Non fateci la morale, grazie! Il popolo motociclista, e nello specifico chi frequenta gli autodromi di tutto il mondo, non vuole morale ne moralisti. Noi siamo fatti così, siamo motociclisti e ci piace vivere questa dimensione che ha a che fare con il rischio ma anche con una nostra filosofia di vita. Quando muore un ragazzo di 25 anni, nell'intento di fare la cosa che più ama, non è ne un coglione ne un eroe ma più semplicemente è un motociclista della miglior specie. Aprire la sera i tg con immagini catastrofiche dei vari incidenti che hanno coinvolto piloti professionisti, da un immagine sbagliata di quello che non è il motociclismo. Gli sport motoristici vengono vissuti dentro un universo parallelo che si apre agli occhi del pilota quando questo chiude la visiera e sfreccia via veloce come il vento. Ognuno di noi sa il rischio che corre quando usciamo dai box per danzare tra le curve di un autodromo. Tutti, amatori e professionisti anzi, i professionisti hanno benissimo chiaro quello che vogliono, la manopola del gas e andare più forte degli altri. Perdonatemi ma tutto il resto sono solo cazzate e demagogia. La morale fatela a chi fa le risse durante una partita, fatela ai manifestanti che sfasciano tutti e tutto, fatela ai calciatori che cadono come pere cotte se soltanto sfiorati. Noi siamo diversi e lasciateci onorare i nostri ragazzi che sono volati verso il mondo dei più. Lasciateci onorarli e ricordarli così, non veniteci a raccontare o dire altro. Se i giornalisti che si riempiono la bocca di titoli e paroloni si avvicinassero in punta di piedi nel nostro mondo, forse capirebbero che i ragazzi che corrono, sono già uomini formati nonostante la loro giovane età. Solo allora potrebbero scrivere delle gesta straordinarie oppure ricordare nella parola di un semplice "ciao" uno che la prossima gara non ci sarà più. Continuate a scrivere delle vostre signorine con le scarpe da calcio ma lasciate in pace i nostri piloti!!!
Contenitore di pensieri ad uso e consumo di voi naviganti della rete. Siatene i benvenuti, novelli Caronte del duemila...
lunedì 22 luglio 2013
lunedì 15 luglio 2013
Fritto misto, Sachsering 2013
In uno dei circuiti più brutti del mondiale (forse il più brutto) ancora una volta sono passati i destini dei piloti. L'anno scorso fu Stoner a gettar via mezzo campionato con la caduta alla penultima curva nel tentativo di sorpassare Pedrosa. Quest'anno è successo il Venerdì con la ri-caduta di Lorenzo sulla spalla già infortunata ad Assen che di fatto lo ha tirato fuori dalla gara, e dalla caduta di Pedrosa il Sabato mattina che lo ha escluso sia dalle qualifiche che dal via, con la speranza che la gran zuccata non si ripercuota anche per il futuro. La MotoGp senza i suoi protagonisti principali ci ha dato la misura di cosa sono le corse oggi. Ha vinto quasi logicamente Marquez che senza i suoi rivali, come da lui sportivamente ammesso, ha un pò fatto quello che ha voluto e lo ha fatto con una precisione davvero chirurgica. L'unico che ha tentato di resistergli è stata proprio la pecora nera, di nome e di fatto, della Yamaha, quel bravo Crutchlow il quale, nonostante le ferite, ha dapprima regolato un incolore Rossi fino a infastidire sul finale il giovane spagnolo. Ci piacerebbe che Yamaha considerasse di più il suo pilota invece che aprigli la strada verso Ducati. Valentino nel giorno delle macumbe agli avversari aveva il dovere di risorgere e non di arrivare terzo. Se ad Assen il destino e la sua bravura lo hanno fatto vincere, in Germania il Dottore doveva fare pole e vittoria per fugare i dubbi sul suo vero ritorno. E nel giorno della mancanza dei due leader sono mancati anche tutti gli altri incapaci, almeno per questa volta, di affacciarsi verso il vertice della classifica. Ad uno sconsolato Bradl all'arrivo (quarto) Lucio Cecchinello, manager e signore della squadra, da una pacca al suo pilota confortandolo per la sua prestazione. Un gesto che ci fa capire che ancora nel motomondiale esistono dei gentleman. Espargarò salva la baracca delle CRT con una gara accanto alla Ducati ufficiale di Dovizioso con il solo obiettivo di arrivare sano alla fine del 2014. Brian Stering invece ci fa vedere il lato più brutto di questo motomondiale, perchè, dopo il suo doppiaggio, si permette anche di finire per le terre. A questo punto non so cosa vogliono fare alla Dorna per salvare le corse ma mi sembra che così non si vada da nessuna parte. Bella la Moto2 dove ha visto trionfare Torres (spagnolo) per la prima volta e ci ha finalmente regalato Corsi al secondo posto con una bella gara e un sorpasso magistrale ai danni di Espargarò. Un pò in ombra Redding con un settimo posto che sembra più frutto di una moto poco perfomante che non della guida del bravo pilota inglese. In Moto3 nuova vittora di Rins (che a me rammenta molto SuperSic) su un lucidissimo Salom e un buon Vinales che riesce a contenere il distacco in classifica. Italiani non pervenuti. Prossimo appuntamento Laguna Seca con l'incognita Lorenzo a tenere banco e con la curiosità ne vedere cosa farà il nuovo leader della classifica Marquez.
