lunedì 16 luglio 2018

La nona sinfonia di Marquez Beethoven, #GermanGP 2018

Era scritto nel destino o forse no, difficile però non pronosticare la nona sinfonia di Marquez Beethoven in un circuito a lui più che congeniale. Eppure le premesse parevano dargli meno chances dopo una pole risicata ma invece non ha resistito neanche questa volta. Troppo ghiotto il piatto da non poterlo consumare. Gara presso che perfetta sotto tutti i punti di vista: gioco, partita, incontro. Che dire di più? Ah, che Marquez ha poi festeggiato in una tribuna ricca di cappellini gialli e che non è successo nulla? E nel giorno dei wurstel alla spagnola al tavolo di Re Marc si siede il vecchio Re Rossi il quale, a dispetto di tutte le voci e crisi (Yamaha) si porta a casa un secondo posto che vale oro davanti al suo compagno di squadra che dapprima si incarta riuscendo a sbrogliarsi sul finale della gara. Di Rossi posso dire che mi piace molto più adesso come pilota che quello di qualche anno fa. Oggi è secondo nel mondiale lottando con una compagine di piloti tosta e pluri titolata condizione meno facile rispetto agli avversari di un tempo. E Ducati? Da applausi il buon Bautista (quinto) che ha annusato gli scarichi di Petrucci (quarto) ma che ha avuto il piacere di mettersi dietro sia Lorenzo (sesto) che Dovizioso, in completa "confusione" dopo aver firmato il rinnovo con la stessa Ducati. Fatto è che ora Rossi insegue a 46 lunghezze Marquez mentre il Dovi è a -77 un pò troppo per poter sperare di ripetere l'anno magico 2017. MotoGp che ci ha offerto un week end che ha visto Dany Pedrosa salutare la curva, senza neanche uno stralcio di proposta decente per un pilota del suo calibro. Contenti loro... 
La Moto2 vede Binder salire per la prima volta sul gradino più alto del podio (dopo aver firmato il rinnovo con KTM) seguito da un sempre più convincente Mir e dal primo podio di Marini giunto ad assaggiare le bollicine dello spumante un pò in ritardo rispetto alle premesse. Bagniaia sfortunato e fortunato a non rimanere coinvolto nella caduta di Pasini sempre molto veloce ma anche molto discontinuo. Peccato.
In Moto3 Martin continua a farla da padrone segnando pole position e gare intelligenti alle quali solo Bezzecchi riesce a rispondere e a seguirlo in campionato. Il resto del gruppo, ad iniziare da Bastianini, troppo discontinuo per poter cercare di attaccare il forte pilota spagnolo.
Prossimo round BRNO crocevia fondamentale (se non piove) per capire se c'è ancora margine di ripresa (pista molto simile al Mugello e Barcellona), oppure se il primo degli ultimi (cit), Rossi, sarà ancora a comandare questa nutrita pattuglia di poco convinti inseguitori.

lunedì 18 giugno 2018

Datemi un martello e... #CatalanGp 2018

Il fabbro Lorenzo si è ripetuto. Dopo il Mugello si è preso anche Barcellona, pista molto simile ma dal risultato non tanto scontato. Questo giro lo ha fatto prendendosi anche la pole position in maniera quasi imbarazzante, alla Lorenzo appunto. Paradossalmente per un pilota che risorge un altro si impantana cadendo rovinosamente a terra e gettando alle ortiche l'ottimo lavoro fatto fin qui. Dovizioso infatti, dopo la firma e dopo essersi lasciato andare a dichiarazioni discutibili (a mio modesto avviso) ha perso quella lucidità che lo aveva portato al titolo di vice campione del mondo ma sopratutto ha perso quella saggezza che aveva sempre dimostrato. Sarebbe stato bello vederti sotto il podio ad applaudire il tuo compagno di squadra, come lui ha fatto con te l'anno scorso, ma oramai sei infilato in quel meccanismo di belligeranza innescato da Ciabatti. Cosa succederà nel prosieguo del campionato non ci è dato saperlo ma fossi in Audi un bel cambio al vertice lo farei. Nel giorno di Lorenzo, Marquez fa il ragioniere e il dubbio che lo abbia fatto per la caduta di Dovizioso non ci verrà mai tolto, fatto sta che il funambolo spagnolo il Sabato ci ha dato un'altra grande prova di equilibrismo e incoscienza che rimarrà negli annali. Terzo ieri come al Mugello l'inossidabile Rossi autore di una gara furba, concreta, degna di un campione del suo calibro, relegando i compagni di marca nelle retrovie. Lui si dice non soddisfatto ma intanto è a -27 dalla vetta e sopratutto più avanti rispetto a Vinales. Dietro si è rivisto Cructhlow quarto che ha regolato un partente (da Honda) Pedrosa, davanti a Vinales e Zarko e il futuro ducatista in rosso Petrucci. 
Considerazioni ne potrei fare tante specialmente sulle strategie Ducati ma preferisco far parlare i fatti che fare come tanti pseudo giornalisti che danno solo fiato alla bocca.
In Moto2 abbiamo assistito alla prima vittoria di Quartararo che ha fatto il Lorenzo della situazione stroncando le velleità degli avversari a suon di giri veloci e una bella guida che nulla hanno potuto il buon Oliveira e Marquez. Sembrava incolore la gara di Bagnaia quando al parco chiuso i tecnici hanno svelato il mistero di una gomma difettosa.
Bastianini si sblocca finalmente in Moto3 alla sua prima vittoria con il team Leopard dopo una gara tattica che lo ha visto studiare gli avversari fino all'ultimo giro per poi scappare. Sul podio con lui Bezzecchi sempre più leader nel mondiale, visto anche lo zero di Martin caduto.
Una curiosità del GP di ieri: i piloti partiti dalla pole position hanno poi vinto la gara.
Prossimo round Assen (si correrà di domenica) con la speranza di tempo buono per continuare a vedere i reali valori in campo e per sentire lo scricchiolio tipico di chi si mangia le unghie (il sarcasmo ci sta tutto).

