martedì 8 settembre 2009

Asini che volano.


Lo so il titolo è abusatissimo l'indomani della gara di Misano, però non me ne veniva un altro. Come già abbondantemente sottolineato dallo scrivente, Valentino Rossi si appresta a sigillare il suo nono titolo in carriera proiettandolo nell'olimpo dei più grandi di sempre se non il più grande. Nel Gran Premio di San Marino il dottore, per l'occasione autoribattezzatosi Asino, ha fatto quello che sa fare meglio e lo ha fatto bene, senza sbavature, in un momento di forma strepitosa. Se mai ce ne fosse bisogno ha sottolineato anche la classe del giovane spagnolo, caparbio e coriaceo ma non abbastanza per prendere Ciuchino che inanellava giri veloci a iosa. Tanto di cappello a questo pilota al quale consiglierei di provare a cambiare marca ogni due anni e di provare a vincere con tutte le moto. Terzo il solito Pedrosa a corrente alternata senza infamia e senza lode. Per il resto gara noiosa come sempre con un De Angelis che ha sottolineato come i soldi non possono fare un buon pilota, tirando giù 4 piloti alla prima curva, praticamente decimando la gara. Alla fine polemica in studio tra Bobbiese, Suppo, Lucchinelli, Cereghini, Melandri sulla frase "fanno un altro mestiere": in effetti è forse troppo spocchiosa e presuntuosa, ma mi devono spiegare come catalogare quei 4, in attesa del ritorno di Stoner, sistematicamente danno mezzo giro di pista a tutti. Il buon Melandri al quale va tutta la mia stima per l'ottimo lavoro con la Kawasaki l'anno prossimo dovrà dimostrare il contrario, altrimenti verba volant... Pollo Simoncelli in 250 a cadere a bischero a neanche metà gara con i suoi avversari che "rampavano" da dietro, quando anche un piazzamento non avrebbe compromesso quasi definitivamente la corsa verso il titolo. Uno zero in condotta ad Andrea Iannone per aver reagito male e parlato peggio nei confronti di un Espargarò che ha tirato in terra all'ultima curva. Come ha detto Capirossi nelle corse ci sta tutto, ma ci sta anche chiedere scusa ed evitare dichiarazioni inutili quando si è dalla parte del torto, in occasione anche dell'omaggio che la Dorna ha fatto per la sua terra: l'Abruzzo.

Nella terra tedesca invece, nel mondiale a due ruote quello più bello ed avvincente, abbiamo assistito al sorpasso di Spies nei confronti di Haga nel mondiale in due manches belle e tirate, dove la prima ha visto il duello tra i due con l'americano vincitore, e nella seconda l'errore provocato di Haga che ha resistito ad un arrembante Rea, che lo ha fatto cadere alla prima curva per fortuna senza danni fisici. Ad Haga va data prova di grande sportività in quanto ha giudicato l'episodio un normale incidente di gara. Certo è che Ben Spies è veramente un signor pilota, completo, freddo e veloce, e fa bene a rimanere in Superbike. Bravo ancora una volta Max Biaggi con un quinto e un quarto posto lottati e sudati, che ci fanno vedere ancora una volta che nel polso destro c'è sempre classe e grinta da vendere.

