domenica 26 agosto 2012

Alla fiera dell'Est

Mondiali entrambi disputati in quelle che una volta erano le terre dell'est. Non che l'est geografico si sia spostato, però i vari cambiamenti socio politici sono arrivati ad esportare le moto anche in quel di della terra russa nel nuovo impianto denomitato Moscow Raceway. Nel contempo si correva anche il mondiale GP in uno dei più belli, se non il più bello, circuiti mondiali, BRNO. Telecomando in mano per lo zapping tra i due circuiti iniziando da Mosca dove in una pista umida parte gara 1. Ovviamente date le precarie condizioni della pista la gara inizia un pò con le molle per tutti ma non per Sykes che si invola subito in prima posizione per non lasciarla più fino alla fine. Alle sue spalle però succede di tutto ad iniziare dalla cadute di Checa, Rea, Giugliano, Haslam, Davies che vedono in Melandri, Laverty e Biaggi i sopravvissuti a questa falcidia. Solamente all'ultimo giro Laverty cede (?) la posizione al suo compagno di squadra e leader del mondiale scatenando nel paddok le ire dei perbenisti, tranne quella di Dosoli (Yamaha) che sportivamente ammette che i risultati si vedono sul campo. A BRNO parte la Moto3 anche li in condizione umida favorendo l'affacciarsi di volti nuovi e vecchi alla testa della corsa. Ci pensa però il buon Folger a fare il vuoto portando si dietro un ottimo Salom ed un sempre più solo in campionato Cortese che chiude il gradino più basso del podio. Moto2 asciutta e grande partenza dei leader in campionato che vede Luthi in ottima forma gestire un ingombrante Marquez alle prese con Iannone e Espargarò. Negli ultimi giri però lo spagnolo decide di scrollarsi di dosso la compagnia dello svizzero (senza riuscirci) duellando fine alla fine con Espargarò e Iannone intenti a giocarsi il terzo gradino del podio vinto poi a favore dello spagnolo.
Ore 13.30 (ora italiana) partenza della SBK "boicottata" da La7 per la concomitanza con la MotoGp ci induce a switchciare su Eurosport per vedere di nuovo un Sykes deciso partire a razzo ma seguito da Laverty, Melandri, Haslam e Biaggi, più convinto che in gara uno e tallonato da Giugliano. Poi quando ancora a BRNO erano sulla griglia di partenza, a Mosca Biaggi nel tentivo di superare Rea si tocca e finisce contro il posteriore della ruota di Haslam finendo a terra e salutando definitivamente la leadership del campionato. E così mentre la MotoGp parte con Lorenzo subito in testa, a Mosca Melandri passa in testa e non molla più la posizione lasciando a Sykes e Davies le briciole del podio. Ripassando di nuovo a BRNO si nota come il "traffico" del Moscow Raceway venga sostituito dal bellissimo deserto alberato della pista ceca con Lorenzo e Pedrosa a fare un altro mestiere, seguiti da un ritrovato Cruchtlow terzo e da un poco convinto Dovizioso quarto lasciando agli ultimi tre (in ordine) Bradl, Rossi e Bautista le ultime posizioni. Si perchè se qualcuno non se ne fosse accorto il campionato MotoGp a BRNO si componeva di soli 8 partenti causa defezioni illustri ad iniziare da Stoner, e questo la dice lunga sullo stato di salute del mondiale prototipi. Rimarchevoli i sorpassi tra Pedrosa e Lorenzo decisamente da antologia quello ai danni di Dany, più arrembante quello subìto da Jorge che poi è anche quello che gli è costato la vittoria. Un pò pochino però per gli "affamati" delle corse vere. 
La gara ha dimostrato infatti, se mai ce ne fosse bisogno, che il prossimo mondiale, a parte qualche rivelazione, si giocherà tra due piloti soltanto con il resto del gruppo ad alimentare una già scarna griglia di partenza.
Dovizioso e Crutclow hanno fatto bene a rimanere? A livello economico sicuramente si con l'italo-svizzero che si è assicurato una pensione di 2 milioni e mezzo l'anno per due anni. Peggio di Rossi e compagnia il buon Dovi non potrà fare in Ducati, ma se non altro, in questi periodi di crisi, si è assicurato un bel futuro. Per l'inglese, che aveva offerte anche dalla SBK vale il solito discorso vedendosi aumentare l'ingaggio dopo aver anche parlato con il grande burattinaio Ezpeleta che dopo aver veicolato e pagato il passaggio di Rossi in Yamaha ha pensato bene di tenersi anche l'inglese. Decisamente un bel futuro per il mondiale MotoGp il quale si trova costretto ad usare i piloti come pedine per poi dare in pasto al pubblico che per fortuna in Repubblica Ceca è accorso come sempre numeroso visti anche i prezzi modesti (molto più lungimiranti degli organizzatori del Mugello).
Mosca risponde invece, nonostante la nuvoletta di Fantozzi, che comunque le gare sono composte da più piloti al vertice e che quest'anno è decisamente l'anno di Melandri sempre più padrone di questo mondiale che lo vede per la prima volta in testa a 18.5 punti di vantaggio di Biaggi. In palio ancora 150 punti e adesso il ravennate dovrà gestire il suo vantaggio e dimostrare di essere un vero vincente. Vedremo.
Molto sterile la ricerca della polemica sul gioco di squadra di Aprilia che sembrerebbe aver dato ordini a Laverty in prima manche. La riprova di queste interviste e commenti ha scatenato sui social network reazioni poco consone per gli appassionati delle moto, utilizzando linguaggi da stadio che francamente lasciano il tempo che trovano. Che si stia avvicinando Mediaset? 

