giovedì 31 maggio 2018

Radio Mitology, tanta voglia di passato #RadioMitology

Chi ha detto che andare avanti nel tempo sia un progresso? Il tempo in cui viviamo non sembra neanche essere più un tempo reale, ma non perchè non è il nostro, ma perchè sembra che non sia più di nessuno. Tempo fa durante le prove della band un ragazzo del 1998 mi confessò che gli sarebbe piaciuto vivere negli anni 80, come abbiamo fatto un pò tutti noi nati negli anni 60. Mi ha detto che ascolta le musiche di suo padre che paragonate a quelle dei giorni nostri (e sua) sono avanti anni luce, sia nella fattura che nell'anima. Oggi il panorama musicale non è tutto da buttare ma bisogna porgere l'orecchio ai grandi nomi per ascoltare qualcosa di decente. E nella zona di Firenze e limitrofi ci viene in aiuto Radio Mitology, una radio che ha nel suo nome lo spirito che la incarna, ovvero catapultare l'ascoltatore indietro nel tempo con le musiche degli anni 70-80-90. Non essendo un grosso ascoltatore di radio (dopo un pò mi viene a noia) devo dire che la programmazione musicale mi allieta le giornate e mi riporta indietro nel tempo. Paradossalmente è come se il tempo stesso non fosse mai passato. La cosa buffa è che in diversi posti e uffici tutti ascoltano quella radio e tutti mi dicono la stessa cosa. Questo però ci da la misura che oggi qualcosa non quadri in questo tempo moderno dove sembra (e dico sembra) che tutto funzioni, tutto sia sotto controllo, tutto sia perfetto. A mio avviso le sonorità di Radio Mitology ci riportano a un tempo dove tutto realmente funzionava e dove tutto era più semplice, dove i social erano i bar o le compagnie alla panchina dei giardini. Se si fissava alle 20.00 le 20.00 erano senza una miriade di telefonate e messaggi vari. Eravamo intenditori solo del campo che ci interessava, ma non eravamo medici, avvocati, meccanici o costituzionalisti. Eravamo allenatori, quello si, ma quello lo siamo anche oggi. Alzi la mano chi sulle note di YMCA non muove il dito e il braccio da una parte all'altra del corpo. Alzi una mano chi non sa dov'è il castello se il lupo è ululì. Quali sono i tormentoni di oggi? E le musiche? Cosa ci rimarrà di questi anni? A noi ci sono restati gli anni 80, e abbiamo scattato forse meno fotografie ma sicuramente più indelebili.

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