lunedì 1 luglio 2013
Rossi nel segno di Lorenzo, Assen 2013
E' tornato alla vittoria
Valentino Rossi dopo 3 anni di digiuno. E' tornato in un gran premio
strano dove è stato "battuto" mediaticamente proprio dal
suo compagno di squadra Lorenzo che ha pensato bene di farsi male il
Giovedi, di farsi operare notte tempo, di ripartire il Venerdi per
Assen e di correre il Sabato, giusto per non perdere troppi punti in
classifica. Fatto sta che la notizia del giorno, per i soliti
lecchini e pusillanimi commentatori, e il ritorno alla vittoria di
Rossi che tanto bene fa al nostro motociclismo privo oramai di
talenti e moto. I piloti italiani sono privi di fantasia, sponsor e
federazione. Rossi rappresenta l'ultimo baluardo di un motociclismo
prima del suo totale declino e di questo bisogna esserne consapevoli.
Biaggi ha corso fino ai 41 anni quindi in teoria Rossi ha ancora 7
anni di gare ma quale è e sarà il suo reale potenziale? Ecco cosa
dovrebbero dibattere i commentatori oggi. Parlando di gare abbiamo
visto una MotoGp quasi piacevole con Rossi a farla da padrone mentre
dietro Marquez e Pedrosa contenevano il distacco studiando il ritorno
dell'ispanico Lorenzo che sembrava tutto meno che reduce da un
operazione. Timidamente della partita è stato anche Crutchlow autore
delle pole position ma mai troppo presente la davanti. L'inglese
lamenta ancora una Yamaha goffa nei primi giri e francamente non ci
si spiega questo abbandono della casa madre nei suoi confronti.
All'arrivo primo Rossi su Marquez, Crutchlow, Pedrosa e Lorenzo.
Tutto il resto game over. Ecco la MotoGp odierna. Un vecchietto
Rossi, un giovane mini fratturatto Marquez, un indecifrabile Pedrosa,
uno stoico e futuro campione del mondo Lorenzo. Si, perchè Lorenzo
oggi non ha solo corso, ma psicologicamente ha distrutto i più
diretti avversari Pedrosa e Rossi. Il prossimo Gp sarà propedeutico
per vedere i nuovi valori in campo oppure per tornare alla solita
corrida spagnola. Un pò meglio nella Moto2 dove abbiamo assitito ad
un bellissimo duello tra Espargarò e Redding dove ha visto trionfare
lo spagnolo ma ci ha regalato un futuro pilota di spicco, un ragazzo
inglese dai modi gentili e cazzuto in pista e leader della
classifica. Nella Moto3 la sinfonia spagnola è suonata all'unisono
ma non si può certo dire che Salom sia uno scartino, anzi! Ha vinto
contro tutti i pronostici ed ha allungato su un altro bel pilota che
è Vinales. Le considerazioni sportive sulla odierna giornata di moto
le ho già fatte e sono contento di aver risentito l'inno italiano
sul podio della motogp. Per tutto il resto, giornalai compresi, c'è
molto da lavorare se vogliamo tornare ad essere i primi della classe
ma questo a molti di voi tifosi non importerà. Ci vediamo
nell'inutile kartodromo tedesco e vedremo un pò....
domenica 16 giugno 2013
Moto3 CEV, Moto2 CEV (quasi), MotoGp CEV
Ditemi voi se queste sono corse. Ditemi voi se questi sono campionati del mondo. Possibile che nel mondo vadano forte solo gli spagnoli? Stento difficile a crederlo... Eppure guardando le corse, di tutte le classi, non solo MotoGP come fanno gli avventori dell'ultimo minuto, la moto parla spagnolo. Non che rubino nulla anzi, Salom, Espargarò e Lorenzo oggi hanno vinto tre belle gare, ma vedendo che il record di Barcellona, nella minore delle cilindrate, appartenga ancora al buon Roby Locatelli di 15 anni fa qualcosa c'è che non torna. Si salva solo la Moto2 fino ad ora ad appannaggio dell'ottimo Scott Redding, ma per tutto il resto è veramente game over. Sarà contento Ezpeleta il quale, dopo aver pagato per metà l'ingaggio di Rossi alla Yamaha non ha fatto nulla per tenersi un pilota come Stoner, tanto per citarne uno che è sempre andato forte. Eppure queste oggi sono le gare. Se non altro in SBK abbiamo protagonisti piloti diversi un po' come nelle barzellette, un francese, un inglese, un irlandese e un italiano. Dispiace perché la gara comunque è stata tecnica e ben condotta da un grandissimo pilota, quel Lorenzo capace di essere veramente micidiale su di un Pedrosa stratosferico in prova e su di un sempre più maturo Marquez. Non è per un bieco campanilismo che scrivo così, anche perché ho sempre "tifato" ogni pilota vincente la gara, e non mi è mai importato della nazionalità, ma questo lo ritengo un po' eccessivo. Ritengo stupido ad esempio non fornire una Yamaha di serie A a Crutchlow tanto per dirne una. Ritengo stupido non attirare altre marche al motomondiale come Suzuki e Kawasaki e Aprilia. Ritengo follia non fare una Moto2 con altri motori come avviene già per la Moto3. Da appassionato continuerò a seguire il motomondiale per rispetto ai piloti ma non venitemi a parlare di Motomondiale. Guardatevi il fine settimana Superbike, quelle sono gare "promiscue" e non dei semplici monomarca o mononazionalità. Mi piacerebbe di più parlare di corse ma in questo momento veramente non mi riesce. Prossimo round Assen nel liceo delle moto. Magari mi tornerà l'ispirazione...