martedì 21 agosto 2012

Una lenta agonia


Difficile non dare un titolo meno funesto al post di oggi. Agonia si usa per indicare una condizione prossima alla fine qual è oggi il motociclismo moderno in particolare il Campionato del Mondo prototipi. Ad Indianapolis è andato in scena un bruttissimo atto sportivo che ha un po’ fatto toccare il fondo sia dal punto di vista umano che di risultati. Senza voler togliere nulla a Pedrosa e alla sua vittoria imperiosa su un certo Lorenzo (10 secondi rifilati) la gara è stata una noia mortale se non per un duelletto consumato tra un ottimo Dovizioso ed un guerriero mai domo Stoner che si è fatto issare sulla moto quasi col paranco. Se poi pensate che il settimo arrivato si è preso 57 secondi dal primo questo da un po’ la misura di quello che sono le corse oggi. Fa ancora più specie se poi il settimo è Valentino Rossi, non per il pilota o per l’uomo, ma perché è l’unica pedina in mano ad Ezpeleta che ancora è in grado (secondo lui) di muovere il mondiale. E’ indubbio che già i “tifosi” da stadio attendano un suo ritorno in Yamaha per vedere quanto vale ancora, ma per fare ciò sono stati sacrificati personaggi come Dovizioso, Cructhlow, forse Spies, per non parlare dell’indifferenza totale all’addio di Stoner. Fossi loro sarei già migrato nel mondiale SBK più degno per un pilota che essere preso per il naso da un burattinaio che vede solo in Rossi l’uomo del giorno. E tutto questo senza avere niente contro Rossi, anzi… La sua stella ha ancora più valore perché riesce a brillare di luce riflessa, ma questo, per noi appassionati conta poco. Il tutto condito da una trasferta che poco ha del motociclismo con una pista orribile che ha poi fatto parecchie vittime sul campo. Sei bandiere spagnole sventolate su nove posti disponibili la dice lunga sull’internazionalità di questo campionato in forte peggioramento quando l’anno prossimo Marquez prenderà il posto di Stoner. Dovizioso andrà in Ducati? A mio avviso scelta pessima, priva di senso se non per essere considerato “ufficiale” in una squadra dove hanno campato per tre anni buoni sulle spalle di un pilota vincente per poi ritrovarsi due anni a brancolare nel buio. Io lo spero per il Dovi, se lo merita anche se è “svizzero”. Una brutta picchiata la sta subendo anche la rete del Biscione, nata sotto aspetti ben diversi rispetto al bieco faziosismo dimostrato in questi ultimi tempi. Adesso ci attenderanno 8 gare alla fine del mondiale dove l’unica incognita sarà se Pedrosa riuscirà a agguantare un furbo Lorenzo, con il buon Casey a fare da giudice e il Dovi ha metterci qualche pezza dove può. Per tutti gli altri, attori poco protagonisti non resterà che trovare un po’ di notorietà in qualche guizzo sporadico.
Buffoni, buffoni e buffoni!

venerdì 10 agosto 2012

Il cielo sopra Ducati

Post dai toni duri, non nel mio stile, ma come recita Confucio bisogna sempre attendere che il cadavere del nemico passi galleggiando sul fiume. E se di cadaveri si parla, di certo non stiamo parlando dei protagonisti della vicenda ma bensì di tutto lo stuolo di tifosi, giornalai, lecchini, imbonitori ed ex piloti ufficiali che hanno detto e scritto fiumi di parole su questa vicenda. Si sono detti addio Rossi e la Ducati dopo due anni di gare e zero vittorie. Sembravano destinati ad una pagina epica del motociclismo, una pagina già scritta prima che iniziasse, una storia d'amore di shakesperiana memoria finita invece nel più totale oblio. Lui, Valentino, il taumaturgo delle due ruote, il Dottore, il Fenomeno, quello che ogni cosa che tocca diventa un razzo (Yamaha Superbike docet), quello che aggiusta tutto, quello che non da le spallate ma solo carezze, è naufragato al cospetto della moto più vincente dell'era 800, quella Ducati che "faceva" vincere un fermo come Stoner, come ebbero a dire nel 2007. Guareschi-Basettoni durante i test di Valencia  di Ottobre 2010 disse (testuali parole): "abbiamo acquisito più dati in due ore che in tre anni di sviluppo". Eccoli i tuoi dati caro Vittoriano! Avete acquisito più figuracce in due anni che in tutta la vostra carriera in MotoGp. E alla guida non c'erano, Melandri, Gibernau all'epoca dei fermi, ma c'era sua Maestà Valentino, quello con mezzo secondo al polso. E mi ricordo ancora quel triste flirt di Philipp Island 2010 quando sul gradino più alto c'era il tuo pilota mentre tu già facevi gli occhi dolci a Rossi. Due anni con Ducati ci hanno fatto vedere il fenomeno di Rossi: non un talento ma un grande personaggio capace di guadagnare 30 milioni d'euro l'anno per arrivare sesto. Questa è la grandezza di Valentino che va oltre tutto. A noi appassionati piace anche questo lato, ma non ci piace quel lato becero che lui rappresenta, quei cronisti da bar dello sport che ai sopracitati test di Valencia ci hanno fatto abbassare il volume dei televisori tanto spocchiosa e prosaica fosse quella telecronaca imperniata addirittura sui colori delle carene e tute, quando davanti il loro ex pilota già gli dava un secondo e mezzo. Il fallimento Ducati-Rossi è un pò il riscatto di tutti i mediocri che si sono avvicendati sulla sella della rossa e che oggi stanno lottando per vincere un mondiale (Melandri docet). E' la cartina tornasole che Rossi senza una moto giusta è solo un pilota come tanti, ne più ne meno. Ma la grandezza di Valentino sta anche in questo: in un mondiale brutto, a parte i primi tre, lui riesce a tenere banco, ritornando in casa Yamaha e alimentando curiosità anche per l'anno prossimo dove il tema dominante sarà la sfida con Lorenzo. Finiti i prossimi due anni in MotoGp perchè no, Superbike per altri due. Quindi, vincendo o no, i prossimi 4 anni saranno comunque vissuti da protagonista. A noi appassionati ci piacerà vederlo lottare la davanti, e se non lo farà lo valuteremo alla stregua di quelli che arrivano dietro, senza troppe scuse, senza troppe giustificazioni. Questi sono gli appassionati di motociclismo, non i tifosi da stadio che non conoscono Hailwood, Saarinen, Sheene, Shwantz, Raney, Fogarty, tanto per citarne alcuni.
Spero che Ducati prenda Redding l'unico simil Stoner sulla piazza, come spero che Audi strapaghi Stoner per tornare sulla rossa... Ma questo fa parte di un fanta campionato che viviamo soltanto noi appassionati delle derapate e della guida al limite.... 

lunedì 6 agosto 2012

Rain-Stone

Più che Silverstone il tracciato inglese dovrebbero chiamarlo Rainstone non solo per il meteo bizzoso della verde Inghilterra, ma anche per aver fatto piovere su una Superbike un pò troppo selvaggia da appartenere forse più al Far West che ai salotti londinesi. Week-end brutto non solo per la pioggia ma anche per delle interpretazioni regolamentari che hanno fatto saltare un pò gli schemi di questo campionato che tanto ancora ha da offrire. In primis la sospensione di gara 2. A tal proposito è bene ricordare il punto 1.26.1 del regolamento che testualmente recita:


Se (in una ipotetica gara di 30 giri) una bandiera rossa è sventolata quando il leader è nel suo 10° giro dopo aver completato il suo 9° giro e gli altri piloti non hanno ancora completato il 9° giro, allora il risultato della gara sarà sugli 8 giri completati e la seconda parte consisterà in 22 giri.  Se la bandiera rossa è mostrata quando il leader della corsa e tutti gli altri piloti nello stesso giro del leader sono nel 10° giro dopo aver completato tutti il 9° giro, allora il risultato della corsa sarà considerato sui 9 giri e la seconda parte consisterà di 21 giri.