mercoledì 6 giugno 2018

Le discutibili strategie di Ducati

Una cosa brutta del motociclismo è l'abitudine, oramai conclamata da tempo, di chiudere i contratti a inizio stagione o addirittura dopo 2 o 3 gare. E' vero che l'esigenze son cambiate, le programmazioni, gli sponsor, ma almeno una regola andrebbe data. E' ormai di dominio pubblico l'imminente passaggio di Jorge Lorenzo da Ducati a Honda Repsol di fatto andando a costituire uno dei più forti Team degli ultimi 30 anni di motociclismo. Non sappiamo le motivazioni di quelle esternazione di Lorenzo all'indomani della vittoria al Mugello, ma sicuramente qualcosa non ha funzionato. Pur essendo un'ammiratore di Andrea Dovizioso, per tutte le sue caratteristiche di uomo e di pilota, va sottolineato che Dovizioso non è Lorenzo anche se in quest'ultimo anno e mezzo è esploso con delle belle vittorie proprio sul numero uno Marc Marquez. Un'errore simile Ducati lo ha già commesso con Stoner nel 2010, quando decisero di ingaggiare Rossi al posto dell'unico pilota che aveva fatto volare la Ducati. Lorenzo non è Casey ma rimane un signor pilota e se Ducati pensa di poter vincere un mondiale con la coppia Dovizioso-Petrucci secondo me sbaglia di grosso. Lorenzo in un anno e mezzo ha portato qualche podio e una sola vittoria a fronte di un ingaggio di 24 milioni di euro, ma casualmente con il suo arrivo Dovizioso ha iniziato a vincere. Coincidenze? Intanto bisognerà vedere cosa farà Jorge nel prosieguo del campionato, sicuramente farà di tutto per marcare il territorio levandosi dei macigni sopratutto nei confronti dell'AD Domenicali, il quale non ha avuto belle parole verso un 5 volte campione del mondo. Crede davvero l'AD che Petrucci possa essere la svolta? Io lo auguro al simpatico pilota ternano ma vincere un mondiale non è come vincere una gara. Con Lorenzo in Honda le cose si complicano un pò per tutti sulla carta perchè Honda non è Ducati avendo una reattività diversa alle esigenze dei piloti. Lorenzo non è Marquez ma nemmeno Pedrosa e sarà interessante vederlo in azione sulla RCV. L'unica salvezza certa di Ducati potrebbe essere il ritorno di Stoner ma Casey ha già più volte ribadito il suo niet anche se, leggendo il suo libro, qualcosa non mi torna... Tutto questo lo scopriremo solo vivendo, con la speranza che questi scossoni di mercato possano già influire sull'andamento di questo campionato.

lunedì 4 giugno 2018

La prima di Lorenzo (la sesta al #MugelloGP )

Lorenzo finalmente! Dopo un anno e mezzo di tribolazioni è arrivata la vittoria numero uno del campione spagnolo su Ducati. Una vittoria del maiorchino mancava agli appassionati (non ai tifosi) perchè Lorenzo, che piaccia o no, è sempre un signor pilota con 5 titoli di Campione del mondo alle spalle. Ha vinto alla sua maniera stroncando gli avversari uno ad uno con la sua guida "alla Biaggi". Aveva chiesto una moto ergonomicamente migliore per vincere e così è stato. A fine gara però Jorge si è tolto diversi sassolini dalle scarpe e quello più grosso è rappresentato da un non tanto velato addio alla Ducati. Cosa non ha funzionato forse lo sapremo in futuro ma a mio modesto avviso a Borgo Panigale dovranno rivedere molto le strategie di gestione della squadra corse. I numeri parlano chiaro: Lorenzo è stato il primo pilota dopo Stoner a vincere nel minor tempo possibile con Ducati com'è anche vero che da quando è andato via in Yamaha la casa giapponese non ha più vinto nulla. Freddi numeri ma realtà dei fatti. Lasciarlo andare via significa mettersi contro un signor pilota su di una moto dove ha già vinto, l'unico nell'era Marquez. Paradossalmente in Ducati dovrebbero augurarsi che la gara di ieri sia solo una vittoria isolata perchè altrimenti qualcuno dovrà riflettere. 
Alla splendida vittoria di Lorenzo fa da cornice la pole e record della pista di Valentino Rossi a digiuno da tanto tempo che ha poi saputo conclamare con un ottimo terzo posto in gara. Pole di Rossi e impennata di presenze in autodromo un equazione cara a Don Ezpeleta . Sorride amaro invece Dovizioso, ieri secondo con un brivido nel finale, che completa l'uno-due Ducati. Il forlivese forse sperava in qualcosa di più ma ieri ha dovuto fare i conti con il suo scomodo compagno di squadra. Nella rossa giornata di Ducati stona la caduta del funambolico Marquez scivolato di anteriore alla Scarperia, nonostante il suo tentativo di raddrizzare la moto con ginocchio, gomito e qualche santo. Uno zero che incide sulla classifica generale che vede salire Rossi al secondo posto a 23 lunghezze di ritardo ma a mio avviso non sufficienti per impensierire il fenomeno di Cervera. 
Ad un Rossi che brilla si annovera la debacle Yamaha con Vinales e Zarko mai in partita per il fine settimana, con lo spagnolo che si lamenta di continuo per il mancato supporto da parte Yamaha. Che sia un preludio all'arrivo di Lorenzo? Trovano scampoli di gloria anche le Suzuki quarta e quinta e abbastanza toniche sul lungo rettilineo del Mugello. Nella gara di casa non brilla neanche Petrucci il quale, dopo un contatto con Marquez alla Luco si ritrova a dover remare dalle retrovie segnando anche il giro veloce in gara. 
Prossimo round Barcellona, pista molto simile al Mugello dove avremo sicuramente delle conferme sull'andamento di questo "strano" mondiale segnato da questa mania di voler chiudere i contratti sin dall'inizio che minano un pò gli equilibri all'interno dei team. Nota stonata come sempre il pubblico becero e fischiante che con il motociclismo poco ha a che fare. Stay tuned!

