martedì 8 agosto 2017

Tempo variabile ma non per Marquez! #CzechGP 2017

Un mese di pausa non è bastato per "tranquillizzare" Marquez che in Repubblica Ceca ha dato l'ennesima dimostrazione di forza e intelligenza. Una vittoria ottenuta quasi banalmente vista la sua bravura ma anche l'incapacità degli altri di reagire. Gara dichiarata WET quando in realtà le traiettorie erano già quasi tutte asciutte e non ci volevano grandi calcoli per intuire come potesse essere il prosieguo. La possibilità di un rovescio ci poteva anche stare ma era una condizione uguale per tutti. Marquez è partito con le rain-soft per poi accorgersi che a quel punto le slick avrebbero funzionato in egual misura se non meglio e così è stato. Forse chi aveva più di tutti da perdere era proprio lui ma se si vogliono vincere i titoli mondiali bisogna azzardare. Gli altri si sono persi in due giri, addirittura c'è chi è caduto nella pit-lane (Iannone) chi non aveva la moto pronta (Lorenzo) banalissimi errori non degni di una squadra mondiale, tranne Honda che ha piazzato anche Pedrosa in seconda posizione. Si rivede Vinales sul terzo gradino del podio autore di una gara più furba rispetto al suo compagno di squadra Rossi, ieri quarto, un'altra volta spaesato nel flag-to-flag come lo è stato anche per Dovizioso. Marquez adesso ha allungato in classifica ed ha anche un pò allungato la classifica che vede Vinales ora secondo a 14 lunghezze di ritardo mentre gli altri sono già ad oltre 20 punti. Per carità mondiale ancora apertissimo ma li davanti non c'è uno qualsiasi.
Le due gare della Moto2 invece hanno un pò messo in discussione la classifica. Se nella prima frazione sull'asciutto l'esito non era del tutto scontato, con un Pasini ancora una volta in grande spolvero, un Morbidelli accorto e un Luthi nelle retrovie, nella ripartenza bagnata non ci sono state storie perchè lo svizzero è partito subito in testa lasciando Pasini nella ghiaia e Morbidelli arrancare nelle retrovie. Classifica quindi di nuovo accorciata con una piccola ripresa di Luthi e Marquez proprio sul nostro Morbido.
In Moto3 stiamo assistendo invece ad un bel duello (ancora un pò a distanza) tra un bel pilota qual'è Mir e il nostro Fenati che sono emersi dall'umido della pista ceca fino a contendersi il gradino più alto proprio agli ultimi due giri anche se il nostro portacolori non ha potuto far altro contro un Mir veramente bravo, intelligente e astuto che al momento ci ricorda un pò Marquez prima maniera.
Prossimo round Zeltweg dove capiremo chi sarà risorto dopo BRNO o chi invece sarà ancora li a leccarsi le ferite chiedendosi il perchè.

lunedì 7 agosto 2017

Fiat 124 Spider Abarth, una bella scoperta!

Non avevo mai recensito un auto prima d'ora, ma il Fiat 124 meritava questa mia recensione unofficial (non chiesta da nessuno). Avendo guidato sempre moto iper-sportive non avrei mai sospettato che un auto mi incuriosisse così tanto, eppure il feeling tra me e la nuova nata in casa Fiat è sbocciato quasi all'istante. Infatti, grazie alla CAR di Firenze e all'amico Andrea Giannini sono venuto in possesso della nuova 124 ma non quella "normale" ma quella con i cofani neri, la mitica 124 Spider Abarth. Già guardandolo dall'alto l'abitacolo è degno del nome che porta, ben rifinito in ogni sua parte con i sedili in pelle griffati, le casse Bose inserite nel poggiatesta più vari inserti in velluto tra cui quello sopra il contagiri. Proprio quest'ultimo volutamente rosso opaco a rimarcare, se mai ce ne fosse bisogno, lo spirito racing del 124. Per me che sono di statura medio alta (e anche un pò robusto) la posizione alla guida mi è subito tornata comoda senza quella sensazione da go-kart che ci si può aspettare. La magia inizia alla pressione del pulsante START dove il motore viene descritto dal suono dello scarico Record Monza veramente accattivante, con quel tipico gorgoglio delle auto sportive. Breve occhiata ai comandi e ai vari pulsanti e via verso le prime curve. Ovviamente, anche se la calura di questi giorni lo sconsigliava, ho optato per la capote aperta condizione essenziale per provare uno spider come questo. Uscendo dalla città abbiamo anche potuto constatare che la rapportatura del cambio non sia fastidiosa, ma permette un utilizzo quasi da utilitaria e sicuramente le 6 marce (manuali) sono state studiate proprio per questo.
La Faentina vecchia è stato il teatro della nostra prova e devo dire che sin dalle prime curve la macchina ci ha trasmesso quella giusta confidenza di guida e di confort anche sullo sconnesso. Volendo il 1400 Multiair spinge già dai 2000 giri se nella marcia giusta, emettendo quel "rantolo" allo scarico che per gli appassionati risulta un suono molto gradevole. La situazione si fa interessante sui 3600 giri quando la turbina Garret inizia a fare il suo lavoro. Da li l'auto risulta veramente appagante con il sound che diventa sinfonico ed il poderoso tiro che ti spinge fino ai 6000 giri regime in cui, nelle prime 4 marce, conviene cambiare. Non ho mai disabilitato il traction control in quanto l'auto risulta molto impegnativa sul misto e non sarebbe una cattiva idea abbinarci anche un corso di guida tra i vari optional. Si perchè alla fine il 124 ha un doppia faccia: docile sotto i 3500 giri, cattivo nella guida sportiva e vi garantisco che in qualche passaggio sul misto non mi sono risparmiato. Bella anche la frenata garantita da un impianto frenante Brembo molto modulare alla pressione della leva garantendoci delle staccate coerenti prima di entrare in curva. Ed è proprio in curva che l'auto ci ha fatto capire la sua doppia personalità. Entrando ancora con i freni pinzati la macchina si inserisce subito in maniera coerente fino a metà curva quando riprendi a dare gas. Se si è sotto la fatidica soglia la lasci correre, ma se a centro curva oltrepassi il limite dei 3500 allora diventa impegnativa con un marcato sovrasterzo facilmente prevedibile dopo averci preso un pò la mano. Certo è che con tutto quel sound più scoppiettamenti vari non puoi non essere rapito da una guida "svelta" anche se, e lo ripeto, come tutte le auto e moto sportive, bisogna sempre dare del LEI perchè i limiti si oltrepassano in fretta. Per trasmettere tutto questo ben di Dio a terra Fiat e Abarth hanno pensato di utilizzare dei pneumatici 205/45-17 forse sulla carta non troppo generosi in larghezza ma utili per rendere l'auto più maneggevole e meno "pesa" sullo sterzo il quale risulta sempre gradevole anche in fase di manovra. Azzeccata secondo me la scelta della capote manuale visto che si apre e si chiude comodamente da seduti. Ottimo il funzionamento dell'impianto di climatizzazione che non grava troppo sulla gestione del motore, così come la poca rumorosità a capote chiusa. 
A me questa versione è piaciuta tantissimo e sarei curioso di confrontarla con la versione base per capire quanta differenza ci può essere sopratutto in termini di prestazioni e di gestione dell'auto visto che, nonostante i 170 cv, non abbiamo consumato poi così tanto. Il prezzo è in linea con altre roadster ed interessante è l'offerta proposta a 249€ mensili. Mi piacerebbe vedere in listino anche una versione "di mezzo" anche per i più giovani, magari con un look più accattivante (rispetto alla versione normale) e con un motore a gasolio visto che Fiat ha un ottimo 1300. Sicuramente farebbe breccia anche per i più giovani e per un mercato femminile. 
Riportarla in concessionaria non è stato facile per il sottoscritto perchè il 124 ha rapito il cuore di un motociclista abituato alle prestazioni delle moto lasciandomi fantasticare su come potrebbe andare in pista... 
Ma in fondo ogni favola è un gioco che si fa con il tempo ed è vera solo a metà... 