Il commento Cervelli in fuga? Peggio quelli inutili che restano


Fuga di cervelli? Lodevole è il tentativo di riportarli nella madre patria. Ma se saranno le università a decidere chi deve rientrare in Italia, è meglio che i cervelli fuggiti restino dove sono per il bene della ricerca scientifica.
Il vero problema non è oggi il ricercatore in fuga, ma il ricercatore che resta. Le analisi e le statistiche sulla qualità dei ricercatori universitari italiani appaiono desolanti, ma la responsabilità del disastro è di chi era ed è chiamato a decidere chi può diventare ricercatore, cioè i professori dell’università. Loro sono le colpe che dividono con il massimo livello di gestione dell’università: senato accademico e rettori in testa.
Cosa accade in un concorso per ricercatori? Vi spiego quello che chiunque insegna come professore ordinario dell’università sa perfettamente, e sa perfettamente di essere complice di una truffa.
Dunque, supponiamo che arrivino all’ateneo i tanto agognati finanziamenti per reclutare venti ricercatori da inquadrare tra il personale di ruolo dell’università. Il senato accademico stabilisce, secondo propri criteri, che, di questi venti posti, cinque vengano assegnati alla Facoltà di Lettere e filosofia, la quale, a sua volta, decide che uno vada al Dipartimento di filosofia.
Fin qua, niente di male: si potrà discutere perché cinque e non tre e non sette di quei posti siano assegnati alla Facoltà di Lettere e Filosofia e perché proprio uno al Dipartimento di filosofia, ma con un po’ di buona volontà si possono anche trovare le ragioni della suddivisone. Il bello incomincia adesso.
Una persona normale penserà che a questo punto si indice il concorso, e vincerà il migliore. Neanche per sogno: incominciano invece le riunioni nel Dipartimento di Filosofia per stabilire in quale specifico raggruppamento concorsuale dovrà andare quel posto. Sarà per quello di Storia della filosofia, di Morale, di Filosofia della scienza, di Estetica? I docenti titolari di queste e delle altre discipline incominciano a discutere, a litigare: «L’altra volta il posto lo hai avuto tu, ora tocca a me. Ma tu non hai candidati. I miei sono bravissimi, non dire sciocchezze...» e avanti così, e peggio di così, finché, per esempio, il professore di morale la spunta, essendo riuscito a costruirsi attraverso una serie di compromessi una maggioranza all’interno del Dipartimento: maggioranza che ovviamente si spartirà i prossimi posti di ricercatore. Ma il peggio arriva adesso.
Il concorso è nazionale, ma tutte le precedenti discussioni fanno immediatamente capire che c’è un candidato nel cuore del docente di Morale. È bravo? È un suo amico? È qualcuno sentimentalmente vicino? Mah! Decide il prof. di Morale: fatti suoi, perché i prossimi sono fatti miei, cioè deciderò io chi far diventare ricercatore, per esempio, di Filosofia della scienza. Insomma, deve vincere, alla faccia del confronto con tutti gli altri candidati nazionali che si presenteranno.
Come si procede, allora, per blindare il pupillo del professore di Morale? Il pupillo ha solo tre pubblicazioni? Eh, sì, è un po’ deboluccio, ma non c’è problema. Il bando di concorso, che verrà firmato dal rettore, prevede che i concorrenti debbano presentare un numero massimo di tre pubblicazioni. Il pupillo, però, è ancora a rischio: essendo modesto, un altro concorrente lo potrebbe superare con tre suoi ottimi saggi. Cosa si inventa, adesso, quest’università autoreferenziale e truffaldina? Indica sul bando di concorso che, per lo sviluppo della ricerca scientifica del Dipartimento di filosofia c’è la necessità di reclutare uno studioso di filosofia morale specificamente esperto del periodo che va dal 1630 al 1650 in Olanda: esattamente gli argomenti delle tre pubblicazioni dell’amato pupillo. La truffa è consumata.
Qualunque studioso eccellente di filosofia morale viene emarginato. E se non bastassero quelle clausole concorsuali, sottoscritte, lo ripeto, dal rettore, in sede di valutazione degli aspiranti ricercatori si potranno taroccare le carte, perché il padrino del pupillo entra di diritto nella commissione giudicatrice. Ma questa, spesso, diventa materia per i tribunali.
Ora vorrei sapere perché si debba dare del denaro pubblico per finanziare questo scandalo. Il problema dell’università non sono i tagli alla ricerca, sono i professori, le modalità in cui essi vengono reclutati e i modi in cui essi stessi perpetreranno il reclutamento fasullo. Sono loro che dovrebbero fare un passo indietro, e il ministro Gelmini dovrebbe avere il coraggio di varare nuove norme per concorsi accademici seri. Poi si potranno richiamare i cervelli fuggiti, perché altrimenti cosa tornano a fare in quest’università?

mercoledì 2 settembre 2009

Preti, cardinali, gay, giornali, giornalai, direttori....