lunedì 10 giugno 2013
Luna Park Portimao 2013
Week end decisamente spettacolare per il round portoghese delle derivate di serie. Belle gare ad iniziare dalla Supersport dove 4 piloti hanno fatto di tutto per vincerla facendo sobbalzare noi appassionati sul divano o sulla seggiola. Lowes, Sufoglu, Foret e Van de Marc si sono dati battaglia fino all'ultimo vedendo trionfare per la quarta volta consecutiva l'arrembate Lowes in sella ad una "vetusta" Yamaha R6. Bella davvero! Per la SBK invece va fatto un discorso a parte. Purtroppo già dalla partenza non possiamo non notare una griglia che via via si va assottigliando. Certo non siamo ancora ai livelli della Gp, però qualcosa andrebbe fatto, anche perchè, lo abbiamo visto in queste ultime gare, i pretendenti al titolo stanno un pò diminuendo, complice una scarsa competitività della Ducati e Suzuki, l'assenza di un top rider (Haslam), e la non ancora maturazione di outsider quale Giuliano, Fabrizio. Due manches comunque da intenditori dove l'unico a sopravvivere e a riportarsi in testa al mondiale è stato Giuntoli due volte secondo e puntuale. Certo la faccia del francese la diceva tutta sulla voglia di vincere, ma credo che i mondiali si vincono anche con questo atteggiamento. Discorso un pò diverso per Melandri vincitore in gara 1 e 12 in gara due. Mi dispiace per Marco ma se vorrà essere veramente un campione dovrà cambiare mentalità ed essere meno stizzoso alla guida ma più riflessivo perchè prima o poi i jolly finiscono come già successe l'anno passato. Marco combatte sempre, forse anche troppo come in prima manche quando Sykes lo ha passato alla staccata e lui non si è dato per vinto finendo largo. Lo aveva già fatto l'anno scorso ad Aragon ai danni di Biaggi, infatti poi Max ha vinto il mondiale e lui è arrivato esimo. Accontentarsi magari sarebbe più opportuno se non si vuole fare la fine di Haga. Sykes invece ha pensato bene di accontentarsi in gara 1 e sdraiarsi nel giro di ricognizione di gara 2 mangiandosi di fatto tutto il recupero fatto ai danni di Guintoli. Bene Laverty che dopo aver lasciato mestamente la moto al guardrail per rottura, in gara 2 si è preso una bella rivincita staccando tutti e arrivando in solitaria al traguardo. Stesso discorso vale per Rea appiedato prima e terzo poi. Un sussultino lo ha fatto anche la Ducati in seconda manche, con un quinto posto che premia un pò lo sforzo di Checa. A contorno delle gare anche la voce del nuovo regolamento che dovrà essere partorito a Imola tra dubbi e speranze di questo bellissimo campionato. Next round Imola con la speranza che gli organizzatori non facciano mettere gli specchietti alle moto come avviene per noi privati. Mah....