lunedì 3 luglio 2017

MarquezRing, Sachsering 2017 #GermanGP

E ottavo sigillo fu! Otto volte Marquez nella terra dei Sassoni. Non importa che moto guidi ne che tempo faccia. In Germania vince sempre lui. E come da tradizione dalla gara tedesca scaturisce sempre qualcosa di interessante e a favore dello spagnolo. L'anno scorso dette una dimostrazione di forza mista tra tecnica e bravura. Quest'anno si è portato nuovamente in testa al mondiale. E' vero che ci sono 4 piloti in 10 punti ma la cartina tornasole è che Marquez è di nuovo la davanti, nonostante i due zeri. E nella sua giornata i diretti avversari hanno steccato, chi più e chi meno, favorendogli la sua risalita al vertice e, vista la sua nuova strategia nel gestire le gare, gli avversari farebbero bene ad iniziare a fare meno discorsi e più fatti. Chi ha fatto la gara della vita (al momento) senza essere troppo considerato è stato Folger che ieri ha fatto una supergara impensierendo Marquez fino all'ultimo giro tanto è che al parco chiuso hanno concluso il combattimento simulando simpaticamente un match di boxe. E gli altri? Bene Pedrosa ieri terzo mentre chi ha raddrizzato un fine settimana nero sono state le Yamaha, quarto Vinales e quinto Rossi anche se hanno preso una bella scoppola dal pilota satellite del Team Tech3. Alle spalle dei due il privato Bautista e un ottimo Espargaro su Aprilia che precede l'ex capo classifica Dovizioso e un perso Zarko. Viste le premesse ci aspettavamo di più sia da Petrucci che da Lorenzo entrambi fuori dalla top ten. Comunque un fine settimana da dimenticare per i team ufficiali Honda esclusa.
La Moto2 invece ci ha regalato il sesto sigillo stagionale di Morbidelli che, complice la caduta di Luthi, allunga in campionato a 37 lunghezze. Bene anche Oliveira a un non nulla dalla vittoria cosi come Bagnaia, Corsi e Pasini.
In Moto3 vince ancora una volta Mir confermandosi l'uomo da battere in ogni situazione. Subito dietro però il primo degli italiani, quel Fenati che sta vivendo un ottimo momento oscurato solo dalla regolarità dello spagnolo. Ritornano a farsi vedere la davanti anche Bulega e Bastianini però ancora in ombra per le posizioni che contano. 
Adesso ci sarà la pausa estiva di un mese per ricaricare le batterie, leccarsi dalle ferite riportate per poi riprendere in uno dei circuiti più belli del mondo: BRNO.
Stay tuned. Life is short, race hard!