Faccio subito una premessa, prima che mi si adduca appellativi non veri: non sono omofobico, ne tantomeno bacia pile, ne tanto meno moralista... Anzi... Però due parole le voglio spendere in riflessione alla questione Boffo-Feltri. Dunque da dove partire? Inizierei con le moralizzazioni del giornale Avvenire, del quale Boffo è direttore, sulle frequentazioni "sessuali" del Presidente del Consiglio, a dir loro, oscene e prive di moralità. Personalmente non ce lo vedo un uomo di 74 anni avere una potenza sessuale così intensa... Se l'avesse buon per lui, e comunque sotto le lenzuola ognuno fa quello che gli pare. Ovviamente le indiscrezioni non si basano su prove VERE, ma su dichiarazioni di escort, hostess, veline, che avrebbero ambito parecchio ad essere "possedute" dallo stallone di Arcore. Che poi l'opinione pubblica si indigni o meno, questo è affar suo, ricordando però sempre l'antico adagio: guardati sempre prima in casa tua. Evidentemente non è così per il direttore dell'Avvenire il quale, appoggiato in toto dal clero, che vive un vita casta e pura, ha pensato bene di usare l'ariete per sfondare il muro di non morale appartenuta a Berlusconi. Ma la vendetta si sà è un piatto che va consumato freddo, e per dirla alla Confucio, prima o poi il cadavere del nemico passerà galleggiando davanti a te. Così infatti è stato, e il moralizzatore Boffo si scopre molestatore di donna, ma non allo scopo etero, ma per mirar a minare il rapporto con il suo marito che poi era anche l'amante del direttore. Tutto questo ovviamente certificato da una sentenza del 2002 che lo stesso direttore ha patteggiato. Questi in analisi un pò i fatti stenografati, ma abbondantemente descritti da Vittorio Feltri sul "il Giornale". Ma cosa ne è scaturito da tutto questo putiferio? In primis non c'è stata condanna formale da parte del clero, tutto, agli atteggiamenti di Boffo, i quali vengono condannati dalla stessa religione, relegando l'omosessualità ad un peccato vero e proprio, con tanto di scomunica etc etc... E qui casca l'asino. Se la chiesa non condanna l'omosessualita del direttore del suo giornale, vuol dire che c'è redenzione per i gay e comprensione per i prelati presunti tali? A catechismo avremo una redenzione di Sodoma e Gomorra? Oppure dal pulpito domenicale si predica bene e si razzola male? E tutto questo non centra niente con l'essere gay, centra che la chiesa deve fare la chiesa, non la politica. La chiesa dovrebbe preservare quel patrimonio culturale che ha generato nei secoli opere magnifiche, ispirato i grandi artisti, che hanno affrescato, costruito opere bellissime invidiate in tutto il mondo. E invece no. Perfino la sinistra, quella dei laici e bestemmiatori si è schierata con la chiesa pur di cavalcare l'onda antiberlusconiana, facendo nascere un ideologia ibrida, che non è ne carne e ne pesce, ma solo un accozzaglia di elementi che al posto dell'amen ci infilano una bestemmia, oppure alla fine di un comizio ti prendi un sano "andate in pace"... Io sono cresciuto, e me ne vanto, nelle scuole gestite dalle suore, dove la mattina si recitava il Padre Nostro, e dove gli episodi "strani" venivano subito segnalati e corretti. Da grande non sono diventato un frequentatore della messa domenicale, ne ho volutamente battezzato ancora i miei figli. Il mio rapporto con Nostro Signore non passa attraverso il prete, ma viene vissuto con l'essere cristiano, senza troppi fronzoli o penitenze varie. Ma lo rimpiango il prete che durante la settimana ti tirava una pacca in testa se la sera prima avevi fatto pensieri o atti impuri. Si continuava lo stesso, però c'era un pò più di rigore morale. Se oggi nella chiesa si "tollera" un direttore del giornale clericale omosessuale, dovete riscrivere le regole signori miei, dovete dire da che parte state, dovete "legalizzare" questi atteggiamenti, li dovete spiegare ai bambini ai quali insegnate cose opposte. Essere gay ci mette ancora sulla barca di "caron dimonio dagli occhi di bragia"? Oppure, com'è giusto che sia, la diversità fa parte di una conclamazione della società moderna? So per certo che continuerete nei vostri atteggiamenti superficiali, senza prendere posizione alcuna, in fondo chi non ha peccato scagli la prima pietra, e tre Ave Marie e due Pater Noster lavano tutto.

lunedì 31 agosto 2009

American Way


Non cambia la sostanza del precedente post. Credo che Valentino Rossi sarà il futuro campione del mondo 2009, perchè comunque è ancora il numero uno e l'uomo da battere. Certo di errori in questo campionato se ne sono visti, e se si pensa che ancora al terzo posto c'è Stoner, nonostante manchi da tre gare, la dice lunga su quanto imprevedibile possa essere il risultato finale. Rossi ieri è caduto perchè ha fatto un errore, e hanno voglia a parlare Reggiani, Meda, e tutti gli altri di caduta strana. Valentino ieri è caduto perchè ha commesso un errore al pari del suo socio a BRNO. E Lorenzo, analizzando la dinamica, farebbe meglio a mangiarsi le mani, perchè in Repubblica Ceca poteva succedere esattamente lo stesso, perchè anche li poteva gestire 2 o 3 decimi di vantaggio. Ma si sà, col senno di poi sono tutti buoni a parlare. Comunque, dopo l'ennesima pedrosata e sparito Rossi, la gara è stata veramente una noia mortale. 16 piloti su 19 che hanno tagliato il traguardo la dicono lunga sulla MotoGp sempre più cara e sempre meno spettacolare, e sempre più dipendente dai fenomeni che fanno un altro mestiere. Ancora una volta ci è mancato Stoner, le cui notizie ce lo danno per certo a Estoril. Io non ne sono così tanto sicuro, comunque una considerazione va fatta. In Ducati hanno gestito male il pilota. Lo dimostra il fatto che se avesse continuato a correre sarebbe a meno di 25 punti dalla vetta, anche arrivando sempre terzo... Purtroppo di fronte alla salute di un ragazzo, non possiamo pontificare più di tanto, ma oggi in Ducati si sono resi conto che, forse, la questione andava gestita un pò meglio, forse già da prima... Adesso tutti sono in fibrillazione per Misano, fortuna-sfortuna una pista che non farà troppa selezione, però ci darà qualche segnale sulle condizioni dei due piloti Yamaha che a questo punto faranno il bello o il cattivo tempo senza troppi outsider.