giovedì 31 maggio 2018

Radio Mitology, tanta voglia di passato #RadioMitology

Chi ha detto che andare avanti nel tempo sia un progresso? Il tempo in cui viviamo non sembra neanche essere più un tempo reale, ma non perchè non è il nostro, ma perchè sembra che non sia più di nessuno. Tempo fa durante le prove della band un ragazzo del 1998 mi confessò che gli sarebbe piaciuto vivere negli anni 80, come abbiamo fatto un pò tutti noi nati negli anni 60. Mi ha detto che ascolta le musiche di suo padre che paragonate a quelle dei giorni nostri (e sua) sono avanti anni luce, sia nella fattura che nell'anima. Oggi il panorama musicale non è tutto da buttare ma bisogna porgere l'orecchio ai grandi nomi per ascoltare qualcosa di decente. E nella zona di Firenze e limitrofi ci viene in aiuto Radio Mitology, una radio che ha nel suo nome lo spirito che la incarna, ovvero catapultare l'ascoltatore indietro nel tempo con le musiche degli anni 70-80-90. Non essendo un grosso ascoltatore di radio (dopo un pò mi viene a noia) devo dire che la programmazione musicale mi allieta le giornate e mi riporta indietro nel tempo. Paradossalmente è come se il tempo stesso non fosse mai passato. La cosa buffa è che in diversi posti e uffici tutti ascoltano quella radio e tutti mi dicono la stessa cosa. Questo però ci da la misura che oggi qualcosa non quadri in questo tempo moderno dove sembra (e dico sembra) che tutto funzioni, tutto sia sotto controllo, tutto sia perfetto. A mio avviso le sonorità di Radio Mitology ci riportano a un tempo dove tutto realmente funzionava e dove tutto era più semplice, dove i social erano i bar o le compagnie alla panchina dei giardini. Se si fissava alle 20.00 le 20.00 erano senza una miriade di telefonate e messaggi vari. Eravamo intenditori solo del campo che ci interessava, ma non eravamo medici, avvocati, meccanici o costituzionalisti. Eravamo allenatori, quello si, ma quello lo siamo anche oggi. Alzi la mano chi sulle note di YMCA non muove il dito e il braccio da una parte all'altra del corpo. Alzi una mano chi non sa dov'è il castello se il lupo è ululì. Quali sono i tormentoni di oggi? E le musiche? Cosa ci rimarrà di questi anni? A noi ci sono restati gli anni 80, e abbiamo scattato forse meno fotografie ma sicuramente più indelebili.

lunedì 28 maggio 2018

La prima volta dell'olandese volante, #SBK Doningthon 2018

Va beh! il titolo era facile ma doveroso visto che stiamo parlando della prima vittoria, anzi due, di un olandese un SBK. Forse una vittora un pò tardiva viste le premesse ma comunque il lungo Michael si merita tutti gli applausi di questo fine settimana e con lui il Team Yamaha che gli ha fornito un ottima moto. Ma il problema resta sempre quello: chi fermerà Rea? Infatti nel giorno del trionfo Yamaha le Ducati sono letteralmente scomparse con Melandri non pervenuto e un Chaz Davies ottavo e quinto ma mai in partita, che adesso paga un gap dalla vetta della classifica di 65 punti (quasi un round e mezzo oppure 3 manches). Anche ieri il Cannibale ha lottato come un leone portando a casa un secondo e un terzo posto in maniera grintosa che neanche Mr.Pole Sykes è riuscito a fare. L'unico che si è distinto è stato il turco Raztatioglu (non mi ricordo mai come si scrive!) con la Kawasaki privata del Team Puccetti che si è tolto una bella soddisfazione di un secondo posto in gara 2 davanti proprio a Rea. 
Da segnalare la buona prestazione di Salvadori in gara 2 rimasto col gruppetto dei primi per un bel pò di giri, con una guida conservativa ma molto redditizia su di un Aprilia dal futuro incerto. 
Tutto sommato gare abbastanza piacevoli ma mondiale che va chiudendosi di round in round sempre a favore del "solito" Rea capace di gestire una super Kawasaki che ha saputo plasmarsi nonostante le restrizioni imposte. Adesso a tenere banco saranno i rinnovi dei contratti non più così tanto scontati come potrebbe sembrare e sopratutto capire in che direzione sta andando il campionato delle derivate di serie.