lunedì 26 giugno 2017

Rossi 115!, Motogp #AssenGP 2017

Se fossimo stati 10 anni indietro la vittoria di Rossi avrebbe avuto anche la lode ma, avendo declassato Assen dall'università della moto ad un liceo, la lode gliela diamo per la carriera visto che è il pilota più longevo a vincere. Questo è un pò il super potere di Rossi che riesce a vincere la vecchiaia correndo in moto. Mancava da un anno dalla vittoria e ieri lo ha fatto regolando un Petrucci tosto come non mai tanto è che al traguardo solo 0.063 millesimi li hanno separati. Bello comunque due italiani sul podio nel giorno della "disfatta" spagnola. Solo Marquez (e chi altri) è riuscito a salire sul gradino più basso del podio regolando un arrembante Crutchlow e un Dovizioso-Giudizioso che ora guida la classifica mondiale. Si perchè ieri Vinales ha pensato di gettare tutto alle ortiche cadendo nella chicane che precede il traguardo e miracolosamente evitato proprio da Dovizioso (qualche centimetro più in la e sarebbe finita in tragedia). Anche Pedrosa e Lorenzo non sono pervenuti ognuno alle prese con i propri problemi. Chi invece aveva fatto ben sperare era stato Zarko autore della pole e leader per diversi giri per poi perdersi fino all'errore del cambio gomme su di una pista leggermente inumidita. Sterile come sempre la polemica dei giornalai del sorpasso di Zarko ai danni di Rossi. Valentino si riprende dunque lo scettro della vittoria ed in virtù dei risultati riaccorcia una classifica che vede 4 piloti in pochi punti con Pedrosa e Zarko leggermente staccati. Gomme per una volta tanto meno influenti del solito sul risultato finale visto anche l'imprevedibilità del meteo.
Nella Moto2 Morbidelli ritorna ad essere "duro" vincendo una bella gara condotta da leader su un altro bel pilota, quel Tom Luthi decano della serie ma sempre grintoso. Terzo Nakagami impossessato da Assen (l'anno scorso vinse) dopo la retrocessione di Pasini, sempre in ottima forma, per il taglio della chicane. Anche l'anno scorso ci fu un medesimo taglio ma la direzione gara pensò bene di non sanzionare il pilota che poi vinse... chissà come mai... 
Moto3 sempre super spettacolare con dei ragazzi fuori di testa a farci sobbalzare sul divano. A spuntarla è stato Canet partito dalle retrovie come il nostro Fenati ieri ottimo secondo con punti importanti per il campionato. Terzo McPhee. Il resto degli italiani molto in ombra lontano dalle tanto sbandierate aspettative.
 Prossimo round Sachsering pista non propriamente per la MotoGp ma sempre generosa per gare spettacolari. Stay tuned!

lunedì 19 giugno 2017

Melandri il ritono, Round SBK Misano 2017 #WorldSBK

E' tornato alla vittoria dopo qualche anno di digiuno. Lo ha fatto in Italia davanti al suo pubblico dopo una gara attenta studiando gli avversari. Marco Melandri ha vinto in sella alla Ducati che tanto avara fu in MotoGp ma che ieri gli ha restituito il sorriso. Che sia la prima di una lunga striscia è un pò presto per dirlo ma al momento sulla moto di Borgo Panigale si può vincere anche se non ci si chiama Davies. Fortunato e sfortunato il pilota inglese che in gara 1 stava andando a vincere la sua ennesima vittoria quando alla curva del Carro è scivolato di anteriore venendo centrato in pieno da un incolpevole Rea. Le immagini ci hanno subito riportato a quel lontano Ottobre 2011, ma evidentemente proprio nel circuito del Sic qualcuno ha pensato bene di limitare i danni a Chaz.... In fondo a noi piace pensarla così. Chi dalle stelle non finisce mai nelle stalle e proprio Rea, spregiudicato nei sorpassi (Gara2) indistruttibile quando dopo un bel salto con la sua Kawasaki, con Davies a fargli da trampolino, si rialza e arriva comunque terzo (Gara1). L'ho già scritto e lo ribadisco che il mondiale è saldamente nelle mani di Rea colpevole di una simbiosi perfetta moto pilota. Sykes si è limitato a raccogliere punti preziosi in ottica campionato, senza strafare, e alla fine porterà a casa (forse) un altro secondo posto in campionato. In Gara 1 si rivede finalmente una Yamaha la davanti che ha condotto la gara fino a 5 giri dal termine con Van Der Mark quando la gomma posteriore ha deciso di "stallonarsi" di nuovo, finendo comunque ottimo quarto in Gara2. Un buon segnale per il campionato e per lo spettacolo. Il resto del gruppo ancora molto rivedibile anche se Torres e Foret in gara2 hanno aperto degli spiragli interessanti per poi essere lasciati a piedi dalle rispettive moto.
Nella SSP600 Soufoglu ha deciso di azzerare il vantaggio di Mahias in campionato vincendo una gara imperiosa e a suo dire "vinta di esperienza". Nulla ha pèotuto l'ottimo Cluzel e nbemmeno Caricasulo finalmente al traguardo così come Jacobsen quarto a sei secondi dalla vetta. Malissimo Mahias che non ha saputo accontentarsi di studiare il forte pilota turco finendo a terra per ben 2 volte. 
A margine delle gare si sono discussi anche due argomenti in primo piano ultimamente. Il primo sulla questione delle gomme dove è intervenuta direttamente Pirelli che ha bacchettato proprio Kawasaki e Yamaha rei di non eseguire il montaggio delle gomme come da protocollo (da qui i due problemi riscontrati). 
La seconda questione riguardava l'utilizzo della centralina elettronica unica, soluzione già adottata in MotoGp ma che in realtà snaturerebbe proprio lo spirito della SBK e a mio avviso vincerebbero sempre gli stessi. 
Prossimo round in Laguna con la speranza di un recupero di Chaz e di una continuità sia di Melandri sia di Yamaha, giusto per non assistere ad un altro assolo di Rea.

