domenica 16 giugno 2013

Moto3 CEV, Moto2 CEV (quasi), MotoGp CEV

Ditemi voi se queste sono corse. Ditemi voi se questi sono campionati del mondo. Possibile che nel mondo vadano forte solo gli spagnoli? Stento difficile a crederlo... Eppure guardando le corse, di tutte le classi, non solo MotoGP come fanno gli avventori dell'ultimo minuto, la moto parla spagnolo. Non che rubino nulla anzi, Salom, Espargarò e Lorenzo oggi hanno vinto tre belle gare, ma vedendo che il record di Barcellona, nella minore delle cilindrate, appartenga ancora al buon Roby Locatelli di 15 anni fa qualcosa c'è che non torna. Si salva solo la Moto2 fino ad ora ad appannaggio dell'ottimo Scott Redding, ma per tutto il resto è veramente game over. Sarà contento Ezpeleta il quale, dopo aver pagato per metà l'ingaggio di Rossi alla Yamaha non ha fatto nulla per tenersi un pilota come Stoner, tanto per citarne uno che è sempre andato forte. Eppure queste oggi sono le gare. Se non altro in SBK abbiamo protagonisti piloti diversi un po' come nelle barzellette, un francese, un inglese, un irlandese e un italiano. Dispiace perché la gara comunque è stata tecnica e ben condotta da un grandissimo pilota, quel Lorenzo capace di essere veramente micidiale su di un Pedrosa stratosferico in prova e su di un sempre più maturo Marquez. Non è per un bieco campanilismo che scrivo così, anche perché ho sempre "tifato" ogni pilota vincente la gara, e non mi è mai importato della nazionalità, ma questo lo ritengo un po' eccessivo. Ritengo stupido ad esempio non fornire una Yamaha di serie A a Crutchlow tanto per dirne una. Ritengo stupido non attirare altre marche al motomondiale come Suzuki e Kawasaki e Aprilia. Ritengo follia non fare una Moto2 con altri motori come avviene già per la Moto3. Da appassionato continuerò a seguire il motomondiale per rispetto ai piloti ma non venitemi a parlare di Motomondiale. Guardatevi il fine settimana Superbike, quelle sono gare "promiscue" e non dei semplici monomarca o mononazionalità. Mi piacerebbe di più parlare di corse ma in questo momento veramente non mi riesce. Prossimo round Assen nel liceo delle moto. Magari mi tornerà l'ispirazione...

lunedì 10 giugno 2013

Luna Park Portimao 2013

Week end decisamente spettacolare per il round portoghese delle derivate di serie. Belle gare ad iniziare dalla Supersport dove 4 piloti hanno fatto di tutto per vincerla facendo sobbalzare noi appassionati sul divano o sulla seggiola. Lowes, Sufoglu, Foret e Van de Marc si sono dati battaglia fino all'ultimo vedendo trionfare per la quarta volta consecutiva l'arrembate Lowes in sella ad una "vetusta" Yamaha R6. Bella davvero! Per la SBK invece va fatto un discorso a parte. Purtroppo già dalla partenza non possiamo non notare una griglia che via via si va assottigliando. Certo non siamo ancora ai livelli della Gp, però qualcosa andrebbe fatto, anche perchè, lo abbiamo visto in queste ultime gare, i pretendenti al titolo stanno un pò diminuendo, complice una scarsa competitività della Ducati e Suzuki, l'assenza di un top rider (Haslam), e la non ancora maturazione di outsider quale Giuliano, Fabrizio. Due manches comunque da intenditori dove l'unico a sopravvivere e a riportarsi in testa al mondiale è stato Giuntoli due volte secondo e puntuale. Certo la faccia del francese la diceva tutta sulla voglia di vincere, ma credo che i mondiali si vincono anche con questo atteggiamento. Discorso un pò diverso per Melandri vincitore in gara 1 e 12 in gara due. Mi dispiace per Marco ma se vorrà essere veramente un campione dovrà cambiare mentalità ed essere meno stizzoso alla guida ma più riflessivo perchè prima o poi i jolly finiscono come già successe l'anno passato. Marco combatte sempre, forse anche troppo come in prima manche quando Sykes lo ha passato alla staccata e lui non si è dato per vinto finendo largo. Lo aveva già fatto l'anno scorso ad Aragon ai danni di Biaggi, infatti poi Max ha vinto il mondiale e lui è arrivato esimo. Accontentarsi magari sarebbe più opportuno se non si vuole fare la fine di Haga. Sykes invece ha pensato bene di accontentarsi in gara 1 e sdraiarsi nel giro di ricognizione di gara 2 mangiandosi di fatto tutto il recupero fatto ai danni di Guintoli. Bene Laverty che dopo aver lasciato mestamente la moto al guardrail per rottura, in gara 2 si è preso una bella rivincita staccando tutti e arrivando in solitaria al traguardo. Stesso discorso vale per Rea appiedato prima e terzo poi. Un sussultino lo ha fatto anche la Ducati in seconda manche, con un quinto posto che premia un pò lo sforzo di Checa. A contorno delle gare anche la voce del nuovo regolamento che dovrà essere partorito a Imola tra dubbi e speranze di questo bellissimo campionato. Next round Imola con la speranza che gli organizzatori non facciano mettere gli specchietti alle moto come avviene per noi privati. Mah....