lunedì 21 maggio 2018

La legge di MM93, Le Mans 2018 #MotoGP

Doveva essere un anno interessante, combattuto, equilibrato viste le premesse dello scorso anno, eppure sembra che oramai sia già tutto finito. Dovizioso dice che la strada è ancora lunga ma intanto l'unica cosa che si allunga sempre di più (evitiamo i facili rimandi sessuali) è la distanza che c'è nella classifica generale. Se l'anno scorso Marquez partì in affanno quest'anno ad arrancare sono gli altri vittime di errori, scelte sbagliate, poca lucidità (forse) e strategie misteriose. Non hai a che fare con uno qualsiasi, ma hai a che fare con il numero uno, forse uno dei più forti nella storia del motociclismo. E così mentre le altre squadre cercano il bandolo della matassa in ogni settore, piloti, moto, reparto tecnico, ingaggi, Honda ha subito pensato di "bloccare" il suo pilota fornendogli un buon pacchetto che in mano sua diventa micidiale. Poche parole ma tanta sostanza: bravi! Quella che è mancata in Ducati, a mio avviso, forte di un buon pacchetto (forse il migliore) ma gestito in maniera un pò approssimativa. Dovizioso e Lorenzo una squadra vincente (anche senza gli acuti del maiorchino) nel 2017 ed oggi "turbata" da troppi discorsi da bar. In Yamaha addirittura stanno peggio con Rossi che chiede di essere ascoltato e Vinales che non riesce più ad essere quel top gun degno del suo nome. Con il massimo rispetto per la figura di Rossi, in Yamaha hanno preferito il marketing a risultati concreti dato che l'ultimo a vincere è stato proprio Lorenzo. A Valentino non puoi chiedere certamente di più ed anche il terzo posto di ieri vale oro colato. Menzione a parte merita Zarko che dopo una stratosferica pole position ha buttato via la gara a pochi giri dall'inizio, complice anche una troppa voglia di vincere, nel suo caso più che mai giustificata. Chi invece sta ancora battendo la testa sullo spigolo è Andrea Dovizioso, vittima di un errore "stupido" ma nel momento sbagliato. Ora però i margini di errore di Andrea si sono assottigliati tantissimo perchè Marquez è a oltre due gare di vantaggio. Bene invece il Team Pramac con un ottimo Petrucci (secondo) e un buon Miller (quarto) autori di due gare "mature", tanto è che in classifica mondiale entrambi i piloti sono avanti ai due ufficiali. Uno dei due sarà la futura guida ufficiale Ducati? Gara alla fine noiosa con l'unica menzione d'onore a Crutchlow che dopo il colpo di Sabato si è portato a casa uno stoico ottavo posto.
Il futuro pilota Ducati Bagnaia invece brilla in Moto2 con un'altra gara imperiosa che ha stroncato sul finale la resistenza di un Alex Marquez "segugio" ma mai veramente in partita. Sul terzo gradino troviamo Mir, scalpitante come non mai sin dalle prime battute, da tenere d'occhio per il prosieguo. Ma il premio più grande, oltre al vincitore, va a Vierge partito ultimo e arrivato quinto in una bella e grintosa rimonta.
La Moto3 invece (a mio avviso) ci ha riservato una brutta pagina sulla gestione della corsa da parte della direzione gara. E' vero che in Moto3 gli spiriti sono bollenti e che in branco sembrano uno sciame d'api, ma non puoi sanzionare un pilota per 1.3 secondi durante la gara per poi farli riscontare alla fine quando questi (erano più d'uno) sono in bagarre per la vittoria. In questo modo si crea un gruppo che non è un gruppo e i piloti si trovano a battagliare con un pilota che virtualmente non è li. L'unica cosa sensata è di far cedere una posizione o di far fare un passaggio dai box, oppure prendere una decisione a fine gara. Se poi a Le Mans il problema è il taglio delle varianti converrebbe (visto che sono asfaltate) di creare dei "percorsi obbligatori" obbligando il pilota ad una manovra "più stretta". Stratosferico il decollo di Kornflei sulla moto del povero (e bischero) Bastianini. Numero da annali!
Ultima considerazione sulle scimmie fischianti e ululanti sotto al podio (sempre i soliti) sinonimo di un mal costume sapientemente gestito dai soliti: mi raccomando fischiate tanto anche al Mugello, almeno Marquez andrà ancora più forte! Ciao belli, ci si vede al Mugello!