lunedì 12 giugno 2017

La seconda volta di Dovizioso, #CatalanGP 2017

Dovizioso si è ripetuto. Ci hanno provato in diversi dopo Stoner a vincere con Ducati e le due vittorie sono arrivate dal pilota meno "sponsorizzato" di tutti. Due gare vinte dal pilota più che dalla moto, anche se il lavoro dei tester (e di Dall'Igna) ha focalizzato i punti dove intervenire. Anche ieri il Dovi ha riflettuto per metà gara quando ha visto che il ritmo non era così insostenibile accontentandosi di seguire Pedrosa per poi condurre la gara lasciando a Marquez l'illusione di poterlo riprendere. Bravo Andrea, mi piace sempre il tuo atteggiamento e la tua professionalità e chissà se quest'anno, complice anche uno "strano" gommaio, non tu possa ambire a qualcosa di più grande. Secondi e terzi le Honda di Marquez e Pedrosa che avevano lavorato per altri risultati ma che alla fine hanno portato a casa punti importanti vista la debacle di Yamaha e di Vinales e Rossi. Sinceramente non credo ad un calo improvviso di Yamaha ma piuttosto ad una gestione "particolare" di Michelin che, come in passato, ci ha abituato a comportamenti strani e poco chiari. Se tutto ciò serviva per rendere più interessante il campionato ci sono riusciti in pieno ma il tutto mi lascia molto perplesso. Quarto Jorge Lorenzo autore di una prestazione non del tutto da buttare visto come si era messa a metà gara. Continuano invece le mirabolanti avventure del francese (Zarko) e del tedesco (Folger) su Yamaha 2016, ieri sempre più veloci degli ufficiali. 
La Moto2 ha registrato la seconda vittoria di Marquez imprendibile sin dalla partenza che non ha lasciato speranza alcuna agli avversari se non di giocarsi solo i gradini più bassi del podio. E qui, ancora una volta, sono felice di citare il secondo posto di Mattia Pasini che in due gare ha trovato (forse) il giusto feeling sia con la moto che con la squadra, portandolo ad una condizione veramente eccezionale e matura. Forza Paso! Terzo Luthi. Gara in ombra per Morbidelli che vede ridursi il vantaggio in classifica generale.
Moto3 come sempre spettacolare ricca di bagarre fino all'ultimo giro quando Mir ha deciso con due sorpassi capolavoro di andare a vincere sull'ottimo Fenati e sull'autore della pole Martin. Classifica che si allunga pericolosamente com'è già successo negli anni passati sia con Binder che con Kent.
Permettetemi un'ultima analisi. Sulle gomme mi sono già espresso e i miei dubbi rimangono ancora inalterati. Sulla modifica del tracciato per la sicurezza ho qualche dubbio. Le corse sono pericolose e niente e nessuno potrà impedire il succedersi della fatalità come fu per il povero Salom l'anno scorso. Introdurre chicane da posteggio dell'Esselunga snatura lo scopo delle corse che hanno nel rischio proprio quella variabile che piace agli spettatori. Già tanti autodromi sono stati rovinati nel nome della sicurezza ma i piloti continuano a morire. Forse se nella via di fuga ci fossero stati i sassi il povero Salom era ancora con noi? Chissà... Eppure Hayden non stava correndo in moto quando ha perso la vita. Le corse sono corse con i loro pro e i loro contro. Smettetela di voler essere al di sopra del destino tanto vince sempre lui. Grazie. 

venerdì 9 giugno 2017

Grembiuli al vento

Ciao ragazzi, oggi è il vostro ultimo giorno di scuola ma per entrambi un ultimo giorno più particolare di altri. Per la mia bambina che finisce il ciclo elementare, quel ciclo che l'ha vista crescere imparando dapprima l'ABC e la magia del leggere, poi i numeri che ti serviranno per i conti della vita. Al mio piccolo ometto che chiude il trittico delle medie che lo ha portato alla crescita, da quella fase ingenua a quella più difficile dell'adolescenza. Per entrambi un nuovo percorso che lascia dietro di se anni spensierati addentrandosi nell'oceano di una vita da vivere. In questo momento le mie sensazioni sono troppo forti e contrastanti, felice ma allo stesso tempo triste perchè la vostra crescita scandisce il tempo che passa e che vi porterà, com'è giusto che sia, a vivere le vostre vite. Vite che ho visto formarsi sotto i miei occhi fatte di disegni, righelli, matite e pensieri rivolti a noi genitori, che si sono trasformati col passare del tempo nel tratto e nei contenuti. Quel grembiule che oggi lancerai al vento si gonfierà dell'aria la stessa che respirerai nei tuoi prossimi vestiti che si trasformeranno con i tuoi gusti, mentre per il mio ragazzo lo scoglio sarà ancora più grande perchè i prossimi anni ti vedranno crescere e porre le basi per il tuo futuro da uomo. E' lo stesso percorso che abbiamo fatto tutti noi ma viverlo da genitore è terribilmente più difficile. Non è per l'età ma è per un mondo che si fa sempre più complicato e più contorto e non esistono scudi abbastanza grandi per proteggervi. Vorrei poter proteggere sempre i vostri sogni come ho fatto fino ad oggi ma è il destino di ognuno di noi di crescere e librarsi nell'aria volando da soli. Quando il grembiule ricadrà a terra raccoglietelo e conservatelo dentro i vostri cuori perchè un giorno forse lo ritirerete fuori come ho fatto io....