lunedì 3 giugno 2013

Campo Volo Mugello 2013

Numerosi decolli si sono visti questo fine settimana al Mugello tante sono state le cadute. Palma d'oro a Marc Marquez che ha iniziato il Venerdì con un botto alla Nakano e lo ha concluso miseramente a 3 giri dal termine della gara quando era secondo. Certo la voglia di fare e di vincere dello spagnolo è encomiabile ma un capello più giudizioso poteva anche esserlo. Vola anche Crutchlow il quale, dopo un grufolone alla Poggio Secco torna polveroso e ingrugnito come non mai facendo delle ottime qualifiche e alla fine arrivando terzo. Vola il buon Dovi che tomo tomo ratto ratto prima cade alla San donato, poi si inventa un bel giro in qualifica e strappa la prima fila alla Ducati come già fece Barberà l'anno scorso. Vola Jorge Lorenzo rimanendo sempre sulla sella della sua M1 il quale a metà gara decide di azionare gli over boost umiliando di fatto i suoi diretti inseguitori. Vola anche Pedrosa rimanendo però ad una quota più bassa onde evitare turbolenze presenti alla Savelli. Volano anche Bautista e Rossi dopo sole due curve. Che dire? Se non ci fosse stato Rossi sarebbe stato un normale incidente di gara, ma trattandosi di Valentino una giustificazione doveva esser pur data anche soltanto per far contenti gli uomini in giallo giunti fino a qui. Un 50% per uno ci sta tutto sportivamente parlando e dispiace che il giustificometro salga sempre solo quando c'è di mezzo Rossi. Volano anche i tifosi di Rossi i quali, una volta caduto il loro beniamino, se ne tornano a casa con le pive nel sacco, come se non ci fosse più un domani. A loro vorrei suggerigli di osservare con occhio tecnico la bellissima gara di Lorenzo, al pari di quella di Scott Redding Moto2 e di un astuto Salom in Moto3. Anche quello è motociclismo. Per tutto il resto c'è Mastercard dati gli alti prezzi dell'autodromo. Ci vediamo a Barcellona, chissà che anche li non ci sia un aeroporto...

venerdì 31 maggio 2013

Partire o rimanere?

Non so se vi siete mai soffermati a riflettere sulla vostra vita. Le riflessioni spesso vengono eluse dal tran tran quotidiano sempre così tentacolare che non lascia il tempo a riflessioni che non siano di carattere prettamente  pratico, su come pagare le bollette, la spesa, i figli... Ad un certo punto la nostra vita si instrada su dei binari che, volente o nolente, ci vengono costruiti sotto i nostri piedi fino a diventare una consuetudine. Certo quella sarebbe una bella prospettiva se si vivesse in una società con delle reali certezze per il futuro, ma qui in Italia il discorso è un pò diverso. Il nostro paese si sta evolvendo in un qualcosa di poco edificante sopratutto nei confronti di chi ci è nato o di chi sta cercando di costruirsi una vita dignitosa. Cosa ha spinto tanta gente all'inizio del 900 ad allontanarsi da qui? Sono passati 100 anni ed oggi, nell'era di internet e della tv in tutte le case il fenomeno sta ritornando a galla sopratutto nei più giovani che sono vittime di un immobilismo che inizia ad assumere caratteri preoccupanti. Ed ecco che ti fermi realmente a riflettere, e pensi a quel bambino che oggi porti all'elementari, domani lo accompagnerai al liceo sperando che un domani possa avere la prospettiva di una dignitosa vita. Ma nella patria dove è stata inventata la prospettiva non esiste più una prospettiva per i giovani ma anche per chi un domani si appresterà a diventare vecchio. "Del doman non v'è certezza" scriveva l'illuminato Lorenzo de'Medici ma un minimo di certezza bisognerebbe pur averla. E allora perchè non partire? Perchè non tentare? Cosa mettere in valigia? E' dura dover guardare indietro pensando a ciò che è stato ma il futuro chiede spiegazioni e non è stando a sedere e a candire che possiamo tracciare una strada per i nostri figli e per noi stessi. Stamani ho spedito la mia prima lettera in una bottiglia e l'ho affidata all'immensità del mare in balia dell'onda e delle casualità confidando in una risposta o in un segno che mi possa chiarire questo dubbio che ho...Parto o rimango?   

lunedì 20 maggio 2013

In acqua veritas (MotoGp Le Mans 2013)