lunedì 14 maggio 2018

Rea come il maggiordomo: colpevole!!! #sbk Imola 2018

Cosa altro aggiungere? Nonostante una Superbike noiosa di base gli appassionati non possono non emozionarsi ad una gara 2 come quella del round di Imola. 2 avversari, forse 2 piloti simili, ma solo uno in grado di uccidere il mondiale nonostante l'organizzazione faccia di tutto per fermarlo. Lui è il Cannibale, verso il quale Max Biaggi disse una cosa molto profetica: "quando Johnny scenderà dalla Honda le vincerà tutte!". E così è stato. Bello anche lo sforzo di Kawasaki che ha saputo reagire ad una "castrazione" stupida fornendo ugualmente una moto performante che nelle mani di Rea diventa un arma micidiale. Guardatevi la danza tra le curve del Santerno e confrontatela con gli altri. Niente a che vedere con le bizze di una Ducati guidata magistralmente da un Chaz Davies ieri per la prima volta deluso dalla sua rossa. Il sorpasso e il contro sorpasso al Tamburello nonchè l'infilata maschia alla Tosa ci hanno regalato belle emozioni ma sono durate poco perchè il Cannibale ne aveva di più. Rea ha gia raggiunto King Carl Fogarty nel numero di vittorie e siamo certi che questo limite è destinato ad essere battuto e difficilmente eguagliato. Il resto della compagine ha fatto un pò da cornnice. Sykes un buon secondo e un buon terzo, così come Melandri terso in gara uno, e abbattuto poi da un ingenuo Van DerMark in gara 2. Bello comunque il gesto dell'olandese che si è andato a scusare con Marco ben accolto dal Team Ducati senza troppi inutili rancori o scenate varie. Mi è piaciuto anche il gesto di Michael Rinaldi che è partito come un razzo in gara 2 con un Davies che gli rampava alle costole, quando prima del Tamburello ha fatto un cenno al gallese di sfilarlo alla sua sinistra. Non è un gesto di sottomissione ma una dimostrazione di umiltà degna di chi vuole imparare. Spero che in futuro abbia la possibilità di rifarsi battendo sul campo i grandi campioni. Bravo! Curiosa anche la situazione di Honda colpita forse da un malocchio visto che non riesce a concludere un fine settimana senza che un suo pilota non si infortuni. Il fine settimana ha visto anche l'addio alle corse di Kenan Soufoglu, 5 volte campione del mondo di categoria, fermato dagli infortuni. Un campione che comunque il sabato prima aveva conquistato il terzo posto in griglia sinonimo di un gran manico nonostante gli acciacchi. 
Breve e personale riflessione su Rea e Davies degni di una sella ufficiale in MotoGp, specialmente il ducatista (Kawasaki non è presente) a fronte (forse) di qualche partenza illustre e di ritorni stantii...  

lunedì 7 maggio 2018

Tutti giù per terra, tranne uno... #MotoGPJEREZ 2018

Prima tappa europea e prima forte scossa al mondiale della MotoGp. Per carità niente di irreparabile, ma degli indizi sul prosieguo si possono già avere. Il primo è che Marquez è arrabbiato, molto arrabbiato, talmente arrabbiato che non sopporta più nessuno accanto decidendo di vincere in solitaria, non come Austin però... L'indizio più grande è stato il suo sliding alla penultima curva, quando l'elettronica della moto non ha assecondato la manciata di gas che ha dato per iniziare a scrollarsi di dosso gli avversari, della serie "chi mi ama mi segua". Essendo non tanto amato dietro hanno pensato bene di sdraiarsi tutti, Lorenzo, Dovizioso e Pedrosa, come nel più classico dei girotondi. La colpa? Delle gare e dell'agonismo senza puntare troppo il dito su nessuno altrimenti finiremmo per parlare del nulla (come accade ai tifosi del calcio sui rigori). Peccato perchè a fronte di un Marquez incontenibile potevamo avere almeno una Ducati sul podio e una classifica ancora ristretta. Spettatore non pagante e non colpevole un buon Zarko che si è ritrovato in seconda posizione con uno score dei tempi non male vista la moto che cavalca. Chi invece si è attenuto alle dichiarazioni successive al Gp di Argentina è stato il duo Yamaha il quale aveva espresso chiaramente che correre contro Marquez fa paura: infatti lo hanno visto da lontano, molto lontano, come la vecchia Yamaha del francese. Crisi? Chissà! Sul podio al terzo posto ritroviamo anche Iannone che è riuscito a regolare un gruppetto di scalmanati composto da Petrucci, Rossi e Miller (in quest'ordine). Che dire? Le Mans potrà essere un buon croce via per verificare l'andamento del mondiale (tempo permettendo) per capire se Ducati ha veramente fatto un balzo in avanti, se Marquez sarà ancora spietato, se Yamaha Factory sarà ancora della partita. Vedremo.
La Moto2 non l'ho vista perchè non ho beccato lo streaming giusto, mentre la Moto3 è stata come sempre combattuta e spettacolare dove ha visto trionfare per la prima volta Oettl con una gara accorta e ben gestita su di un ottimo Bezzecchi (ora in testa alla classifica). Bravi entrambi sopratutto nell'ultimo giro, molto corretti al contrario di Canet che ha pensato bene di stendere altri 3 piloti tra cui Martin e Bastianini che erano in lizza per la vittoria. Peccato perchè il finale sarebbe stato da cardiopalma! A bientot mes amis vous voient en France con la speranza di vedere ancora i tre moschettieri e il cattivo Richelieu.

