gara. Sdegno per gli appassionati accorsi (si sentiranno gli ululati a Paddok Show) e giustificazioni da parte del direttore Paolo Ciabatti nel post gara.

Che dire… personalmente mi è venuto a mente Barcellona 1998, la famosa black flag della quale ancora stiamo a discutere. Mi è anche tornato in mente il taglio di chicane di Valentino a Laguna Seca su Stoner. Sicuramente due pesi e due misure. All’epoca il giovaqne Biaggi non poteva vincere il mondiale contro Doohan, non era politicamente corretto, stonava un po’ che un rookie facesse le scarpe al plurititolato pilota della solita marca in un team privato. Cosa che invece è stata concessa al suo rivale Rossi a Laguna senza la benchè minima sanzione. Classi diverse, moto diverse? Non credo. Stiamo parlando di motociclismo puro, la massima espressione di due classi che se dovessero correre insieme ci sarebbe un arrivo molto variegato e non un predominio della MotoGp (guardate i tempi sul giro). A Doningthon Biaggi ha palesemente errato, muovendosi sulla griglia anche non ottenendo un vantaggio, ma come è già stato detto, c’è un regolamento, sbagliato o no va rispettato. Quella di ieri a Monza mi è sembrata proprio una vessazione nei confronti di un pilota (e per pilota intendo tutti) che errando una manovra di “salvataggio” non abbia rispettato una riga, una stupida riga voluta per imporre un sentiero per chi si trovava a tagliare la chicane. La regola del taglio della chicane è lapalissiana e giusta se tale manovra comporta un avanzamento in classifica a dispetto di un avversario. Infatti i piloti al rientro si posizionano sempre o lasciano strada agli avversari che hanno eventualmente superato. Ieri Biaggi non aveva nessuno da far passare, ha avuto solo un problema in frenata che per la sua sicurezza lo ha fatto andare lungo per poi rientrare in pista agevolmente. Ciabatti si giustificherà in conferenza stampa che quella manovra gli ha fatto guadagnare tre decimi... Mah… Quindi regolamento alla mano doveva essere sanzionato. Ri-mah… Bello davvero il nostro sport… Bello! Come esistono delle leggi caro Ciabatti, allora esistono anche le attenuanti del caso, come la legge ci insegna. Gli uomini non devono trincerarsi dietro un articolo, ma dovrebbero dimostrare che quell'articolo può presentare delle piccole lacune da colmare con l’intelligenza e la valutazione. Il ride through di ieri forse nasconde un significato che va oltre quello che è il regolamento. Non lo so. Avrei delle ipotesi, ma non è questa la sede per discuterne. Max Biaggi caro Ciabatti è un patrimonio per il motociclismo (Batta docet) e un patrimonio per il motociclismo italiano come lo è Valentino Rossi. Nessuno chiede di avere clemenza, tanto più per un connazionale, ma il giusto riconoscimento per un gesto sportivo quello si. Un gesto che non ha fatto ne guadagnare ne perdere nulla agli altri ne a se stesso… Nel mondo degli uomini esistono anche le valutazioni… Ma al giorno d’oggi parlare di uomini è diventato veramente difficile…

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