Come tutti i motociclisti anche io sono molto refrattario all'acqua, tanto più se presente su di una pista da Gran Premio, dove è proprio la bellezza dell'asciutto ad esaltare le prestazioni di moto e piloti. Ieri però devo dire che, grazie all'acqua caduta dal cielo capriccioso di Le Mans, abbiamo assistito a gare interessanti e ricche di contenuti. Escludendo un pò la Moto3 dove il divario tra i primi 4 e il resto del gruppo era molto marcato, in Moto2 abbiamo visto vincere per la prima volta quello spilungone di Scott Redding che ha me piace veramente tanto. Scott ha un pò riposto quella sua tipica irruenza ed ha lasciato cuocere e sbagliare i suoi avversari più diretti vincendo una gara in maniera matura e attenta viste anche le condizioni precarie della pista. Adesso Redding guida il campionato con quasi una gara di vantaggio ma sopratutto si è dimostrato all'altezza di stare in MotoGp meglio di altri anche con il suo stesso passaporto (Smith docet).
La MotoGp era partita col botto assistendo alla seconda pole consecutiva del numero 93, quel Marquez spagnolo ma patrimonio del motociclismo intero. Poi però la gara ci ha riservato l'acqua e l'umido, quindi via le slick e al loro posto le rain mai provate nel fine settimana. Pronti attenti via e chi ti parte in testa? Lo "svizzero" Dovizioso con la sua Ducati che si permette pure di creare subito un lieve break ai danni degli avversari partiti con meno vigore. Dunque primo il Dovi e ultimo, del gruppo importante, Marquez (ottavo) mentre nel mezzo si rivede anche Hayden e i soliti "noti". Tra sorpassi, sorpassini e lunghi vari la gara scorre piacevole con il Dovi che si alterna con Pedrosa tra il primo e il secondo posto, Rossi che duella con le altre Yamaha (Crutchlow e Lorenzo), Hayden che osserva, Bradl che naviga e Marquez che tenta di non finire in orizzontale.Poi ci pensa Pedrosa a dare uno scrollone sorpassando chirurgicamente (e di forza) Dovizioso, mentre in contemporanea Lorenzo inizia ad arretrare ai danni degli altri due piloti Yamaha. Bradl si prende una pausa stendendosi di nuovo (Lucio farebbe bene a telefonare al suo amico in Australia) mentre Marquez decide di mettere in pratica la sua personale interpretazione di guida sul bagnato. L'ultimo colpo di scena ce lo riserva Rossi cadendo di anteriore e di fatto gettando la sua gara alle ortiche (ma non era quello bravo che faceva magheggi con la frizione?). All'arrivo 1° Pedrosa, 2° il rotto e mai domo Cal Crutchlow, 3° il rookie of the Year Marquez, 4° il bravo e "vecchio" Dovi, 5° un mai nominato Hayden, 6° un Bautista incredulo e 7° un perplesso Lorenzo. Ripeto, le gare con l'acqua non mi piacciono però, se non altro, abbiamo visto un qualcosa in più e una bandiera spagnola in meno sul podio. Ci vediamo al Mugello!!!!

lunedì 13 maggio 2013

SBK, Monza, 2013...

Sarà la mia antipatia atavica per la pista di Monza, ma a parte la battaglia offerta dai 4 moschettieri sulla pista, il round monzese mi è veramente piaciuto poco. 18 partenti in Superbike non si erano mai visti e poco centrano le defezioni di qualche blasonato pilota. Come ha detto Laverty il campionato forse si giocherà a 4 nella speranza di qualche outsider, e questo non è propriamente SBK ma più MotoGp. Il balletto finale su a chi attribuire il terzo posto in gara due ha notevolmente peggiorato l'aspetto di questo campionato. Sykes ha fatto un lungo per passare Guintoli e al suo rientro in pista doveva lasciare il posto all'avversario. Punto. Non ci sono ne se e ne ma. Tutto questo mi ricorda Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008. Nelle moto per fortuna non esistono le simulazioni come nel calcio e i regolamenti sono chiari che ci piacciano o no. Che sia già un'impronta della Dorna? Sarà perchè il Team Kawasaki fa base in Spagna? Peccato davvero... Le gare sono state abbastanza divertenti anche se a me non piacciono gli start and stop che offre la pista brianzola. Eppure ancora si continua a correre li a dispetto del Mugello una pista fatta per le moto e non per le macchine. Melandri, Sykes e Laverty in prima manche, Laverty, Melandri, Sykes (Giuntoli?) nella seconda. Il resto discrete prestazioni da parte di Giugliano, Fabrizio, un pò più in ombra Daviez dopo la doppietta di Aragon e via via gli altri. Per fortuna non siamo ancora al livello della MotoGp ma di questo passo...ci si arriva velocemente. Bruttina anche la supersport con 4 ripartenze che via via hanno perso protagonisti importanti. Alla fine a vinto Lowes con una mano forse rotta e questo ha fatto del britannico l'eroe della giornata. Staremo a vedere cosa ci riserverà Doningthon Park...magari non pioverà...