Il vostro babbo Massimiliano

martedì 6 giugno 2017

Emozioni italiane, #MotoGp Mugello 2017

Da appassionato di moto non mi è mai interessato della bandiera più alta sventolante sopra il n°1 del gradino più alto del podio. In fondo ogni pilota racconta una storia che sia svizzero, sudafricano o italiano. Domenica al Mugello però vedere il tricolore sventolare in tutte e tre le classi mi ha fatto piacere perchè i protagonisti non erano i "soliti noti" ma bensì gli italiani che in molti considerano di serie B se non svizzeri come nel caso di Dovizioso (se ascoltate le telecronache). Per me e per molti altri sono tre piloti italiani bravi che hanno vinto su di una delle piste più belle ma anche più selettive al mondo. A parte il Dovi che ha regolato gente come Vinales, Petrucci e Rossi, sia Pasini che Migno hanno vinto in volata una gara che si sono costruiti centimetro per centimetro che alla fine li ha portati lassù. La prima volta di Migno non poteva essere migliore davanti al suo pubblico prendendo (speriamo) quella fiducia che serve per stare li davanti. Bene anche Pasini di un soffio su Luthi ma poco importa perchè ciò che conta è la vittoria costruita con due sorpassi magistrali alla Casanova - Savelli. Una vittoria che sa di amarcord visto che l'ultima volta del Paso fu proprio qui in quel bellissimo duello con l'amico Simoncelli. Infine Dovizioso, il lavoratore del manubrio, uno dei piloti più gentleman del paddok. Dovizioso questa vittoria se l'è costruita con umiltà e impegno evitando grossi acuti nella fase iniziale per poi sfoderare un passo finale da campione lasciando agli altri solo la possibilità di annusare i tubi di scarico della sua Ducati. Non solo ma nella giornata del Dovi si è visto per la prima volta (sull'asciutto) la davanti anche Petrucci anche lui autore di una gara intelligente, forse addirittura "accontentandosi" del terzo posto visto che il passo di Vinales non era così irresistibile. Giù dal podio ma degno di menzione anche Rossi, comunque quarto dopo un fine settimana un pò travagliato. Che la Ducati fosse in forma lo si è visto dal quinto posto di Bautista su un Marquez ragioniere anche perchè di più non si poteva fare. Purtroppo nell'ombra tutto il resto compreso Lorenzo che ci aveva illuso di una gara all'inizio molto diversa. 
Classifica leggermente allungata con Vinales che ora ha più di una gara di vantaggio proprio su Dovizioso. Barcellona (simile al Mugello) sarà un crocevia fondamentale per vedere diverse cose: la prima la reale condizione di Rossi non fisica ma "psichica" vista la sua non più giovane età. L'espressione non è la solita e credo che l'infortunio abbia tirato fuori qualcosa di più... ma questa è solo una mia sensazione. Vinales va sicuramente fermato ma "casualmente" l'anteriore di Marquez domenica non ha funzionato a dovere. Vedremo tra 7 giorni quando il "ritorno" si giocherà in Spagna in memoria di Salom.

lunedì 29 maggio 2017

Intanto nel circuito dello zio Tom... #DoningtonPark SBK2017

Ci ha provato il destino a fermare Rea facendogli saltare una gomma in Gara 1 alla Craner, per fortuna con una caduta spettacolare ma senza conseguenze. Ci ha provato Sykes che in Gara1 ha portato a casa la nona vittoria sul circuito inglese. Ci ha provato la partenza a griglia inversa (male), ma Rea ha fatto un primo giro come se non ci fosse un domani e ha fatto sua Gara 2 ristabilendo il giusto ordine. E' troppo più forte sia di testa che di mezzo, cucito addosso come un guanto di velluto. Non ce l'ha fatta neanche il generoso Davies che si è steso in Gara 1 per poi giocare a Mario Kart in Gara 2 quando gli avversari cadevano davanti a lui come birilli, riuscendo comunque ad arrivare terzo. Piloti Kawasaki e Davies a parte, purtroppo nell'SBK 2017 c'è troppo divario dal quarto in poi. Melandri alla fine (sfortuna a parte) non si è rivelato il pilota in grado di aggiungersi ai tre la davanti. Bene Yamaha sempre più protagonista ma ancora lontana dai fasti di Ben Spies. Bene Haslam rientrato e subito a podio in Gara 1. E' vero che l'inglese correva nel suo giardino però con una Kawasaki a posto sarebbe anche lui della partita. Centralina unica come in MotoGp e BSB? Forse, ma le case l'accetterebbero? Domande che per quest'anno non fermeranno Rea lanciato per il suo terzo titolo a meno di un guaio tecnico (speriamo di no) alla sua verdona. 
Una formula buona potrebbe essere quella adottata in Supersport dove un infortunio ha impedito a Soufoglu di non partire per le prime 2 gare e che ora lo vede già "rampare" verso la cima della classifica con tre vittorie consecutive. 
Infine un pensiero a chi Domenica non era in griglia, un pensiero a chi è vissuto oltre 20 anni al limite per poi lasciare questo mondo per un banale incidente di bici. Ciao Niki tutti ti ricordano perchè ti hanno vissuto nel paddok. Io ti ricorderò sempre per una improbabile intervista sul palco alla Motorama di Firenze quando tu con il tuo slang americano rispondevi alle mie domande in perfetto fiorentino del Massachussets, magari pensando: "ma questo chi c'è l'ha mandato?". Saluta i ragazzi lassù e mandateci qualche tempo sul giro!

mercoledì 24 maggio 2017

22+15+3+54......