lunedì 3 giugno 2013
Campo Volo Mugello 2013
Numerosi decolli si sono visti questo fine settimana al Mugello tante sono state le cadute. Palma d'oro a Marc Marquez che ha iniziato il Venerdì con un botto alla Nakano e lo ha concluso miseramente a 3 giri dal termine della gara quando era secondo. Certo la voglia di fare e di vincere dello spagnolo è encomiabile ma un capello più giudizioso poteva anche esserlo. Vola anche Crutchlow il quale, dopo un grufolone alla Poggio Secco torna polveroso e ingrugnito come non mai facendo delle ottime qualifiche e alla fine arrivando terzo. Vola il buon Dovi che tomo tomo ratto ratto prima cade alla San donato, poi si inventa un bel giro in qualifica e strappa la prima fila alla Ducati come già fece Barberà l'anno scorso. Vola Jorge Lorenzo rimanendo sempre sulla sella della sua M1 il quale a metà gara decide di azionare gli over boost umiliando di fatto i suoi diretti inseguitori. Vola anche Pedrosa rimanendo però ad una quota più bassa onde evitare turbolenze presenti alla Savelli. Volano anche Bautista e Rossi dopo sole due curve. Che dire? Se non ci fosse stato Rossi sarebbe stato un normale incidente di gara, ma trattandosi di Valentino una giustificazione doveva esser pur data anche soltanto per far contenti gli uomini in giallo giunti fino a qui. Un 50% per uno ci sta tutto sportivamente parlando e dispiace che il giustificometro salga sempre solo quando c'è di mezzo Rossi. Volano anche i tifosi di Rossi i quali, una volta caduto il loro beniamino, se ne tornano a casa con le pive nel sacco, come se non ci fosse più un domani. A loro vorrei suggerigli di osservare con occhio tecnico la bellissima gara di Lorenzo, al pari di quella di Scott Redding Moto2 e di un astuto Salom in Moto3. Anche quello è motociclismo. Per tutto il resto c'è Mastercard dati gli alti prezzi dell'autodromo. Ci vediamo a Barcellona, chissà che anche li non ci sia un aeroporto...
venerdì 31 maggio 2013
Partire o rimanere?
Non so se vi siete mai soffermati a riflettere sulla vostra vita. Le riflessioni spesso vengono eluse dal tran tran quotidiano sempre così tentacolare che non lascia il tempo a riflessioni che non siano di carattere prettamente pratico, su come pagare le bollette, la spesa, i figli... Ad un certo punto la nostra vita si instrada su dei binari che, volente o nolente, ci vengono costruiti sotto i nostri piedi fino a diventare una consuetudine. Certo quella sarebbe una bella prospettiva se si vivesse in una società con delle reali certezze per il futuro, ma qui in Italia il discorso è un pò diverso. Il nostro paese si sta evolvendo in un qualcosa di poco edificante sopratutto nei confronti di chi ci è nato o di chi sta cercando di costruirsi una vita dignitosa. Cosa ha spinto tanta gente all'inizio del 900 ad allontanarsi da qui? Sono passati 100 anni ed oggi, nell'era di internet e della tv in tutte le case il fenomeno sta ritornando a galla sopratutto nei più giovani che sono vittime di un immobilismo che inizia ad assumere caratteri preoccupanti. Ed ecco che ti fermi realmente a riflettere, e pensi a quel bambino che oggi porti all'elementari, domani lo accompagnerai al liceo sperando che un domani possa avere la prospettiva di una dignitosa vita. Ma nella patria dove è stata inventata la prospettiva non esiste più una prospettiva per i giovani ma anche per chi un domani si appresterà a diventare vecchio. "Del doman non v'è certezza" scriveva l'illuminato Lorenzo de'Medici ma un minimo di certezza bisognerebbe pur averla. E allora perchè non partire? Perchè non tentare? Cosa mettere in valigia? E' dura dover guardare indietro pensando a ciò che è stato ma il futuro chiede spiegazioni e non è stando a sedere e a candire che possiamo tracciare una strada per i nostri figli e per noi stessi. Stamani ho spedito la mia prima lettera in una bottiglia e l'ho affidata all'immensità del mare in balia dell'onda e delle casualità confidando in una risposta o in un segno che mi possa chiarire questo dubbio che ho...Parto o rimango?
lunedì 20 maggio 2013
In acqua veritas (MotoGp Le Mans 2013)
Come tutti i motociclisti anche io sono molto refrattario all'acqua, tanto più se presente su di una pista da Gran Premio, dove è proprio la bellezza dell'asciutto ad esaltare le prestazioni di moto e piloti. Ieri però devo dire che, grazie all'acqua caduta dal cielo capriccioso di Le Mans, abbiamo assistito a gare interessanti e ricche di contenuti. Escludendo un pò la Moto3 dove il divario tra i primi 4 e il resto del gruppo era molto marcato, in Moto2 abbiamo visto vincere per la prima volta quello spilungone di Scott Redding che ha me piace veramente tanto. Scott ha un pò riposto quella sua tipica irruenza ed ha lasciato cuocere e sbagliare i suoi avversari più diretti vincendo una gara in maniera matura e attenta viste anche le condizioni precarie della pista. Adesso Redding guida il campionato con quasi una gara di vantaggio ma sopratutto si è dimostrato all'altezza di stare in MotoGp meglio di altri anche con il suo stesso passaporto (Smith docet).