lunedì 6 maggio 2013

Jerez 2013. Cosa Nostra

Non c'è che dire: Ezpeleta è un uomo fortunato. Guardando tutto il fine settimana tra prove e gara abbiamo assistito quasi ad un passaggio di testimone tra un campione che va e l'altro che arriva. La MotoGp è noiosa e l'espressione della massima categoria è sempre affidata a 3, 4 piloti in grado di vincere. Tutto il resto della compagine semplici comparse per nutrire una griglia priva sia di piloti ma anche di marche. L'uscita di Stoner, il rientro di Rossi in Yamaha, era un pò poco per risollevare il motociclismo, ma un piccolo effetto lo ha già sortito dopo il secondo posto di Valentino in Qatar. Il fatto però ha voluto che sulla moto del Canguro Mannaro ci sia salito un altro "fenomeno" che in sole tre gare è riuscito a spostare tutti i riflettori su di se, adombrando perfino sua maestà n°46. Ieri Marquez si è letto tutte le pagine di questi ultimi 10 anni di motociclismo e le ha applicate alla lettera diventando di fatto l'erede al trono, almeno in fatto di interesse. Ad un Rossi che già si lamenta della Yamaha fa da contraltare un ragazzo di 20 anni che ieri ha preso a spallate certo Jorge Lorenzo, uno che non va tanto per il sottile. E la fortuna di Ezpeleta è stata quella di avere tre vincitori diversi in tre gare tanto basta per poter vendere ancora un pò di fumo. La gara? Bella per le prime tre posizioni dove un mai domo Pedrosa ha ritrovato la vittoria a casa sua e lo ha fatto in silenzio dettando la sua legge sin da subito, stroncando il grande favorito Lorenzo.Scaramucce ai primi giri poi gas fino a costruire un vantaggio di tre secondi. Dietro un arrembante Marquez tentava in ogni modo (anche un pò troppo garibaldinamente) di passare Lorenzo per non far scappare Pedrosa, ma si sa, Jorge è uno che non molla mai e lo ha tenuto sempre a bada. Il resto del gruppo ad iniziare da Rossi andava via via sfilaccicandosi chi a mezzo secondo chi a un secondo al giro triste fotografia delle corse moderne. Ma all'ultimo giro all'ultima curva Lorenzo lascia un portone aperto a Marquez il quale pensa bene di infilarcisi senza troppi giri di parole. Il contatto tra i due è inevitabile e il giovane spagnolo scrive la sua prima pagina della sua carriera motociclistica. Quello che ne consegue sono i soliti fiumi di parole tra tifosi e giornalisti i quali non aspettavano altro di avere un argomento su cui scrivere. Nell'analisi delle sportellate durante le gare ognuna fa storia a se e il confrontarle sarebbe stupido. Noi non abbiamo bisogno della moviola, siamo motociclisti, un capello differenti dai tifosi... Ma si sa che senza il tifoso non si vende e allora giù a imbrattare di inchiostro pagine di giornali sui se e sui ma. Bravi dunque tutti e tre gli spagnoli che stanno dando vita ad un mini CEV confezionato per loro dal buon Carmelo. Tutto il resto sono accessori ad iniziare da Ducati ancora vittima di se stessa. Gare un pò opache anche in Moto2 e Moto3 prive delle battaglie che ci hanno sempre riservato. Rabat, Redding Espargarò in Moto2, Vinales, Salom e Rabat in Moto3. Gli italiani? Non pervenuti.

lunedì 29 aprile 2013

Una bella giornata di motociclismo

Ieri ad Assen c'era il sole per fortuna e con il sole, si sa, le moto vanno più "forte" e sono più ganze da vedere. Grazie al passaggio sulle reti Mediaset ieri mi sono gustato 4 belle gare come da tanto non lo facevo, e perfino il commento di Ranghieri mi è sembrato anche carino. Superstock, Superbike, Supersport tutte giocate sul filo di lana con diversi spunti interessanti a livello sportivo (gesto dell'ombrello di La Marra escluso). Queste sono le corse per gli appassionati che simpatizzano per il pilota o per la marca ma sempre plaudenti nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ad Assen è brillato il verde Kawasaki magistralmente guidato da un Sykes particolarmente in vena, che solo nella seconda manches ha trovato un ottimo Laverty che gli ha impedito la doppietta. Belle comunque entrambe le gare sopratutto per il secondo e terzo posto dove abbiamo ritrovato un discreto Rea, un attento Guintoli, un arrembante Baz e via tutti gli altri ad iniziare da un Giugliano sprecone che però ha dato dei segnali positivi. A tenere banco più delle gare è stata la voce circolante nel paddok di un ritorno di Max Biaggi come wild card in qualche gara ad iniziare da Monza. Voce che il Corsaro ha smentito, ma che ha dato prova di quanto il motociclismo abbia bisogno di figure carismatiche (Rossi docet). Se ne accorto anche Melandri che fino adesso non è sembrato così arrembante come quando c'era da sorpassare Max...Come dicevo Assen ci ha offerto 4 belle gare anche se da università è stata retrocessa a liceo dopo la stupida modifica voluta da non si sa chi. Campionato come sempre apertissimo anche se al momento Guintoli ha una manche di vantaggio sul secondo, cosa che sembra già preoccuparlo in ottica mondiale. I round sono ancora tanti e diversi piloti con diverse moto sono in grado di dire la loro e questo fa della SBK un campionato sempre interessante.   