Post che avrei dovuto scrivere nella mia pagina politica, magari stando attento a qualche termine, ma che invece scrivo di pancia perchè sono un padre di 2 figli che potevano essere benissimo al concerto di Manchester l'altra sera.
Quanti numeri ancora bisogna aggiungere a quella macabra somma titolo del post per capire che siamo in guerra? Una guerra sorda, una guerra che colpisce il nostro ventre, i nostri ragazzi, la nostra società. Tutto può essere un bersaglio dal cinema, al mercato ad un concerto. E' una strategia chiara senza se e senza ma. Non ci sono giustificazioni. L'ultimo kamikaze era una persona che aveva studiato economia non uno sprovveduto qualunque, quindi una persona consapevole e lucida nel farsi esplodere in mezzo a dei ragazzi. C'è chi ha detto che la vittoria di un sindaco musulmano a Londra, che avrebbe portato stabilità nella società. E' successo esattamente l'opposto. Nell'Inghilterra coloniale, farcita di "arabi", che ora però chiamano inglesi, si è consumata l'ennesima strage della cecità umana. Eppure ancora siamo qui a disquisire sull'accoglienza, sull'integrazione. Non mi sembra che per integrarci con i buddisti, per esempio, abbiamo fatto salti mortali. Però con l'islam occorrono fare "degli sforzi", occorre capire, occorre cancellare il nostro passato cristiano di Crociati. Farsi esplodere in mezzo a dei ragazzi, bambini, con una bomba resa ancora più letale da chiodi e viti significa essere dei pezzi di merda e dei vigliacchi. Non mi interessano le giustificazioni che siamo stati "noi occidentali" ad iniziare per primi invadendo i loro territori e rovesciando i loro regimi. E' vero che per i terroristi anche donne e bambini sono veicoli per le bombe, ma i bambini occidentali ad assistere un concerto non sono e non saranno mai una minaccia, come non lo sono le persone dentro una metropolitana o dentro un supermercato. Ma l'Islam è realmente responsabile? Sinceramente non so rispondere a questa domanda, ma le insegne del terrore lasciano presagire di si. Se com'è vero che questa gente si forma nel nostro grembo allora è giunta l'ora di darci un taglio. Ripeto un luogo di culto buddista non crea problemi, una moschea evidentemente si. A questo punto ogni musulmano è un potenziale terrorista o no? Domande che non trovano mai risposte neanche davanti all'ennesima strage perpetrata dai seguaci di Allah o di qualche altro credo scritto nel Corano. Io ho un gran brutto presagio sul prosieguo di questa guerra e solo il tempo mi dirà se avevo ragione.

lunedì 22 maggio 2017

Sinfonia francese con delitto, Le Mans 2017 #FrenchGP

Indubbiamente il Gp di Francia ci ha lasciato stupiti un pò tutti ad iniziare dal meteo capriccioso che non ha permesso dei setting ottimali per la gara. Le conferme? Mir e Morbidelli. Le new entry? Bagnaia. I dubbi? Michelin. Com'è possibile che a Jerez il team Yamaha Factory Racing abbia subito una grande debacle mentre a Le Mans no? L'unica certezza è stata Zarko ma lui al momento non fa ancora parte del "giro grosso". Prima fila Yamaha e anche i primi tre posti in gara (caduta di Rossi a parte). Non solo ma la moto di Valentino sul finire sembrava su un binario. Coincidenze? Staremo a vedere al Mugello. Stranezze a parte la gara ci ha offerto spunti interessanti ad iniziare dal primo vero duello Vinales-Rossi finito male per l'italiano. Rossi da metà gara in poi è stato il più incisivo tanto è che Vinales ha ammesso di aver faticato non poco per regolare il compagno di squadra. Valentino dal canto suo dopo una bella gara è stato un pò vittima di se stesso e di qualche provocazione esterna che lo accusava di essere in testa alla classifica senza vittoria alcuna. Diciamo che nonostante l'errore Rossi ha dimostrato di tenere a questo suo decimo titolo e per fortuna la classifica rimane ancora corta ma sopratutto incerta. Se un pilota cade un altro arriva secondo ma non con demerito e così è stato per Zarko che ha portato la sua Yamaha privata ad un bellissimo podio dopo aver anche condotto la gara per qualche giro. Bene anche Pedrosa ieri terzo. Partito dalla tredicesima casella è rimontato fino alla quarta posizione diventata terza dopo la caduta di Rossi. Giù dal podio Dovizioso dopo l'ennesimo fine settimana finito in gloria solo in gara. Bene anche Crutchlow giunto quinto al traguardo (per la gioia di Cecchinello). Sesto Lorenzo dopo delle prove in ombra e "dissapori" con Tardozzi. 
La Moto2 vede il ritorno alla vittoria di un ottimo Franco Morbidelli dopo lo stop di Jerez. Franco ha saputo fare sua una gara dapprima lottando con lo svizzero Luthi poi tenendo a debita distanza un sempre più matura Bagnaia che lo ha seguito fin sotto la bandiera a scacchi. Da segnalara un'altra bella gara di Pasini ieri quarto.
La Moto3 ieri ci ha offerto anche una gara di biliardo con caduta collettiva che ha messo in crisi un pò tutti, tranne il vincitore (caduto anche lui) Mir che ha dimostrato di essere l'uomo da battere. Peccato per Fenati scivolato. Bene invece DiGiannantonio terzo dopo una bella bagarre col gruppo. Benino Bastianiani male Antonelli caduto anche ieri (occhio perchè in squadra c'è già Kent).
Prossima gara Mugello dove capiremo se dietro il mondiale c'è una regia oppure le cose stanno realmente così. Stay tuned!!! 