Quindi sembrerebbe che le rimostranze Aprilia fossero mal riposte non avendo tutti i piloti completato il 9° giro. Aprilia protesta formalmente anche sull'attardarsi dei meccanici BMW sulla moto di Melandri oltre il tempo consentito in Gara 1, ed anche qui il regolamento parla  di una partenza dai box com'è stato per Sykes (fermatosi per regolazioni) in gara 2. Certo è vero che in due round Biaggi ha perso 38 punti sul diretto inseguitore, Melandri, e anche se ad oggi sono soltanto 10 i punti che li separano con ancora 200 punti in palio, sarebbe auspicabile da parte di Infront atteggiamenti più risoluti senza macchiare un bellissimo campionato. 
Detto questo entrambe le manches non mi hanno fatto impazzire, troppi i sorpassi garibaldini da parte di piloti che gettano il cuore oltre l'ostacolo in situazioni limite, mettendo in serio pericolo chi invece è sempre in vetta a lottare, escludendo un già visto a BRNO, Loris Baz che ha portato finalmente la Kawasaki sul gradino più alto del podio in un ultimo giro di gara uno dove è veramente successo di tutto anche la caduta dopo la bandiera a scacchi di Badovini e Rea. Bravo Baz! A "me mi piace" parecchio anche perchè ha dimostrato una certa maturità in gara, grintoso ma mai oltre il limite come altri piloti. Adesso non resta che attenderlo in una gara "vera" di quelle che si vincono di talento e classe. Sul podio anche Fabrizio (bentornato!) e Badovini, anteprima di un team che l'anno prossimo vedrà sicuramente più podi. Riscossa anche per Giuntolì in gara 2 con il suo nuovo team che lo ha visto navigare per 8 giri sempre in testa regalando al team Pata la prima vittoria e un pò di serenità. Per tutto il resto mondiale compresso in soli 10 punti con i protagonisti in ombra, molto guardinghi sul da farsi, considerando che ancora è tutto da giocarsi con la speranza che vinca il migliore sempre e comunque.

lunedì 30 luglio 2012

L'incantatore di serpenti

Scrivo questo post come se fosse l'ultima gara del motomondiale, senza voler passare per profeta, ma solamente facendo un analisi oggettiva delle cose. Solo un incantatore di serpenti poteva fermare il Black Mamba Lorenzo a Laguna Seca, come anche in tutte le restanti gare. Questo pilota porta il nome di Casey Stoner, personaggio controverso, a tanti antipatico, ma l'unico vero talento da poter arginare lo strapotere di Jorge. Nel circuito californiano si è svolta la decima tappa del campionato ma ha espresso valori che possono benissimo riassumere tutta una stagione. In primis la vittoria di Casey Stoner a 9 gare dal suo ritiro. Stoner ieri, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato di che pasta è fatto sia in pista che fuori, con una gara prepotente ma furba lasciando stancare quello che oggi è il pilota più forte, per poi cucinarlo a dovere a 8 giri dalla fine. Dategli una moto, dategli una gomma (diversa dagli altri) che Casey piegherà anche i semimanubri per vincere le gare. E se arriva secondo preferisce cadere pur di provarci senza considerarlo un errore, come ha fatto in Germania, mentre arrivare ottavo (Mugello) quello si che è un errore!! Queste sono state le sue parole ai microfoni dei giornalai italiani, perchè questo è Casey Stoner. Contrariamente a Lorenzo, di gran lunga più furbo che si "accontenta" (il peggio che ha fatto è secondo!!!), che adesso è avanti di 32 punti, un miraggio per l'australiano che ne ha lasciati 20 solo per fame di vittoria. Il mondiale finirà così. Primo Lorenzo secondo Stoner sicuramente regalandoci qualche altra gara per gli amanti della guida. Ma tutto il resto? Tutto il resto è noia cantava Califano ad iniziare da Pedrosa, pilota sincero anche nelle sue dichiarazioni, ma mai la davanti a fare la differenza. La può fare in due, tre gare a stagione ma poi, come candidamente ammesso da lui stesso, "gli altri andavano più forte". Bravo Dani si è campioni anche a riconoscere i meriti altrui perchè l'anima dello sport è la sportività anche se si monta sul terzo gradino del podio. Sportivo, ma più deluso per il secondo posto, Lorenzo nonostante il suo vantaggio in classifica e questo la dice lunga sullo stato di forma e sulla voglia di vincere del maiorchino il quale accoglierebbe anche Rossi in squadra, tanto e comunque non sarebbe più la prima guida. Il quarto classificato ieri è arrivato a 18 secondi, un abisso nei confronti dei primi tre e che porta il nome, ancora una volta di Andrea Dovizioso il vero Ghostrider del circus. Terzo l'anno scorso, quarto quest'anno, primo degli italiani, il Dovi è completamente ignorato per logiche di marketing e questo dovrebbe fargli suonare la sveglia decidendo di mandare tutti a quel paese per passare in SBK con una divisa ufficiale e in un campionato più serio. Lo ho gia fatto Spies ieri caduto (sembra guasto tecnico) che saluta la sua presenza nella MotoGp con una sola vittoria ritornando nelle derivate di serie e lasciando la sella vuota della sua ambitissima moto.... ma a chi?!?!? Non credo a Valentino (lo scrivo oggi ma posso essere smentito) ammaliato da un offerta faraonica di Audi che spegnerà tutte le sue velleità di ritornare campione, anche perchè con 9 titoli mondiali in saccoccia e l'ipotesi di rimediarne anche da Lorenzo l'anno prossimo, chi glielo farà fare? Rimanendo li farà cassa con i suoi fan club, i suoi tifosi, che lo credono un semidio fino a diluirsi nelle sabbie del tempo come The Doctor, come il Fenomeno, il folletto di Tavullia, ma per noi appassionati semplicemente un pilota veloce, un ragazzo furbo, parecchio furbo ma alla fine, senza moto, un pilota normale... Tutto il resto è noia dicevo, ad iniziare dalle CRT più lente delle proprie madri (le SBK) a rinfoltire una griglia scarna senza più passione, con piloti pop up anche con selle importanti ma che alla fine rimangono nel cono d'ombra dei primi tre... l'anno prossimo due...
Prossima tappa ancora in America (Indianapolis) patria di Beautiful, e come nella soap vedremo la fine delle vicende tra la storia di amore tra Rossi-Ridge, Ducati-Brooke e Yamaha-Taylor... 