Bene SuperSic in 250 che ha regolato un coriaceo e sempre più convincente Aoyama, con una moto vecchia di tre anni, ma con grinta e classe da vendere. Ottimo anche il quinto posto per il Loca nazionale, che da due gran premi sta ritornando ad ottimi livelli, nonostante non abbia ancora una sella per la neonata Moto2. Già, la Moto2... Bimota ha confermato la sua presenza con 2 moto... io avrei già anche il pilota, si chiama anche lui Lorenzo, ma di cognome fa Segoni e suo padre era un telaista, non costa molto e va forte... Chissà...

lunedì 17 agosto 2009

Il nono sigillo


Come cambiano le cose nell'arco di una gara. Dopo Donington la classifica si era un pò smossa, ma senza troppi scossoni. Valentino in fuga con 25 punti di vantaggio (che non sono pochi) e gli altri un pò persi, Stoner in primis. Poi, prima di BRNO, il ritiro dalle competizioni dell'unico pilota che ha bastonato Rossi nel 2007 (Stoner), quindi, già fuori Pedrosa dalla lotta, la speranza per il motociclismo era riposta nell'astro nascente Jorge Lorenzo. Speranza non perchè lui sia il migliore, ma la speranza che almeno lui potesse tener testa al Dottore, mantenendo vivo un campionato scarno e privo di contenuti. Ieri a BRNO si è consumato l'ennesimo atto della pesca alla trota salmonata, dove un ottimo pescatore di nome Valentino, ha fatto abboccare un ingenuo pesce di nome Lorenzo, nella più classica delle trappole. Dopo averlo seguito per diversi giri, lo spagnolo a superato Valentino in una staccata da vero campione, una staccata spalla a spalla, con la moto di traverso, degna di un fuoriclasse. Come nel copione già scritto a Laguna Seca l'anno scorso contro Stoner, il Dottore non gli ha però lasciato neanche un metro, e lo ha braccato, nonostante la moto di Jorge sembrasse più performante. Esattamente un giro dopo, nel solito punto, utilizzando una traiettoria più interna, Rossi ha messo la ruota anteriore negli orecchi del suo compagno di marca e questi, invece di rimanere concentrato per la curva successiva, ha pensato bene di lasciare i freni ed entrare a velocità fotonica nella esse, dove, ancora una volta, le leggi della fisica, Newton in primis, non hanno dato scampo al pilota, facendolo crollare a terra (per fortuna senza conseguenze) relegandolo nella via di fuga che poi è anche diventata anche dal mondiale. Al giovane spagnolo non è restato che guardare la sua Yamaha avvolta nella sabbia estiva del ferragosto, consolarsi della sua tuta "airbag" che lo ha gonfiato a dovere, e tornare ai box con le pive nel sacco, e con meno spocchia sulle pretese per il rinnovo del contratto. La Yamaha ha già il suo campione, e non mi sembra che ancora lo spagnolo sia in grado di dettare la sua legge. A 6 gare dalla fine e 50 punti di vantaggio in condizioni normali si potrebbe parlare ancora di mondiale aperto. Ma quando in testa c'è lui, in questa forma, non resta che tirarsi giù il cappello e salutare facendo reverenza... 9 volte...

Povero Roberto! Non ci resta che piangere!

Non posso esimermi dalla tristezza nel commentare lo scandaloso comportamento di Roberto Benigni in visita in Abruzzo. Di tutto gli abruzzesi hanno bisogno tranne di un menagramo, fazioso, che invece di portare un pò di sollievo con la cosa che sa fare meglio, il comico, spara a zero sull'operato di un governo che invece sta andando a ritmi elevati, come confermato anche dai cittadini stessi. Non solo. Sui forum vari, quelli liberi, si leggono testimonianze di come si sentono grati per la ricostruzione che sta avvenendo in maniera rapida, e tutto sembra predisposto per il rientro nelle case nuove entro la metà di settembre. Da grande estimatore che ero del comico e dell'attore, provo grande pena per il mio "compaesano" di umili origini, persona dall'indiscussa arguzia, ma ultimamente caduto nel qualunquismo più bietto. Non si va nei luoghi di una tragedia e si getta fango sull'operato di chi si sta impegnando per la ricostruzione. Tuttal'più andrebbero incentivate le indagini per individuare chi ha costruito le case con la sabbia, andrebbero individuati i responsabili, non solo abruzzesi, delle speculazioni sull'adozione di materiali scadenti per la costruzione di palazzi in zona sismica. Invece ti sei scagliato contro, ancora una volta, a chi anni fa ha anche investito su di te per farti fare mirabolanti film, dove si c'è stato un guadagno a doppio senso, ma è lo stesso imprenditore che oggi con la stessa lungimiranza, si è impegnato a ricostruire un luogo che gli elementi della terra ha voluto distruggere. Se ci fosse Dante, che tanto ti vanti di recitare bene, ma perfino l'amico Carlo Monni recita meglio di te, ti relegherebbe nel girone dell'Inferno, forse nella sesta bolgia tra gli Ipocriti accanto a Federico II, ma anche nella decima non staresti male, tra i Falsari, non del vil conio, ma falsari di parole...
Chissà cosa penserebbe il tuo amico Massimo Troisi di questo tuo comportamento che poco a che fare con Mario e Saverio... Ma d'altronde un avvisaglia ce l'avevi già data già nel lontano 1985. Avevi proprio ragione... Non ci resta che piangere!!!

martedì 11 agosto 2009

Casey Stoner, addio o arrivederci?