La MotoGp era partita col botto assistendo alla seconda pole consecutiva del numero 93, quel Marquez spagnolo ma patrimonio del motociclismo intero. Poi però la gara ci ha riservato l'acqua e l'umido, quindi via le slick e al loro posto le rain mai provate nel fine settimana. Pronti attenti via e chi ti parte in testa? Lo "svizzero" Dovizioso con la sua Ducati che si permette pure di creare subito un lieve break ai danni degli avversari partiti con meno vigore. Dunque primo il Dovi e ultimo, del gruppo importante, Marquez (ottavo) mentre nel mezzo si rivede anche Hayden e i soliti "noti". Tra sorpassi, sorpassini e lunghi vari la gara scorre piacevole con il Dovi che si alterna con Pedrosa tra il primo e il secondo posto, Rossi che duella con le altre Yamaha (Crutchlow e Lorenzo), Hayden che osserva, Bradl che naviga e Marquez che tenta di non finire in orizzontale.Poi ci pensa Pedrosa a dare uno scrollone sorpassando chirurgicamente (e di forza) Dovizioso, mentre in contemporanea Lorenzo inizia ad arretrare ai danni degli altri due piloti Yamaha. Bradl si prende una pausa stendendosi di nuovo (Lucio farebbe bene a telefonare al suo amico in Australia) mentre Marquez decide di mettere in pratica la sua personale interpretazione di guida sul bagnato. L'ultimo colpo di scena ce lo riserva Rossi cadendo di anteriore e di fatto gettando la sua gara alle ortiche (ma non era quello bravo che faceva magheggi con la frizione?). All'arrivo 1° Pedrosa, 2° il rotto e mai domo Cal Crutchlow, 3° il rookie of the Year Marquez, 4° il bravo e "vecchio" Dovi, 5° un mai nominato Hayden, 6° un Bautista incredulo e 7° un perplesso Lorenzo. Ripeto, le gare con l'acqua non mi piacciono però, se non altro, abbiamo visto un qualcosa in più e una bandiera spagnola in meno sul podio. Ci vediamo al Mugello!!!!
lunedì 13 maggio 2013
SBK, Monza, 2013...
Sarà la mia antipatia atavica per la pista di Monza, ma a parte la battaglia offerta dai 4 moschettieri sulla pista, il round monzese mi è veramente piaciuto poco. 18 partenti in Superbike non si erano mai visti e poco centrano le defezioni di qualche blasonato pilota. Come ha detto Laverty il campionato forse si giocherà a 4 nella speranza di qualche outsider, e questo non è propriamente SBK ma più MotoGp. Il balletto finale su a chi attribuire il terzo posto in gara due ha notevolmente peggiorato l'aspetto di questo campionato. Sykes ha fatto un lungo per passare Guintoli e al suo rientro in pista doveva lasciare il posto all'avversario. Punto. Non ci sono ne se e ne ma. Tutto questo mi ricorda Rossi su Stoner a Laguna Seca nel 2008. Nelle moto per fortuna non esistono le simulazioni come nel calcio e i regolamenti sono chiari che ci piacciano o no. Che sia già un'impronta della Dorna? Sarà perchè il Team Kawasaki fa base in Spagna? Peccato davvero... Le gare sono state abbastanza divertenti anche se a me non piacciono gli start and stop che offre la pista brianzola. Eppure ancora si continua a correre li a dispetto del Mugello una pista fatta per le moto e non per le macchine. Melandri, Sykes e Laverty in prima manche, Laverty, Melandri, Sykes (Giuntoli?) nella seconda. Il resto discrete prestazioni da parte di Giugliano, Fabrizio, un pò più in ombra Daviez dopo la doppietta di Aragon e via via gli altri. Per fortuna non siamo ancora al livello della MotoGp ma di questo passo...ci si arriva velocemente. Bruttina anche la supersport con 4 ripartenze che via via hanno perso protagonisti importanti. Alla fine a vinto Lowes con una mano forse rotta e questo ha fatto del britannico l'eroe della giornata. Staremo a vedere cosa ci riserverà Doningthon Park...magari non pioverà...