lunedì 23 luglio 2012

Passaggio di scettro

Max Biaggi non è più re di BRNO. Anche se le sue vittorie ammontano sempre ad 11 la sconfitta di ieri pesa molto sul palmares del campione romano. Pesa perchè non combattuta, giocata in difesa e sopratutto apre una profonda crisi con lo staff tecnico, non quello personale capitanato da Deganello ma con l'ing Dall'Igna. Infatti sia Sabato che Domenica Max trovava "strana" questa mancanza di prestazioni fino alla sibillina risposta sul chettering "...chiedetelo a Dall'Igna...". Senza farselo dire due volte Marco Melandri ha trovato nella sua squadra e nella BMW, unita alla voglia di vittoria, un'accoppiata vincente che lo ha portato due volte sul gradino più alto del podio, con grinta e determinazione che hanno cancellato quei sorpassi stizzosi visti ad Aragon. Melandri ha guidato bene sotto ogni condizione di pista e nella seconda manches anche contro un Sykes più determinato ed incisivo che mai. Misano lo aveva visto uscire sconfitto e bastonato dalla gara di Biaggi. Ieri sul suo volto c'era più che la vittoria, c'era la detronizzazione del Corsaro proprio nella sua pista più "amica", e non c'è cosa più bella per un romagnolo battere Max.... Belle anche le sue parole alla fine di gara 2 quando ha detto "...queste gare non sono da vecchietti come si possa pensare, ed io qui mi diverto!". Un chiaro messaggio (forse) anche agli indecisi ed ombre della MotoGp dove il massimo campionato sta affrontando una grossa crisi e dove l'alternativa (SBK) non sarebbe solo un ripiego ma un campionato vero fatto di piloti e qualche "spallata" senza troppi scandali... (chissà come faranno l'anno prossimo a Mediaset). Biaggi si era presentato a BRNO con quasi un round di vantaggio (+48) e ne esce sconfitto con neanche una manches di vantaggio (+21), quindi campionato riapertissimo e mai chiuso come confermato anche da Max ad Aragon.Gare che hanno confermato l'ottimo stato di forma della Kawasaki (lo scrivente ne è un tifoso) con il terzo posto di Baz che ha onorato perfettamente il posto lasciato dal povero Lascorz e i due secondi posti di Sykes subito dietro Melandri. Checa ne esce quasi vittorioso perchè comunque ha recuperato punti preziosi a fronte di una pista un pò ostica per la sua Ducati. Rea con il clamoroso errore all'ultimo giro di gara uno ha forse fatto un pò aprire gli occhi a Fiorani e alla Honda un pò troppo assente dalla lotta per il titolo considerando che Aoyama non è mai entrato in partita.Tutti gli altri salgono e scendono ad iniziare dai due disoccupati Badovini e Fabrizio già senza una moto per il prossimo anno con il romano sicuramente più ambito per curriculum e risultati.
Vedere Biaggi e Stoner in difficoltà con le proprie moto mi ha fatto tanto ricordare quell'anno quando hai box si era "persa" la ruota ad Irvine. E' vero che Stoner se ne va, ed è vero che Biaggi preme per il rinnovo del contratto, ma avere in casa due cavalli di razza come loro e non metterli in condizione di vincere mi sembra come la storia del marito che se lo taglia per non far trombare più la moglie fedigrafa...ma queste sono considerazioni puramente personali...
Ci vediamo a Laguna!

domenica 15 luglio 2012

Serpenti al Mugello

Sicuramente sull'Appennino che comprende il Passo del Giogo che sovrasta l'autodromo del Mugello esistono svariati tipi di serpenti tra i quali la comunissima vipera, però dentro la pista non se ne erano visti così tanti e sicuramente non il Cobra con gli occhiali detto Black Mamba. Questo tipo di serpente è stato impersonato perfettamente da Jorge Lorenzo il quale ha morso tutto e tutti lasciando il suo sigillo per il secondo anno consecutivo sulla pista toscana. Solo un piccolo guasto tecnico il sabato gli ha impedito il bottino pieno lasciando la pole position al suo rivale connazionale Pedrosa, ma per il resto il suo fine settimana è stato praticamente perfetto. Ma di serpenti se ne sono visti parecchi ad iniziare da Max Biaggi venuto ad omaggiare il suo grande amico Jorge e rilasciando un'intervista niente male ai microfoni di Mediaset, sottolineando di non avere nostalgia della MotoGp e di divertirsi di più "nell'altro campionato" insieme alla sua squadra. Di serpenti ce ne dovevano essere anche tra le colline dell'autodromo, ogni anno sempre di meno a a fronte di una politica scellerata dei prezzi che non fa di certo riavvicinare gli appassionati e da una politica sbagliata delle corse dove lo spettacolo è un terno al lotto. Un pò ci hanno pensato il Dovi (terzo) e Bradl (quarto) a inscenare una schermaglia interessante con l'affacciarsi di un ottimo Hayden che si è un pò troppo esaltato all'ultimo giro finendo lungo arrivando settimo dietro a Crutchlow (sesto) e Rossi (quinto) al suo miglior risultato in Ducati sull'asciutto. Ducati che è ripartita dalla prima fila con Barberà autore di una qualifica a vita persa, con una moto "vecchia" ma che ha dato un pò di fiducia alla rossa tribuna. Gara agli opposti invece in casa Honda, dove un attento Pedrosa è riuscito a portare a casa un ottimo secondo posto mentre tutto da dimenticare il week end per Stoner che è arrivato ottavo dopo un lungo al Correntaio. Adesso i punti sono -19 Pedrosa e -37 per l'australiano che dovrà inventarsi una nuova strategia se non vorrà perdere il treno con i primi due.
Anche in Moto2 abbiamo avuto in nostro serpente, non esotico ma nostrale, Joe Pompiere Iannone stratosferico vincitore di una gara intelligente e molto combattuta con i quattro pretendenti al titolo tutti davanti a giocarsi il gradino più alto. Come promesso però Iannone ha spento tutti gli entusiasmi regolando un ottimo Espargarò (claudicante per il botto di Sabato) e un Tom Luthi terzo comunque sempre più convincente. Non del tutto a posto ma pur sempre quarto Marc Marquez che a pochi giri dalla fine pesca il jolly alla Poggi Secco derapando con tutta la moto ginocchio e gomito compreso.
Serpentelli anche in Moto3 con una bella bagarre tra otto piloti dove alla fine l'ha spuntata Vinales su Fenati per 20 millesimi e71 millesimi su Cortese che guida sempre la classifica. Bravo anche Antonelli giunto alle spalle dei primi tre.
Domani test per tutti e sicuramente la partita più importante verrà giocata ancora fuori dalla pista, dove i mugugni salgono di gara in gara, in primis dovuti dal comportamento di Bridgestone e sopratutto dalle CRT vere e proprie chicane per i piloti dei prototipi. La cosa più seria l'ha fatta Petrucci il quale dopo essersi preso una (pseudo) gomitata da Stoner è andato subito a chiarirsi con l'australiano ammettendo una sua colpa prima dell'episodio che ha poi infastidito Casey. Peccato come sempre perchè di tutto questo i giornalisti non ne hanno fatto parola continuando a bollare Stoner come "cattivo" la cui unica colpa è di aver vinto con la Ducati ed altri no.... 