Vado in moto da diversi anni, sopratutto in pista, e posso dire di aver girato in vari autodromi europei. La moto da corsa da sensazioni bellissime, anche per gli amatori che hanno la possibilità di apprezzare appieno le doti della loro motocicletta. Anche il fattore rischio in pista viene abbattuto drasticamente, e per lo più, i danni si riscontrano sui mezzi e poco sulle persone. Ogni volta che chiudo la visiera, si rinnova il piacere di guidare, e non importa se non faccio il record di qualcosa, sto semplicemente guidando e appagandomi del mio hobby. Per i piloti non è così. Io ne ho conosciuti diversi, e vi garantisco che loro vivono in un mondo tutto suo. Per loro la moto è tutto, i decimi di secondo sono fondamentali più per se stessi che per la classifica. La vittoria non è solo supremazia, ma è la consapevolezza di essere andato più forte degli altri, di aver fatto danzare il destriero nelle curve, di avere osato e vinto ancora una volta. Poi ci sono i fenomeni, i campionissimi, quelli che corrono solo per vincere, per placare le loro sete di vittoria, forse non su gli altri, ma su se stessi, marcando l'anno agonistico come un opera d'arte. Quest'anno la MotoGp era partita molto bene, con tre pretendenti al titolo, e con Valentino super concentrato come non mai, per arginare l'enfasi dei ragazzi terribili come Stoner, Lorenzo e Pedrosa. Gli anni passati il discorso lo chiuse subito all'inizio, quando tra una sportellata e sorpassi al limite, stroncò di netto gli avversari che si chiamavano Biaggi, Gibernau. Nel 2009 la musica è un pò cambiata (per fortuna) e ha visto Rossi molto più attento e ragioniere che lo sta portando alla conquista del nono titolo iridato. Essendo pochi i pretendenti al titolo, già l'infortunio di Pedrosa ha decimato lo sparuto gruppetto di piloti in grado di fare un altro mestiere, ed anche se lo spagnolo non ha la grinta degli altri due, a Laguna Seca ha dimostrato di saper guidare veramente forte. Adesso questa tegola sulla MotoGp. Stoner lascia per almeno tre gare, ma forse chiuderà la stagione, lasciando al duo Yamaha la questione del titolo iridato. Terzo nel mondiale, non lontano dalla vetta, l'australiano ha contratto il virus più brutto, quello la cui cura è soltanto dentro di lui: la paura di non andare più forte. Ma non più forte degli altri, ma più forte di se stesso e della sua voglia di essere sempre il primo, come ha dimostrato nel 2007 vincendo il mondiale a mani basse. Anche Hayden lo ha vinto, ma lui ha giocato di rimessa, senza rubare niente a nessuno, anzi, combattendo persino in casa Honda che voleva Pedrosa campione. Casey ha perso quel metro, quella frazione di secondo, quell'attimo che lo ha sempre portato li davanti a combattere ad armi pari con il più grande pilota dell'era moderna: Valentino Rossi. Persa questa possibilità, il terzo posto diventa effimero, non per sconfitta in volata, ma perchè gli altri sono parecchio più avanti. Dargli torto, ragione? Io spero che ritorni, perchè le corse hanno bisogno di campioni come lui, e gli auguro di ritrovare se stesso, perchè per i motociclisti e gli appassionati veri, Stoner rappresenta il top del nostro sport. Ritiri clamorosi e misteriosi sono già successi in passato a Fast Freddie Spencer e recentemente a Manuel Poggiali. Speriamo che questo di Casey sia un arrivederci, perchè, almeno a me, già mi manca, sopratutto a BRNO, pista da piloti di classe...

lunedì 10 agosto 2009

Dov'è la crisi...

La pseudo opposizione parla di crisi, il premier, quindi il governo, no. Chi ha ragione? Dicesi crisi quando uno stato, una nazione, sono affetti da un male economico poco curabile, che trattiene sudditi e sovrani ai loro lavori per cercar di far quadrare il cerchio. Non mi sembra che per le strade delle nostre città ci sia tutta questa gente rimasta. Vedo piuttosto spiagge piene, montagne e colline piene di villeggianti, macchine colme in autostrada. Se ci fosse la crisi, non troverei tutto chiuso nei magazzini edili dove mi rivolgo per comprare cose che mi servono per ristrutturare casa. Non troverei difficoltà a trovare manovalanza. E allora dov'è la crisi? Certo gli operatori turistici italiani trovano un calo rispetto agli anni scorsi. Ma questo è dovuto ad una numerosa emigrazione di massa verso altri stati piuttosto che verso le località nostrane. In effetti quella è una grossa emorragia di capitali che partono verso l'esterno. E' li dove il governo dovrebbe lavorare sodo, far riamare l'Italia agli italiani che preferiscono fare qualche km in più pur di avere prezzi concorrenziali e servizi. Per fare un esempio banale, ma calzante: a me piacciono gli sport aquatici. Moto d'acqua, parasail, snorking. In Italia è vietato l'uso delle moto almeno di non avere la patente. Sconfini e la puoi guidare. A me piacciono i quad. Trovatemi un posto dove è possibile noleggiarli senza tutti i vincoli che ci sono qui. Sono esempi che possono sembrare stupidi, ma se devo scegliere un posto, anche più lontano, ma che mi garantisce un pò più di "ludicità", non esito ad andarci. Quest'anno la Croazia ha inglobato molti più turisti italiani rispetto agli altri anni, per una serie di vantaggi che noi non possiamo più offrire, complici anche delle belle strutture e ottimo mare. Quindi, cara opposizione, invece di battere dove il dente non duole, cercate di affrontare il governo nei punti dove è più debole, snocciolate un pò più di dati interessanti, rendete il popolo partecipe di questo, o vi interessa soltanto mettere in bella evidenza le prestazioni sessuali del nostro premier Silvio Siffredi?