lunedì 23 aprile 2018

Mondiale annacquato, Assen #WorldSBK 2018

Difficile valutare il fine settimana di SBK di Assen. Bello, brutto? Se partiamo dalle gestione direi pessimo ad iniziare dalla griglia invertita, con i nuovi regolamenti e le moto "livellate" non ha più senso una regola del genere. Se diamo un'occhiata alla starting grid notiamo solo 18 partenti, un pò pochini direi anche se manca il Team Honda al completo. Non era col livellamento delle prestazioni che sarebbero dovuti aumentare i partecipanti e i protagonisti in testa? Una sola cosa non cambia nel mondiale SBK, il nome del vincitore: Johnny Rea, anche ieri primo e secondo e già in testa al mondiale con una gara di vantaggio. Nessuno come lui! Solo Sykes in gara 2 riesce a stargli davanti con un ottima gara (avvantaggiato dall'inversione di griglia però). E gli altri? In terra d'Olanda Van Der Mark fa l'olandese e si porta a casa un secondo e un terzo posto mentre Davies un terzo e un quinto che sa un pò di amaro. Fores rimane stazionario con due buone prestazioni (quarto e quinto) mentre Melandri naufraga un pò con tutta una serie di problemi irrisolti. Gare abbastanza piacevoli sulle quali pende sempre la spada di Damocle della "poco sportività" nei confronti di Kawasaki e Rea, ma d'altronde quando uno è forte....è forte e i risultati parlano da soli.
Bella la Supersport dove ha visto trionfare Clusel sul vincitore morale della giornata Krummenaker partito da ultimo e arrivato ad insidiare il forte francese. Senza Soufoglu Yamaha si è ripresa lo scettro del mondiale che comunque resta più avvincente di campionati più blasonati.
Prossimo round Imola, terra di motori e piadine. Vedremo chi la mangerà o stara a guardare. 

Fars West MotoGP, #AmericasGP 2018

Più che un Far West questa MotoGp sta diventando una farsa e neppure comica, dove a parlare sono più i fatti esterni alle corse che le corse stesse. Del GP d'Argentina abbiamo già abbondantemente parlato e la questione si sarebbe dovuta chiudere li. Il problema è che alcuni non l'hanno fatta chiudere anzi, hanno tirato il sasso e levato il braccio senza porre fine a tutto ciò, tant'è che oggi c'è la caccia alla strega-Marquez rea (o reo) di essere costantemente under investigation ... perchè è semplicemente Marquez! Con queste premesse siamo giunti alla gara americana, in un bel circuito, flagellato dalle buche, nonostante i vari reclami, rifacimenti e rasamenti del caso. Ancora una volta la pista ha parlato e dal cilindro l'unico nome che è uscito è quello di Marc Marquez che in barba a tutto e a tutti (fischi partigiani compresi) si è permesso di vincere a mani basse. Gara impeccabile quella dello spagnolo che regola sul traguardo un redivivo Vinales e un riapparso Iannone con una Suzuki sempre più convincente. Quarto Rossi che ha portato a casa un buon risultato, davanti al ragioniere Dovizioso che per l'occasione si è preso la testa della classifica. Sesto un poco convincente Zarko davanti ad uno stoicissimo Pedrosa autore di una bella gara nonostante una vite nel polso destro. Bravo Dany! Gara noiosetta comunque senza grossi spunti o acuti che pone molti punti interrogativi sul motorsport, sul come viene gestito e sul come viene veicolato. 
In Moto2 rispunta il nome di Bagnaia che vince regolando Alex Marquez e un rientrante Oliveira. Pasini (Quinto) non ce l'ha fatta a rimanere la davanti complice anche una scelta strana della gomma posteriore. Da segnalare il quarto posto di Mir pilota interessante da non perdere d'occhio.
La Moto3 ci regala un doppio sorriso con un Bastianini buon secondo e un ottimo Bezzecchi terzo a conferma quanto fatto di buono in Argentina. Primo su tutti Martin anche lui autore di una gara matura lasciando intravedere che per vincere il mondiale si dovrà fare i conti con lui e il suo ottimo team.
Il prossimo round si torna in europa in quel di Jerez, pista particolare, dove inizieremo a vedere dei valori forse un pò più reali con qualche news di mercato e, speriamo, con una direzione più lucida e attenta che restituisca alle corse quel sano fascino che hanno sempre avuto prima che il cinema entrasse nel paddok.

giovedì 19 aprile 2018

Gioventù bruciata (ma non solo)

Alzi la mano chi di voi genitori non abbia il quasi "controllo" dei vostri figli. Ordine e disciplina dovrebbero essere scritti sulla porta di casa e ripetute ogni sera prima di cena quando facciamo un resoconto della giornata. E' così per tutti vero? Oppure c'è ancora qualche genitore che crede che i propri figli siano dei santi ai quali va perdonato tutto? A vedere i fatti credo che una buona parte di queste famiglie la pensi proprio così perchè è incredibile che ancor oggi siamo a commentare (e vivere) i fatti successi a Lucca ma anche da altre parti d'Italia. La mia domanda è: cosa fareste voi genitori di fronte a questi esempi di "violenza" gratuita, sia verso i coetanei sia verso i professori? Ora non mi veniate a dire "ma io non credevo una cosa così!". Non osservate i vostri figli? Ci parlate almeno una volta al giorno? E' vero che le istituzioni italiane non danno prova di un gran rigore, ne tanto meno che alcuni professori siano delle cime, ma esiste un corpo docente preparato che le istituzioni in primis dovrebbero tutelare. Vi vorrei ricordare che il professore è un ADDETTO A PUBBLICO SERVIZIO pertanto tutelato da una precisa legislazione. Le mele marce ci sono sempre state ma oggi mi sembra che si sia superata un pò la misura. Un ragazzo quando entra in classe deve sapere che non occupa un banco ma fa parte di un meccanismo che lo porterà dal banco ad un luogo di lavoro con gli stessi diritti e doveri nei confronti del futuro datore di lavoro. Ma mentre nel settore lavorativo hai la facoltà del libero arbitrio, potendo scegliere se smettere quel lavoro o meno, nella scuola devi avere l'obbligo di comportarti bene e accettare (tuo malgrado) un giudizio dell'insegnante. Ci sono le sedi opportune per contestare tali decisioni e non in classe spalleggiato da 4 repressi come te che poi impunemente filmano tutto. Chi di noi (grandi) non ha avuto almeno un professore che l'avesse preso in antipatia? Eppure nessuno di noi si sarebbe sognato di aggredirlo. Cos'è cambiato allora? Il pesce puzza sempre dalla testa, ricordatevelo! Aspetto con curiosità i provvedimenti che prenderanno le istituzioni nei confronti di questi sbandati, ma sopratutto sarei curioso di vedere cosa diranno i genitori (a telecamere spente). La colpa non è solo dei ragazzi....  