lunedì 6 maggio 2013
Jerez 2013. Cosa Nostra
Non c'è che dire: Ezpeleta è un uomo fortunato. Guardando tutto il fine settimana tra prove e gara abbiamo assistito quasi ad un passaggio di testimone tra un campione che va e l'altro che arriva. La MotoGp è noiosa e l'espressione della massima categoria è sempre affidata a 3, 4 piloti in grado di vincere. Tutto il resto della compagine semplici comparse per nutrire una griglia priva sia di piloti ma anche di marche. L'uscita di Stoner, il rientro di Rossi in Yamaha, era un pò poco per risollevare il motociclismo, ma un piccolo effetto lo ha già sortito dopo il secondo posto di Valentino in Qatar. Il fatto però ha voluto che sulla moto del Canguro Mannaro ci sia salito un altro "fenomeno" che in sole tre gare è riuscito a spostare tutti i riflettori su di se, adombrando perfino sua maestà n°46. Ieri Marquez si è letto tutte le pagine di questi ultimi 10 anni di motociclismo e le ha applicate alla lettera diventando di fatto l'erede al trono, almeno in fatto di interesse. Ad un Rossi che già si lamenta della Yamaha fa da contraltare un ragazzo di 20 anni che ieri ha preso a spallate certo Jorge Lorenzo, uno che non va tanto per il sottile. E la fortuna di Ezpeleta è stata quella di avere tre vincitori diversi in tre gare tanto basta per poter vendere ancora un pò di fumo. La gara? Bella per le prime tre posizioni dove un mai domo Pedrosa ha ritrovato la vittoria a casa sua e lo ha fatto in silenzio dettando la sua legge sin da subito, stroncando il grande favorito Lorenzo.Scaramucce ai primi giri poi gas fino a costruire un vantaggio di tre secondi. Dietro un arrembante Marquez tentava in ogni modo (anche un pò troppo garibaldinamente) di passare Lorenzo per non far scappare Pedrosa, ma si sa, Jorge è uno che non molla mai e lo ha tenuto sempre a bada. Il resto del gruppo ad iniziare da Rossi andava via via sfilaccicandosi chi a mezzo secondo chi a un secondo al giro triste fotografia delle corse moderne. Ma all'ultimo giro all'ultima curva Lorenzo lascia un portone aperto a Marquez il quale pensa bene di infilarcisi senza troppi giri di parole. Il contatto tra i due è inevitabile e il giovane spagnolo scrive la sua prima pagina della sua carriera motociclistica. Quello che ne consegue sono i soliti fiumi di parole tra tifosi e giornalisti i quali non aspettavano altro di avere un argomento su cui scrivere. Nell'analisi delle sportellate durante le gare ognuna fa storia a se e il confrontarle sarebbe stupido. Noi non abbiamo bisogno della moviola, siamo motociclisti, un capello differenti dai tifosi... Ma si sa che senza il tifoso non si vende e allora giù a imbrattare di inchiostro pagine di giornali sui se e sui ma. Bravi dunque tutti e tre gli spagnoli che stanno dando vita ad un mini CEV confezionato per loro dal buon Carmelo. Tutto il resto sono accessori ad iniziare da Ducati ancora vittima di se stessa. Gare un pò opache anche in Moto2 e Moto3 prive delle battaglie che ci hanno sempre riservato. Rabat, Redding Espargarò in Moto2, Vinales, Salom e Rabat in Moto3. Gli italiani? Non pervenuti.
lunedì 29 aprile 2013
Una bella giornata di motociclismo
Ieri ad Assen c'era il sole per fortuna e con il sole, si sa, le moto vanno più "forte" e sono più ganze da vedere. Grazie al passaggio sulle reti Mediaset ieri mi sono gustato 4 belle gare come da tanto non lo facevo, e perfino il commento di Ranghieri mi è sembrato anche carino. Superstock, Superbike, Supersport tutte giocate sul filo di lana con diversi spunti interessanti a livello sportivo (gesto dell'ombrello di La Marra escluso). Queste sono le corse per gli appassionati che simpatizzano per il pilota o per la marca ma sempre plaudenti nei confronti dei vincitori e dei vinti. Ad Assen è brillato il verde Kawasaki magistralmente guidato da un Sykes particolarmente in vena, che solo nella seconda manches ha trovato un ottimo Laverty che gli ha impedito la doppietta. Belle comunque entrambe le gare sopratutto per il secondo e terzo posto dove abbiamo ritrovato un discreto Rea, un attento Guintoli, un arrembante Baz e via tutti gli altri ad iniziare da un Giugliano sprecone che però ha dato dei segnali positivi. A tenere banco più delle gare è stata la voce circolante nel paddok di un ritorno di Max Biaggi come wild card in qualche gara ad iniziare da Monza. Voce che il Corsaro ha smentito, ma che ha dato prova di quanto il motociclismo abbia bisogno di figure carismatiche (Rossi docet). Se ne accorto anche Melandri che fino adesso non è sembrato così arrembante come quando c'era da sorpassare Max...Come dicevo Assen ci ha offerto 4 belle gare anche se da università è stata retrocessa a liceo dopo la stupida modifica voluta da non si sa chi. Campionato come sempre apertissimo anche se al momento Guintoli ha una manche di vantaggio sul secondo, cosa che sembra già preoccuparlo in ottica mondiale. I round sono ancora tanti e diversi piloti con diverse moto sono in grado di dire la loro e questo fa della SBK un campionato sempre interessante.