lunedì 9 luglio 2012

Fatto e reso

"Guadagnare 25 punti cosi non mi piace, avrei preferito battere Lorenzo". Con queste parole si era congedato Casey Stoner dopo la vittoria del Gp di Assen e dopo che il maiorchino era stato steso da Bautista. Per tenere fede alla sua filosofia di vincere ogni gara ("Io corro per vincere e i titoli arrivano con le vittorie. I conti si fanno alla fine") il buon Casey nel tentativo di passare Pedrosa all'ultima curva del Gp di Germania, è scivolato via gettando alle ortiche un ottimo secondo posto in gara e la leadership del campionato del mondo. Questo è il pilota che Dorna (leggasi Ezpeleta) non ha neanche tentato di far rimanere in un ambiente che sta implodendo su se stesso dove gare come quella di ieri sono molto rare. Detto questo, la gara di ieri ha avuto in Pedrosa l'uomo del giorno con il ritorno alla vittoria e la firma biennale (quasi) presso la casa che lo ha praticamente adottato. Peccato per la caduta dell'australiano ma dopo Assen, in una pista a lui favorevole, Dani si è un pò risvegliato ed ha indotto all'errore il suo scomodo compagno di squadra. Secondo Jorge Lorenzo che ringrazia Stoner ma che lascia la Germania con un distacco di 15 secondi sul duo Honda, un pò troppi anche per lui, forse un pò acciaccato dopo il botto e operazione post Assen. Terzo il buon Dovi che ha regolato l'esagitato compagno di squadra Cructhlow (poi uscito e rientrato) e un ormai perso Spies sicuramente con le valige già pronte. Il buon Dovizioso sta anche combattendo una sua battaglia personale con la richiesta di una moto ufficiale, ma si dimentica che gli interessi economici che ruotano intorno a lui vanno oltre i risultati e fino a che Valentino Rossi navigherà nel mondiale (anche se nelle retrovie) a lui toccheranno sempre le briciole. Interessante il duello per il quinto posto con un gruppo di piloti capitanati da Bradl (in ordine) Rossi, Bautista (in rimonta dall'ultima posizione) Crutchlow, Barberà e Hayden. Chiudono le CRT con la new entry Battaini al posto dell'infortunato Abram. 
Moto 2 che si conferma sempre più terreno di Marquez che vince e stacca tutti in classifica di ben 45 punti complice anche una caduta del suo avversario più diretto Iannone che sino a quel momento stava duellando con lui.
La Germania ci lascia anche la cartolina di Valentino Rossi alla corte di Rupert Stadler gran capo di Audi che ha espressamente detto di voler continuare con il folletto di Tavullia il quale ha tradotto il tutto in monete sonanti che tanto fanno bene all'uomo ma tanto male fanno al pilota definitivamente seduto sui propri allori. 

lunedì 2 luglio 2012

La differenza tra me e te (SBK vs MotoGp)

E' sempre più difficile commentare le gare di MotoGp se non si analizza l'aspetto "politico" che poi è quello che più tiene banco rispetto ai risultati della pista. Il tutto è stato innescato dall'annuncio del ritiro di Stoner che senza mezzi termini le manda a dire a Ezpeleta accusandolo di distruggere il meraviglioso mondo delle due ruote. e non lo fa da gregario, ma lo fa da campione uscente e vincitore dell'ultima gara ad Assen convivendo con i postumi della caduta del Venerdì. Il malumore si è poi diffuso anche a Pedrosa con la critica alle Bridgestone, a Spies che ha fortemente criticato l'abolizione della rookie rules per arrivare ai buchi nelle gomme di Valentino durante la gara. Dulcis in fundo il nuovo regolamento che aggiunge cianuro al già agonizzante campionato che limita a 4 il numero di moto per casa. Ma per caso Monti è anche il nuovo presidente della FMI o Dorna? Nella sponda Superbike invece sembra che la ripresa abbia preso la strada giusta con due bellissime gare ad Aragon, sempre molto combattute, con la reintroduzione a partire dal 2013 dei pneumatici da 17" pollici e gli adesivi simil faro che tanto inorgogliscono le nostre moto parcheggiate in garage. Peccato per la scarsa presenza di pubblico in terra spagnola, unico neo di un bellissimo fine settimana, ma Infront potrà sempre più contare sulla cronaca di una morte annunciata di MotoGp con la relativa fuga anche delle ultime case rimaste. Vedremo. 
La cronaca narra di una gara uno dominata da uno stratosferico Biaggi che ha regolato di fino un arrembante (e deluso) Melandri ed un terzo Checa incredulo del podio in quanto uno sprovveduto Badovini ha pensato bene di tamponare un incolpevole Sykes terzo sino a quel momento. Certi comportamenti andrebbero però segnalati, perchè è si vero che le gare non sono cosa da signorine, ma combattere curva dopo curva anche ai primi giri (Misano docet) non è da furbi ma da esagitati come ce lo ha perfettamente dimostrato Biaggi in gara due quando, visto gli arrembanti Laverty e Davies scannarsi contro Melandri ha pensato bene di non gettare al vento l'ottimo vantaggio in classifica mondiale. Personalmente vorrei anche criticare chi ha scelto di non utilizzare il tracciato della MotoGp dove non è presente quella fastidiosa frenata che porta da 330 Km/h a 40 che favorisce scelte un pò troppo garibaldine, comunque.... Gara due vinta da Melandri su Laverty e Davies dopo due ultimi giri veramente emozionanti e al cardiopalma.
Cronaca un pò diversa per la MotoGp con un ottimo preludio della Moto2 con un bel duello tra Iannone e Marquez questa volta ad appannaggio dello spagnolo che si è visto portare su un piatto d'argento la testa della classifica anche con le cadute di Espargarò e del povero Luthi centrato da Willairot. 
Noia mortale per la MotoGp che perde subito Lorenzo abbattuto dal missile terra aria Bautista che lo ha steso alla prima curva senza un regolare motivo, ma solo galvanizzato dalla prestazione di Silverstone. Un anno fa una manovra "simile" la fece anche SuperSic (bollato anche dallo scrivente) e subito si accesero le polemiche sfociate con la scorta di Barcellona. Cosa faranno adesso gli spagnoli? Più che Gp di Assen era da chiamare Gp di Stoner che ha pensato bene di stendersi e farsi male il sabato per poi correre la domenica, strapazzando il suo compagno di squadra Pedrosa e riportandosi in vetta al mondiale con tanto di rammarico per non aver potuto lottare con Lorenzo. Di rilievo il terzo posto di Dovizioso, la solita rimonta di Crutchlow (imparerò a scriverlo?) ed il ritiro di Rossi essere poi risultato 13 all'arrivo. Complimenti, una bella MotoGp!!! Da qui alla fine, oltre tra la battaglia tra Lorenzo e Stoner il tutto si sposta nel paddok sulla questione "cosa farà il fenomeno di Tavullia? Quiz", unico motivo di interesse (per i non appassionati) per continuare a seguire uno dei momenti più bui nella storia delle corse. 