lunedì 16 aprile 2018

Nuovi regolamenti, vecchi attori. #WorldSBK Aragon 2018

Potete levargli i giri, una marcia ma i protagonisti della Superbike sono sempre loro, i 2 piloti più in forma da qualche tempo a questa parte. Il primo è il Cannibale Rea (che si legge RIA) ma lo pronunciano Ray, il Re di questa categoria che in sella alla verdona formano un binomio micidiale pur con tutte le castrazioni del caso. Un primo e un secondo posto la dicono lunga sulla voglia di vittoria che ha ancora nel polso, forse più di ogni altro anno e il confronto con il suo compagno di squadra da la reale misura di quanto ci metta del suo. Ancora una volta, a parte un inizio tra alti e bassi, l'unico a saper stare davanti a Rea è Davies, il generoso ragazzone inglese che in sella alla Panigale riesce a fare cose strabilianti. E' vero che con una Kawasaki "azzoppata" la Ducati sembra la moto da battere, ma Chaz ha sempre spinto oltre il 100% portandolo, purtroppo, a commettere qualche errore. Un discorso a parte va fatto per Melandri, autore di una doppietta ad inizio stagione, ma subito ridimensionato nei due round successivi. Sinceramente la condotta di gara del ravennate non mi ha mai convinto, ritenendola "infantile" e poco matura per un pilota della sua esperienza. Grande spreco di energie in sorpassi e contro sorpassi a centro gara per poi arrivare in fondo senza più risorse perdendo posizioni importanti come in gara 1. Chi invece ha fatto un fine settimana da elogio è la terza Ducati affidata a Rinaldi che ha portato a casa un ottavo e un settimo posto che ha il sapore dell'impresa. Pista amica ma anche una lucidità della gestione gara inficiata solo dall'inesperienza di una gestione del mezzo così lunga. Chi continua a stupire è la ducati del Team Barni con un ottimo Fores terzo in gara 1 e caduto in gara 2 quando era al comando. Oramai il pacchetto "privato" sembra aver imboccato la strada giusta per le posizioni di vertice aggiungendo un protagonista ad un sempre risicato numero di pretendenti. Il fine settimana ha visto anche il ritorno di Giugliano al posto dell'infortunato Laverty e una brutta caduta di Camier che lo ha portato ad essere ricoverato per un trauma toracico. Speriamo che Leon si possa riprendere per il prossimo round ad Assen. Gare comunque belle e combattute sotto il profilo dello spettacolo, un pò meno conoscendo i retroscena del regolamento ma questa oramai è una storia già trattata e all'orizzonte non mi sembra neanche che ci sia una volontà per fare qualcosa di concreto e di più "sportivo".