venerdì 26 aprile 2013

Inseparabili

Suscitano sempre forte ammirazione in me le coppie coese, quelle che da tantissimi anni proseguono il loro percorso di vita sempre insieme, amandosi reciprocamente come se fosse il primo giorno. Un caro amico e coetaneo è ancora li unito a sua moglie da oltre 25 anni, con 3 figli e numerose avversità vissute, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia... Eppure oggi i tribunali strabuzzano di divorzi con lite e coltelli, ma c'è ancora chi si ama e si vuole bene indipendentemente dal tempo trascorso, facendo di loro persone oramai fuori dal tempo, da questo tempo che tutto brucia lasciando dietro di se solo aridità. Recentemente poi mi è capitato di osservare in prima persona che l'amore va anche oltre la vita quasi avesse legato due persone anche nel loro ciclo vitale. La mancanza del coniuge ha portato dopo poco tempo alla scomparsa di colui o colei che era rimasto, come se quel filo di unione non si fosse mai spezzato. Eppure l'istinto "egoista" dovrebbe prevalere in noi, come successe a mio nonno a 95 anni, ma evidentemente l'amore ed il legame che si forma in determinate coppie riesce ad andare oltre l'istinto di sopravvivenza. Io li chiamo inseparabili e un pò li invidio perchè forse io rappresento proprio l'aspetto opposto... Chissà... Certo è che bisognerebbe forse imparare da queste manifestazioni, in un certo qual modo potrebbe essere la chiave per vivere più tranquilli... o forse no? Penso sia più legato alla soggettività delle persone e della loro "fortuna" di incontrare la famosa anima gemella... I puntini che scrivo sono proprio le domande che vorrei fare al regista di tutto questo per cercare di capire i vantaggi di questa simbiosi. A livello evolutivo sarebbe una catastrofe, ma morire d'amore è un'evoluzione? Riuscire ad andare avanti anche quando la persona che avevi accanto se ne va è così sbagliato, ingiusto, egoista? 

lunedì 22 aprile 2013

Passaggio di consegne

Difficile partire da un argomento preciso dopo due fine settimana di gare tra SBK e Motomondiale. Gare un pò meno soporifere del solito caratterizzate dall'arrivo di due nuovi vincitori Chaz Daviez e Marc Marquez. Davies ad Aragon ha imbastito due manches da anotologia regolando gli avversari già dalle prime battute e lasciando al resto della compagnia i resti del podio ad iniziare da Guintoli che, con due gare intelligenti, oggi è al comando della classifica. Indubbiamente alla SBK manca Max Biaggi e non sono solo gli ascolti a confermarlo. Melandri, nonostante un secondo posto, non è riuscito a raccogliere il testimone del Corsaro che se la ride dal microfono in qualità di commentatore di lusso e questo la dice un pò lunga sul bisogno di personaggi di spicco ai vertici della categoria. Cosa che invece è riuscita al momento per la MotoGp dove il dato da leggere in settimana era l'aumento del 30% delle vendite al Mugello. Questo è un pò l'effetto del secondo posto di Rossi alla prima gara. Gara che ieri nel nuovo tracciato Texano ha avuto il suo record quello del vincitore più giovane nella massima categoria, quel Marc Marquez tanto annunciato e che prontamente è arrivato puntuale come un treno svizzero. Il giovane spagnolo ha ereditato una sella pesante quella che apparteneva a Casey Stoner e non solo l'ha fatta sua ma sta facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto lo staff Honda che si era visto un pò al perso dopo il ritiro dell'australiano. Certo è ancora prematuro gridare al fenomeno, ma la gomma posteriore usurata e la guida di traverso di Marc lascia ben sperare per il futuro. Ieri Marquez ha vissuto un fine settimana da campione con la pole il sabato e la vittoria la domenica regolando il suo compagno di squadra Pedrosa, un attento Lorenzo e un Crutchlow finalmente costante. Degno di nota anche Bradl quinto che ha preceduto Rossi e Dovizioso, con il ducatista protagonista di una prova discreta e di carattere contro Bautista ottavo. Per il resto una gara a parte, categoria ignota, arricchita da due moto ufficiali quella di Spies e Smith presi e messi li solo per motivi di marketing e non per meriti personali. Come suggerito anche da Rossi bastavano altri due o tre personaggi veloci per ricreare un ambiente "garoso", ma mentre il primo è tragicamente scomparso, Simoncelli, il secondo l'hanno fatto scappare, Stoner, solo perchè chiedeva un pò più di certezze sui regolamenti e un pò più di umanità anche all'interno del paddok. Umanità di cui ne ha fatto le spese anche Kevin Schwantz messo alla porta da Don Carmelo Ezpeleta che ben ha pensato di farlo fuori anche dai meriti di aver portato il mondiale in Texas. Chi vivrà vedrà.
Prossimi appuntamenti Assen SBK e Jerez MotoGp. Stay tuned!