lunedì 18 giugno 2012

Misano chiama, Silverstone risponde


Ho aspettato a scrivere questo post dopo l'orgasmo della domenica di Misano dove un grandissimo Max Biaggi è tornato realmente Corsaro. Un attesa anche cercata per capire e confrontare due mondiali che stanno vivendo delle fasi alterne con una netta ripresa per il campionato delle derivate di serie e con una picchiata per quello dei prototipi comprese Moto2 e Moto3.
Al Marco Simoncelli Circuit la Superbike cala i suoi assi con prestazioni di rilievo, non solo quelle di Biaggi, ma anche di Giugliano, Checa, Haslam, Rea, Sykes, ma sopratutto una varietà di marche che rispecchiano quanto si vede nei saloni di moto. Un campionato sempre comunque aperto, anche se Max ha dato una svolta importante aiutato anche dalla debacle BMW e quella di Checa, comunque sempre ricco di spunti in continua crescita aspettando di vedere cosa farà Mediaset e sopratutto chi utilizzerà per i vari commenti. Dall'altra parte della Manica la MotoGp risponde con gare appassionate in Moto3 con un bel duello a 10 che ha avuto protagonista un ottimo Vinales ed un attento Fenati nono, una Moto2 con la vittoria di Espargarò su Redding e Marquez dopo una bella battaglia che ha visto anche il nostro Iannone, ed una MotoGp con un redivivo Spies (nei primi giri) un sempre più incavolato Stoner con una moto che non ne vuole sapere ed un imperioso Lorenzo che porta a tre i suoi successi consecutivi e a 25 punti il suo vantaggio sull'australiano. Tutto sommato una discreta MotoGp che ha visto anche un bel duello tra Jorge e Casey e una furibonda rimonta di Crutchlow partito dalle ultime file e arrivando sesto girando nei tempi di Lorenzo. La riconferma per altri due anni di Lorenzo in Yamaha apre un po' anticipatamente il mercato con Honda un difficoltà alla ricerca di un top rider da sostituire a Stoner e con una voce messa ad oc che vorrebbe Pedrosa su una Yamaha. A questo punto l'unica incognita che rimane è cosa fara Valentino Rossi nonostante il suo nono posto c'è ancora chi crede (a ragione) che possa smuovere un po' di interessi verso la MotoGp. Un po' pochino per un campionato così ricco e comunque personalmente credo che Rossi rimanga dov'è, mal che vada è sempre colpa della moto, anche perchè è mia personale convinzione che adesso stia capitalizzando più quello che ha fatto in carriera che ritornare a lottare per i vertici. Ancora una volta mi trovo sempre più in accordo con la scelta di Stoner nel voler lasciare questo mondo che ha perso tutto il suo fascino un po' da grande circo per sostituirlo con quello lezioso stile F1. Ci sarebbe sempre la Superbike ma credo ancora che la sua mossa sia più politica, magari per defenestrare Ezpeleta per creare magari un nuovo organismo... Ma questa è solo fanta MotoGp.
Ah, dimenticavo, nella realtà invece abbiamo Beltramo che suggerisce a Rossi che forse il motore della Ducati è troppo largo per quel telaio, suggerimento avuto quando vedendosi allo specchio ha visto che la sua pancia era troppo grossa rispetto allo scheletro...