Suzuki GSX R1000, Ready to race!!!! #SuzukiGSXR1000

Quattro anni mi hanno separato dalla mia ultima volta al Mugello. Ieri, grazie a Suzuki e alla sua iniziativa Demo Ride, ho avuto l'occasione di fare un turno in pista con la nuova nata di casa Hamamatsu, la splendida Suzuki GSX R1000. Compito facilitato visto che la moto che mi ha accompagnato per tanti anni nei circuiti di tutta europa era proprio la mamma, quel GSXR1000 K5/6 che vinse anche un mondiale con Corser. Evitando tutta la lista delle ottime innovazioni introdotte su questo nuovo modello la prima cosa che salta all'occhio è la potenza che è passata dai 185cv ai 202 rispetto al modello precedente e che ha visto aumentare il range dei giri da 13500 ai 14500. Numeri che fanno impressione ma in linea con le supersportive attuali. Il layout estetico ricalca i modelli precedenti con la doppia bocca d'aspirazione, il faro romboidale e il codone slanciato e filante. Dopo una bella introduzione motoristica di Andrea che ci ha spiegato le novità del propulsore, siamo finalmente pronti per il nostro turno in sella alla "Gixxer".
Bella la dashboard ricca di informazioni che andrebbero lette prima di dare gas vista la numerosa quantità di parametri settabili, specialmente nel controllo di trazione ma, visto il tempo tiranno, sono dovuto uscire dalla pit lane e, per mia "sfortuna", il turno nella quale eravamo inseriti era quello dei veloci, pertanto seguendo l'esperto apripista, ho dovuto subito cercare un feeling che mi permettesse di non fare errori senza leggere troppe informazioni. Che dire, alla prima esse, la Luco-Poggiosecco ero già a mio agio sia come posizione di sella che come lunghezza (considerando che sono 1,85 per 100kg) quindi non proprio un pilota sui generis. La cosa più buffa l'ho provata alla esse successiva, la Materassi-Borgo San Lorenzo quando "cispando" sulla strumentazione mi sono accorto di essere in quarta, ma la moto tirava quasi come aver messo la seconda. Incredibile, cambio stradale (lungo), marcia alta, ma moto con un gran tiro, tipico di questa generazione di GSXR, Visto che una marcia alta mi permetteva di stancarmi meno ho deciso di affrontare le curve del Mugello in terza quarta all'uopo della seconda terza come avviene normalmente. Gli interventi al motore per renderlo fruibile in un maggiore arco di giri si sono fatti subito sentire, ed anche se in quarta, durante la percorrenza delle Arrabbiate, mettendo mano al gas la risposta è stata pronta e potente senza la necessita di cercare una terza sicuramente più cattiva. La sensazione più bella si ha durante la percorrenza della Bucine (in terza) quando arrivi a riaprire il gas. Nonostante l'assetto "stradale" e un pilota poco filiforme, la moto non si è mai scomposta più di tanto portandoti verso il cordolo esterno con tutta sicurezza, tanto è che mettendo la quarta ti senti dare un calcio dietro e un tiro fuori dal comune. Infatti poco dopo sei già in sesta prima del traguardo con la moto che sembra non finire mai. Come arrivi alla massima velocità in fretta la nuova Suzuki frena anche in fretta con i nuovi dischi maggiorati, che hanno inglobato un nuovo sistema per la dispersione del calore. Le staccate a vita persa alla San Donato sono un lontano ricordo tanto facile è frenare per poi introdursi nel primo quarto di curva in tutta tranquillità. Nuovo giro e passo ancora aumentato ma la situazione non cambia. La Suzuki urla di più ma rimane facile nella guida, quasi imbarazzante dalla confidenza trasmessa. C'è da dire che il tutto ci era permesso da coperture Pirelli SC1 intelligentemente messe su per una pista impegnativa come il Mugello. Nonostante la mia stazza la moto ha offerto una buona protezione aerodinamica ed è risultata, alla fine degli 8 giri, poco stressante nella guida. L'elettronica non l'ho mai sentita, certo non ero in grado di metterla alla frusta da farla intervenire, però viste le specifiche mi sono sentito più sicuro, come se, qual'ora avessi fatto qualcosa di sbagliato, la moto correggesse il mio errore. Questo è un consiglio che mi piace dare sempre agli amatori: l'elettronica deve essere un extrema ratio di quando guidiamo e non la normalità, come succede tra i professionisti. Conclusioni? Bella, bella, bella, come ho sempre detto da svariati anni, la moto ideale per un ready to race. Solo le carene vanno cambiate per la pista. Il resto veramente tutto di ottima fattura e professionale. Una moto da comprare indipendentemente dai risultati in pista di Suzuki. Tra le impressioni "rubate" sentivo la critica sulla mancanza del cambio elettronico nella versione "base", acquistabile in kit separato. Sinceramente la moto è già pronta per la pista così com'è e prima di passare alla RR sappiate che già così com'è va veramente ma veramente bene.

mercoledì 17 maggio 2017

Genitori e non donatori di semi

Il mondo è un luogo strano. In passato si pensava che il progresso avrebbe colmato i limiti che la vita di un centinaio di anni fa non avrebbe potuto offrire. Penso alle scoperte in campo medico, alla tecnologia, alla comprensione di tutto ciò che ci circonda. Ma più che vado avanti in questa mia vita e sempre più penso: ma ci siamo realmente evoluti? Oggi ognuno di noi è in contatto con il mondo o almeno il mondo che vediamo attraverso i nostri monitor. Ma che mondo osserviamo in realtà? Oggi le persone ostentano sempre un apparente felicità attraverso i social network facendosi ritrarre sempre in atteggiamenti sorridenti oppure in luoghi lontani che stanno visitando. Ma in questo mondo "evoluto" c'è anche tanta tristezza e tanta solitudine forse perchè non ci fermiamo più a vedere come stanno le persone che camminano accanto a noi ma ci preoccupiamo di chi non conosciamo neanche. Mentre noi "vecchi" abbiamo vissuto in entrambe le epoche i nostri figli nascono già connessi, già multimediali, già pronti per il futuro. Sapranno scrivere un algoritmo premendo i tasti di una tastiera ma non sapranno usare un cacciavite. 
............................ Il post doveva proseguire con una riflessione relativa al gioco della morte Blue Whale ma quando ho scritto il pezzo l'ho cancellato subito, troppo il dolore e troppa l'incredulità nei confronti di queste "nuove mode social" (se volete potete guardarvi un video qui) . Il messaggio verso voi genitori che in questo momento vi siete imbattuti in questo blogger, è di stare più vicino ai vostri figli, dovete parlare coi vostri figli. Vi dovete alzare la notte per vedere come dormono e cercare di entrare nei loro sogni. I nostri figli vanno seguiti e non lasciati al tavolo di un ristorante con un telefono in mano per farli stare buoni. Il mondo evoluto ha portato con se nuove medicine ma anche nuove malattie, nuovi sistemi per controllare la mente delle persone sin da adolescenti. Fatevi sempre la domanda se ogni giorno avete fatto tutto per i vostri figli. Nessuno gli ha chiesto di venire al mondo. Per noi cristiani i figli sono un dono di Dio e come tutti i doni vanno rispettati e onorati. E' vero che ognuno sta solo nel cuor della terra ma che quel raggio di luce che ci trafigge sia l'amore di un genitore. Non lasciamo che per i nostri figli adolescenti sia subito sera... 