venerdì 26 aprile 2013
Inseparabili
Suscitano sempre forte ammirazione in me le coppie coese, quelle che da tantissimi anni proseguono il loro percorso di vita sempre insieme, amandosi reciprocamente come se fosse il primo giorno. Un caro amico e coetaneo è ancora li unito a sua moglie da oltre 25 anni, con 3 figli e numerose avversità vissute, nel bene e nel male, nella salute e nella malattia... Eppure oggi i tribunali strabuzzano di divorzi con lite e coltelli, ma c'è ancora chi si ama e si vuole bene indipendentemente dal tempo trascorso, facendo di loro persone oramai fuori dal tempo, da questo tempo che tutto brucia lasciando dietro di se solo aridità. Recentemente poi mi è capitato di osservare in prima persona che l'amore va anche oltre la vita quasi avesse legato due persone anche nel loro ciclo vitale. La mancanza del coniuge ha portato dopo poco tempo alla scomparsa di colui o colei che era rimasto, come se quel filo di unione non si fosse mai spezzato. Eppure l'istinto "egoista" dovrebbe prevalere in noi, come successe a mio nonno a 95 anni, ma evidentemente l'amore ed il legame che si forma in determinate coppie riesce ad andare oltre l'istinto di sopravvivenza. Io li chiamo inseparabili e un pò li invidio perchè forse io rappresento proprio l'aspetto opposto... Chissà... Certo è che bisognerebbe forse imparare da queste manifestazioni, in un certo qual modo potrebbe essere la chiave per vivere più tranquilli... o forse no? Penso sia più legato alla soggettività delle persone e della loro "fortuna" di incontrare la famosa anima gemella... I puntini che scrivo sono proprio le domande che vorrei fare al regista di tutto questo per cercare di capire i vantaggi di questa simbiosi. A livello evolutivo sarebbe una catastrofe, ma morire d'amore è un'evoluzione? Riuscire ad andare avanti anche quando la persona che avevi accanto se ne va è così sbagliato, ingiusto, egoista?
lunedì 22 aprile 2013
Passaggio di consegne
Difficile partire da un argomento preciso dopo due fine settimana di gare tra SBK e Motomondiale. Gare un pò meno soporifere del solito caratterizzate dall'arrivo di due nuovi vincitori Chaz Daviez e Marc Marquez. Davies ad Aragon ha imbastito due manches da anotologia regolando gli avversari già dalle prime battute e lasciando al resto della compagnia i resti del podio ad iniziare da Guintoli che, con due gare intelligenti, oggi è al comando della classifica. Indubbiamente alla SBK manca Max Biaggi e non sono solo gli ascolti a confermarlo. Melandri, nonostante un secondo posto, non è riuscito a raccogliere il testimone del Corsaro che se la ride dal microfono in qualità di commentatore di lusso e questo la dice un pò lunga sul bisogno di personaggi di spicco ai vertici della categoria. Cosa che invece è riuscita al momento per la MotoGp dove il dato da leggere in settimana era l'aumento del 30% delle vendite al Mugello. Questo è un pò l'effetto del secondo posto di Rossi alla prima gara. Gara che ieri nel nuovo tracciato Texano ha avuto il suo record quello del vincitore più giovane nella massima categoria, quel Marc Marquez tanto annunciato e che prontamente è arrivato puntuale come un treno svizzero. Il giovane spagnolo ha ereditato una sella pesante quella che apparteneva a Casey Stoner e non solo l'ha fatta sua ma sta facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto lo staff Honda che si era visto un pò al perso dopo il ritiro dell'australiano. Certo è ancora prematuro gridare al fenomeno, ma la gomma posteriore usurata e la guida di traverso di Marc lascia ben sperare per il futuro. Ieri Marquez ha vissuto un fine settimana da campione con la pole il sabato e la vittoria la domenica regolando il suo compagno di squadra Pedrosa, un attento Lorenzo e un Crutchlow finalmente costante. Degno di nota anche Bradl quinto che ha preceduto Rossi e Dovizioso, con il ducatista protagonista di una prova discreta e di carattere contro Bautista ottavo. Per il resto una gara a parte, categoria ignota, arricchita da due moto ufficiali quella di Spies e Smith presi e messi li solo per motivi di marketing e non per meriti personali. Come suggerito anche da Rossi bastavano altri due o tre personaggi veloci per ricreare un ambiente "garoso", ma mentre il primo è tragicamente scomparso, Simoncelli, il secondo l'hanno fatto scappare, Stoner, solo perchè chiedeva un pò più di certezze sui regolamenti e un pò più di umanità anche all'interno del paddok. Umanità di cui ne ha fatto le spese anche Kevin Schwantz messo alla porta da Don Carmelo Ezpeleta che ben ha pensato di farlo fuori anche dai meriti di aver portato il mondiale in Texas. Chi vivrà vedrà.
Prossimi appuntamenti Assen SBK e Jerez MotoGp. Stay tuned!