sabato 9 giugno 2012

Prigioniero del tempo

Mi è capitato più volte di parlare del tempo su questo blog. Una delle poche costanti eterne che non si possono modificare ma solo percorrere. Ogni secondo che passa è un evolversi di momenti e situazioni che possono sembrare uguali ma per certi versi già passate. E da qui che nella nostra mente si forma lo "zaino" del tempo, quel luogo dove stivare i ricordi per poterli sempre avere presenti anche se sono già passati. Con l'andare del mio tempo mi sono accorto di essere prigioniero dentro a questo zaino, non riuscendomi ad adattare al mio presente trascurando forse quello che sarebbe più importante da analizzare: il futuro. Eppure l'oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente. Ma il mio presente è sporcato da una realtà che sempre più non mi appartiene. Una realtà dove ha totalmente sconvolto quelli che dovrebbero essere dei principi fondamentali dei valori che dovrebbero andare a braccetto con tutto ciò che è stato creato in questi ultimi 150 anni di storia. Penso a come tutto ciò si sia evoluto rapidamente da permetterci di vivere più a lungo, di spostarsi più velocemente, di comunicare in un secondo. Eppure più che vado avanti e più che rimpiango quello che eravamo 20, 30 anni fa, con molta meno tecnologia ma con molta più umanità. Oggi mi riesce difficile guardare un telegiornale, leggere un quotidiano, ascoltare degli approfondimenti, preferendo sempre più spesso vecchi telefilm, vecchi documentari, o standomene semplicemente in silenzio ascoltando il rumore dei miei pensieri. Spesso mi domando cosa avessero provato i nostri genitori negli anni 50 o 60 quando si permettevano il lusso di andare qualche volta al mare o in rarissimi casi in montagna. Tempo fa un ragazzo di 20 anni mi chiese come fossero stati gli anni 80 lui, nato di questi tempi, già insofferente con il suo presente. Se non ci fossero i miei figli sarei un totale disadattato in questa realtà. E pensare che ai miei 46 anni sonati sono più tecnologico io di tanti ragazzi che hanno in testa solo PlayStation, sigarette e qualche bestemmia fissa a rimarcare la totale mancanza di dialogo o ricerca di loro stessi. Quando giro per le strade della mia città, Firenze, ricordo che per le vie del centro c'era vita, i negozi erano aperti e colorati e la sera potevi mangiare il gelato per strada. Oggi tutto questo non c'è più e al posto del colore dei negozi c'è il grigiore di un phone center o di un supermercato etnico o di un negozio "tutto a 0,99". Mi sarebbe piaciuto insegnare a mio figlio l'arte del ferro battuto o dell'intarsio ma non so più neanche dove andare... Sono prigioniero di un tempo che sempre più non mi appartiene ma paradossalmente è il tempo in cui vivo e ancora non ho trovato una De Lorean... Adesso il mio tempo sarà quello dei miei figli cercando di instradarli verso giuste direzioni affinchè possano vivere il loro tempo appieno, apprezzandone i momenti del presente e non rimpiangendo mai il passato, cosa che non riesce a me....

lunedì 4 giugno 2012

Atto di forza

Senza dubbio il weekend catalano ci restituisce un mondiale diverso rispetto a quanto visto fin ora. Belle tutte le classi ad iniziare con la Moto3 con una bagarre di 8 piloti alla conquista del secondo e terzo gradino del podio dopo che Vinales ha salutato tutti a metà gara. Tra questi anche il nostro Fenati, partito malissimo e autore di una bella rimonta ma senza il guizzo finale per andare oltre il 9 posto. 
Più bella invece la Moto2 con uno stratosferico Iannone che l'ha fatta da padrone rintuzzando gli attacchi dell'idolo locale Marquez a suon di staccate, arginando anche il ritorno di Luthi sul finale, portando a casa un bellissimo primo posto che gli vale il terzo posto in classifica generale e un ritrovato smalto un pò sbiadito nelle ultime gare. Sotto investigazione l'incidente tra Espargarò e Marquez quest'ultimo reo di aver chiuso il connazionale dopo aver perso il controllo della moto. Sanzione data e ritirata che conferma la terza piazza di Marc. Sinceramente avrei preferito una sanzione più esemplare in quanto il giovane talento non è la prima volta che agisce al limite, vedi anche con Luthi in Qatar. Evidentemente qualcuno gli sta spianando la strada verso la sella della Honda Repsol.
Honda che invece non riesce a vincere in MotoGp bastonata duramente da l'Ispanico Lorenzo, con una Yamaha perfetta come la sua guida, poco spettacolare ma sicuramente elegante ed efficace. Ieri Jorge a cotto a puntino il suo rivale e connazionale della Honda, quel Pedrosa che non ha mai dato la gioia mondiale al team che lo ha cresciuto e che adesso si troverà a fare i conti sulle future decisioni del pilota della Yamaha. La gara di ieri ci ha restituito anche un bravo Dovizioso terzo alla fine con una gara oculata e di attesa, "accontentandosi" del risultato e facendo salire le sue quotazioni di mercato. Casey Stoner è sceso per la prima volta giù dal podio, dopo una lunga striscia di risultati positivi e uscendo dalla Spagna con un distacco di 20 punti su Lorenzo. Mi sarei aspettato qualcosa di più da Stoner e aspetto il round di Silverstone per capire se ha realmente chiuso oppure si è trattato solo di un problema con la moto. Da rivedere anche Spies autore di un bell'inizio gara, concluso nella terra e poi in rimonta fino al 10 posto. Bene anche Rossi settimo a 17 secondi dalla vetta... Chissà... Brutte forse più del solito le CRT che si posizionano come sempre dal 13 posto in poi facendo gara a se. 
Il buon Ezpeleta dovrà inventarsi qualcosa per il prossimo anno perchè le corse con 12 piloti è difficile sostenerle visti anche i costi di gestione del paddok. Tolto Stoner dalle classifiche il prossimo anno dovranno zavorrare abbondantemente Lorenzo per non farlo scappare viste anche le prestazioni della Yamaha e non mi sembra che all'orizzonte ci siano segnali positivi da presupporre un campionato diverso...
Come sempre ai posteri l'ardua sentenza

martedì 29 maggio 2012

Tu vò fa l'amerigano

Effettivamente in America a Salt Lake City un pò tutti si sono esaltati con vicende più o meno alterne che sulla carta vedono più vincitori. Flagellate dal maltempo le prove, le due gare si sono corse in una condizione ottimale di tempo e temperatura ed hanno visto numerosi protagonisti. Il primo senza dubbio è Marco Melandri autore di due manches perfette totalizzando un secondo e un primo posto ottenuto con caparbietà ed attesa. Se nella prima ha rintuzzato la fuga di Checa, nella seconda si è dovuto vedere dagli attacchi di Rea che lo insidiava curva dopo curva. Il ravennate non si è perso d'animo ed ha regalato la sua seconda vittoria alla BMW mettendo definitivamente in ombra il suo compagno di squadra l'incolore Haslam. Non male neanche Rea quarto in gara 1 dopo una bella lotta con Biaggi ripetuta poi con Melandri in gara 2. Si è visto finalmente Davies la davanti in gara 2 e questo fa bene sperare nell'inserimento di un altro protagonista ai vertici. Bene Biaggi giudicato dal sottoscritto un pò troppo attendista, ma alla fine vero vincitore in fatto di punti mondiali da +5 a +18 sul secondo. Sicuramente due gare furbe in ottica mondiale. Sykes e Smrz un pò persi in entrambe le manches dopo delle ottime prove. Bene BMW in questo momento la moto più performante nelle mani di Marco. Malissimo La7 con una programmazione ai limiti della resa su Mediaset. Nell'attesa di un altra pista inutile, Misano, attendiamo il Motomondiale a Barcellona fiduciosi in un bel duello.