lunedì 27 luglio 2009

Fatalità

Recentemente mi sono visto su YouTube, un filmato che parlava di incedenti stradali, ripresi da varie telecamere di servizio o quant'altro. Impressionante nella dimanica di un sinistro è la contemporaneità di trovarsi nello stesso punto nello stesso istante. Pensateci un pò... una frazione di secondo prima o dopo potrebbe comportare il nulla, solo quell'istante provoca una tragedia. Perdonate il tono un pò funesto, ma queste sensazioni sono state risvegliate ultimamente da due incidenti sportivi che di per se fanno parte del rischio, ma se analizzati bene mettono un pò i brividi. Spesso negli sport motoristici si vedono carambole o incidenti singoli che fanno gridare al "ve lo siete cercato", ma prendiamo ad esempio l'incidente di Massa o quello più tragico occorso al figlio di Surtees. Massa è stato centrato in pieno da un detrito (molla) di una macchina che lo precedeva. 20 cm più in dentro o in fuori e l'esito sarebbe stato completamente diverso, indipendentemente dal guidare un auto di formula uno. Peggio ancora se vedete l'incidente al giovane Henry Surtees occorso in una gara di F2 a Brands Hatch (cercatelo su You Tube). Il giovane figlio del grande pilota degli anni 60/70 è stato letteralmente "sfiorato" dalla ruota di un auto che lo precedeva, che si era staccata dopo l'impatto con le barriere di protezione. E' impressionante, sempre guardando il filmato, di come la ruota, dopo l'urto con il casco del pilota, non devii la sua traiettoria, ma si ha la sensazione che l'abbia appena sfiorato. Una frazione di secondo prima o dopo avrebbe fatto soltanto danni all'auto senza colpire il pilota. Eppure il momento, il luogo erano quelli, neanche considerati nella logica delle corse, perchè è nell'immaginario collettivo che sia la velocità a fare danni.
Tutto questo per dire che a volte siamo legati al destino indipendentemente da cosa facciamo, perchè quando da lassu fanno partire la cartolina è difficile che non ci trovino.

Buona la prima!


Finalmente l'Aprila ha trovato la strada del successo anche in superbike, e lo fa al debutto nella categoria con un sempre verde Max Biaggi. Nella pista che più gli si addice, Max ha ritrovato la grinta dei tempi migliori ed ha vinto la prima manche e fatto il secondo posto nella seconda. Nell'ultimo anno della 250, con la casa di Noale protagonista, sostituita dal quel "mostro" della Moto 2, l'Aprilia trova una nuova strada per tornare a vincere e lo fa nel campionato più spettacolare delle due ruote, visto anche lo scarso numero di partecipanti in Moto Gp. Dunque Max vincitore di gara 1 a Brno, influenzata anche dal madornale errore di un Michel Fabrizio che ha letteralmente falciato l'incolpevole Spies due curve prima di immettersi sul rettilineo. Che dire al giovane pilota romano? Dopo 4 giri cosa pensavi di fare? Hai una benchè minima visione della gara o pensi di giocare alla Playstation? In gara due invece Spies ha dettato subito un ritmo forsennato, scattando in testa dall'inizio fino alla fine, nonostante un Biaggi che agli ultimi 6 giri abbia fatto di tutto per passarlo. Incredibile è come il texano abbia conosciuto la pista solo Venerdi, e vi garantisco che Brno non è facile... 7 adesso sono i punti che lo separano da Haga, ma un abisso in fatto di motivazioni, e la faccia rilassata alla fine di Spies la dice tutta sul talento di questo ragazzo...