lunedì 9 aprile 2018

Anarchia MotoGp, #ArgentinaGP 2018

Da dove iniziare? Potrei parlare di Bezzecchi (Diggia terzo) e Pasini (Baldassarri terzo) che hanno vinto con estrema classe le loro categorie Moto3 e Moto2 in due belle gare ricche di sorpassi e controsorpassi in una pista umida/asciutta che ha reso tutto molto avvincente. Poi però il tutto si è "spento" alla gara della MotoGp, che dovrebbe essere la massima espressione del motociclismo in ogni sua componente. La DORNA ancora una volta ha dimostrato la sua totale inefficienza sotto ogni punto di vista. Un organismo che dovrebbe essere garante delle regole scritte, applicate invece alla carlona in base alle esigenze del momento. Il primo errore madornale di ieri è avvenuto alla partenza quando 23 piloti su 24 hanno deciso di rientrare ai box per il cambio moto. L'unico (unitamente alla squadra) che è rimasto in griglia è stato Miller che aveva già fatto la sua scelta nei modi e nei tempi stabiliti. Punto. Se tale scelta fosse stata fatta da un pilota quest'ultimo sarebbe dovuto partire in fondo alla griglia, invece l'hanno fatta tutti allora ci si è inventati una partenza posticipata dalla quarta fila in poi. La gara ieri l'ha vinta Miller a tavolino senza se e senza ma.
Come se non bastasse poi ci si è messo di mezzo anche Marquez a mettere a dura prova la capacità decisionale di Dorna dapprima con la moto spenta in griglia (il regolamento prevede l'introduzione della moto in pit lane con partenza dai box) poi con un sorpasso su Espargarò troppo garibaldino. Entrambi gli episodi comunque sanzionati (più o meno regolarmente). Ma è sul comportamento durante la gara che sono riemerse tutte le problematiche della DORNA MAI gestite in passato o almeno, gestite sempre con 2 pesi e 2 misure. Il fatto: durante la sua furibonda rimonta Marquez (sempre nel solito punto alla curva 13) sportella Rossi (in Rossi-Style) e lo accompagna largo tanto è che Valentino tocca l'erba con l'anteriore e cade (per fortuna quasi da fermo). Facendo un passo indietro di qualche giro la stessa cosa l'ha fatta Zarko su Pedrosa anche lui finito a terra mentre Zarko alla fine è arrivato secondo. Decisione della DORNA, una volta tagliato il traguardo in quinta posizione, a Marquez gli vengono tolti 30 secondi per guida scorretta. E gli altri? Faccio presente che in quello stesso punto anche nelle altre gare sono successe cose simili eppure solo a Marquez è stata inflitta la penalità. Giusto, sbagliato? Anche qui esiste un "regolamento" che però viene interpretato a seconda dei casi. Vogliamo ricordarli (quelli un pò più clamorosi)? 1998 Capirossi su Harada (nessuna sanzione), 2005 (Jerez) Rossi su Gibernau (nessuna sanzione), 2008 (Laguna Seca) Rossi su Stoner (nessuna sanzione), 2011 (Jerez) Rossi su Stoner (nessuna sanzione), 2011 (Le Mans) Simoncelli su Pedrosa (3 giornate a Simoncelli), 2015 (Sepang) Rossi su Marquez (sanzione inventata a Rossi), 2016 (Argentina) Rossi su Marquez (nessuna sanzione) e l'anno scorso sempre nel solito punto Iannone su Dovizioso. Questi solo alcuni dei fatti che hanno quasi sempre come protagonista Rossi (d'altronde corre da quasi 25 anni) e che tra i tifosi l'hanno reso leggendario. Ma c'è un detto: chi di spada ferisce di spada perisce e non vedo il perchè della sanzione combinata ieri a Marquez che ha fatto "il Rossi" di sempre. O si sanzionano TUTTI o non si sanziona nessuno. Su Espargarò la decisione è stata giusta in quanto è stato palese l'errore del pilota (Marquez) ma sul resto mi sembra che si siano prese decisioni "di pancia" come sempre avviene quando c'è di mezzo Rossi. Ancora una volta giusto o sbagliato? Quelli elencati sopra sono fatti tutto il resto è accademia o pure considerazioni da bar. Fatto sta che ancora una volta da oggi abbiamo una nuova gogna mediatica nata dall'interpretazione del regolamento ma che servirà a riempire le bocche ed i giornali del popolo urlante. Io piango invece per questo bellissimo sport che aveva un sapore antico, fatto di uomini e cavalieri, fatto di sfide in singolar tenzone, il tutto per la conquista di un ambito trofeo. Per fortuna alla fine c'è stato l'episodio cavalleresco di Uccio che ha difeso l'onore del proprio "cavaliere" dal malefico Marquez...
P.S. L'amore vince sempre sul male....

Ci vediamo ad Austin terreno di caccia per Marquez e speriamo anche per Dovizioso.

mercoledì 4 aprile 2018

Il mio pensiero va a loro

Avrei potuto usare il mio blog "politico" per scrivere questo post, ma siccome sono amareggiato e non so bene cosa uscirà dalle lettere di questa tastiera, utilizzo il mio blog di cazzeggio generico. Ho fatto questa riflessione (non che l'avessi mai scordato) quando ho visto una puntata di Cucine da Incubo svoltasi in un ristorante colpito dal sisma nell'Italia centrale. Una puntata un pò diversa dal solito in quanto la location è un ristorante che è stato una "base" per chi era giunto in zona per gli aiuti e ora luogo per soffermarsi per una pietanza. Durante la puntata la troupe si sposta per "copione" all'esterno dove sembra che il terremoto abbia colpito ieri. La mia domanda è: MA COME SI FA a lasciare degli italiani in quelle condizioni? Come può uno stato di diritto permettere che ci siano ancora edifici pericolanti (pur messi in sicurezza)? Come possono dei politici (tutti, o almeno chi è al governo) non pensare a quella parte d'Italia ferita, quell'Italia che ha perso tutto, ma non la dignità impressa nei loro volti? Mi sono commosso di fronte a quei volti delle ragazze del ristorante e devo fare un applauso a Cannavacciuolo per aver comunque ironizzato senza scendere nel patetico. Le maglie dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile e di tutti i corpi che si sono avvicendati in quelle zone, sono appese dentro il ristorante, che ha servito pasti dalla mattina a sera in una vera solidarietà umana, fatta di persone e non di chiacchere. Quelle stesse chiacchere che hanno farcito i palazzi romani della politica, ma non hanno risolto i problemi degli italiani. Facile andare a 30 miglia dalle coste della Libia per recuperare persone quando hai un intera popolazione ITALIANA da recuperare, da rimettere in piedi, da aiutare materialmente e non con i discorsi. Mi fate schifo, e mi fanno schifo le lacrime di coccodrillo versate davanti alle telecamere. Ed oggi l'europa ci chiede di versare le tasse non pagate a seguito del terremoto del 2009? L'EUROPA?!?!?!?!?!?!?!? Chi cazzo sei tu europa? Oppure l'europa a suo tempo ci ha dato degli aiuti per la ricostruzione che sono andati poi "perduti"? Fatto sta che c'è un Italia ferita, un Italia che ancora vive nel disagio e voi parrucconi non avete fatto nulla!!!! In passato qualcuno ha fatto molto più di voi anche se state tentanto di nasconderlo... Buffoni, siete solo buffoni!