lunedì 21 maggio 2012

Rivoluzione Francese

Gare dentro e fuori nel Motomondiale approdato a Le Mans come nella migliore tradizione della Rivoluzione Francese. In un certo senso anche qui ci sono stati dei decapitati ma per fortuna con la testa sempre al loro posto...anzi. Dell'annuncio di Casey Stoner di ritirarsi dalla vita agonistica ne abbiamo già parlato nel post precedente, e questo ha fatto sì che si smuovesse già all'inizio del campionato il mercato piloti. Mercato che vede protagonista assoluto Jorge Lorenzo da ieri detto lo squalo, dopo una vittoria in solitaria sull'umida pista della Loira, con una gara perfetta condotta dall'inizio alla fine in risposta al suo rivale che lo aveva regolato all'Estoril. Se Honda aveva offerto a Casey 12 milioni d'euro quella è la cifra che dovranno pagare le case per aggiudicarsi il più forte pilota rimasto a guidare una MotoGp. Honda infatti senza Stoner e senza un sostituto valido si ritrova con Pedrosa che ieri ha dimostrato un pò i suoi limiti strutturali. E' vero che le condizioni non erano di quelle ottimali per un pilota di moto, ma almeno un pò di carattere dovrebbe venir fuori come la dimostrazione di saper guidare anche sopra i problemi. Lo ha fatto invece Valentino Rossi pensando che se la Ducati non va da Rossi, Rossi va con la Ducati. Gara caparbia e difficile con l'obiettivo di arrivare prima degli altri cercando di dimostrare il suo valore in condizioni difficili. Un bel secondo posto esattamente come un anno fa (terzo) sempre qui a Le Mans e sempre sull'acqua, con l'aggiunta di tre sorpassi fatti e subiti da Stoner negli ultimi due giri, e con un comportamento più corretto (confermato da Rossi stesso) rispetto a Jerez 2011 quando atterrò l'australiano. Mi piacerebbe sperare un prosieguo anche a Barcellona tra due settimane, ma da appassionati delle corse bisogna rimanere sul pianeta evitando di disturbare Isaac Asimov o Julio Verne. Prosegue invece la lotta interna al Team Tech3 col Dovi e Cal intenti a darsele di santa ragione e da ieri anche solidali l'uno con l'altro rimediando una scivolata per uno quando erano in lotta per il podio con Rossi. Testa che cade invece è quella di Ben Spies mai in ombra come quest'anno troppo lontano da quel pilota che solo due anni fa infiammava il pubblico SBK. Il resto del gruppo alla spicciolata come sempre, con le CRT un pò più vicine rispetto alle condizioni normali, ma sempre poco per infiammare gli spettatori presenti.
Anche in Moto2 ci sono state delle decapitazioni ad iniziare da Marquez che ha pensato bene di stendersi a metà gara quando lo svizzero Luthi era già in testa spedito verso un'ottima vittoria con un ottimo Corti in seconda posizione che ha saputo resistere alla tentazione di non strafare come anche Redding, terzo, e un buon Iannone quarto.
In Moto3 prima vittoria per Rossi, ma quello francese, che ha saputo attendere e non cadere rispetto agli avversari più blasonati eccezion fatta per il povero Fenati frenato da un guasto tecnico. Peccato perchè con Vinales a terra era un occasione per riportarsi in vetta alla classifica.
Breve considerazione alla fine riguardo alla spocchiosità del patron della MotoGp Ezpeleta: caro patron, la scomparsa di Simoncelli doveva farti già suonare un primo campanellino di allarme sul vuoto lasciato da un pilota carismatico. Con la partenza di Stoner avrai un altro buco da colmare ancora più grosso e prega i santi che Rossi torni agli alti livelli o un pilota si affacci la davanti come fece Stoner nel 2007 altrimenti sarai chiamato a gestire il mondiale della noia.

venerdì 18 maggio 2012

Casey Stoner

Credo che la notizia dell'addio alle corse di Casey Stoner meriti una riflessione da sportivi e appassionati di questo nostro sport. E' un addio strano considerando la giovane età ma sopratutto considerando il talento del ragazzo venuto dall'Australia. Un talento cristallino, capito poco agli inizi della carriera tanto che si era cucito addosso il soprannome di Rolling Stoner, all'epoca delle 125 e 250. Nessuno, se non i pochi addetti ai lavori, Cecchinello in primis, sapeva che quelle cadute erano il frutto di una voglia di andare oltre i limiti strutturali delle moto che stava guidando. Se ne accorse il buon Livio Suppo alla ricerca di un pilota da affiancare a Capirossi su una scorbutica Ducati. Era il 2007 quando Stoner strapazzando i semimanubri della sua Desmosedici vinse il suo primo titolo mondiale in sella alla rossa di Borgo Panigale. Un anno stratosferico dove si guadagnò la stima di tutti i meccanici che componevano quella squadra che poi gli rimarranno fedeli anche al suo arrivo in Honda. Tutto il resto è scritto nei risultati e nella bellezza di veder guidare una moto che solo lui ha guidato e che ha portato alla vittoria. Chi ha voluto attribuirgli momenti bui non aveva capito la grandezza del personaggio, poco incline alla spettacolarità del dopogara ma unico a dipingere le curve con un pennello di 220 CV. La grandezza di Stoner è iniziata dove gli altri hanno fallito dimostrando che per guidare una moto da gran premio occorre coraggio...e tanto. Altri piloti si sono cuciti addosso le moto prima di andare forte. Lui no. "Sono un pilota e cerco il massimo da ogni prototipo che guido". Per capire il pensiero dello Stoner-pilota basta leggere questo articolo dove descrive un mondo che solo lui riesce a vedere. Se ne va proprio da quel mondo che in questi ultimi anni ha perso la sua spettacolarità, la sua natura, chiedendosi come mai un pilota del calibro di De Punet guidi un ibrido. Un ragazzo signore che percepisce meno di Valentino e di Lorenzo ma non ha mai cercato di alzare la posta. Senza di lui i limiti si alzeranno a meno che non subentri un altro fenomeno, ma al momento è tutto da dimostrare. Anche se la MotoGp è diventata noiosa la prima domanda che nasce spontanea è: che ha fatto Stoner? Esiste un limite Stoner e questo è innegabile per tutti. La scomparsa di Simoncelli ha lasciato un vuoto, che solo dopo la sua scomparsa ne hanno sentito gli effetti. L'assenza di Stoner in griglia renderà la MotoGp ancora più blanda a meno che Dorna non corra ai ripari. Sportivamente spero che Stoner segua le orme di Raikkonen, magari un anno o due alla fattoria per poi sentire il richiamo dei cavalli, quelli di una moto da corsa per regalarci ancora tutta la sua magia.
Ciao Campione!