Bene anche la prima vittoria di Dovizioso in MotoGp, massacrata dalle condizioni del tempo inglese, che ci ha regalato una strana gara, con i soliti protagonisti in secondo piano, falciati da cadute e scelte sbagliate. Dovi è subito partito forte duellando con chi gli sbarrava la strada, fino a che non è scappato con Rossi. Successivamente, complice un tempo bizzoso, sia Lorenzo che Valentino hanno assaggiato l'asfalto con l'esito più sfortunato ai danni dello spagnolo che si è dovuto ritirare, mentre Rossi si è rialzato e ha fatto quinto. Rimonta furibonda anche per Edwars e De Punet, che sono arrivati fino agli scarichi della Honda del forlivese che ha trovato negli ultimi due giri il guizzo per non farsi riprendere. Bravo Dovì!!!

Nota negativa, come sottolineato anche da Reggiani in telecronaca, arriva dallo scarso vivaio dei ragazzi italiani, aggrappati al treno di Simoncelli e Dovizioso, senza una concreta possibilità di ricambio generazionale. Staremo a vedere...

sabato 25 luglio 2009

Relazioni esclusive e triangoli


Riprendiamo dopo un pò di tempo a parlare del rapporto uomo donna, in questa società apparentemente aperta ma che ogni tanto decade nel grottesco. In effetti dietro una facciata di libertinismo completo, si nascondono sempre le ataviche paure dei tradimenti, delle scappatelle o di quant'altro possa minare il rapporto a due. Vorrei partire da un vecchio adagio che recita così: "le corna sono come il morbillo. chi l'ha avute, chi ce l'ha e chi le deve avere". Già leggo i vostri mormorii di scontento tacciandomi per foimentatore di tempeste ormonali, ma pensateci bene: nell'arco della vostra vita non siete mai stati un pò fedigrafi? Il problema di questo fenomeno, che appartiene ad una sfera più matura dei soggetti, si è spostato anche verso i più giovani, i quali, invece di vivere la vita un pò più spensierata, si arroccano su posizioni mature come se quel rapporto dovesse durare per sempre. Recentemente, per motivi di lavoro, frequento persone molto più giovani di me, e non posso non notare di quante è bella giovinezza, perchè quando siamo giovani in effetti ci sentiamo immortali. Eppure un velo di tristezza accompagna i loro sguardi quando si arriva a toccare la sfera del cuore. Invece di godere della gioventù e dei lati belli che essa presenta, si "atteggiano" da coppie consumate con paturnie e modi di fare non tipici per la loro età. L'interscambio tra sessi c'è sempre stato e sempre ci sarà, ma in età più verde deve essere vissuto come esperienza di vita e accrescimento, altrimenti non saprai mai quale scarpa possa andare giusta per il tuo piede. Ieri ho sentito una conversazione alla radio dove una ragazza si lamentava perchè il suo lui (da due mesi) interagiva ancora con l'altra con la quale aveva vissuto per due anni. Età? 26 anni!!! Ma stiamo scherzando? Due mesi e pretendi di avere già l'esclusiva a 26 anni? A 40 cosa farai?

Ai giovani consiglio vivamente di non arroccarsi su posizioni rigide, al contratrio, essere grati alla vita se ti permette di avere esperienze da portare in dote quando siamo più maturi. Sono infatti quelli più grandi che non hanno vissuto la loro sessualità da giovani che poi combinano più casini!!! Ogni età ha i suoi segreti, e come tali vanno saputi gestire, perchè è con loro che riusciamo ad essere migliori, anche di fronte a situazioni difficili... Ma davvero pensiamo che avere l'esclusiva di una persona possa significare di averla? Oppure è possibile avere l'esclusiva sulle persone?

martedì 30 giugno 2009

100 di questi giorni (ma non per tutti)


Penso che la 100 vittoria di Valentino Rossi meriti un post. Lo penso davvero, perchè tutto si può dire, ma non del fatto che sia entrato ormai nella leggenda. 100 vittorie non sono poche come le 122 di Agostini. Si dirà che Ago non avesse più di tanti rivali, ma la bravura di un pilota è anche scegliere il mezzo con il quale correre. Ammiro Valentino per il campione e per quello che ha fatto per il nostro sport, che lo ha portato a dei vertici di visione mai avuti prima. Romanticamente per me il più grande resta Mile Hailwood (The Bike) anche se ha vinto meno, però giù il cappello per il Dottore o The Doctor... Ad Assen ha voluto fortissimamente vincere, e lo ha fatto da campione con giri fotocopia che hanno stroncato la resistenza di un Lorenzo sempre più in crescita e sempre più avversario. Questo è un bene, perchè Rossi ha ritrovato la vera voglia di impegnarsi, rendendo le gare meno noiose. Vediamo se la malattia di Stoner sia vera o causata dalla bile nel veder scappare il campione, perchè se così fosse, lo relegherebbe ad una fragilità poco tipica per chi proviene dalla terra d'Australia. Credo che Casey debba ritrovare la serenità di guidare la "bestia" e suggerirei a Suppo di assecondarlo nelle sue richieste, perchè se gli altri la guidano peggio, non è un problema suo. A Laguna Seca mi piacerebbe vedere un bel duello e rivedere Stoner sul gradino più alto del podio, non perchè tifoso, ma perchè i motociclisti sono tutti fantastici.