domenica 7 maggio 2017

Qualcosa è cambiato, #SpanishGP 2017

Sicuramente a Jerez qualcosa è cambiato. In primis il ritorno alla vittoria di un gran bel pilota, senza titoli MotoGp è vero, ma di Pedrosa si può che parlarne solo bene. Ha vinto alla sua maniera, martellando giri su giri del solito passo lasciando ad un secondo e mezzo (poi un secondo) il suo compagno di squadra Marquez, non l'ultimo della compagnia, senza permettergli di attaccarlo. Per un pò Marc ci aveva anche creduto nella rimonta ma Pedrosa lo ha tenuto li fino all'ultimo giro quando poi ha preferito accontentarsi della seconda piazza. Un duello alla distanza poco spettacolare ma ricco di contenuti tecnici, quegli stessi che hanno portato Lorenzo al suo primo podio Ducati facendolo alla maniera di Lorenzo. Che sia un nuovo inizio lo sapremo nelle prossime gare ma sicuramente dietro c'è un gran lavoro di squadra in barba ai soliti ben pensanti che si sono scatenati dopo il gestaccio argentino. In fondo oggi al parco chiuso ha anche baciato la sua moto. Sono contento di poter celebrare anche il quarto posto di Zarko bravo nel saper portare la sua Yamaha la davanti nel giorno piu nero per la casa di Iwata. Bene anche il Dovi dopo gli strali lanciati durante tutta la settimana è riuscito ad esseri li ancora una volta con impegno e fatica. Solo sesto Vinales davanti ad un ottimo Petrucci. Rossi oggi soltanto decimo in forte crisi di assetto e gomme (40 secondi più lento che l'anno scorso). Classifica accorciata dunque in 10 punti quattro piloti.
In Moto2 Morbidelli getta alle ortiche il suo vantaggio in classifica con una caduta "strana" o forse provocata dalla voglia di arrivare prima del suo compagno di squadra Marquez. Fatto sta che il fratellino di Marc oggi ha vinto la sua prima gara. Se un italiano cade un altro arriva da rookie secondo sul podio e questa volta Bagnaia ha fatto tutto alla perfezione. Terzo ancora una volta un sempre più maturo Olivera mentre quarto si rivede Pasini autore di una bella gara. E se parliamo di fratelli bene anche Marini quinto.
La Moto3 come sempre ci ha regalato una gara entusiasmante che ha visto trionfare Canet dopo che Ramirez l'aveva un pò fatta da padrone per tutta la gara. La davanti ancora una volta Fenati secondo davanti a Mir. Si rivedono anche altri italiani con Diggià quinto, seguito da Migno Bulega e Bastianini.
Prossima tappa Le Mans dove (tempo permettendo) ci auguriamo di vedere ancora una gara ricca di contenuti interessanti come quella di oggi.

martedì 2 maggio 2017

Rea? Colpevole!! Assen SBK 2017

Di solito è sempre il maggiordomo il colpevole, ma nel mondiale SBK il colpevole è Johnny Rea reo di aver ucciso per il secondo anno consecutivo il mondiale SBK. Forse è un pò presto direte voi, ma la condizione in cui sta viaggiando il pilota assieme alla sua verdona è veramente al top. Il problema è che se Rea è al top solo altri due piloti possono seguirlo (a volte a fasi altalenanti) e sono sempre Davies e Sykes. Il resto naviga ancora nelle retrovie e neanche Melandri (al momento) è riuscito a stare la con lo loro. Molto sportivamente il ravennate ha ammesso che senza la rottura di Davies non avrebbe fatto il podio, ma il passo gara è ancora lontano dal suo compagno di squadra che Sabato ha dato dimostrazione di grande generosità. La griglia invertita (male) ha portato qualcosa in più, ma a seconda dei circuiti, dopo pochi giri i protagonisti vengono sempre fuori. Non so cosa possa servire alla SBK per riportare qualche altro pilota la davanti. Forse seguire il regolamento del British SBK? Non saprei ma è certo che Rea è un pilota forte e gli anni con Honda lo hanno solo fatto "arrabbiare" di più. E' proprio dal colosso nipponico che ci si aspettava un bel rientro con due forti piloti quali Hayden e Bradl ma la loro condizione e quella della moto mi pare ancora un pò troppo lontana. Guardando la classifica ad Assen è emerso ancora un forte divario fra i primi tre ed il resto del gruppo che perde terreno da un terzo di gara in poi. 
Un pò è così anche in Supersport dove è bastato il rientro di Re Kenan per ristabilire subito gli equilibri che fino ad oggi avevano avuto molte incertezze e poche conferme. Ci piace vedere in alto in classifica Mahias spavaldo nel transitare la linea del traguardo su una ruota con Cluzel a un soffio. Per gli italiani ancora una volta Caricasulo è il migliore (sesto) mentre si è un pò perso Rolfo.
Prossimo round Imola, altra tappa cruciale per cercare le conferme di Rea leader ma anche per vedere se in Ducati riusciranno a mettere qualche moto la davanti per cercare di accorciare una classifica fortemente compromessa.