martedì 16 aprile 2013

Gioventù bruciata

Che stia invecchiando è un dato certo. Due figli tendono a cambiare un pò il modo di vedere le cose. Pensandoci bene non è poi così vero perchè comunque rispetto a quando ero "giovane" sono sempre abbastanza uguale. E allora cosa mi turba? Quando accompagno i miei figli ai giardini mi piace sempre osservare tutte le persone che mi circondano per cercare di avere una lettura della società nella quale vivo. Giovani, anziani riuniti nel solito posto a formare una sorta di cerchio della vita. E mentre cerco di scorgere tre le rughe dei volti segnati dal tempo la chiave per capire cosa farò "da grande", l'occhio spesso mi cade sui più giovani, quelli che vanno dai 12 anni ai 16, mezzi uomini e mezze donne apparentemente formati  ma di fatto ancora imberbi. Denominatore comune il telefono cellulare e la testa china sopra anche quando parlano fra di se. Intercalare lessicale medio è il "cazzo" seguito dalla più classica bestemmia, per i maschi, "diohane". Le ragazze tendono a toccarsi i capelli una ventina di volte al minuto nel vano tentativo di essere sempre a punto, vestite griffate come la tendenza vuole. I maschietti proseguono ancora nell'indossare i pantaloni a vita bassa con la mutanda in bella mostra, dimenticandosi, o forse non sapendo, che quello è un segno distintivo nelle carceri su chi è disponibile a concedersi sessualmente. Come già detto il segno distintivo è il telefono utilizzato per giocare o peggio per comunicare inviandosi sms, mms, messaggi di vario tipo farciti di emoticon che hanno sostituito i nostri stati d'animo. Immancabile e sempre più frequente (lo è sempre stata) la sigaretta tra le dita, fumata spesso (e male) in maniera nervosa e accompagnata da un colpo di tosse e dall'immancabile esclamazione: "bisogna smetta di fumare..." (dovresti prima finire di nascere, demente!).
Appoggiato all'albero guardi il futuro dei tuoi figli con la ricorrente domanda se anche loro si comporteranno così oppure avranno altro tipo di interessi. Certo è che il quadro sopra descritto non fa onore alle future leve che guideranno il nostro paese anzi. Stereotipati in un contesto sociale predefinito e costruito ad hoc, saranno guidati dai futuri "lupi" che indirizzeranno il branco a loro piacimento illudendoli con gingilli e monili vari.
Forse così è sempre stato e noi non ce ne accorgevamo, o forse con il progresso gli strumenti per abbindolare sono sempre più sofisticati, ma resta il fatto che spero vivamente di avere dei figli un pò più lungimiranti sul proprio futuro, perchè trovarsi a quansi 50 anni appoggiato ad un albero e fare queste riflessione è veramente un attimo...

lunedì 8 aprile 2013

Motomondiale 2013 la musica non cambia

Salom, Espargarò, Lorenzo tre spagnoli sul gradino più alto del podio, solita bandiera, solito inno. E' questo l'inizio delle corse in moto categoria prototipi. L'unica bandiera italiana è ancora affidata a lui, quel Valentino Rossi rigenerato dal ritorno in Yamaha e capace di tornare sul podio alla prima uscita. Se volete vedere la situazione motociclistica italiana bastava andare al Mugello ed assistere al CIV per avere un quadro della situazione. Sulle moto non ci si va per meriti ma solo per soldi ed ecco perchè siamo arrivati a questi punti. 
Come previsto la gara della MotoGp è stata ad appannaggio di soli 4 piloti, Crutchlow a parte che è rimasto li quasi fino alla fine quando ha pensato bene di suicidarsi in fondo al rettilineo per opporsi a Rossi, come ha fatto anche Bradl caduto nel tentativo di stare dietro al pesarese. Tutto il resto come da copione (quasi) con l'imperiosa vittoria di Lorenzo che ha salutato subito la compagnia andando a vincere in solitaria. Oltre al ritorno di Rossi sul podio da segnalare (forse) l'arrivo di un giovane talento, Marquez, che è montato sulla moto di un altro grande, Stoner, ereditandone tutto il pacchetto, slider per i gomiti compresi. Questa è forse la vera novità del 2013 un pò troppo poco rispetto ad una gara priva di emozioni. Telecronaca a parte ci hanno pensato proprio loro, Marquez e Rossi, il giovane ed il vecchio, a farci sussultare sulle seggiole con due sorpassi niente male e ricchi di carattere ed ognuno con un significato diverso. Chi invece dovrà riflettere sulla gara è proprio Pedrosa bastonato dal giovane compagno di squadra che il giorno prima aveva punito con una scorrettezza. Marquez si è ripreso la rivincita con gli interessi ed invece di levare il gas lo ha dato a mano piena relegando Dani al quarto posto. Honda dovrà correre ai ripari con il suo pilota perchè il  trio Lorenzo-Rossi-Yamaha sembra essere partito col piede giusto. Un piccolo passo in avanti sembra averlo fatto Ducati con il Dovi partito dalla seconda fila e arrivato con 10 secondi meno rispetto al tempo di Rossi lo scorso anno. Andrea sta lavorando bene sullo sviluppo della moto e speriamo di trovarlo anche lui tra i primi come lo è stato all'inizio della gara. Il resto della compagnia perduto nella notte del Qatar, incolore e senza particolari guizzi. Il prossimo round sarà ad Austin (USA) una pista nuova per tutti che ci farà capire se ai 4 si uniranno altri oppure ci appresteremo ad un anno motociclistico noioso, per noi appassionati. 