Come lo è il nuovo astro nascente Ben Spies, impeccabile, grintoso, veloce, che ha messo il sigillo su due manches a Donintong da antologia. Nella prima addirittura pressato da un grande Max Biaggi, che ha guidato alla Max e al max, con una moto in crescita, ma ancora un pò "camion" sui cambi di direzione. Nota negativa per la caduta di Haga, con un problema grave emerso in seguito che forse pone la fine a un campionato che poteva solo perdere. Peccato, grande stima per il pilota e per le emozioni che ci ha sempre regalato, ma per vincere un campionato del mondo occorrono anche altre caratteristiche che lui non ha mai avuto. Comunque un grande augurio di pronta guarigione a Nitro Nory!!!

martedì 16 giugno 2009

Italia - Spagna


Ero indeciso sul titolo per fare un riassunto sulle due ultime prove del motomondiale. In un certo senso a predominare sono proprio gli italiani e gli spagnoli che ho accumunato con la grafica di una partita di calcio. A vittorie siamo un pò meglio messi noi con un ultimo giro al Mugello tra Simoncelli e Pasini da antologia. La Dorna in compenso ha fatto la solita "partigiana" nei confronti di SuperSic reo di aver buttato fuori Bautista all'entrata della Savelli. Indipendentemente dalla classe dello spagnolo, peraltro autore di una vittoria autoritaria a Barcellona, credo che la direzione gara stia un pò esagerando nei confronti degli italiani, perchè un attacco come quello alla Savelli, in condizioni estreme in quella maniera, sia poco controllabile e giudicabile. Comunque... Vittoria di Stoner al Mugello e vittoria anche al Montmelo, almeno sotto il profilo umano, dove all'arrivo il pover Casey si è accasciato su se stesso perchè colpito da forti dolori la sera prima. Vittoria pura e netta invece per Valentino Rossi che al Montmelò ha ritrovato il gusto di guidare e di divertirsi, grazie anche alla complicità dei suoi due nuovi avversari che lo stanno facendo veramente sudare. Al contrario di Laguna Seca, dove a mio avviso Vale doveva far passare Stoner per il taglio della chicane, a Barcellona, all'ultima curva dell'ultimo giro, il Doc Rossi ha pescato il jolly entrando a velocità fotonica dentro Lorenzo, pregando che lo scodamento della sua Yamaha finisse al più presto. Come nel più classico dei detti che la fortuna aiuta gli audaci, Rossi ha fatto un sorpasso da antologia che lo relega, se mai ce ne fosse bisogno, nell'olimpo del motociclismo. Va però ricordato che solo negli ultimi tre anni Valentino ha avuto avversari degni di nota, e si sa, senza un avversario degno, anche la vittoria diventa più brutta. Bravo quindi Jorge che ha risvegliato il miglior Rossi di sempre, e se la trama deve essere questa, dato anche che i tre sono a pari punti, il motomondiale diventa un pochino più interessante... Infine voglio ringraziare gli spagnoli, che hanno dato prova di vera sportività nei confronti di Simoncelli, il quale, reo di essersi steso prematuramente, ha ricevuto un boato degno di un gol da finale di calcio. Certo pensando che per vedere quattro ragazze gli spagnoli sbirciano nella villa di Berlusconi... Comunque vediamo se il motomondiale riesce a decollare verso gare entusiasmanti, alla stregua della Superbike dove, a dispetto della classifica, regna un nuovo eroe dal nome Spies...

giovedì 4 giugno 2009

The truth is out there

Oramai con il villaggio globale non ci si stupisce più di nulla. Il crollo del World Trade Center ha un pò aperto la strada a qualcosa di umanamente incomprensibile, anche se per molti complottisti la soluzione è ovvia, contenti loro... Il caso dell'Airbus 330 dell'Air France rientra un pò in questi nuovi misteri vissuti in questa nostra era dove, tramite internet, le notizie volano di bit in bit. Abbiamo assististo a diversi incidenti aerei in questi ultimi anni, raccontati anche da telecamere sparse in tutto il mondo, a volte clamorosi come il Concorde esploso in fase di decollo, o l'errore umano in fase di atterraggio, o di quell'aereo spezzato in due perchè di una linea sconosciuta dove la manutenzione è approssimativa. Tutti incidenti attribuibili a cause "quasi" certe. Già avevo storto il naso del piccolo aereo sparito nel tragitto Caracas - Los Roches, ma adesso la faccenda dell'Airbus 330 di una delle compagnie meglio gestiste, mi lascia veramente perplesso. La verità è sicuramente la fuori, come recitava il poster di Molder in X-Files, però rimango stupito che nell'era della comunicazione globale, uno dei più moderni aerei gestito da computer, non riesca a comunicare le cause della sua fine. Abbiamo satelliti pronti a leggere un giornale se occorre, milioni di telecamere in ogni parte del globo, e ancora siamo qui a chiederci il perchè... Eppure 230 persone non faranno più ritorno a casa, perite in un disastro aereo dalle cause ignote... Mah!
The truth is outthere but I don't understand... where!!!!