martedì 16 aprile 2013
Gioventù bruciata
Che stia invecchiando è un dato certo. Due figli tendono a cambiare un pò il modo di vedere le cose. Pensandoci bene non è poi così vero perchè comunque rispetto a quando ero "giovane" sono sempre abbastanza uguale. E allora cosa mi turba? Quando accompagno i miei figli ai giardini mi piace sempre osservare tutte le persone che mi circondano per cercare di avere una lettura della società nella quale vivo. Giovani, anziani riuniti nel solito posto a formare una sorta di cerchio della vita. E mentre cerco di scorgere tre le rughe dei volti segnati dal tempo la chiave per capire cosa farò "da grande", l'occhio spesso mi cade sui più giovani, quelli che vanno dai 12 anni ai 16, mezzi uomini e mezze donne apparentemente formati ma di fatto ancora imberbi. Denominatore comune il telefono cellulare e la testa china sopra anche quando parlano fra di se. Intercalare lessicale medio è il "cazzo" seguito dalla più classica bestemmia, per i maschi, "diohane". Le ragazze tendono a toccarsi i capelli una ventina di volte al minuto nel vano tentativo di essere sempre a punto, vestite griffate come la tendenza vuole. I maschietti proseguono ancora nell'indossare i pantaloni a vita bassa con la mutanda in bella mostra, dimenticandosi, o forse non sapendo, che quello è un segno distintivo nelle carceri su chi è disponibile a concedersi sessualmente. Come già detto il segno distintivo è il telefono utilizzato per giocare o peggio per comunicare inviandosi sms, mms, messaggi di vario tipo farciti di emoticon che hanno sostituito i nostri stati d'animo. Immancabile e sempre più frequente (lo è sempre stata) la sigaretta tra le dita, fumata spesso (e male) in maniera nervosa e accompagnata da un colpo di tosse e dall'immancabile esclamazione: "bisogna smetta di fumare..." (dovresti prima finire di nascere, demente!).
Appoggiato all'albero guardi il futuro dei tuoi figli con la ricorrente domanda se anche loro si comporteranno così oppure avranno altro tipo di interessi. Certo è che il quadro sopra descritto non fa onore alle future leve che guideranno il nostro paese anzi. Stereotipati in un contesto sociale predefinito e costruito ad hoc, saranno guidati dai futuri "lupi" che indirizzeranno il branco a loro piacimento illudendoli con gingilli e monili vari.
Forse così è sempre stato e noi non ce ne accorgevamo, o forse con il progresso gli strumenti per abbindolare sono sempre più sofisticati, ma resta il fatto che spero vivamente di avere dei figli un pò più lungimiranti sul proprio futuro, perchè trovarsi a quansi 50 anni appoggiato ad un albero e fare queste riflessione è veramente un attimo...
lunedì 8 aprile 2013
Motomondiale 2013 la musica non cambia
Salom, Espargarò, Lorenzo tre spagnoli sul gradino più alto del podio, solita bandiera, solito inno. E' questo l'inizio delle corse in moto categoria prototipi. L'unica bandiera italiana è ancora affidata a lui, quel Valentino Rossi rigenerato dal ritorno in Yamaha e capace di tornare sul podio alla prima uscita. Se volete vedere la situazione motociclistica italiana bastava andare al Mugello ed assistere al CIV per avere un quadro della situazione. Sulle moto non ci si va per meriti ma solo per soldi ed ecco perchè siamo arrivati a questi punti.
Come previsto la gara della MotoGp è stata ad appannaggio di soli 4 piloti, Crutchlow a parte che è rimasto li quasi fino alla fine quando ha pensato bene di suicidarsi in fondo al rettilineo per opporsi a Rossi, come ha fatto anche Bradl caduto nel tentativo di stare dietro al pesarese. Tutto il resto come da copione (quasi) con l'imperiosa vittoria di Lorenzo che ha salutato subito la compagnia andando a vincere in solitaria. Oltre al ritorno di Rossi sul podio da segnalare (forse) l'arrivo di un giovane talento, Marquez, che è montato sulla moto di un altro grande, Stoner, ereditandone tutto il pacchetto, slider per i gomiti compresi. Questa è forse la vera novità del 2013 un pò troppo poco rispetto ad una gara priva di emozioni. Telecronaca a parte ci hanno pensato proprio loro, Marquez e Rossi, il giovane ed il vecchio, a farci sussultare sulle seggiole con due sorpassi niente male e ricchi di carattere ed ognuno con un significato diverso. Chi invece dovrà riflettere sulla gara è proprio Pedrosa bastonato dal giovane compagno di squadra che il giorno prima aveva punito con una scorrettezza. Marquez si è ripreso la rivincita con gli interessi ed invece di levare il gas lo ha dato a mano piena relegando Dani al quarto posto. Honda dovrà correre ai ripari con il suo pilota perchè il trio Lorenzo-Rossi-Yamaha sembra essere partito col piede giusto. Un piccolo passo in avanti sembra averlo fatto Ducati con il Dovi partito dalla seconda fila e arrivato con 10 secondi meno rispetto al tempo di Rossi lo scorso anno. Andrea sta lavorando bene sullo sviluppo della moto e speriamo di trovarlo anche lui tra i primi come lo è stato all'inizio della gara. Il resto della compagnia perduto nella notte del Qatar, incolore e senza particolari guizzi. Il prossimo round sarà ad Austin (USA) una pista nuova per tutti che ci farà capire se ai 4 si uniranno altri oppure ci appresteremo ad un anno motociclistico noioso, per noi appassionati.
Iscriviti a:
Post (Atom)