lunedì 18 marzo 2013

Alex Schwazer

Non ho mai parlato di doping in questo blog, forse perchè lo ritengo una caccia alle streghe oppure all'ovvio. Quando il doping non era chimico gli atleti più fortunati si "dopavano" con un alimentazione ricca, magari a base di una bella bistecca a scapito di chi non si poteva permettere neanche quello. Poi le cose sono andate via via perfezionandosi e il doping è diventato una forma di sostentamento sportivo dilagante nel settore amatoriale bandito nel professionismo. Recenti sono le confessioni del ciclista Lance Amstrong vincitore di 7 Tour de France, vincitore sul cancro che lo aveva colpito, eppure oggi deriso da una parte bigotta che vorrebbe uno sport pulito. Ieri sera mi sono imbattuto casualmente su un intervista, la prima, ad Alex Schwarzer il nostro pluridecorato maratoneta che l'anno scorso si è reso reo confesso di utilizzare sostanze dopanti. Le parole del nostro atleta fluivano fuori dalla bocca imbarazzate ma coerenti con se stesse e sopratutto coerenti con il personaggio, un ragazzo che ha dedicato la sua vita allo sport e del quale era rimasto prigioniero. Ascoltare Alex ma ha fatto capire che anche gli Iron Man come lui possono avere delle debolezze che senza un supporto morale diventano vere e proprie ossessioni. Non ti droghi il fisico, ma cerchi un supporto psicologico per riuscire a sopportare la tortura degli allenamenti più che quella dei risultati. Il drogato vero si droga per fuggire dalla realtà oppure per avere prestazioni sessuali maggiori, oppure per buttarsi senza freni su di una ragazza. Alex tutto questo non sa cosa sia. Lui sa che l'obiettivo è essere il numero uno come lo è stato più volte, e forse è proprio nella solitudine del numero primo che lui ha cercato nuovi stimoli. "Tornerei a vincere anche senza il doping perchè il talento non ha bisogno di questo". Una bellissima frase ricca di sentimento e coraggio che dimostra che l'atleta Schwarzer è presente anche se allontanato come un appestato reo di chissà quale nefandezza. Marco Pantani non capì questo e si sobbarcò tutto il marcio che regna intorno a questo mondo e al mondo dello sport in generale. Le manette, la polizia tutto degnamente escogitato per la distruzione di un atleta e non di un criminale. Tutto lo sport tranne che il calcio, ma questo è un capitolo che non spetta a me scrivere. Le mamme che portano a calcio i bambini la darebbero agli allenatori affinchè il proprio figlio giochi da titolare, non è forse un inizio di doping anche questo oppure andrebbe chiamato toping? Lo sport è un mondo che si contrae e si espande continuamente, dove le grandi majors sono sempre a caccia del loro simbolo e dove l'atleta in lieve difficoltà cerca un supporto nelle sostanze chimiche. E prima di giudicare dovreste guardare dentro di voi e chiedervi se almeno una volta non avete preso qualcosa per essere più "sprint". Tutto il resto è amplificato dal vostro ruolo e il ruolo di Alex è un ruolo grande come la bandiera che porta nella foto. Lo schifo vero l'ho provato nell'atteggiamento della conduttrice, Daria Bignardi, che guardava e giudicava Alex ancor prima di conoscere l'uomo. Caria Daria non basterebbe tutto il doping di questo mondo per renderti moralmente accettabile di fronte ad un atleta che dalle stelle è passato alle stalle ma pur sempre un numero uno. Non è forse doping il fatto che ancora tu sia davanti ad una telecamera a presentare un programma televisivo?

sabato 16 marzo 2013

Il cordone che ci lega

Già quando ho scritto il titolo me ne sono un pò pentito perchè di facile illazione pensando al "cordone"... Francesca su facebook scrive "come si fa a recidere il cordone ombelicale di un Amore che ancora ti butta li il passato, il presente....". Purtroppo gli amori passati sono in realtà cordoni, a volte recisi altri no. Quello che ci ha legato ad una persona amata è un legame che spesso tende a frantumarsi con la stessa forza di quando è nato e questo ci rende più consapevoli e dubbiosi se non fosse stato solo un fuoco di paglia... Ma gli amori più veri sono proprio quelli carichi di grandi passioni e tormenti? Non credo ci sia uno strumento che regoli e giudichi le scelte fatte in amore. Ogni momento è totalmente soggettivo, anche all'interno della coppia stessa. Ma allora perchè alcuni amori sono come la peperonata? L'amore passato l'hai visto nudo, hai incrociato il suo sguardo nel buio di una camera, hai condiviso la colazione a letto, hai pianto davanti a un film, lo hai preso per mano passeggiando sul lungo mare. Com'è possibile che non ritorni? In fondo "tornare" con un vecchio amore è come tornare un pò indietro nel tempo ma non sempre facciamo la cosa giusta perchè le persone cambiano anche in base ai percorsi fatti nella vita. Eppure quell'angolo di nostalgia ci pervade sempre e la tentazione esiste realmente. Sono i cordoni che abbiamo reciso ma che ancora strascicano dietro di noi quando camminiamo. Io credo che siano momenti talmente intimi di noi stessi che l'unica cosa possibile da fare è cercare di capirli ma non di combatterli. I miei cordoni sono dentro una scatola e li conservo e custodisco gelosamente, ma non posso sapere se li riutilizzerò o meno, sono troppo nostalgico per non sentirne il richiamo ma allo stesso tempo vivo il presente e gli amori attuali. Cara Francesca non esiste una risposta al tuo quesito o forse si... sicuramente la sentirai ascoltando il battito del tuo cuore, come hai già fatto quella volta che..... 

giovedì 7 febbraio 2013

MotoGp, Superbike e affini. 2013

Conclusi i test sul circuito Malese di Sepang, possiamo iniziare la nostra stagione con dei primi commenti su cosa ci aspetterà questo anno motociclistico. I temi da trattare sarebbero molteplici iniziamo appunto dai tempi emersi nei test. Pedrosa ha dimostrato di proseguire la sua leadership già iniziata lo scorso anno quanto ha vinto come non mai e proiettato verso (speriamo per lui) la conquista del suo primo titolo nella classe regina. Lorenzo dal canto suo si è "limitato" a seguirlo senza cercare di forzare troppo ma cercando di capire la sua M1. Debuttanti di lusso sono Marc Marquez il vero debuttante di questa stagione e Valentino Rossi tornato a guidare una moto "competitiva" dopo due anni di Ducati. Per Marc test molto positivi e veloci a dimostrazione che il ragazzo sembra già maturo per emulare Biaggi e Lorenzo quando fecero la loro prima comparsa con tanto di botto. Per Rossi luci ed ombre su quello che abbiamo già visto e vissuto in tutta la sua splendida parabola professionale. Rossi non è un fenomeno pertanto per andare gli ci vuole una moto buona. Nei test ha dimostrato comunque di essere li davanti con gli altri anche se il suo "sbandierato" mezzo secondo nel polso sembra averlo perso. Ma come si sa i test non sono le gare e dunque riproponiamoci di ritrovarlo subito la davanti sotto i riflettori nella notte del Qatar. Il resto della combriccola tutti parecchio da rivedere escludendo se vogliamo Bradl e Crutchlow. Ducati a questo punto non merita neanche un discorso a parte: team, gestione tutta nuova con problemi vecchi non fanno risultato ne tanto meno servono a giustificazione di un biennio grigio e buio. Su tutti grava ancora quel mezzo secondo che Casey Stoner ha dimostrato di avere un anno fa con la stessa moto che utilizzano i suoi colleghi e che oggi si è non solo consolidato, ma impresso un pò nella mente di tutti e che di sicuro mancherà nel proseguo. Ci sta pensando Marquez a non farlo rimpiangere troppo, con pieghe da brivido e limitazione dell'uso dell'elettronica. Forza Marc dunque...
In Superbike il mio ben trovato va a Max Biaggi che, lasciata la manopola destra, ha pensato bene di passare al microfono per il commento delle derivate di serie insieme a Ranghieri. Max porterà il commento verso un altra dimensione a meno che non lo stoppino con una bandiera nera, come già fecero a suo tempo.
Comunque vada la Superbike sarà sempre molto più emozionante della MotoGp anche perchè i pretendenti saranno molti di più come le motivazioni delle squadre partecipanti. 
A livello italiano siamo veramente messi male, se non peggio con Melandri e Rossi gli unici in grado di lottare per il titolo. A tutti gli altri auguro buona fortuna, luce accesa anche di giorno e prudenza sempre!